Dal
libro: Lupi allo Specchio - Ascoltando la Natura
Capitolo 1
Avrò
un Fratello Cane
Fratello Cane nasce
''Ogni nuovo arrivo porta con sé felicità
e amore, di tanto in tanto anche qualche piccolo guaio, ma con
la pazienza e l’equilibrio sotto braccio, non sarà
difficile cancellare le marachelle e godere di un legame sincero.
Siamo emozionati!... da quel magico momento
in cui abbiamo deciso di fare il grande passo, non abbiamo pensato
ad altro. Ci siamo scervellati per partorire il nome più
adatto, consultando tutta la rete di internet, portando all’esaurimento
amici e parenti, anche i più lontani, chiedendo al vicino
di casa quell’ultimissimo assenso sulla effettiva bellezza
della nostra scelta; abbiamo comprato il collare, il guinzaglio,
le ciotoline, la cuccia comoda, abbiamo preso appuntamento con
il medico veterinario e, ci siamo fatti venire l’orticaria
per lo stress. Niente paura, dopo un po’ passa da sola.
E da ultimo abbiamo giurato davanti alla foto di Rex e all’immagine
di un cucciolo dietro alle sbarre di un canile, di amare nostro
Fratello Cane, più di ogni altro al mondo.''
I Ricordi
Affascinata dal Cane fin da piccolina, non
ho potuto dividere la mia infanzia con Lui se non che per brevissimi
istanti:
Rinti un maschio di Pastore Tedesco.
Ricordo Rinti nei primi giorni a casa: un cucciolo dal manto molto
scuro, si divertiva a morderci i piedi – miei e di mia sorella
– e più scappavamo, più lui ci rincorreva;
più urlavamo, più lui si divertiva; ricordo le fughe
sul letto e le notti insonni… guaiva… forse si sentiva
solo… non gli era permesso di dormire con noi, però
poteva stare in soggiorno… ma la solitudine non può
essere colmata da una bella stanza, così, per tutto il
tempo in cui rimaneva lì, si lamentava, ogni minuto sempre
più forte, finché mamma non si alzava e andava a
cullarlo.
Di Rinti non ho altri ricordi se non alcuni frammenti di attimi,
che le foto mi confermano, in giardino ad Ostia… credo che
quelli siano gli ultimi momenti passati con lui, Rinti non ha
fatto parte della nostra famiglia per molto tempo.
Linn una femmina di Pastore Tedesco.
Di lei ricordo anche meno. Ancora più scura di Rinti ma
molto più tranquilla. Ho nella mente alcune immagini di
Linn appena arrivata, alloggiata nel grande terrazzo del nostro
appartamento… poi dopo alcuni giorni, la ricordo nel giardino
della casa al mare… le mie mani immerse nel suo pelo nero…
e lei che va via… in un’altra casa.
York un maschio di Pastore Tedesco.
Aveva i colori del mitico Rin-tin-tin, il divo della televisione.
Era buono, molto affettuoso. Amava stare sdraiato accanto alla
finestra della sala… ed io dall’altro lato…
lui fuori, io dentro.
Lo rividi alcuni anni dopo nel giardino di un amico di papà…
non ricordo se mi venne incontro o no, non ricordo se voleva venirmi
incontro e non poteva, non ricordo altro… solo un gran dolore…
per come conosco ora i cani, non posso che confermare quel dolore…
il distacco da quello che credi il tuo mondo è la cosa
più amara che si possa vivere.
Nel giorno 1°aprile del 1989,
ebbe inizio la nostra avventura nel Pianeta Cane,
con l’arrivo in casa di Cristina.
1°aprile 1989 ore 9,30 + o –
Abbiamo finito il sale marino, non possiamo
cambiare l’acqua a Chivas e Cointreau… ok, mentre
Paolo si preoccupa di sistemare i nostri ‘Pterois-Volitans’
(pesci scorpione), io prendo il motorino e in un attimo sono al
negozio di acquari, vado e torno.
Sono davanti al punto vendita, è chiuso. All’interno
sento un gran abbaiare… a giudicare dall’insistenza
e dal timbro di voce, deve essere un cucciolo con un caratterino
niente male… strano che ci sia un cucciolo… qui non
vendono animali diversi dai pesci… sarà il loro?…
ma lo hanno lasciato dentro da solo?... sai che baraonda ha combinato
con tutti quei ‘balocchi’ a disposizione… beh,
da un momento all’altro dovrebbero arrivare i proprietari
ad aprire, sono quasi le 10,00… fra poco lo scopriremo…
Passano alcuni minuti e ancora non si vede nessuno… dall’interno
non si sente più nulla… che il cagnolino si sia addormentato?...
sono le 10,15 possibile che ancora non arrivi nessuno?...
- Signore mi scusi, conosce i proprietari del negozio di acquari?
-
- Si certo. -
- Sa dirmi perché ancora non hanno aperto? -
- Sono andati ad installare un impianto, saranno qui per le 12,00.
-
- Grazie. -
- Di nulla. -
- A questo punto mi conviene tornare a casa… -
Tornata a casa, fra un metti a posto questo e un pulisci quell’altro,
passano le 12,00 e poi le 13,00, fino a che alle 14,00 (circa)
Paolo mi dice:
- Ma tu non hai fame?... -
- Ad essere sincera ho un certo languorino… è già
ora di pranzo?... accidenti sono le due del pomeriggio…
il sale, il negozio… ho fatto tardi! -
- Senti, adesso mangiamo, fra un’ora i negozi riaprono,
se non abbiamo ancora finito di mettere a posto, se vuoi vado
io… -
- Si, è meglio, anche perché così chiedi
tu, cosa possiamo fare a Cointreau per quelle strane macchie…
io non ci capisco niente di pesci… -
- Si, forse è meglio. -
Paolo alle 15,00 esce e dopo soli dieci minuti
è di ritorno.
DRINN … il citofono.
- Si? -
- Barbara scendi?... ci ho ripensato, vieni anche tu. -
- Arrivo. -
Non chiedetemi come, né perché, ma ero più
che certa che Paolo era già stato al negozio e invece di
comprare quel che serviva ai nostri pesci, aveva visto il cucciolo
e voleva portarlo a casa. Dire si, fare le scale a perdifiato
e saltare in macchina è stato tutt’uno. Durante il
breve tragitto cercai di fare la vaga… canticchiavo, guardavo
il panorama… ho abitato in quel quartiere da quando sono
venuta al mondo, ma non sapevo come nascondere la curiosità…
avevo una gran paura che le mie sensazioni non fossero veritiere
e allora… sai che delusione!... e come ci sarebbe rimasto
Paolo se voleva farmi vedere qualcosa che non c’entrava
niente con il cucciolo?... per fortuna la strada da percorrere
era breve… dovevo avere pazienza ancora pochi minuti…
Eccoci di fronte alla porta del punto vendita… con fare
tranquillo, ma non troppo, invito Paolo ad entrare per primo…
il cuore in gola batte all’impazzata… le orecchie
tese per cercare di sentire rumori di zampette o mugolii o…
perché no, quell’abbaio insistente. Entro. Mi guardo
intorno, non lo vedo… Paolo si avvicina a Franco, il proprietario
del negozio, e in quel momento da dietro il bancone, salta fuori
un… terremoto! Non curante di chi mi fosse intorno, mi lancio
verso quel mucchietto di peli, e per alcuni istanti giochiamo
come due fanciulli.
Ripreso il controllo di me stessa, mi avvicino a Paolo e a Franco
per ascoltare quel che dicono...
La creaturina – giocando mi accorsi che era una femmina
– era una cosina di pochi mesi che aveva la pretesa di assomigliare
ad un Pastore Tedesco. Era stata sottratta ad un carico di cuccioli
dalla dubbia provenienza, nonostante il suo spirito vitale, non
era proprio in forma smagliante. Piena di parassiti… li
aveva ovunque… addirittura li tossiva. Paolo ed io ci guardammo,
non ci fu bisogno di parlare… prendemmo in braccio la cucciolina
e via, di corsa dal veterinario.
Cristina, approssimativamente, dell’età di tre mesi,
pesava solo tre chili, ma in compenso aveva una febbre da cavallo.
Il veterinario, un caro amico di famiglia, non aveva il cuore
di esporci la diagnosi, perciò, silenziosamente, iniziò
a scrivere la prescrizione medica, poi disse : “Se resiste
alla terapia ci vediamo tra una settimana”.
E andammo avanti di settimana in settimana e di quindici giorni
in quindici giorni…
Cristina ha raggiunto la veneranda età di quattordici anni…
quattordici anni di momenti meravigliosi, unici per la loro simpatia:
- quando andavamo a trovare i miei genitori al mare e, nelle serate
estive, ci attardavamo in giardino a fare due chiacchiere, lei
cominciava ad abbaiare in maniera così insistente che non
c’era altro modo, per farla smettere, che quello di accompagnarla
in camera, indicarle il suo lettino e lasciare che si addormentasse…
la sera era la prima a coricarsi e la mattina l’ultima ad
alzarsi;
- non ammetteva ritardi sul servizio mensa: se passava l’ora
della pappa, anche solo di pochi minuti, si armava di ciotola
e veniva a cercarci… se facevamo finta di niente, ci girava
intorno, ci urtava… e se ancora non aveva ottenuto l’attenzione
desiderata, ci faceva cadere la ciotola davanti ai piedi…
a quel punto… come non darle retta?!?!
- ingegnosa ed espressiva in molte cose, soprattutto nel trovare
scappatoie quando le veniva chiesto di fare qualcosa di diverso
dalle attività ludiche… tutto, purché non
avesse alcun legame con la fatica.
Tratto dal libro: Alfa, questa sconosciuta
di Barbara Tullio e Paolo Caldora
...di Lei ci piace ricordare un po' di aneddoti
che l'hanno resa davvero specialissima: ancora piccola, dai tre
mesi ai quattro, per farla stancare un po' la sera, Paolo ed io
ci siedevamo per terra in soggiorno, distanti l'uno dall'altro
quel tanto che bastava affinchè, con le nostre gambe divaricate,
creassimo quasi il cinto di un campo; da quella posizione ci tiravamo
una pallina; la pallina sbatteva sulle nostre gambe come se fosse
dentro a un flipper e Cristina impazziva nel rincorrerla;
una mezz'ora di questo gioco, ci permetteva di passare la notte
tranquilli, senza che la 'Piccola'' ci venisse a svegliare perchè
il sonno era passato e ''si annoiava'' ... con Lei abbiamo mosso
i primi passi nel mondo dell'addestramento, iniziando dagli esercizi
scolastici ''chiamata, condotta al piede, seduto e terra; ma anche
la ricerca in pista e il nascente sport di quegli anni l'Agility''.
Fui io a lavorare con Cristina, ma fu Paolo a darle il piacere
di farlo; erano due ciappottoni sempliciotti, due bontemponi un
po' poltroni che amavano restare a letto la mattina; Paolo se
la portava in falegnameria e con lui girovagava libera dal guinzaglio;
sembrava un veroTrovatello DOC. Sarà stato perchè
erano molto simili, o perchè semplicemente si piacevano,
il motivo del loro affiatamento oppure no, non lo sapremo mai,
sta di fatto però che con me si annoiava e con lui era
spumeggiante :)
Mia Sorella Roberta e, a dire il vero tutta la
mia Famiglia, l'aveva soprannominata Tristina, perchè i
suoi occhi erano languidi anche quando era super felice :) :),
e furono proprio quegli occhi, un giorno, che indussero una signora
a dirle ''Poverina, che t'hanno fatto, t'hanno abbandonata?...
oh Gggesù quanto sei tristeee, vuoi venire in macchina?
Ti porto con me!!!'' - ''Cristina!!!'' Le dissi. ''Ma che stai
facendo???'' - In realtà lei adorava la macchina, le piaceva
essere trasportata; forse le piaceva guardare fuori, o forse le
piaceva non faticare camminando, chissà!!! ...
Aveva un gran carattere; ha cresciuto Gretel
e Alfa, e ha tenuto testa a tutto il Branco, fino all'ultimo!!!
E… ironia della sorte… ha scelto
proprio un 1° aprile per salutarci.
A lei dobbiamo i molti cambiamenti della nostra
vita e, il salto in quella dimensione, dove la forza interiore
ha il potere di realizzare i sogni.
Ottobre 1989: Dopo la nostra prima estate insieme
a Cristina, Paolo ed io cominciamo a pensare seriamente al mondo
dei Cani. Non passò molto da quel settembre a che ci eravamo
dentro fino al collo, e, con una marea di sacrifici acquistammo
le quote della società della scuola dove avevamo portato
Crissi per le prime nozioni di educazione.
Tanta era la passione che non più tardi
di un mese dopo, io confermai al mio mentore una femmina di Pastore
Tedesco dalle linee di sangue antiche. Figlia di Cani da lavoro
dell'allevamento "La Folgore Nera" di Ettore Zamperini.
Gretel, cucciola di due mesi, a gennaio entrò nella mia
vita e nella mia anima! Nero focata, il pelo appena appena lungo,
un musino meraviglioso, un'espressione gioiosa e quanto mai fiduciosa.
Gretel!
Tanto l'amavo che avevo paura di fare qualunque
cosa con lei; avevo cominciato a capire quanto erano distorte
le nozioni generali (che ci portiamo dietro da generazioni e generazioni)
sui Cani con Cristina, e con lei non volevo ripetere gli stessi
errori danneggiandola con le mie sciocchezze da sapiens. Fu lei
ad insegnarmi che un Cane non bacia per amore bensì per
chiedere qualcosa, che sia questo qualcosa cibo o attenzioni (forme
dell'attaccamento); fu lei ad introdurmi nel mondo del lavoro
e a farmi da cavia - purtroppo - per imparare a ragionare sulle
tante sciocchezze che "gli altri fanno e dicono" e che
tu nella tua beata ignoranza devi saper valutare... Si e come,
se non sai niente? ... Fu lei ad insegnarmi la pochezza di una
teoria, la stoltezza dei dottorati e l'importanza del "sesto
senso".
A Gretelina devo un Grande Amore!
Una Cagnina deliziosa che con saggezza e carattere
mi ha spronato a sollevare di tanto in tanto il capo, contribuendo
a trovare in me un po' di coraggio per riuscire qualche volta
anche a mordere. Equilibrata in tutto mi ha parlato con semplicità
di lei e del suo mondo, ma io stolta non capivo più di
tanto ... non esistono scuse per la mia ignoranza perché
avevo il dovere di aprire gli occhi ... lo so che non si nasce
imparati, ma è pur vero che bisogna essere in grado di
ragionare, vagliando le cose con molta attenzione.
Gretel e' stata la mia voce per molte cose, ed
e' stata la mia controfigura per molte altre.
Il 7 giugno, ancora oggi brindo a lei, ringraziandola
per quello che mi ha dato senza ferirmi come invece avrebbe dovuto
e, se mai un Cane potesse esprimere un concetto tanto umano, mostrando
per me pena, pena per come ero miseramente un animale evoluto
e perciò privo di equilibrio.
Whitney
Per pochi mesi ho avuto la fortuna di conoscere
sua Sorella Whitney, molto diversa da Gretel... Alla luce di quello
che non vedevo all'epoca, mi sento ancor piú triste pensando
a lei; abbandonata dai suoi proprietari dopo aver pagato una penale
risolutiva, e' stata nuovamente abbandonata da un servo del dio/denaro
... Il suo ricordo dentro me è quello di una poverina senza
faro che in tanti modi ha chiesto un Branco e quando finalmente
l'ha trovato in un ragazzo, questo è dovuto partire militare.
La speranza nei miei pensieri è stata sempre quella che
i suoi genitori non l'abbiamo nuovamente donata alla strada.
Tutti i Cani, chi in un modo chi in un altro,
sanno darti qualcosa; qualcosa di magnifico e preziosissimo...
però l'essere nata con il Pastore Tedesco e aver cominciato
ad aprire gli occhi con lui, mi ha reso ancor più legata
a questa razza, e in più, mi ha permesso di scoprire quella
particolare, infinita sensibilità e capacità di
adattamento che lo contraddistingue.
Alfa
Ancora ricordo quel giorno verso la metà
di settembre del 1990 … Alfa era partita la mattina presto
da Oberweser, una cittadina tedesca ai confini con l’Olanda,
e dopo uno scalo a Francoforte era arrivata, nel pomeriggio, all’aeroporto
di Fiumicino (Roma)… una palla nera come la pece che, uscita
dal trasportino nel quale aveva viaggiato per dodici ore, si diede
una bella stiracchiata, fece una lunga pipì e saltò
fra le mie braccia .. da lì a poco eravamo a giocare sul
piazzale dell’Aeroporto; sembrava fosse appena uscita dalla
sua cuccia come se il viaggio fosse durato 5 minuti!. …
e sembrava che ci conoscessimo da sempre!!!
Da allora fino all’età di 13 anni è rimasta
così, sempre disposta a fare qualsiasi cosa; tutto quello
che le chiedevo o proponevo sembrava le desse veramente tanta
gioia; era felice e io lo ero forse più di lei. Fra noi,
tutto era facile e bello: dalla passeggiata al lavorare sotto
il sole di agosto o immersi nella neve; in città o in campagna;
dal dormire sdraiati sul letto o sul divano o per terra,al fare
il bagno al torrente .. per noi tutto era importante purché
‘’lo facessimo insieme’’.
Che io la guardassi o no, l’impressione che avevo era che
fosse incessantemente pronta a cogliere ‘’l’attimo
fuggente’’ per entrare in azione! Per lei ogni scusa
era buona per fare qualcosa. Esistevamo solo noi! … anche
in quei momenti particolari in cui ci trovavamo in situazioni
dove altri Cani erano presenti, per lei era come se non esistessero.
E questo sarebbe stato più che normale se Alfa non avesse
un ‘’ odio’’ - detto in termini umani
- per i conspecifici … il rapporto pessimo che aveva con
loro fu causato da una brutta esperienza (con una sua simile)
che visse da piccola seguendo le direttive di un ‘’maetro’’
…
Il docet, mi riprendeva in continuazione sul mio, a suo dire,
essere apprensivo quando vedevo scene che non erano proprio idilliache
per Alfa; mi diceva sempre “lasciali fare”. …
Un giorno capitolai ai suoi consigli e la lasciai con una femmina
di Dobermann adulta senza intervenire. … Alfa aveva solo
4 mesi quando la Dobermann, per una non valida apparente ragione
(Alfa stava in un angolino del recinto immobile cercando di essere
il più invisibile possibile) la attaccò in maniera
tanto determinata che la Cucciola cominciò a guaire di
terrore… la Dobermann non desistette sentendo quei lamenti
e Alfa, dopo minuti che stava lì sotto a lei non ottenendo
nessuna tregua, riuscì a liberarsi e a crearsi una via
di fuga … come? .. . mordendo l’attaccante!!!
Fino all’età di 13/14 mesi non fu consapevolmente
sicura di quello a cui l’aveva portata la sua reazione,
per cui alla vista di un Cane scappava con il pelo dritto …
accadde poi un giorno che questa consapevolezza arrivò
(forse dettata dalla crescita biologica) e cambiò radicalmente
comportamento. Fu così che ogni Cane che entrava nel suo
cerchio di sicurezza, trovava una brutta sorpresa … aveva
capito che la miglior difesa era l’attacco! … era
una reazione data dalla paura dei suoi simili …
Il risultato della lezione fu: se vedi un Cane attacca per primo
così non subirai la pena dell’essere attaccato! E
questo è molto simile a quello che succede ancor oggi in
tutte le aree Cani!!!
Per tutta la sua vita fu così, ma se mi stava vicino, tale
era la sua fiducia in me, che potevo portarla anche in mezzo a
100 Cani … per lei era come se fossimo soli nell’Universo.
Perciò, essere riusciti a preparare ed praticare con lei
varie discipline sportive dove necessariamente è previsto
l’incontro con altri Cani sia nel ring di gara che fuori,
è stato per noi un grande risultato dal punto di vista
tecnico ma soprattutto ‘’affettivo’’.
Insieme abbiamo portato a termine il percorso di lavoro di ‘’Utilità
e Difesa’’ (IPO 3) e di Agility (brevetto 2 - allora
era il grado più alto) e gareggiato in questi Sport; abbiamo
partecipato a manifestazioni di Flyball; alla staffetta Cani e
Cavalli a “Piazza di Siena”, ai “Pratoni del
Vivaro” e al “Game Fair” … il tutto senza
avere mai difficoltà/problematiche di controllo.
E’ stata per 13 anni la mia ombra; sempre insieme e sempre
in sintonia. … Questo però, mi ha portato a fare
continui paragoni nelle mie successive esperienze, e non c’è
niente di più sbagliato. … Mi ci è voluto
un po’ per digerirlo e con gli anni ho capito che con ogni
Cane puoi instaurare un rapporto unico e speciale, diverso uno
dall’altro ma comunque bello e intenso.
Tutti coloro che l’hanno conosciuta la ricordano per la
sua fierezza e il suo carattere!
Un aneddoto divertente: ''Ricordo sorridendo, un comportamento
che i concorrenti tenevano al nostro passaggio in tutte le gare
e manifestazioni a cui abbiamo partecipato – al suo passaggio
si aprivano le acque … tutti si scansavano poiché
la sua fama era nota – , ma lei non considerava nessuno,
i suoi occhi erano solo per me! <3
''
Alfa la ricorderò sempre come
“quella palla nera come la pece”,
un Cane veramente Speciale con cui
ho condiviso
un momento della mia Vita davvero straordinario …
nessun altro mi ha fatto mai sentire
importante come lei!
Della carriera sportiva di Alfa riporto il link
della pagina a lei dedicata in ‘’Onori
di pensione’’
Gilda
...lo so che sono cose che non si fanno, ma la
morte di Gretelina mi aveva lasciato una ferita talmente aperta
che cominciavo a vederla ovunque...fu così che decisi di
dire si a Gilda Von der Rostadt, una cucciola di Pastore Tedesco
Grigio, di due mesi che stava per arrivare in Italia da Francoforte
insieme alla Sorellina Gundi, e a Carmelo. Erano le Figlie del
suo Cyrus.
Paolo, a quel tempo, ancora lavorava, in parte, anche fuori Roma,
e dovendo andare a Cuneo proprio in quei giorni, al ritorno si
sarebbe fermato in allevamento da Carmelo a prendere quel mio
scarabocchietto peloso - love!!!
Paolo e Gilda -
Mattina h 8.00 circa; appuntamento a casa di Carmelo per prendere
questo fagottino che arrivava dalla Germania. Un caffè
con il GrandeLupo, e via di corsa verso Roma. Arrivati all'aeroporto
di Milano/Malpensa, lascio la macchina presa in affitto per le
giornate di lavoro precedenti, e mi dirigo con la Piccola all'interno
della struttura per il chek-in. A Roma il tempo era pessimo, e
il volo per Fiumicino era stato cancellato a causa della nebbia;
i voli per Roma erano stati tutti annullati; due ore dopo l’annuncio
della cancellazione, diedero il via libera riunendone tre in uno.
Gilda in quelle due ore ha fatto... anzi "che non ha fatto"
:) :) :) ... ha mordicchiato pantaloni di altri viaggiatori, giocato
con i lacci di scarpe di poveri malcapitati, rosicchiato valige
e borse, e chi piú ne ha, più ne metta :) ... Inutile
redarguirla, un po' perché non sentiva ragione su niente,
e un po' perché si erano tutti follemente innamorati di
lei :) :) ... dopo queste ore, piú sveglia che mai, ha
passeggiato fra gli aerei con me, le Hostess e alcuni Stewart
senza che la cosa la sconvolgesse minimente. Arrivati al nostro
aereo, si è affidata ad uno di loro, e' salita in trasportino
e quando è scesa dall'aereo dopo il viaggio, era fresca
e rilassata come se viaggiare per lei fosse la normalità
:) :) ... Che carattere!!!
Arrivò direttamente
al campo dove già lavoravo a tempo pieno e... "beh
vabbeh che ve lo dico a fa'..." Ero famosa per i miei comportamenti
poco dignitosi e per nulla commerciali o professionali, quindi
i miei amici non si impressionarono quando mi videro compiere
atti completamente "fuori decoro" e udirono i miei vocalizzi
da Gallinella ;) :D che Stefania di Benny cominciò a racchiudere
in una sola espressione "Barbara ha fatto le uova" !!!
Era una Grigiolina vecchio stampo, completamente diversa da Gretel
e, anche se non avrebbe mai cancellato il mio sentimento per lei,
la piccola Gilda, allegra e spensierata ‘’Brutto Anatroccolino’’
splendido sotto tutti gli aspetti, mi aiutò ad accompagnarmi
all'idea che Gretel aveva il diritto di godersi l'Arcobaleno,
e che se mi disperavo o sorridevo, le cose non cambiavano; Gretel
era ugualmente accanto a me, ed io l'avrei amata sempre a prescindere
da tutto il testo. love!
Di Gilda, i clienti della scuola, appena la videro
dissero: Uh che carina...ma dove l'hai trovata poverina quant'è
bruttina...da dove viene...ma dove l'hai pescata questa trovatella?!?"
... Oh si, ero già famosa per raccattare Cani ovunque,
ma a parte questo, non mi importava se pensavano che Gilda fosse
una vagabonda capitata lì per "ironia della sorte",
oppure una Titolata; ogni Creatura e' degna di essere amata, blasonata
e non, e anche se loro non dicevano così per disprezzarla
perché erano tutte delle bravissime persone, quel loro
modo di fare o dire, incrementò il mio attaccamento per
lei.
Il Grigio, non era famoso, tutti conoscevano
il Nero Focato, per cui ogni altra tinta era "meticcia".
Nessuno della nostra epoca poteva sapere che il primo mitico RinTinTin
era un Grigione, perché la tv era ancora in bianco e nero
quando noi eravamo bambini, e solo molto più tardi potemmo
appurare la realtà dei colori...un po' come è stato
per i nostri Nonni, l'arrivo del sonoro nel cinema.
Gilda era un Cane sempre pronto a fare qualunque
cosa e in ogni circostanza; mai stanca e perennemente sull'attenti,
mi dava la possibilità di lavorare anche un po' più
a lungo del normale, e se sbagliavo nella comunicazione, lei non
accusava il fraintendimento.
Nella vita di tutti i giorni era un po' pericolosa perché
andava guardata a vista. Siccome si annoiava se qualcuno non le
dava retta, inventava i giochi piú fantasiosi e pericolosi
(per lei e per la casa), tanto che ho cominciato a stare tranquilla
che non potesse piú farsi male, solo quando arrivò
a compiere 10 anni.
Con lei iniziai il lungo cammino degli sport
Utilità e Difesa e Agility, a livello professionale; al
principio era superlativa. Poi, non so cosa accadde, si chiuse
come se avesse un problema che non riusciva a risolvere. Non avevo
esperienza, e a quel tempo, dei Cani da lavoro si sapeva ma solo
fino ad un certo punto. I tecnici lavoravano molto su una stimolazione
diretta, in pochi avevano la pazienza di stimolare, ad esempio
nella sez C, la predazione e "poi" il combattimento;
in pochissimi cominciavano a capire che esistevano degli esercizi
che andavano prima insegnati nella tranquillità e poi velocizzati
tramite il temperamento... Temperamento... Che
parolona!!!...
Mi ricordo uno stage al campo, con l'Allevatore
di Gilda, Edwin Wenchel, Stefano Codemo e Carmelo Sesto. Tre giorni
da urlo che non dimenticherò mai per la loro preziosità,
e perché forse senza quei tre giorni, Arek "Mufasa"
o intimamente "Gatto", dalla Favola Monster &Co."
della Disney, il meraviglioso mostro Sulley-Mulley,
non sarebbe mai entrato nel nostro Clan - ma procediamo con ordine.
Durante questo corso, i tre Tecnici, che erano
le persone più all'avanguardia di quel tempo (e solo pochissimi
altri sono riusciti, a tutt'oggi, a raggiungerli), mostrarono
la diversità dei Cani. Non che prima non si notasse, ma
misero in luce come sia strafondamentale diversificare le stimolazioni.
Il problema era, e lo e' ancora, trovare la pazienza per
rispettare le fasi della crescita, e di mio aggiungerei,
avere rispetto per il Cane come individuo. A quel tempo
(e mi vedo a riportare delle parole appena dette "e lo è
ancora"), importantissimo era che il Cane avesse voglia di
mordere, fosse famelico, sopportasse bene gli stress fisici e
psichici, e che stesse sempre lì a sbavare per il suo conduttore
per lavorare. Se il Cane non era così lo si metteva "in
cantina" o lo si spingeva ad essere ‘’cazzuto’’
a prescindere dalla personalità... Se non si otteneva nulla
dai tentativi fatti per cambiarlo, lo si metteva in cantina comunque.
E le cose non sono cambiate in linea generale, e' cambiato
solo il fatto che adesso ci sono altre discipline sportive, e
il proprietario si può gratificare attraverso quelle, anche
se il morso rimarrà sempre l'espressione più ricercata
in quanto rappresentativa di ciò che "il tizio"
vorrebbe essere e non è (trasposizione dell'io)... E
se anche le altre discipline non vanno?... il Cane
va in cantina come gli altri! La differenza fra il mettercelo
prima o dopo, oltre la personalità del Cane, la faceva
(lo fa) la persona che lo lavorava (lavora) e/o il proprietario
(a volte parliamo della stessa figura, come anche no!).
Il Cane, non rispettato sotto certe forme di
addestramento, spesso subiva gli atti e si chiudeva – questi
atti sono le forme di addestramento che hanno dato vita alle tante
giuste proteste dei buonisti, ma che gli stessi buonisti hanno
anche trasformato in altrettante peccaminose mancanze di rispetto
del pensiero del Cane ‘’tam quam’’ i criticati
"cattivi" che almeno però, non facevano morire
i Cani di eutanasia terapeutica. Se la chiusura del Cane
non avveniva, si poteva ottenere l'esatto opposto, e cioè
che il Cane si apriva; era un Mago chi lo sapeva fare in crescita
caratteriale, ossia senza portare nel soggetto lesioni psicologiche
riconosciute in stress. Se quest'ultima cosa accadeva, ossia se
l'apertura agiva in eccesso sull'eccitabilità dei nervi,
il rischio che il poverino "saltasse" era sempre alle
porte.
Aggressività e temperamento (volgarmente
riconosciuta con ‘’voglia di fare’’),
erano fondamentali, altrimenti ‘’caput’’!
– e le cose non sono cambiate.
Tornando alla parola temperamento,
questa qualità naturale era (e come prima, lo e' tutt'ora),
considerata indispensabile quanto l'aggressività, perché
(dico io) il temperamento permette al docet di sbagliare
e di prolungare le "lezioni" più di quanto concesso
dal buon senso, buon senso che dovrebbe avere come titolo primario,
il lavoro nel rispetto dell'individuo e dei suoi tempi di attenzione.
Questa probabilmente è la mia traduzione di quello che
sono riuscita a capire, altre persone avranno tradotto diversamente.
Negli sport vigono delle regole (e su questo non ci piove), rispettare
le regole però non vuol dire meccanizzare il Cane; per
non uscire dai canoni, basta insegnar lui gli esercizi, che sicuramente
avranno una logica di sequenza educativa, che non necessariamente
deve essere obbligata da uno schema. A mio avviso, prima di tutto
il rapporto, la fiducia, la collaborazione del binomio, questo
e solo questo fa grande la coppia; e la coppia non è fatta
di lavoro e gabbia, ma di vita insieme per conoscersi a fondo;
solo l'unione giornaliera, dalla tana, al giardino, al fuori porta,
crea quella conoscenza e quella simbiosi che permette di superare
le insicurezze.
Il Temperamento veniva,
e viene usato per ripetere a memoria gli esercizi
e per far sì che il Cane si esibisse, si esibisca
con brillantezza. Quello di cui il popolo non ha mai
capito niente è che non è la ripetitività
dell'esercizio che rende sicura la prestazione, ma la sicurezza
del Cane nell'eseguirlo. Imparare la sequenza a memoria, dà
certamente sicurezza al soggetto, se ''egli'' non conosce altro
che quella, e la conosce in tutte le circostanze non uscendone
mai però dagli schemi: ''lavoro - campo - allenamento -
gara / ambiente sempre uguale / box, trasportino, macchina'' devono
essere la sua vita. A parte la schifezza del concetto che vede
il Cane come la macchina riposta in garage e usata solo come scopo
prestazionale e curativo per arginare un problema della personalità
del ''padrone'', se il Cane ha come soluzione di vita solo quegli
schemi, al minimo cambiamento, non riconoscendo lo schema, comincia
ad arrancare nel buio. Non cerca la soluzione nell'uomo che lo
accompagna, e non può cercarla nello schema che è
saltato ... che fare? ... lo stress galoppa veloce, il Cane ansima,
il suo cervello cerca soluzioni alternative e oggetti sui quali
''forse'' ha subito/trovato soluzione in un allenamento ''x''
... raccogliendolo / affrontandolo, placa il suo stato. Quell'oggetto
è suo, è il sogno dell'individuo autistico che prende
corpo.
NON PARLO SOLO DELLO SPORT
''Utilità e difesa'' ma anche di quelli nati dopo,
che nacquero forse con altri presupposti, ma che alla fine essendo
cibo per umani, sono rientrati nella categoria dello sfruttamento!!!
Esiste qualcuno che ha
scorporato nell'esecuzione la sequenza, gli esercizi dall'ordine,
ma sempre nello schema del metodo lavora e sempre il Cane come
''oggetto'' vive. Il risultato che questo qualcuno ottiene è
una macchina preparata meglio. MA continuando a parlare di MACCHINE
ricordo: nel 1973, nei test iniziali che precedevano la stagione,
Niki Lauda passò 48 ore insieme ai suoi meccanici
per smontare pezzo per pezzo tutta la macchina con la
quale doveva affrontare il Campionato, apportando delle migliorie
date dalla sua conoscenza e dalla sua sensibilità ... il
risultato fu che la sua macchina era più veloce di 2 secondi
e mezzo di quella di Clay Regazzoni, il suo compagno di squadra
più esperto e blasonato! Il
film
Lauda è entrato
nel cuore della sua auto, molti di coloro che lavorano con i Cani
non riescono neanche a distinguere la diversità fra un
organismo che respira e pensa e un oggetto.
E l’aggressività … beh …
quello che ho scritto prima ‘’la trasposizione dell’io’’
Sono d’accordo che l’aggressività
e il temperamento siano delle qualità importanti, ma da
questo a che senza di loro il Cane venga considerato “niente”,
ce ne passa.
Gilda era una femminuccia completa, una predatrice
che si attivava subito alla stimolazione e rispondeva bene anche
alle novità degli esercizi, senza essere da meno nella
ricerca in pista; anche nelle corse fra gli ostacoli dell'agility,
era una forza. Nella vita di tutti i giorni sembrava avesse l'argento
vivo addosso e se si annoiava, si creava sempre uno stimolo per
ingannare la noia. Cosa accadde allora? La mia inesperienza e
la poca esperienza dei vari risvolti delle situazioni che possono
cambiare gli atteggiamenti di risposta dei Cani, di chi pensava
di avere la scienza in tasca, l'hanno spenta (abbassato il temperamento).
Per fortuna tutto ebbe un risvolto positivo trovando Paolo ed
io una via di fuga da quel mondo. Ci trasferimmo, e Gilda e i
nostri Cani ricominciarono una nuova vita.
Di contro questa novità ci portò ad isolarci dai
luoghi caotici e per i Cani sportivi un po' sensibili non e' costruttivo.
Gilda era perfetta in allenamento e nel quotidiano era: adorabilmente
e simpaticamente pestifera pur rimanendo molto ubbidiente; ricordo
che al tempo in cui avevo desiderio di presentarmi con lei ai
brevetti di lavoro, Martino Martinelli, carissimo Amico e collega,
mi chiese, dopo averla vista lavorare al suo campo di Perugia,
se volevo portarla al Campionato Italiano di lavoro (a quel tempo
c'era solo quello sul 3* brevetto); l'emozione era alle stelle...
"si" risposi timidamente, "mi piacerebbe".
Non la portai mai. Gilda ed io ci allenavamo sempre in solitaria
e non avevamo amici o campi di lavoro per poter fare esperienza
di situazioni diverse (a parte quello di Martino appunto, ma che
era troppo distante da casa nostra, per poterlo frequentare come
si conviene per una simile preparazione). Così, anche se
portammo a termine i tre brevetti per accedere al Campionato,
a quella mitica gara non ci presentammo mai.
Abbiamo avuto insieme anche alcune esperienze
nel settore agility e la sua risposta fu ottima, poi anche lì,
quando cambiammo situazione, ossia da un campo aperto, partecipammo
ad una gara al chiuso di un contesto espositivo, Gilda ed io ci
chiudemmo. Già il mondo delle competizioni non ci apparteneva,
quello dell’agility poi, men che meno.
Nella nostra intimità, potevamo essere tutt'uno, ma come
ci spingevamo "all'esterno", la magia finiva ed eravamo
‘’Pesci fuor d'acqua’’. Abbiamo continuato
a godere l’una dell'altra per tanti tanti tanti anni ancora,
rimanendo lontani da ciò che non era parte di noi.
Fu una Creatura con cui tutti andavano d'accordo,
e fu la Compagna di Arek per 13 meravigliosi anni, finché
lui non si addormentò...
Gilda, forte e coraggiosa, sensibile e adorabile.
Della carriera sportiva di Gilda riporto il link
della pagina a lei dedicata in ‘’Onori
di pensione’’
Arek
Fratello di cucciolata di Alfa. Un amore segreto
vissuto di nascosto come le più tormentate delle storie
d'amore. Già prima di nascere c'era per lui un curriculum
vitae di quelli che solo per i grandi viene scritto. D'altronde
nasceva da famiglie di un certo tipo e nasceva proprio per fare
tutte quelle grandi cose che da lui ci si aspettava facesse.
Questo vuol dire però, fare i conti senza l'oste! Non basta
un sangue blu per fare un Reale, oltre alla dinastia occorre la
giusta educazione e istruzione. Un Animale sensibile come lui,
non può in nessun modo sopportare l'isolamento dal Branco
vivendo il contatto sociale come si presta in una vita militare.
La sua forza non poteva bastargli. Per questo, di nascosto, gli
donavo le poche attenzioni che potevo.
Mi ricordo di una volta in cui fummo sorpresi
mentre compivamo il reato. Eravamo con la scuola dell'epoca in
trasferta, a godere di un campionato come ora non ci sono più.
Durante il riposo feci la sciocchezza di invitarlo ad accoccolarsi
accanto a me. Ci addormentammo sul letto abbracciati. Dopo un
po', non so dire quanto ma spero abbastanza e fra poco capirete
perché, entrò in stanza il suo "custode"...
Arek fu fatto scendere dal letto e allontanato da me e dal resto
del gruppo. Finì la vacanza in trasportino in macchina.
E questo segnò un punto fra noi, un aut aut senza possibilità
di ritorno.
La fortuna volle poi, che ci fu quel corso di
cui ho parlato prima nello spazio dedicato a Gilda, e il custode
si rese conto che fra loro due non c'era altro che il guinzaglio.
Mentre era in campo, a un certo punto mi sentii chiamare: Barbara!
... Eccomi! ... E' tuo!
Avete presente un Oca giuliva?! Ero io fra uno starnazzare di
gioia e l'altro. Arek entrava a far parte della nostra Famiglia
con tutti gli onori riservati a tutte le nostre Creature.
Mufasa – ci sono cose che ci legano in
maniera profonda, nate in un’intimità proibita e
poi esplose nel momento in cui è arrivato a casa: ‘’Mufasa
mi guarda dal fondo della stanza, lo invito a raggiungermi, nei
suoi occhi vedo la luce del cucciolo che ho conosciuto tanto tempo
fa, si avvicina scodinzolando ma non osa saltare sul letto, ha
sempre avuto il divieto assoluto di unirsi al resto del branco…d’altronde
come è possibile avere un branco quando si è confinati
dietro alle sbarre di un carcere… ‘Sali Mufasa’
gli dico con voce tranquilla… le orecchie si schiacciano
sulla testa, la coda è bassa e oscilla veloce, timidamente
poggia una zampa sulla coperta, comincia a baciarmi le mani…
‘dai Mufasa, non aver paura, è finito il tempo della
paura’, mi stendo su un fianco e allungo una mano per accarezzarlo…
piano, piano con estrema leggerezza, sale, riempiendomi di baci,
i baci del cucciolo alla mamma, strisciando sulla coperta si accuccia
vicino a me, lentamente si rilassa e finalmente trova il coraggio,
accoccolandosi nell’incavo del mio corpo si addormenta.’
Per undici anni ancora, abbiamo diviso la tana uniti al resto
del branco.’’
Se parlo di lui in maniera distaccata, posso
dire senza timore di sbagliare che Mufasa può essere preso
ad esempio per presentare ‘’IL’’ Cane
da Pastore Tedesco, equilibrato a livello psicologico e di ottimo
aspetto fisico. Il che significa: ben costruito e caratterialmente
completo come richiesto dallo standard.
Docile nel pieno rispetto del concetto di docilità ed estremamente
duttile, ottimo il suo fiuto, ottimo il suo morso, equilibrata
la sua esuberanza, tranquillo nel momento del riposo e brioso
nel gioco (anche un po' troppo considerando la sua mole un tantino
grande ;) :) ), serio nel lavoro. Sensibile agli stati d'animo.
Socievole con Cani e persone.
No dico...si può pretendere di più?!
Ebbene evidentemente questo non bastava, perché piano piano,
a meno che non fosse preso da uno stimolo che lo mandasse fuori
scala, ben oltre il divieto e la randellata, Mufasa non era riuscito
a conquistare il suo padrone. Era un soggetto estremamente sensibile
e poteva raggiungere ad occhi chiusi il massimo livello gerarchico.
Se così non poteva essere, si sarebbe relegato egli stesso
nell’ultimo.
Io non ero davvero alla sua altezza, però forse ero abbastanza
umile o abbastanza pazza, da chiedere a lui, se poteva aiutarmi
ad aiutarlo.
Con ‘’Il Re’’
ho affrontato le prime esperienze/competizioni nel lavoro brevetti
e IPO, e il fantasmagorico Campionato Italiano di Lavoro SchH3
. Il punto di arrivo di tutti noi primigini e punto di partenza
per chi vuole far carriera.
Mufasa mi insegnò tutte le varianti che
ci possono essere in contrapposizione alla forma addestrativa
delle persone che riversano la propria aggressività repressa
sugli Animali. Fu con lui che provai a reimpostare il lavoro di
pista con il gioco e fu un successo. Fu con lui che imparai a
non memorizzare le fasi, a far prendere fiducia al Compagno dal
benessere delle Coppia e non dagli esercizi e dalla loro sequenza.
A vivere l’addestramento come un momento nostro in cui lavoravamo
per noi, imparando l’una dall’altro e viceversa, e
parlare in un modo che non richiede nessuna laurea in lingue e
conoscenza di metodi scolastici.
Se mi guardava era perché era tranquillo e non dava peso
a quello che ci circondava.
E così era per tutto ciò che facevamo insieme.
Se eravamo nel nostro campo, o nel prato aperto o in un campo
amico, la sua attenzione e il suo brio parlavano del suo stupendo
carattere, se eravamo in terra sconosciuta, aveva bisogno di stare
al mio fianco e di sentire la mia voce oltre al mio respiro, ma
non poteva trascurare di guardare avanti e di chiedermi di tanto
in tanto qualche conferma. Rivivo alcuni momenti di questo ultimo
punto quando mi trovo con Teach, il Cecoslovacco. Per lui è
normale controllare in ambiente esterno, perché la selezione
ha voluto il Cane Lupo Cecoslovacco, così. Anche il Pastore
Tedesco deve essere vigile, ma po’ esserlo solo quando è
quello il lavoro che deve svolgere. Se nella fase denominata obbedienza,
mostra quel tipo di atteggiamento, la generalizzazione delle valutazioni,
lo esamina in maniera sciattamente superficiale come ‘’distacco’’
– ‘’eccessiva insicurezza’’, portando
a contaminare un giudizio caratteriale. In realtà un atteggiamento
simile, se non ci sono forme di movimento che attesgtino un'eccitabilità
di nervi, vanno intese semmai come diffidenza/vigilanza, dote
richiesta nella selezione di razza.
Non mi andava giù che di lui si avesse
uno scarsa considerazione o che si incolpassero troppo certi comportamenti,
e soprattutto non mi andava giù che un Cane come lui, non
superasse alcuni deficit del passato. Amore per lui a parte, sempre
immensamente vivo, volevo riscattarlo da uno stato di nebbia.
Escogitavo gli orari più assurdi pur di
non incontrare nessuno nei campi, passavo ore a giocare con lui,
e poi a carezzarlo, e a spazzolarlo e dargli da mangiare in un
modo particolare. A stimolare le sue grandi qualità attraverso
una vita di Coppia. Non doveva mai sentirsi solo, il mio odore
era sempre con lui e con il mio odore, io!
Imparai con lui a trasmettere le vibrazioni dal guinzaglio quando
eravamo in passeggiata, e quando eravamo al lavoro, imparai a
respirare con lui e da qui, a camminare, a mordere, a cercare
insieme a lui.
Nove giorni con Carmelo Sesto mi hanno dato il ‘‘la’’
per iniziare a leggere un particolare pentagramma.
Mufasa, nonostante la mia inesperienza, è
riuscito a riemergere dalle oscurità dimostrando di avere
un carattere niente male… al suo primo Regionale per la
qualificazione al Campionato Italiano, è arrivato secondo
dietro Carmelo e Chico; al Campionato Italiano se non ci fosse
stato un malinteso nell’impatto dell’affronto dalla
condotta da dietro del figurante, sarebbe arrivato fra i primi
dieci, ma comunque aver fatto un punteggio superiore a 270, gli
ha procurato i complimenti di Carmelo! … al secondo Regionale,
era ancora una volta secondo, primo Tahlì - di Cimetti
- e al suo secondo e ultimo Campionato Italiano, dopo una serie
di brutte cose avvenute in pista, perché la politica ha
sempre ragione su tutto ?, nella prova di attacco si imbattè
in un figurante che solo il nome che il buon Dio gli ha dato faceva
parlare di se ’Cimò Morte’… eh, che ne
dite?..
Mufasa ed io eravamo la prima coppia della gara a sostenere la
prova; fino all’attacco lanciato, nulla faceva presupporre
quel che sarebbe stato l’ultimo esercizio: Mufasa parte
veloce e deciso, Morte incontro a lui con fare più determinato
del suo nome, e quando si trova a pochi metri dal povero Mufasa,
gli lancia contro un urlo che fa accapponare la pelle a tutto
lo stadio… Mufasa sussulta, drizza le orecchie per un attimo,
poi chiude gli occhi, le orecchie e apre il suo forno per affrontare
quel micidiale figurante.
Il combattimento fu duro come l’urlo, e il coraggio di Mufasa
vacillò, ma portò comunque a termine la sua prova
con i complimenti del figurante.
Dopo quell’urlo molti conduttori ritirarono il loro cani
dalla competizione, però, ironia della sorte, il giorno
dopo Cimò Morte non aveva più voce e quindi l’urlo
non fece più la sua comparsa!
Pur essendo molto spettacolare, l’attacco
lanciato è anche molto pericoloso, se il figurante non
è abbastanza bravo ad ammortizzare l’arrivo del cane,
rischia di procurargli seri problemi alla colonna vertebrale,
se non addirittura la morte. Questo è solo un appunto,
non di certo voglio far nessun riferimento alla gara in questione,
anche perchè ho parlato di un urlo e non di problematiche
dovute a comportamenti scorretti.
Mufasa, all’età
di 8 anni gli viene diagnosticata una ernia sacrolombare e testé
viene operato.
Esce dall’operazione un po’ traballino ma totalmente
funzionante.
Per quattro mesi cammina al guinzaglio, assicurato ad un pettorale
da traino. Quattro lunghissimi mesi a fare passeggiate, lui ed
io uniti da questo cordone lasciato un pochino lungo, ma sempre
in tiro per permettere a Mufasa di potenziare la sua muscolatura…
dopodichè, eccolo di nuovo libero … sembrava che
della sua ernia non ci fosse neanche più l’ipotesi
di un ricordo lontano. E invece, dopo la prima corsetta appena
un pochino più incisiva delle altre, ma sempre e comunque
eseguita con leggerezza e senza stimoli, le zoppie che portarono
a ipotizzare il problema alla schiena si riaffacciarono , e così
pure le perdite di equilibrio del posteriore.
Piano piano perse la funzionalità della vescica e del retto
e per fargli fare i bisognini bisognava stimolarlo con delle pressioni
leggere.
In altre parole, dopo quattro mesi, la sua ernia era nuovamente
presente.
Non feci rioperare Mufasa, ma lo aiutai a condurre la sua vita
da Cane anziano non più agile come una volta, sorreggendolo
quando aveva bisogno di me, fino anche ad aiutarlo a mangiare,
e cercando di non marcare mai la sua deficienza motoria, che si
aggravò mano a mano nel tempo, per non creargli spunti
di insicurezze.
''Il suo abbaiare rauco, incessante, impaziente
al fatto che sei al di là della porta, e lui è troppo
avanti con gli anni per arrivare fino a te… ‘adesso
vengo, aspetta un secondo ancora e sarò lì da te’
… per un attimo si placa, ha sentito la tua voce e solo
questo gli ridona serenità, ma ecco che dopo quell’attimo,
che a lui è sembrata un’eternità, ricomincia
a cantare la sua soffocata cantilena… non sente neanche
i tuoi passi quando stai arrivando, tanto è immerso in
quella canzone stanca… ‘sono da te Amina mia, qui
con te a cantare la nostra melodia’…
Piano cominci a carezzarlo, leggera passi la mano sui suoi occhi,
vorresti placare quella solenne impotenza che lo tiene ancorato
in uno stato d’attesa, ma più che stargli accanto
non ti è concesso fare.
Il suo respiro ora è tranquillo, sotto i tuoi baci si addormenta,
ti chini su di lui e in un abbraccio, trovate la quiete che vi
porta a vivere ancora i sogni del vostro tempo.'' - dal libro
''Lupi allo Specchio - Ascoltando la Natura'' Capitolo 5 - Fratello
Cane invecchia Barbara Tullio * Paolo Caldora
''... i ricordi volano in alto e con loro il
mio cuore ...ogni volta che mi soffermo a guardare un ricordo
il cuore mi si gonfia ... non riesco .. non posso .. non trattengo
le lacrime ... certe emozioni, certi Cani ... certi Grandissimi
Amori ti prendono l'Anima e ... non la lasciano più ...
vorrei che il tempo si fermasse ... vorrei tornare indietro ...
li vorrei ancora tutti qui ... un Amore così non si può
descrivere ... il grande merito che do allo sport di quell'entità
è che mi ha dato la possibilità di entrare nel cuore
dei Cani ... forse sarà la mia sensibilità o la
mia stupida umanità ... ma credo che anche loro ci hanno
dato tanto perchè attraverso ''tante tante tantissime cose
...'' parlavamo la stessa lingua ... non era solo lavorare insieme,
cercare mordere camminare ... era dormire mangiare correre ridere
piangere, eravamo come gli amanti che non stanno insieme per quei
sentimenti tanto potenti che ti fanno perdere il lume della ragione
... noi eravamo insieme per passione ... volevamo stare insieme
... un legame che non si può descrivere ci legava e ancora
non ci lascia ... un giorno saremo ancora tutti insieme! ... con
tutto l'Amore che posso ... ''
Della carriera sportiva di Arek riporto il link
della pagina a lui dedicata in ‘’Onori
di pensione’’
Thika
12 maggio 1993 - In un periodo travagliato in
cui avevamo deciso di uscire dalla società del nostro primo
centro di addestramento e di cambiare casa trasferendoci fuori
Roma, in campagna, ci prendemmo 4 giorni di ferie/lavoro per andare
a lavorare con Arek e Gilda dal “Grande Lupo”, il
Maestro Carmelo Sesto.
Nel contesto addestrativo di quei giorni, Carmelo ci portò
in visita al suo Allevamento, “Oroval”, a pochi minuti
dal campo. Passando tra i box, mentre Carmelo ci descriveva i
Cani presenti, con la coda dell’occhio rimasi colpito da
un movimento unito a una voce molto particolare … un passo
indietro e uno sguardo, colpo di fulmine! Quell’attimo è
bastato per conquistarmi, e direi, lo stesso è stato per
lei … Thika di Oroval, un Pastore Tedesco nero, aveva fatto
il possibile per farsi notare e ci era riuscita in pieno! Pochi
secondi dopo stavo già prendendo accordi con Carmelo per
portarla via con me, e furono inutili tutti gli altri suoi tentativi
nel farmi vedere altre Pastorine. Carmelo teneva molto a Thika,
se l’era andata a riprendere, dopo soli due mesi che aveva
lasciato l’allevamento; teneva molto a tutta quella cucciolata,
che a livello professionale gli ha dato poi infatti, molte soddisfazioni.
Vedere però, quel non so che di particolarissimo che era
avvenuto nel lasso di qualche secondo, lo fece cedere, e, detto
fatto, Thika tornò a Roma con me. Talmente era forte il
legame creatosi fra noi due, che due settimane dopo, nel tour
de force, del “Game Fair”, Thika scappò dal
guinzaglio di Barbara per farsi circa un Km. in mezzo alla gente
per venire da me! Abbiamo condiviso da allora, 13 anni di vita,
sempre insieme, un legame unico che ci ha permesso di affrontare
tutte le più varie situazioni, dalla vita in campagna alle
corse nel bosco, dalle gare di Agility sperse nel territorio italiano,
al Campionato del Mondo di Copenhagen, e ancora dall’Utilità
e Difesa al Mondioring, dalle trasmissioni televisive fino al
riposo della pensione … sempre e comunque con una facilità
data dal nostro rapporto speciale. Un guinzaglio invisibile ci
ha sempre legato; ovunque andavamo, lei era la mia ombra e ci
capivamo al volo su tutto.
Ha partecipato attivamente alla costruzione delle
recinzioni di casa … il suo passatempo preferito era quello
di girare con i pali di castagno in bocca e sbatterli ovunque,
soprattutto sulle nostre gambe oppure prendere in bocca i tufi
e portarteli per giocare … ma te li mollava sempre sui piedi!
Non riusciva a stare ferma neanche quando allattava, mitiche le
scene in cui con tutti i cuccioli attaccati si spostava in giardino
oppure quando cercava in loro una spalla per giocare, sassi pigne
o giochetti ma doveva per forza fare qualcosa.
Thika mi ha reso famoso, mi ha regalato un numero
incredibile di successi sportivi, e gran parte del mio nome nel
mondo cinofilo lo devo proprio a lei, ma a lei devo soprattutto
quello che mi ha insegnato, la bellezza della semplicità
di uno sguardo, la felicità di dormine in albergo da sola
con me in occasione delle trasferte e la gioia di fare una passeggiata
insieme. Non potrò mai dimenticare la giornata passata
a Copenhagen nei parchi, in visita alla città e la mitica
foto con lei sullo sfondo della “Sirenetta”, e le
ore rubate alle giornate delle competizioni per andare insieme
a visitare qualcosa delle varie città dove siamo stati
a gareggiare; e non dimenticherò mai le giornate al fiume,
quando la portavo a fare il bagno, e le corse sulla neve in quelle
(rare) volte in cui è nevicato da noi.
Per lei era importante solamente fare qualcosa insieme, qualunque
cosa, ma stando con me!
Dei ricordi sportivi ho ancora negli occhi
e nel cuore l’entrata nel palazzetto dello sport di Copenhagen,
un’emozione fortissima vedere tantissime persone sulle tribune
e noi che dovevamo essere concentrati come se fossimo soli! Indimenticabile
…
E indimenticabile pure salire insieme sul gradino più alto
del podio a dicembre del 1996 in una gara importante in un momento
molto difficile della nostra vita lavorativa, oppure vincere la
prima edizione della “Disfida di Volterra”, gara basata
sul regolamento ripreso da quella più famosa di Ettore
Fieramosca, dove partendo in 13 binomi del centro Italia contro
13 binomi del nord Italia in una eliminazione diretta, io e Thika
siamo rimasti soli contro 6 del nord e li abbiamo battuti uno
per uno fino a vincere l’ambito Trofeo!
E per ricordare particolari divertenti nel 1995 Thika partecipò
come Cane spalla ad una selezione regionale in Ipo 3, tre la meraviglia
di tutti, lei che faceva Agility, svolgendo tutti gli esercizi
di obbedienza mentre l’altro Cane era a terra e rimanendo
a terra mentre l’altro Cane svolgeva gli esercizi di obbedienza
… il mio orgoglio è stato che l’altro era Cico
von Sommembring condotto dal Maestro Carmelo che dopo la titubanza
iniziale per la possibilità di riuscita ci riempì
di complimenti!!!
Thika ci ha anche regalato il 7 aprile 1995 Scrooge,
figlia sua e di Cyrus von der Rostadt, anche lei nera come la
pece e ,il 27 agosto del 1998, Baloo Bagheera e Peter Pan, figli
suoi e di Arek von Grauen Stern, neri i primi due e grigio il
terzo; tutti e quattro si sono rivelati Cani particolari, degni
in tutto e per tutto dei loro genitori.
Con lei un solo rammarico … averla avuta troppo presto
e senza le conoscenze necessarie per capirsi al meglio …
Della carriera sportiva di Thika riporto il link
della pagina a lei dedicata in ‘’Onori
di pensione’’
Qui sotto una foto della sua pensione con Gilda Scrooge e il
suo Amichetto Border Apache!
Scrooge
Nana per gli intimi :D ...nasce qui da noi, nella prima cucciolata
di Thika. 5 Creature nere come una Notte senza Luna e due neri
focati appena appena bronzati sulle manine e i piedini.
Nel parto Thika si espresse al meglio: non riusciva a star ferma
nella cassa parto che avevamo preparato appositamente per l'evento,
e infatti il primo l'ha scodellato in piedi mentre girava su stessa
(probabilmente alla ricerca di quel cosino che era un po' diverso
da ciò che, sempre da dietro esce ;) ) ... Credo che senza
l'assistenza di Nicoletta li avrebbe fatti in giro per casa...
E mentre i Piccoli continuavano a salutare il mondo, mi vedevo
chioccia e vedevo Thika che fremeva nello star ferma ad allattare!
E invece tutto e' andato abbastanza liscio per i due mesi canonici
che sono stati qui. Eh si, solo due mesi e poi sarebbero andati
dal loro allevatore, Carmelo Sesto. Ricordo che quando venne a
prenderli, si fermò qualche ora con noi; pranzammo, chiacchierammo
e poi...mi chiese di scrivergli alcune impressioni sui Piccini.
Rimasi con un palmo di naso...lui che mi chiede una cosa del genere?!...ma
allora mi tiene in considerazione!!!... Che volete ...lui, il
Grande Carmelo che mi chiede un'impressione tecnica... Non stavo
più nella pelle!!!... A questo bel momento però
si aggiunse il distacco... E' vero che Scrooge rimaneva con noi...però...
Ecco dopo tanti anni ancora mi fa male... Ero innamorata di quei
Patatoni... Gesù che tristezza!!!
Scrooge l'aveva scelta Paolo, così di getto, senza pensarci
piú di tanto, si sentiva attratto da lei e lei rispondeva
al richiamo :D...l'idillio durò fini a che Nana non compì
7 mesi, poi nacque qualcosa fra lei e me che ci portò ad
essere indivisibili...e Scrooge, la mia Nana (dalla Favola di
PeterPan), divenne anche la mia ombra come Thika lo era di Paolo
fin da quel primo giorno in allevamento.
La miglior qualità di Nana e' stata la sua disponibilità,
quella che invece l'ha resa simpatica a tutti, l'infantilità.
Ricordo un giudizio del giudice Luigi Cusato mentre ci esaminava
in Ipo1: nella fase B, ho creduto che fosse immatura, ma poi vedendola
in attacco... (mi fece un sorriso bellissimo)... Complimenti!!!
Un gran Cane!!! Simpatico e serio!!!
Per me è sempre stata un Creatura meravigliosa che aveva
dentro una voglia di vivere tale che...che faceva bene anche solo
starle vicino. Sempre disponibile e affettuosa, mai litigiosa,
serena e giocherellona ... attenta quando era in campo (un po'meno
quando era in pista), perspicace lavoratrice che dava la sua interpretazione
alle cose...evvabbenedai!!!...mica è detto che la perfezione
sia ciò che pensiamo noi, forse per lei, una vena di follia
le dava quell'impronta caratteristica che faceva nella casualità,
la perfezione ;).
Nella sua perfezione praticammo sport e vagammo
nelle attività infra ed extra casalinghe. Con lei era bello
fare qualunque cosa, e credo che anche Scrooge provasse piacere
a fare di tutto e di più :D... Il suo temperamento
sopra le righe e la sua spaventosa docilità, l'hanno resa
disponibile e mi hanno permesso di insegnarle (e di approfondire
la mia conoscenza) i fondamentali di tutti gli sport cinofili
senza però andare a cercare la perfezione (perfezione che
richiedevano i regolamenti, non la sua ;) :D ). Non ho
mai gareggiato con il pallottoliere in tasca perché lo
ritengo irrispettoso nei confronti del Cane. Che si debba lavorare
bene e con serietà e' giusto, però cadere nel tranello
della competizione che porta a superare i limiti del proprio Compagno
chiedendo sempre di più, NO!
Quando si fa sport, e' vero che a tutti piace vincere o comunque
fare molto bene, ma entrare nel vortice della perfezione richiesta
dal giudizio, fa perdere la lucidità sulle reali capacità
fisiche e psichiche del Cane. Fare passi falsi e' facilissimo...tornare
sui propri passi no.
Nella cinofilia lo sport e' praticato dalla coppia; la coppia
e' composta da una persona e un Cane; molto del lavoro fisico
lo fa il Cane; la persona, se e' anche il preparatore, fa molta
più fatica mentale per l'impegno dovuto a sviscerare quale
sia la chiave di accesso per stabilire il giusto rapporto con
il partner (e compagno di vita - almeno così dovrebbe essere!)...rapporto
che a prescindere dallo sport, deve esistere!
Da questa unione, MAI deve esserci abuso della prestanza del Cane,
da parte del compagno uomo.
Purtroppo non e' cosi...o non sempre.
L'uomo, preso dalla competizione e dal plauso che consegue la
vittoria, si dimentica spesso che il suo partner non è
una macchina, che non può essere modificato dopo una revisione
da un bravo meccanico, e che se si sforza troppo il motore, il
partner si rompe.
In pochi dicono: A quel paese i regolamenti che vogliono le code
in un modo, le orecchie in altro, lo sguardo fisso chissà
dove, il respiro sospeso, gli esercizi eseguiti con una certa
velocità e in un modo assolutamente impeccabile...e ogni
volta che il limite viene raggiunto ecco che il regolamento inventa
un passo ancor piú preciso, rapido e impossibile.
Il regolamento dovrebbe essere una traccia, e il giudizio dovrebbe
essere conforme alla personalità del binomio e non in base
alla perfezione del manuale.
Se tutti i conduttori, si impegnassero a rispettare più
i propri Compagni che non i passi di danza, i Cani si esprimerebbe
nell'importanza della propria personalità, mostrando carattere,
attitudine e socialità-familiare. Il binomio sarebbe una
coppia vera e non un duo formato da un passeggiatore e un computer
messo a punto da un programmatore!
Vorrei tanto che i concorrenti e i preparatori e i futuri campioni
dicessero NO NON CI STO. Non serve mica boicottare le gare per
opporsi a quelle richieste assurde fatte solo per mettere in difficoltà
i concorrenti , ma che invece mettono in difficoltà i Cani.
E' difficile trovare in questo mondo, chi non pensa a mettere
se stesso in mostra usando il Cane; il Cane è il prolungamento
degli attributi che non ha il suo conduttore che, frustrato e
disperato, si identifica nell'immagine specchiata del soggetto
a cui si accompagna, che più sarà cazzuto e brillante,
piú farà accrescere "l'io" della persona
che lo affianca.
A questo mondo ho detto NO!
È per questo che Scrooge e tutti i miei Angeli, seppur
avevano tutte le carte in regole per prestazioni ottime, non hanno
partecipato piú a concorsi per prime donne!!!
Tornando alla meravigliosa Scrooge, sono stata felice di vivere
i suoi stupendi 14 anni <3 . Gioia, dolcezza, fanciullezza,
serietà, equilibrio...e tutto ciò che di piú
sublime possa venire in mente, fa parte di lei. Il senso del Branco/Famiglia
era talmente presente in Nana che solo il fatto di trovarsi nel
cerchio dell'intimità, le permetteva di affrontare novità,
ipotetici disagi, lavoro e gioco, in tutte le situazioni.
Non si è mai creata molti problemi per come affrontare
le cose, ci pensava un attimo di più del normale è
vero, ma non era davvero una Pastorella che andava in stress,
o quanto meno, non lo pativa oltre misura.
Ricordo lo spirito con cui abbiamo affrontato l'Ipo2: fra la neve
che improvvisamente ha cominciato a cadere un attimo prima della
tracciatura della pista, e il suo abbaio al revier che la gente
pensava avesse fatto l'imprinting su un Asinello, praticamente
all'insegna della burla napoletana...e che potevamo fare d'altronde
in pista se non "tentare la sorte"!?! ... E quello di
quando, sulle note di un canzone che ho amato dal primo momento
che l'ho ascoltata - "Lupi" di Miss Rettore - che insieme
abbiamo interpretato proprio davanti all'Autrice, con il cuore
che correva all'impazzata (il mio) mentre lei sembrava dirmi "beh,
che dobbiamo fare? La facciamo sta sequenza di obbedienza o vado
a cercare lucertole?"... Le sorrisi e cominciammo ;)
:D ...
Tutto di lei e' sempre stato rappresentato da
un punto interrogativo, un movimento di orecchie e uno scodinzolio
festoso.
Giocava ed era felice, mangiava ed era contenta, assisteva ad
una zuffa e se ne andava a cercare qualcosa di più tranquillo
e divertente, dormiva ed era serena (ovunque stesse - una volta
l'ho trovata che dormiva sulla spalliera del divano!!)...ha affrontato
la gestazione e il parto con una tranquillità che nessuno
poteva immaginare che da lì a poco sarebbe stata ricoverata
d'urgenza... E con tanta serietà ha assistito fin da subito
i suoi Piccoli, difendendoli da chiunque osasse entrare dove stava
la cassa parto...con altrettanta serenità ha affrontato
a 10 anni un grave intervento alla milza...sua Figlia Melody le
ha donato il sangue...stare con loro in ambulatorio e' stato commovente...tragico
per me , lasciarla la notte in osservazione.
Ho assistito solo alla fase della preanestesia...quel farmaco
che le hanno iniettato con estrema sufficienza e alla velocità
della luce, l'ha fatta crollare in pochissimi secondi...mi e'
crollata fra le braccia... Ho assistito a molti interventi e mai
mi era capitato di vedere una cosa del genere...ormai c'ero...non
sapevo cosa fare...mi dissero di uscire... Aspettai in sala...dopo
un po' qualcuno mi disse che potevo anche tornare a casa e che
l'avrei ripresa l'indomani...
La strada del ritorno non fu mai tanto lunga...
L'indomani, all'orario di apertura al pubblico della clinica,
chiesi a Paolo di chiamare per me...
Nana aveva passato la notte e già la mattina aveva mangiato!
Dovevo esplodere di felicità...e così fu in un primo
momento, poi cominciai a riflettere che erano passate non più
di 12 ore da quell'iniezione che mi turbò tanto... Fra
intervento e risveglio... Sarà passata un'altra ora minimo...
Da che hanno fatto il giro delle degenze, tenendomi larga coi
tempi, saranno non più di 8 ore...forse non ci sono rischi...si
ok benissimo ma...Nana ha delle intolleranze alimentari, e' praticamente
allergica a tutto... Chi era dall'altra parte del telefono disse
che non era stato lasciato nessun appunto! "Ti credo!"
Dissi a Paolo quasi urlando ... "mi hanno mandata via senza
farmi fare la scheda!!! ... Sono a stata 5 ore lì in sala
d'aspetto e nessuno che mi abbia chiesto di lasciare i dati del
Cane e i miei...
Nana dopo due ore era a casa e le Veline hanno accolto la loro
Mamma con estrema gioia e al contempo delicatezza. Anche la sua
Mamma Thika era contenta di rivederla :D
Tornando Scrooge a casa, tornò il buonumore :D :D :D
Lei e la gioia, sono state sempre una sinonimo dell'altra!!!
Grazie Nana! Grazie per tutta la gioia che ci hai regalato!!!
Della carriera sportiva di Scrooge riporto il
link della pagina a lei dedicata in ‘’Onori
di pensione’’
Timon
Nel lontano 1996, avevo ancora una visione molto
sapiens per quel che riguardava gli accoppiamenti e le nascite
dei cuccioli, e fu così, che quando Arek mi fu chiesto
in monta in un allevamento per coprire una delle femmine di proprietà,
entusiasta della cosa, acconsentii. Già altre due volte
era capitato, presso un altro allevamento, e anche in quella circostanza
dissi di si. Dopo qualche tempo, cominciai a pensare in maniera
molto diversa circa la responsabilità che comunque ci si
‘’deve’’ prende nel dare il proprio maschio
per procreare. Non ho un problema verso quegli allevatori, anzi,
sono brave persone, il problema ce l’ho proprio nell’essere
artefice di dare la vita ad altri Cani che non sempre hanno la
fortuna di trovare buone famiglie con qui andare a vivere, senza
calcolare l’enorme disagio del distacco del cucciolo dalla
sua vera Famiglia… disagio per lui e per la Mamma..
…ne son passati di anni… eppure ancora ne sento il
peso addosso…
Comunque sia… Da quell’unione nacquero dei bellissimi
cuccioli. Compiuti i 60 gg di vita, Paolo ed io andammo a casa
dell’allevatore a vederli, e a prendere il nostro. C’era
l’imbarazzo della scelta, erano tutti bellissimi e con caratteri
aperti, giocosi, sereni. La nostra attenzione cadde su tre di
loro: due maschi e una femmina. Uno dei maschietti era leggermente
più piccolo rispetto all’altro, ma decisamente più
bello e più socievole, gli altri due ‘’du’pesti’’…
Paolo cominciò a pensare a quello piccolo in maniera molto
intensa, io agli altri due; però, in ogni caso, la scelta
era davvero difficile.
Poi accadde, che il maschio grande si accorse di una bottiglia
di plastica che stava lì da una parte e ci si tuffò
sopra. La sorellina subito gli fu addosso tentando di rubargliela,
ma il Pastorello, che non aveva nessuna intenzione di cedere,
rispose agli attacchi della ladruncola, sbattendo la bottiglia
per terra e, rimboccandola ancor più saldamente, difese
il suo diritto di prelazione!
Alla vista di quel fatto, ho esclamato ‘’è
Lui!...è il Figlio di Mufasa, solo suo Figlio può
fare una casa esattamente come la fa il Padre’’.
Paolo a malincuore cedette e portammo via il maschio più
grande.
La mia superficialità sapiens dell’epoca,
che non davo molto peso al distacco di un cucciolo dal suo Branco
e al vuoto che lasciava in esso andandosene, mi fece prendere
la decisione con serenità; ora non farei mai più
una cosa del genere, o tutti e tre o nessuno.
Trascorsero ben cinque mesi da quel giorno, al
giorno in cui una cliente e amica della scuola, innamorata del
nostro Timon, ci disse che le sarebbe piaciuto tanto avere una
femminuccia come lui.
Chiamando in allevamento, chiedemmo se per caso ancora ci fosse
una femmina disponibile e il caso volle che una femmina effettivamente
c’era.
Ci recammo di corsa in allevamento e prelevammo dal box una splendida
lupetta grigia dallo sguardo selvatico. La portammo a casa e in
meno di cinque minuti aveva già visitato tutto l’appartamento
da cima a fondo, il che vuol dire realmente da cima a fondo, dall’alto
dei mobili, al tavolo, alla dispensa dei medicinali… tutto,
aveva visto tutto. Senza paura camminava sul tavolo della cucina
e sul mobile accanto, si impicciava della mensola alta e rovistava
in lungo e largo tutto il rovistabile.
Un po’ preoccupati, abbiamo chiamato la nostra amica, raccontandole
i fatti e chiedendo se aveva intenzione di prendersi qualche giorno
di ferie per stare con la piccola, per farla ambientare e per
insegnarle un minimo di educazione casalinga – per così
dire….
Ci rispose che purtroppo non le era possibile assentarsi dall’ufficio
in quel periodo e non aveva la possibilità di portarsela
dietro, per cui…
Fu così che Tina rimase con noi.
A quel punto dovevamo inserirla nel Branco: Timon
era agitato, forse l’aveva sentita, forse l’aveva
riconosciuta… forse!?... sceso dalla macchina in giardino,
Timmy cominciò ad annusare tutto e come per incanto dopo
poco se la trovò davanti.
Non abbiamo mai più assistito ad una tale scena stracolma
di gioia. I due erano euforici, felici, raggianti! Si erano riconosciuti!
Fu in quel momento che capimmo l’importanza del Branco come
Famiglia, e capimmo, vedendolo con i nostri occhi, la sofferenza
che deve provare il Branco quando viene smembrato.
Tina, la mia Paperina, aveva degli atteggiamenti molto selvatici,
era a dir poco forastica, le esperienze che aveva vissuto da sola,
senza la Mamma e senza i Fratelli, l’avevano portata a diventare
schiva e a bastarsi. Infatti, a parte che con Timon, non legava
con nessun altro e anche con noi, non era proprio amichevole.
Timon le fece da Spirito Guida, quello che nella cinofilia moderna
è chiamato ‘’tutor’’; l’aiutò
ad avere fiducia in Paolo e in me, e nel giro di poco tempo si
amalgamò nel gruppo.
Paperina divenne la mia ombra per 16 lunghissimi meravigliosi
anni… e… dopo dieci anni da quell’unione, arrivò
a casa anche Time-Keeper, il terzo cucciolo!
Ma di Tina e Keeper parleremo più avanti.
Tornando a Timon: fin dall’età di
quattro mesi ha mostrato interesse per il lavoro con l’uomo.
Attento e vigile ad ogni movimento, ha iniziato la scuola di addestramento
imparando gli ostacoli di agility con Paolo; in brevissimo tempo
era già in grado di eseguire con precisione alcune sequenze.
Non era un forsennato, come forse avrebbe dovuto essere per una
carriera sportiva ad alti livelli in agility. Ma è pur
vero che non è solo la velocità a servire nello
sport ad ostacoli, no, serve anche precisione e controllo, per
cui Timmy, era ‘’più che idoneo’’
– come infatti ha dimostrato al suo esordio in un ambiente
completamente estraneo, caotico e stressante. In quella circostanza
fu notato da ‘’parecchi tecnici del mestiere’’
;) :)
Lasciando da parte quell’episodio, facciamo retromarcia
e riguardiamo i primi mesi di questo fantastico Pastorello <3
Mentre Paolo la allenava fra gli ostacoli, io fremevo… le
doti caratteriali di Timon, spiccatamente mostrate in ogni suo
atteggiamento, mi dicevano a gran voce di sottoporlo ad alcuni
test per le prove di lavoro. Il risultato è stato sorprendente!!!
Timon infatti, ha mostrato un eccellente istinto
alla ricerca in pista (sez. A), e istinto predatorio nelle prime
fasi di sospetto del figurante (sez. C). Per quel che riguardava
l’obbedienza (sez. B), tutto di lui parlava di duttilità
e docilità, per cui, non era davvero l’insegnamento
degli esercizi di obbedienza che potevano dar da pensare a strane
risposte.
L’unico neo, se così possiamo chiamarlo, era una
aggressività non alta come del resto non era alto il suo
temperamento. Lui era un Cane meravigliosamente sportivo, un Cane
equilibrato che da casa si portava punteggi da eccellente o al
limite massimo del molto buono se lo avesse giudicato un giudice
innamorato dei ‘’Malinois’’ ( ;) ), scarsamente
capace di vedere la superiorità dell’impegno del
Cane da Pastore Tedesco.
Le sue competizioni sportive sono state degne di lode ( :) ),
come ricordato da molti addetti ai lavori, veri tecnici di una
cinofilia che non esiste più :(
Della carriera sportiva di Timon riporto il link
della pagina a lui dedicata in ‘’Onori
di pensione’’
Nella vita di tutti i giorni, è sempre
stato un giocherellone e un pacifico. Il suo grado di socialità
lo ha sempre portato ad andare d’accordo con tutti, maschi
e femmine, cuccioli, meno cuccioli, adulti, anziani… un
grande esempio di virtù!!! … e con noi poi, un Angelo
che fin dal primo istante ci ha conquistato; un Amico, un Compagno…
Ricordo quando partivo con lui e Paperina per i Campionati; la
Vanette e loro due con me; Paperina accanto sul sedile del viaggiatore,
e Timmy dietro di noi… partivamo di notte e dormivamo a
tappe negli autogrill. Uscire in quei posti tanto diversi dalla
quiete della nostra campagna, o uscire nelle distese verdi, per
lui non faceva differenza; mostrava la stessa sicurezza in ogni
luogo. L’unica differenza la faceva l’albergo: prima
di salire sul letto accanto a Paperina e me, doveva esser sicuro
che la stanza fosse tranquilla; non mostrava agitazione, ma non
riusciva a staccarsi da un comportamento di controllo; si metteva
tra la fine del letto e la porta di ingresso, sdraiato a terra,
aspettava… un po’ sonnecchiava, un po’ ascoltava,
un po’ controllava noi…
La mattina era il primo a rispondere alla sveglia; lo trovavo
accanto al mio naso, pronto per lavarmi la faccia. Barcollando
un attimo, mi alzavo e portavo tutti e due a fare una passeggiata.
Poi, finita la colazione, salivamo in macchina e via, prontissimi
per la gara, gara che per me è stato sempre un esame più
che una competizione; era infatti una verifica che facevo su me
e sul mio Cane, sul lavoro e sul nostro rapporto.
A differenza di altri, rispettavo i suoi tempi di riposo nel giusto,
e non prendevo ‘’la soglia di attenzione’’
come una scusa per tenerlo in macchina tombato in una gabbia mentre
io ero fuori a fare ’’chiacchiere’’ con
persone che non partecipavano a queste manifestazioni per il piacere
di farlo o per mettersi sotto esame, bensì lo facevano
esclusivamente per gratificare una personalità misera e
una vita ancor più misera (misera di valori).
Perciò, benvenuto era il riposo, ma benvenute erano le
passeggiate!!!... tutti e tre insieme a giocare nei prati, a rincorrerci,
a rilassarci fra le coccole e, perché no, a fare pure alcune
ripetizioni di lavoro, anche perché, il lavoro non deve
essere condizionato allo stadio, il lavoro è un insieme
di impegni da ripartire fra i soggetti del Branco a seconda dei
ruoli.
Insieme ci dividevamo anche gli spuntini e le soste in macchina…
Quando dovevamo entrare in campo, non avevamo bisogno di operare
su condizionamenti perché eseguivamo solo delle sequenze
che facevano parte del nostro incarico. Avevamo solo una qualcerta
diffidenza/attenzione, da non confondere con nervosismo o insicurezza,
nel muoverci in un ambiente non familiare… le prove campo,
non le facevamo come molti altri, svernandoci, ma solo per quei
pochi minuti concessi dal regolamento… tutti i giudici ne
tenevano conto? Non lo so e non mi importa, tanto quel è
stato è stato, e l’uguaglianza non è della
razza sapiens …
La cosa più importante era che fino a lì c’eravamo
arrivati senza trucchi, e quello che mostravamo era frutto di
un vero rapporto familiare e collaborativo.
Che giornate… che nottate… anche
se alla fine di quei tre giorni di ‘’lavoro’’
ero stanca morta, ripartirei adesso, seduta stante per rifare
tutto esattamente come allora… era un modo per dedicarmi
a Tim e Tina in maniera un po’ diversa, o forse era solo
una scusa per viverli intensamente… non lo so… so
solo che mi mancano quei due Angeli e mi manca tutto quello che
ho vissuto con loro.
Non voglio dire che verso tutti gli altri miei Cani non abbia
quel tipo di sentimenti e quel tipo di coinvolgimento… dico
solo che ognuno di loro è speciale nella sua singolarità
e così lo è il nostro rapporto… mi mancano
tutti e tutti i momenti che sono vivi nei miei ricordi.
Tina - Paperina
Tina di Casa Soder femmina di Pastore Tedesco
grigio, classe 1996, figlia di Arek vom Grauen Stern e di una
bellissima femmina dell’Allevamento di Casa Soder, sorella
di cucciolata di Timon. A differenza del fratello, ha preso più
dalla mamma che dal papà, è infatti piccina e molto
aggraziata. Possiede una gran voce e una forza fisica non indifferente.
Agile e scattante. Determinata e con un’Anima Selvaggia.
Lei è la femminuccia che abbiamo conosciuto con Timon,
quando lo abbiamo scelto.
‘’Arrivò casa per segno del
destino: una nostra allieva, si era innamorata di Timon, e un
giorno ci chiese se in allevamento c’erano ancora dei cuccioli
della stessa cucciolata. Chiamando l’allevatore, scoprimmo
che due erano ancora da lui. Nel pomeriggio stesso, tornando a
casa, siamo passati a prenderla.
Dire che era di una bellezza disarmante, è dire poco!!!...non
era la classica Pastorina, bella, era una piccola Lupa, dal colore
grigio con i nostri Lupi dell’Appennino e gli occhi che
parlavano di Selvatico.
Anche il suo carattere parlava di quella particolare caratteristica
che usciva dal suo corpo e dai suoi occhi.
Era ancora in allevamento, perché troppo birbante, troppo
vivace, troppo pestifera… non riusciva a trovare una famiglia.
Quando l’ho vista, il cuore mi è saltato in gola,
una Lupetta dagli occhi spiritati.
Arrivati a casa, l’abbiamo subito avvicinata a Timon.’’
Timon e Tina si sono riconosciuti all’istante
e da allora sono stati inseparabili.
In questa occasione ho cominciato a pensare alla
separazione dei cuccioli dalla mamma e dai fratelli, alle emozioni
provate, al fatto se fosse giusto o meno dividere quei branchi
appena formati…
Dopo quattro mesi, il destino ha voluto che tornassero insieme.
Non nego che nel momento del rincontro, ho pensato subito anche
al terzo cucciolo che stava con loro… purtroppo non potevamo
permetterci un’altra spesa e così, scacciai dai pensieri
quella follia…
Appena entrata in casa, Tina non si perdette
d’animo e perlustrò tutto il perlustrabile: le stanze,
i mobili e gli oggetti, e, non soddisfatta anche i piani alti
dei mobili e il tavolo della cucina. In un battibaleno la ritrovai
ovunque, neanche fosse un Grillo!!! …Mi apprestai ad avvertire
Claudia (la nostra allieva) di come era, assicurandomi che potesse
prendersi dei giorni di ferie per assisterla e inserirla nel suo
meraviglioso Branco di Setter irlandesi, capitano da Messner,
il meraviglioso gigante nero.
Claudia, mi disse che non poteva assolutamente prendersi dei giorni
in ufficio e trasalii.
‘’Non si può lasciarla solo in casa, anche
se poi sola non è perché ci sono gli altri Cani…però…questa
te la rivolta casa!!!’’
Pensandoci un po’, mi sciolsi dall’impegno preso con
Claudia, che capì tranquillamente il motivo della mia decisione
e … mi tenni Tina, la mia Paperina!!!
‘’Introversa e impunita’’
sono sicuramente gli aggettivi che più si addicono al suo
modo di essere; ma non è sbagliato descriverla anche come
‘’dolcissima e di molta compagnia’’.
Conquistare la sua fiducia è stata un’impresa!
Essendo un soggetto molto forte, non aveva bisogno di trovare
qualcuno che la indirizzasse; aveva però bisogno di inserirsi
e trovare il suo posto nel Branco; non poteva continuare a stare
solo con Timon. Fu così che cominciai a dedicarmi a lei
in maniera molto ma molto intensa, lasciandole lo spazio per esprimersi,
ma nello stesso tempo, dandole delle indicazioni in merito ad
un comportamento sociale in un Branco formato da persone oltre
che da Cani.
Ripensando ora, dopo tanti anni, a Paperina,
potrei paragonare la sua fermezza a quella di un Cane Lupo di
Saarloos; la scarsa disponibilità ad entrare in sintonia
con il mondo esterno se qualcosa del mondo non è più
che motivante, è tipica di questa razza molto giovane e
derivante ‘’anche’’ dal Pastore Tedesco.
Forse il suo Grigio Lupo, e quelle particolari focature, dovevano
darmi uno spunto di riflessione in più ;) …ma all’epoca,
non sapevo niente di Saarloos (meno ancora del poco che so oggi),
non sapevo neanche che esistessero.
Divenni la sua ombra e giorno dopo giorno, mi
accorsi di quanto eravamo simili.
Non aveva nessun tipo di esperienza sociale con la società
umana, e questo la toccava solo in maniera marginale, cominciando
ad illustrarmi, quanto non sia vero che se il cucciolo non fa
esperienza di ‘’città’’ nei primissimi
mesi della sua vita, rimarrà segnato per sempre.
Non dico che non serva a niente portare il Cane nei luoghi un
po’ ‘’incasinati’’, dico solo che
serve che il Cane abbia un buon carattere e abbia un buon punto
di riferimento prima di affrontarli.
Paperina aveva dalla sua il carattere, e dalla mia, un supporto
che le dicesse ‘’tu stai tranquilla, io sono qui a
farti da braccio destro’’!!!
Eh si! … ci volle un bel po’ di tempo prima che mi
prendesse in considerazione come dovrebbe essere giusto che sia
in un binomio fra due specie come le nostre, però, già
raggiungere un livello di ‘’amicizia’’,
era per noi, moltissimo.
Paperina mi fece sudare più di sette camicie, ma la adoravo…
spesso ho pensato che avrei voluto essere una sua consimile per
poterle parlare e potermi comportare come non potevo da umana.
Il tempo ci ha lavorato a favore, e nel tempo siamo diventate
inseparabili.
La nostra carriera sportiva è stata ricca
di impennate, poche uscite ma positive nei risultati! …Non
siamo mai state appariscenti, rispecchiando interamente la nostra
indole riservata al limite del Selvaggio.
Quando abbiamo detto addio allo sport, abbiamo
continuato ad essere molto vicine, anzi, eravamo più unite
che mai. A quel punto era lei la mia ombra, e ad ogni partenza
per le gare con Timon, Paperina era con noi.
Mi dormiva accanto, dividendo il cuscino, come
fece suo Papà Arek anni prima.
Insieme abbiamo anche covato un uovo di Oca, che purtroppo però,
non siamo riuscite a portare ad un traguardo glorioso. Dopo i
60 giorni di cova, l’uovo si è regolarmente schiuso,
ma all’interno, il nostro cucciolo non c’era.
Arancia (MammaOca) lo aveva lasciato indietro, probabilmente a
ragione, però … nell’incertezza ci ho provato,
e Paperina mi è stata di grandissimo aiuto!!!
Anche nella nuovissima impresa del 2006, lei
era con me… e mi ha aiutata a crescere Arowen ed Eowyn,
le nostre prime Saarloos. Ce l’avrei fatta senza di lei?
Non lo so, ma non mi interessa neanche di saperlo, perché
sono strafelice di averla avuta accanto pure in quella parte della
mia vita che ha segnato una svolta senza ritorno.
Grazie Paperina per avermi donato 16 meravigliosi
anni!!!
Della carriera sportiva di Tina, riporto il link
della pagina a lei dedicata in ‘’Onori
di pensione’’
Baloo,
Bagheera, PeterPan
Il sangue degli 'Oroval'' e dei ''Grauen Stern'',
si unisce per la prima volta
dando vita ad una cucciolata di un’importanza estrema.
Nessuno dei cuccioli però, sarebbe mai
andato ad occupare le fila dei Cani da lavoro.
Come tutti i sapiens normo dotati (quindi né
più né meno che semplici individui appartenenti
alla specie erroneamente sovrana del mondo, visti i disastri che
sta procurando alla ''Madre Terra''), aspiravo a famiglie entusiasticamente
felici di dividere la propria vita con un Cane da Pastore Tedesco
sano ed equilibrato; l’importante per me era che quelle
persone non volessero realizzarsi attraverso il Cane, trasformando
la povera Creatura in un surrogato della nostra specie.
… solo questo volevo, non rendendomi conto che anche dietro
ai buoni propositi e all’amore, possono celarsi dei fantasmi
… quante cose mi sfuggivano all’epoca!
Fermo restando che tutte le Creature non possono essere affidate
a chicchessia, queste nel particolare, avevano necessariamente
bisogno di persone che non fossero legate ai carcerieri dello
sport, nè al perbenismo dell'amore libero, e nemmeno ai
normali stereotipi delle conoscenze sul Cane. Le tre tipologie
elencate, sono la rappresentanza di quel che è il pensiero
dell'uomo che sottostà allle frustrazioni del quotidiano.
In ognuno di questi Nuclei, si celano indicazioni di squilibrio
che non possono gatrantire una vita in armonia.
…e pensandoci bene: chi è davvero in grado di poter
garantire a un Cane una vita degna per la sua specie?!
Durante il periodo di gestazione, tutto procedette nel migliore
dei modi, poi accaddero una serie di drammi…
Non parlerò della loro nascita, né di tutto quello
che è legato ad una parte molto triste del passato della
cucciolata, parlerò invece della meravigliosa ‘’essenza’’
di tre Attori, con cui abbiamo avuto la fortuna di vivere per
molti anni.
Oggi, con gli occhi meno velati dai sogni, dico:
la fortuna ha voluto che di tutti i Piccoli, se ne salvarono solo
3 … dei tre che si salvarono, due vissero sempre qui con
noi e uno ci tornò dopo 6 anni di lontananza.
- Il cucciolo che lasciò casa all’età
di due mesi, andò a stare con una famiglia che conoscevamo
bene … credevamo di conoscere bene …
Ricordo che quando lo diedi, nel preciso momento in cui staccai
il contatto fra i nostri corpi, mi si gelò il sangue e
mi si paralizzò la voce.
Completamente incapace di dire ‘’no’’,
mi si strozzò quel ‘’no’’ in gola
e lì rimase fino a che, 6 anni dopo, il mio cucciolo non
fece ritorno a casa nostra.
Giurai a me stessa che non avrei avuto mai più cucciolate
e, semmai ne fosse nata un’altra, non avrei mai più
dato nessuna Creatura a nessuno. Sentivo il grande legame che
esiste nelle cucciolate e il grande disagio che vive un cucciolo
nel momento del distacco. Fu in quel periodo che cominciai a fantasticare
(forse), sul distacco degli elementi Lupi dal Branco naturale,
e di quanto deve pesare loro, l’allontanamento.
A tal proposito, mi capitò poi di vedere, un documentario
sul Parco di Yellowstone.
Il video era principalmente focalizzato sulla valorosità
di un particolare elemento del Branco (un elemento davvero formidabile),
e sulla sua cacciata dal Nucleo familiare.
Perché dovrebbe essere cacciato un
elemento tanto importante? – mi domandai.
Mi risposi dopo una serie di ragionamenti –
Proprio perché è tanto importante!
…e anche se può sembrare un controsenso, di fatto
non lo è, perché un soggetto del genere rischia
di minare l’equilibrio delle parti ‘’Uno’’–
‘’Teoria del Branco, Uno di Uno’’–.
Leggi sul libro:
‘’Diario: Similitudini fra Cani e Lupi –
Illuminanti Riflessioni’’ pag.
50; pag.350 e pag. 355
La femmina leader, Sorella di questo elemento,
femmina anche lei
(una femmina estremamente docile e duttile), temeva la forza dell’altra
anche se mai c’era stata ribellione da parte della parente
subalterna.
Cenerentola (così la chiamarono i Guardia Parco) venne
cacciata e vagò
in solitaria per due anni.
Poi, si rifece ‘’una vita’’ insieme ad
un maschio e … il resto è storia!
Pur se siamo portati, noi umani, a vedere le cose soprattutto
dal nostro punto di vista (tutto umano), non si poteva non avvertire
il grande disagio di questa Lupa, sia nel momento dell’allontanamento,
sia nel suo vagare raminga.
Negli occhi di quel cucciolo che non capiva,
vidi quello stesso disagio …
Al tempo, mi convinsi che ero io a vedere sempre tutto distorto,
che era la mia esagerata sensibilità a favorire dei film
sugli Animali,; mi convinsi che, come da copione, tutto sarebbe
andato nel migliore dei modi… però non riuscii mai
a persuadermi più di tanto e, quando lo riebbi a casa,
solo in quel momento ho rivisto in lui, una luce che aveva perso.
Riporto alcuni loro momenti di vita di quando
erano piccolissimi, e che, Paolo ed io, abbiamo avuto il piacere
di elencare nei libri da noi scritti, pensando potessero dare
un piccolo aiuto alle persone per la loro vita insieme al proprio
Cane; sono solo alcuni spunti per riflettere.
- ‘’ Fra i tre fratellini, da
subito ho potuto notare alcuni atteggiamenti che mi hanno dato
la possibilità di capire chi, fra loro, fosse il leader,
chi il mezzano, chi l’ultimo della scala gerarchica.
Baloo, il primo a salutare
il mondo, mentre la veterinaria, la mia cara amica Nicoletta Bellucci,
lo aiutava ad uscire dalla sua Mamma e subito si apprestava a
pulirlo coadiuvata dalla splendida Thika (la Mamma), le ha morso
un dito.
- Mi ha morso! – Ha esclamato con stupore.
- E’ un super fico! – Ho risposto, tutta contenta…
Il secondo a nascere è stato Bagheera,
anche con lui nessun problema; è nato, sotto i baci di
Mamma e le attenzioni di Nico, si è ripreso subito dal
momento di assestamento, e come se niente fosse, si è messo
alla ricerca della pappa.
Il terzo, PeterPan.
- Ricordo come se l’ascoltassi ora, Nicoletta dire: ‘’Oh
mamma! È tutto dinoccolato, aspetta che lo ricompongo…’’.
Naturalmente era una battuta, però
il suo aspetto era davvero molto differente da quello dei due
fratellini: Baloo, nero focato, peso gr.550; Bagheera, nero con
appena le manine e i piedini focati, peso gr.500; PeterPan, grigio
argento, peso gr.250.
Dal primo momento, in cui si sono ritrovati
insieme, PeterPan, non ha mai lasciato il fianco di Baloo. Baloo,
da subito ha dato l’impressione di essere un tipo cauto
ma determinato, stabile sulle decisioni, riflessivo nel prenderle;
Bagheera, la felicità fatta Cane, la voglia di vivere,
di fare, di appartenere.
- Baloo, Alfa il leader;
- Bagheera, forte abbastanza da poter essere un leader, ma non
sufficientemente determinato per poter vivere senza un Branco
(ossia, carente di quel pizzico di sicurezza in più, per
poter sopportare un periodo di solitudine – un soggetto
Alfa che si allontana dal Branco in cerca di una compagna per
la formazione del ‘’suo’’ Branco);
- PeterPan, Omega per Baloo, ma Omega nella vera traduzione della
considerazione, ossia un eterno cucciolo da proteggere.
Baloo e PeterPan sono sempre stati la perfetta
rappresentazione di ciò che ‘’sono’’
i loro ruoli naturali; mentre per Bagheera, PeterPan probabilmente
era considerato un rivale o un sottoposto che però non
sentiva abbastanza debole da potergli tener testa senza dover
sempre ribadire il concetto della sua superiorità.
PeterPan, il giullare, Bagheera, il gregario,
Baloo, la saggezza. Questo vuol dire che Peter era da ‘’governare’’,
Bagheera era un compagno di avventure, Baloo era quel che si può
definire l’equilibrio che dà sicurezza.
Come in tutti i piccoli Branchi, anche nel loro
c’erano dunque tre ruoli diversi a cui ognuno dei tre è
rimasto fedele.
Un ricordo che parla di ruoli e di credenze popolari:
Contrariamente a quanto crede il popolo sapiens,
il leader non è sempre il primo a passare dalle porte o
ad andare in avanscoperta, no, a seconda delle circostanze, c’è
chi lo fa per lui.
- ‘’I cuccioli sono ormai incontenibili
nella stanza del soggiorno e nella cucina. Il curioso e il piccoletto
non sanno più cosa inventarsi per passare il tempo. È
una bella giornata di settembre, credo sia arrivato il momento
di uscire in giardino.
- ‘Thika gironzola fra un cucciolo
e l’altro, pulisce una pipì, stimola una popò,
si unisce ad un giochetto, fugge dall’inseguimento per una
buona dose di latte, si arresta incastrata fra il divano e il
tavolo, sottostà alle richieste dei figli… ma ecco
che la porta del soggiorno si apre… uno sguardo ai cuccioli,
si sono distratti con il cigolio della porta, con un salto Thika
è al di là del divano, due passi ancora ed è
fuori… un giro veloce attorno casa, una sorsata d’acqua
e via nuovamente dai cuccioli che ancora non si sono resi conto
dell’accaduto. Thika rientra, li cerca, li esorta a seguirla
in giardino, io sono lì proprio sull’uscio a godermi
la scena, Baloo non sembra avere intenzione di provare nuove emozioni,
sta bene dentro casa, perché dovrebbe uscire, ha tutto
lì, il suo temperamento non lo induce a spingersi oltre
per pura curiosità, Baloo decide di non uscire finché
non ci sarà un qualcosa di motivante per farlo; PeterPan
riesce a dribblare Bagheera e ad arrivare per primo alla porta…
ops, abbiamo il primo ostacolo sconosciuto, un gradino…
PeterPan osserva, guarda me, guarda la sua mamma ad un passo da
lui, sembra pensi ‘che faccio ci provo?’… nel
frattempo è arrivato anche Bagheera, i due sono vicini,
uno accanto all’altro, PeterPan si sporge, Bagheera lo segue,
si sbilanciano e…oplà, sono nel patio… io li
riempio di complimenti e Thika di baci… finiti i convenevoli,
Thika corre via, i cuccioli le vanno dietro cercando, invano,
di tenere il passo… ed ecco Baloo affacciarsi alla porta…
non riesce proprio a trovare una spiegazione al perché
di quell’uscita… io sono lì, poco distante…
Baloo si siede, rimugina… sospira, allunga il collo, alza
il musino… sta per ululare, mi affretto ad intonare il mio
richiamo, mi risponde… ed è subito magia!’
Dopo qualche giorno, i cuccioli hanno preso confidenza
con il giardino attorno casa e vi si attardano piacevolmente …
la loro curiosità si accende sempre di più e le
loro interazioni si amplificano; cominciano a mettere in mostra
quelle caratteristiche che permetteranno a noi osservatori, di
capire meglio come comportarci con loro sia in campo sociale/familiare,
che in campo espressivo/educativo.
- E dopo essersi scalmanati ora ciondolano
un po’ per la stanchezza. PeterPan piagnucola e cerca di
convincere MammaThika a sdraiarsi in un posticino tranquillo in
modo da potersi rannicchiare accanto a lei e, finalmente, riposare
tranquillo.
Invito Thika e i piccoli a rientrare in casa.
Appena si ritrovano in soggiorno, Thika salta sul divano, PeterPan,
Bagheera e Baloo cercano di raggiungerla ma non riescono ad arrivare
fin lassù. Sposto i cuscini sparsi nella stanza ammonticchiandoli
un poco ai piedi del divano. Baloo osserva la scena e rimugina,
Peter non si cura assolutamente di quel che faccio, lui vuole
solo arrivare dalla sua Mamma, Bagheera invece non fa altro che
rincorrere i cuscini, li morde e prova a sgrullarli, è
convinto di riuscire a fermarli.
Una volta giunti a destinazione Baghy è tutto soddisfatto,
credo sia seriamente convinto di essere stato lui a operare la
magia, ci si stende sopra e comincia a rotolarsi.
Baloo osserva il fratello e poi, spiccando un salto si va a conquistare
un lato del comodo anemone.
Peter si illumina, smette di zampettare di fronte al divano e,
imitando i fratellini, anche lui sale sui cuscini, ma invece di
fermarsi lì, sale ancora e arriva da MammaThika. Dopo un
breve rituale di accoglienza, si infila fra le sue braccia e il
muso, accoccolandosi nella sistemazione desiderata, si placa e
si addormenta.
Sschh!...anche Baghino è esausto, infine un po’ di
pace, li lascio dormire e anche io mi prendo qualche minuto di
pausa.
C’è un altro divano ad angolo retto con quello, mi
stendo lì e in silenzio mi godo la famigliola che, assente
dal resto del mondo, esterna un atteggiamento tipicamente naturale. Continua a leggere: ''Lupi
allo Specchio - Ascoltando la Natura''
- Fratello Cane cresce
Questi tre cuccioli, sono stati dei magnifici
rappresentanti della razza del Cane da Pastore Tedesco.
Attraverso i loro Genitori è passata la storia della selezione
che ha voluto un esemplare docile, duttile, sociale e abile in
tutti i compiti che l’uomo avrebbe avuto bisogno di assegnare
ad un compagno fidato.
In loro si è completata la linea del Padre e si è
addolcita quella della Madre.
In poche parole: l’equilibrio psicologico e una carica attitudinale
che oserei chiamare: ispiratrice!
Baloo
Bagheera
PeterPan
Sarebbe stato fantastico se avessero potuto intraprendere
un po’ tutte le varie discipline sportive, non come numeri
da pallottoliere, ma come soggetti educativi per chiunque avesse
voluto conoscere o approfondire la sua conoscenza sul Pastore
Tedesco - ‘’il Cane’’ -.
Portati per i compiti meno impegnativi e di puro insegnamento
per il compagno umano, e portati per le opere grandiose, di fatto
però, non fecero nulla che li mettesse in mostra come fenomeni
da baraccone. Peter visse come un comodissimo Cane da appartamento,
da divano, da coccole e baci; Bagheera, nella sua vita
nell’altra famiglia, ebbe un inserimento nel campo dell’agility,
e quando tornò a casa, per lui riservai tutto quello che
gli mancava dell’Attaccamento. Baloo invece, oltre
alle varie coccole che furono elargite a tutti, trovò molta
soddisfazione negli sport di utilità e difesa, e di mondioring.
Tanto era portato che, durante un allenamento IPO, lo videro alcune
persone del settore e, seppur avesse solo un anno e mezzo e non
avesse mai fatto una competizione (che mai gli feci fare neanche
da grande), mi offrirono per lui 7.000.000 di lire. In quello
stesso allenamento c’era anche Timon, che aveva già
cominciato a fare gare e stava acquisendo un po’ di sicurezza
sugli esercizi per affrontare la selezione per l’ammissione
al Campionato Italiano di lavoro. Per Timon l’offerta fu
di 15.000.000 di lire.
Orgogliosa dei miei Angeli, ma schifata dal mercato di carne viva.
Mi congedai dall’allenamento e cambiai strada.
Peter a parte, che con il suo dolce far niente,
fu il nostro eterno cucciolo di casa (mai nome più azzaccato!):) , Bagheera e Baloo, oltre ad insegnarci
tantissimo del lavoro, delle doti di un Cane da lavoro e di un
Cane sociale nel familiare e sociale nel sociale, ci fecero notare
altre mancanze del genere mano:
Bagheera era una potenza in tutto; questa potenza
la esprimeva nel portamento, nella sua prestanza fisica, nella
sua energia caratteriale; in campo sportivo (agilty), era un vero
macina ostacoli, e come lui conobbi solo pochissimi esemplari.
Soggetti del genere, mettevano in discussione molti criteri di
questo sport. La loro potenza e velocità non trovava rivali
sui percorsi del periodo.
Si c’erano i mitici Border e c’era una piccola traccia
dei Malinois, ma i Border erano delle saette spesso incontrollabili,
e i Malin erano ancora poco ‘’scantati’’
(come dicono a Parma :) ;) ) nell’interazione
fra ostacoli e messaggi dei conduttori.
I Pastori di cui parlo invece, erano saette come, se non di più,
dei Border, però, più potenti e soprattutto controllabili.
Nell’Agility si stava affacciando il clicker,
il buonismo, il ‘’fai tu, io ti seguo, speriamo di
azzeccare il percorso’’ … ed era praticamente
l‘inizio di un inseguimento all’ostacolo successivo
di frecce senza rotta che avevano come unico limite il pubblico
all’esterno del ring (e su questo ce ne sarebbe da dire…).
Parlando di Bagheera, lui aveva in mente solo
la collaborazione con il compagno umano, sicuramente trovava anche
molto divertente fare quello sport, altrimenti non ci avrebbe
messo tanto entusiasmo, ma…l’entusiasmo era per lo
sport o era perché faceva qualcosa con il compagno di vita?
… Bagheera non viveva in funzione dello sport
…
Baloo… avendo dormito sulla mia pancia
per ben sei mesi, da quando era un cucciolo di cinque, ha avuto
con me un legame un pochino più stretto, più intimo
oserei dire … o semplicemente diciamo che ci capivamo al
volo. Questo ci ha portato a dare vita ad un linguaggio molto
più fissato sulle sensazioni che su altro, e se nella vita
di tutti i giorni è stato entusiasmante e altamente appagante,
non potete capire quanto lo è stato a livello addestrativo.
Non voglio dare tutto il merito della sua bravura al nostro rapporto,
ma che abbia influito molto positivamente sul suo carattere e
sulla sua personalità, si.
Un Cane del genere, educato negli esercizi in maniera naturale,
priva di metodologie (perciò semplice), porta il Cane a
intraprendere le situazioni con maggior sicurezza.
Per quel che riguarda l’utilità e le sezioni A e
B, dove, a parte interferenze esterne volute per chissà
quale punto interrogativo o quale sporco gioco, la Coppia protagonista
respira insieme in un cerchio chiuso, nella sezione C, per forza
di cose deve interagire con il figurante.
Un figurante leale e sicuro, capace del suo lavoro, non ha problemi
ad affrontare soggetti così, al contrario di uno che invece
è insicuro e nel fare il ''mestierante'', indossa la maschera
di chi non è. Un figurante così, al primo suo vacillo,
si sente messo in discussione e pur di riprendere tono nei confronti
del Cane e di chi lo guarda, agisce su di lui (sul Cane) in maniera
scorretta provocando anche lesioni al malcapitato.
Personaggi del genere dovrebbero essere allontanati dalla cinofilia
… si, se tutto fosse fatto in nome della purezza.
Baloo, fu uno di questi Cani. Per fortuna non accadde l’irreparabile,
ma accadde abbastanza per farmi prendere la decisione di allontanarmi
ancor di più dai campi.
Comunque sia, in qualunque modo siano andate
le cose, e qualunque fosse stata la via migliore per la loro carriera
sportiva, sinceramente non me ne importa niente. Perché
i miei tre Cuccioli, che fin dalla nascita hanno dovuto affrontare
tanti disagi, sicuramente hanno avuto una cosa che a tanti è
mancata: una Famiglia che voleva il loro bene prima
di tutto il resto.
Oltre a Paolo e a me, avevano la loro Mamma e il loro Papà,
le Zie e gli Zii e dopo qualche anno anche i Nipotini, le mitiche
Veline!
Althea
di Oroval la miaMulan
‘’ho una cucciola per voi’’
Queste le parole di Carmelo che mi misero addosso una
tale euforia che a raccontarla mi vengono ancora i brividi!
Una cucciola esile, scattante, adorabilmente vivace ed estremamente
docile. Una Grigia dai colori netti e brillanti.
Una ‘’Scintilla di Vita’’ (Nevevangelin)
si aggiungeva alla Famiglia.
Febbraio 2000 - Quando arrivò
Mulan era uno di quei periodi frenetici che non sai mai a chi
dare i resti. Da poco avevo aperto un negozio di articoli per
Cani e Gatti; Paolo si occupava dei campi; e insieme cercavamo
di arrivare alla fine della giornata tutti interi.
Nello sport, né Paolo né io, avevamo ancora rinunciato
al sogno di voler cambiare i concetti sbagliati della preparazione
per le competizioni e quale fosse il loro giusto fine, il perché
delle gare o comunque dello sport.
In agility ci pensava Paolo, e nell’utilità io.
Eravamo ancora due illusi che credevano che il solo mostrare gli
ottimi risultati che si potevano ottenere da un lavoro basato
sul rapporto con il Cane e non sul condizionamento, potesse indurre
le persone a credere che: sia in campo agonistico che nella vita
di tutti i giorni, non c’era bisogno di inventarsi i ‘’draghi’’
per essere soddisfatti di una relazione, ma bastava capirsi e
accettarsi per completarsi nella coppia. Colmando uno le carenze
dell’altro, si assaporava la meravigliosa forza generata
dalla collaborazione.
Mulan era predisposta per il lavoro in agility, e seppur io non
abbia mai amato quello sport come amavo il ‘’signore’’
fra tutti gli sport, la mitica ‘’utilità e
difesa’’ (disciplina completa che permette di conoscere
tutti i lati del proprio compagno), per lei mi impegnai al meglio
pur di realizzarla (realizzare Mulan).
Quando si vive con un Cane, è importante capire quale
sia la sua specialità di ruolo. Nello sviluppo del carattere,
prende vita la sua personalità. Questo permette all’individuo
Cane di crescere in armonia con se stesso, con il Branco e con
il resto del mondo.
È determinante per la sua sicurezza, perciò, che
egli abbia una formazione educativa (da non intendere con la classica
forma scolastica o comportamentale sociale, ma proprio come sviluppo
in linea del ‘’sé’’ con il ‘’sé’’).
- io sono Uno ma in realtà non sono che parte di Uno –
Leggi sul libro:
‘’Diario:
Similitudini fra Cani e Lupi – Illuminanti Riflessioni’’pag.
50; pag.350 e pag. 355
Mulan si integrò perfettamente nel Branco;
la sua vita si articolava fra casa, la scuola, Arek e me; insieme
andavamo in negozio, e insieme nella pausa pranzo andavamo al
campo. Era bellissimo poterla portare sempre dietro. Lei era piccolina,
Arek era anziano e malato (la sua malattia cominciava ad essere
ben evidente). Formavano una coppia che faceva tenerezza e non
scatenava, nella gente, l’idiosincrasia verso i Cani Lupo
con il manto grigio come l’antenato selvatico. (noi degli
anni ’60, cresciuti con il mito di RinTinTin, non conoscevamo
il nome della razza perché tutti la identificavano nel
nome di Cane Lupo, vista la somiglianza con l’Antenato e
il film di Zanna Bianca che aveva come protagonista Buck, un bellissimo
Pastore Tedesco che diventa Leader di un Branco di Lupi).
Purtroppo, anche se nel film di Zanna Bianca, i Lupi non vengono
presentati come i cattivi mannari, il credo del popolino vuole
il Cane che assomiglia al Lupo, cattivo come il mostro descritto
nelle favole; è un credo che non troverà mai fine,
anzi, sarà uno spettro che accompagnerà tutte le
ere del mondo sapiens.
La coppia Arek – Mulan, metteva nei cuori di chi li guardava,
un senso di tenerezza: un anziano malato e una nipotina (il Papà
di Arek era il Nonno di Mulan) che gli stava vicino; erano un
quadretto perfetto per la concezione di bene familiare tipica
della nostra specie, il che mi permetteva di poter far vivere
loro anche le ore del negozio in completo relax.
Mi soffermo un attimo sulle convinzioni umane –
il bel rapporto che c'era fra Arek e Mulan, e il pensare all’accudimento
di una giovane verso l’anziano, per di più una parente,
portava le persone che entravano in contatto con loro, a credere
ad una faccenda tipica degli umani ‘’buoni’’,
anche se poi, nella realtà, non è così che
la vivono gli Animali diversi da noi.
Questo non vuol dire che loro non conoscono o non vivono legami
forti, vuol dire solo che non lo fanno seguendo le nostre stesse
motivazioni, né in bene né in male.
In loro esiste un fortissimo senso dell’attaccamento e dell’accudimento
che particolarizza il legame del Branco e la sua salvaguardia.
Però la spinta che li porta a rimanere uniti, è
una spinta che va oltre i legami di sangue.
Consiglio di leggere ‘’Diario:
Similitudini fra cani e Lupi – Illuminanti Riflessioni’’,
in cui sono ben descritte molte fasi della crescita degli Animali,
e molti concetti ‘’familiari’’; e consiglio
anche di prenotare il libro ‘’A T.E.’’
Educazione Naturale – Progetto Scuola Ambiente
- conclusivo dello studio nel quale è dettagliatamente
riportato lo sviluppo dell’uomo/bambino e il suo connubio
con Madre Natura, tutto il mondo di Madre Natura del quale l’uomo
è un elemento.
Tornando a Mulan …
Con il passare del tempo, la sua prestanza sportiva si faceva
sempre più spettacolare, e nella vita normale era sufficientemente
serena, ma per vederla davvero tranquilla, dovevamo aspettare
che si addormentasse :D :D :D
Il proverbiale ‘’Temperamento’’
degli ‘’Oroval’’
non si acquieta mai se non
quando crollano fra le braccia di Morfeo!!!
I momenti più belli con lei, li ho passati
nell’intimità di casa; un passo io un passo Mulan;
una Creatura che ti tiene costantemente sotto controllo, che ha
piacere a stare in tua compagnia e che ogni cosa tu le proponga,
a lei va bene; dal correre al riposarsi, tutto quello che vi viene
in mente che possa trovare posto fra queste due parole, mettetecelo,
per lei l’importante era farlo ’insieme a me’’:D
:D
Direte: ma questa è dipendenza ossessiva!
…che gusto c’è?
Lasciando da parte l'ossessione che non c'entra
niente nel mondo del Cane, lo sbaglio nella valutazione sta soprattutto
nel vedere una forma di ‘’dipendenza’’
come una mancanza di libertà comportamentale/espressiva.
La dipendenza, diversamente da come viene intesa da molti, se
scaturita dal desiderio di voler stare con un altro essere vivente,
è volontaria! Non c’è costrizione, non c’è
condizionamento ed è completante!
Il bello di una tale conquista, sta nell'essere riusciti ad entrare
in sintonia <3
Non esiste un’unione che possa essere definita
realmente armonica se non esiste fra gli individui quella fiducia
e quel rispetto che solo l’accudimento può dare.
Appartenersi vuol dire assistersi e capire disagi e benessere,
l’uno dell’altro e gioire nel viverli insieme. - condivisione
dello stato emotivo – comunicazione. -
Non per un fattore dato dai comportamenti meccanici, bensì
da quelli che arrivano direttamente dalla parte più interna
dell’Anima. Quella che noi umani viviamo principalmente
quando siamo Fanciulli, nell’età in cui gli adulti,
ancora non ci hanno sporcato le intenzioni con la sterilità
del premio, e gli Animali invece vivono sempre, perché
per sempre rimangono a quel livello di purezza che si ha nell’infanzia.
Dal libro: ‘’A T.E.’’
- Educazione Naturale - Progetto Scuola Ambiente
Art. ‘’Etica – egoismo e altruismo’’
– pag. 108
‘’Già all’età di 18 mesi,
i Bambini rispondono volenterosi alla richiesta di aiuto/collaborazione
di un adulto/familiare e alla sua richiesta di aiutare un'altra
persona (adulto o Bambino). La loro spinta e il loro impegno non
sono condizionati da altro che non sia il desiderio di rispondere
alla richiesta, e di operare nell’attività. Non esiste
uno scopo diverso da una forma di collaborazione altruistica.
Il ‘’grazie’’, identificato nel ‘’bravo’’,
nel ‘’sorriso’’, nel ‘’gesto
affettivo’’ ed ‘’espressione felice’’
della persona aiutata, è talmente appagante che il Bambino
non ha bisogno di altro. ‘’Sporcare il grazie’’
con ricompense materiali (giochi, leccornie, regali), influisce
negativamente sull’educazione morale, spostando la motivazione
forte del Bambino sulla futilità e sul distacco dall’altruismo
sociale.’’
Mulan – Una pelliccia
da fare invidia a un Lupo o a una Volpe!!!
Era praticamente impossibile riuscire a spazzolarla a fondo; per
quanti pettinini, spazzole, rastrelli potevo usare, nei periodi
di muta prendeva l’aspetto di un Orso incrociato con un
Riccio; praticamente aveva ciuffi di pelliccia della consistenza
di quelli di un cappotto da Orso e, come i Ricci sputano gli aculei
quando devono difendersi, dal suo corpo venivano sputati cilindretti
di sottopelo!!
La sua resistenza incredibile allo stress fisico
e a quello mentale, l’hanno portata a sopportare un tumore
che in due anni l’ha condotta alla Valle
di Lestla.
Nessuno riusciva a credere che fosse malata; cominciava ad essere
grande, per cui un po’ di affaticamento, era normale; inutile
anche dar retta alle feci sempre più strane, dato che era
un po’ una spazzina … una spazzina … eh …
e qui ce ne sarebbero da dire …
Mi esprimo a voce alta su un semplice ragionamento che forse dice
tutto o forse non dice niente, ma che vale comunque la pena di
fare:
- Da sempre, ogni volta che viviamo una forma di stress, i due
segnali principali che arrivano dal nostro corpo sono una respirazione
affannata e/o un costante disturbo allo stomaco/intestino.
La filosofia orientale e, senza andare troppo in là con
la fantasia, la scienza dimostrata, mettono in evidenza la dinamica
del collegamento: assenza di ossigeno e accelerazione del respiro,
e cervello/apparato digerente; teorie documentate, fondate sull’effettivo
collegamento che esiste fra un’agitazione psicologica e
un disagio corporeo manifesto a livello respiratorio e digestivo.
Parlando di Mulan, è vero che mangiava di tutto e di più
quando era in giardino, ed era difficilissimo riuscire a controllarla,
però è vero pure che lo faceva in maniera più
insistente quando aveva un disturbo gastrico.
Se il suo problema era lì, allo stomaco, o all’intestino,
era normale che cercasse di ovviare al problema come meglio sapeva
fare.
Se tanto mi dà tanto, il suo essere così intensiva
e determinata nel cercare ‘’cose’’ che
le stimolassero vomito o diarrea, era sicuramente dato da un ordine
interno che le diceva cosa fare.
Quante volte abbiamo visto i nostri Cani o i nostri Gatti cercare
l’acqua per mandar l’ingombro e/o l’erba per
stimolare il vomito?!
Anche noi, quando abbiamo un fastidio allo stomaco, cerchiamo
di mandarlo via bevendo acqua o spingendoci sopra altro cibo,
oppure cerchiamo di creare una stimolazione meccanica che induca
il cibo a ri-uscire da dove è entrato, cerchiamo cioè
di vomitare.
Inutili le analisi e gli accertamenti.
Risultando abbastanza normali tutti i responsi, mi rassegnai a
credere che i suoi malori intestinali e digestivi, fossero derivati
solo da un’azione meccanica … due anni dopo, quando
sono cominciate anche le crisi epilettiche, arrivò un responso
drastico.
Passammo gli ultimi mesi in maniera tranquilla
… durante le crisi la stringevo a me e si placava …
Come si fa a dire che un Cane deve vivere in
giardino, o che non bisogna farlo partecipare al pranzo o non
bisogna dormirci insieme.
Tutti loro sono i nostri Angeli, e avranno sempre tutti un posto
accanto a noi nella Tana.
Le
Veline - Han, Kiara, Melody, Esmeralda, Odette e Creekee
... potrei dire, nate per volere dello Spirito
Santo, perché se non avessi la certezza che era Timon il
compagno con cui Scrooge rimaneva anche quando non era con noi
e tutti gli altri, non saprei davvero come sia potuto accadere
che la nostra Nana abbia messo al mondo "stiGioiellini".
Non perché non ne fosse in grado, ma perché non
abbiamo mai visto nessuno dei nostri Maschietti farle la corte
nei due mesi precedenti il giorno del parto. A dirla tutta, per
noi non era neanche in calore...!!!
Eh si! Abbiamo avuto l'occasione di vivere l’esperienza
del calore silente e, da questa manifestazione così particolare
e la sintonia che c'era fra lei e il Figliolo di Arek, il 10 agosto
del 2001, in sala operatoria sono venuti al mondo 13 Grigi!!!
Scrooge non ha mai accettato un maschio; ha scelto lei sia chi,
che dove come e perché; noi ci siamo accorti del suo stato
solo quando ha cominciato a lievitare verso i 40gg. dall’ipotetico
fatto. Un'eco di controllo ci ha dato la Bella notizia!
Mentre io viaggiavo con la fantasia e mi vedevo nella cassa parto,
Paolo contava il già numeroso Branco.
Si certo ci sarebbero state un mucchio di cose da affrontare oltre
all'impegno di una cucciolata, sommato a tutto il lavoro di casa
e dei campi scuola… lo so che lui aveva ragione a preoccuparsi,
ma io non posso vedere sempre e comunque solo il lato problematico
delle cose… se non penso positivo almeno una tantum, mi
rimane molto difficile sopportare tutto il resto… e poi,
in fondo anche lui era contento...
Certo, se entrambi fossimo dei sognatori probabilmente a quest'ora
vivremmo solo di sogni…però, grazie a questi speciali
contrattempi e a un po’ di follia, oggi, possiamo dire di
avere tanti ricordi <3
!!!
Nana, porta avanti la gravidanza tranquillamente e, in prossimità
dello scadere del tempo, iniziamo con le eco di controllo.
I piccoli sono tantissimi!!! Stanno bene e tutto va per il meglio.
Al 65° giorno comincio ad andare in stress...ho
una strana sensazione...Scrooge e' molto più tranquilla
ma non dà segni di niente. Due giorni di avanti e indietro
con il vet. Poi apre il parto...passa il tempo...le ore...
"Paolo corri a Roma con Scrooge...non sta bene...vola giù"
In effetti il parto era aperto ma lei non aveva
le contrazioni...premiamo per il cesareo... i vet dicono di star
tranquilli; dicono che la Mamma sta bene e sono cose che capitano".
‘’Si certo che capitano, ma io sono sfigata e quindi
operate d'urgenza’’.
Per fortuna l'hanno operata - 13 cuccioli, 4
morti... Gli altri erano piccoli ma vitali... …con 9 frugoletti
Mammina torna a casa.
Scrooge e' stanca e io non so come aiutarla...chiedo,
mi informo ma tutti mi dicono di aspettare...piano piano la mia
preoccupazione diventa sempre più grande, Scrooge sta meglio
ma i Piccoli no. Latte ne ha, ma secondo me non basta... Mi dicono
di lasciar fare alla Mamma e alla Natura.
Vedo i piccoli attaccati, vicini vicini a Mamma, alcuni le si
arrampicano sopra, altri si rannicchiano fra sue braccia, lei
poggia su loro il capo, sembra voglia scaldarli, proteggerli,
dargli qualcosa di più...nemmeno lei sa più cosa.
E' una scena ricca di sentimento che mi tocca il cuore fin nel
punto più profondo e mi segna nell’anima …
No non posso, devo aiutarli!
Campanellino. Gianni e Michele stanno per andarsene, e ho tanta
paura che anche gli altri fra poco li seguiranno … l’impressione
che ho è di un indebolimento progressivo…
Poi, quando ormai non sapevo più dove sbattere la testa,
finalmente arriva l'aiuto sperato...Nicoletta mi dice cosa fare
e inizio l'integrazione di cibo.
Appena prendono il latte artificiale, ecco un minimo di ripresa.
Purtroppo per Campanellino. Gianni e Michele, non c'è più
speranza...
forse se avessi agito prima...
forse se qualcuno mi avesse risposto in maniera ‘’amorevole’’
senza professare sempre la solita solfa del ‘’caso’’
e del ‘’lascia fare il corso alla Natura’’...
forse questi tre piccoli Angeli, sarebbero ancora con noi…
I sensi di colpa galoppano fino alle stelle anche se so di aver
chiesto, richiesto e supplicato, e mi sono disperata per dare
a Scrooge e ai Piccoli tutto l’aiuto che potevo… purtroppo
però quello che ho fatto non è stato abbastanza,
e anche queste morti, come quelle dei Fratellini e delle Sorelline
di Baloo, Bagheera e PeterPan, le porterò sempre dentro
come ferite che non rimargineranno mai...
Fra i fragilissimi rimaneva CreeKee, la piccolissima
Cree, così chiamata affinché il Grilletto portafortuna
di Mulan l'aiutasse a resistere.
Passano le ore, le poppate si susseguono e sembra che piano piano
Cree si stia rianimando, riacquisti forza...dai CreeKee, dai che
ce la fai!!!
A questo punto inserisco qui sotto un video che e' un bricolage
dei loro primi giorni e dei primi anni fino alla seconda giovinezza.
I giorni con loro sono trascorsi in un susseguirsi
di emozioni. Ogni momento è stato un dono del Cielo e come
tutte le Mamme del mondo, anche per me, tutto di loro, l’ho
vissuto come se fosse opera di Creature nate da me.
Ricordo l’emozione che avevo alla loro
prima uscita in società. Non un ballo di gala, semplicemente
la nostra scuola.
Ero orgogliosissima (come per l’appunto lo sono tutte le
Mamme quando si tratta dei propri Figli), di far conoscere le
mitiche Veline, tutte splendidamente uguali, ma tanto uguali che
anche per noi era ancora difficile riconoscerle se non le guardavamo
con estrema attenzione.
Arrivati al parcheggio della scuola, apro la
macchina e il carico prezioso. Allo stesso modo di come si comportavano
a casa, sono uscite a razzo e si sono sparse come formichine.
Oddio che gioia vederle correre in ogni dove. Ancora oggi mi salgono
le lacrime agli occhi per la commozione.
Arrivano i nostri primi allievi. Sorridente come
mai recupero le Veline e le indirizzo verso il campo di sabbia.
Raggiante vado ad aprire il cancello.
‘’Ciao Ragazzi, venite su, ho una sorpresa da mostrarvi!!’’
– non stavo più nella pelle…
Tutti sapevano che erano nati questi cuccioli e sapevano delle
vicissitudini iniziali. Ingenuamente pensavo che i Ragazzi avrebbero
fatto loro dei complimenti anche un tantino esagerati, proprio
per i drammi accaduti.
‘’Ma sono tutti bastardi!’’ riecheggiò
nella mia testa, nella vallata e ancora ne sento l’eco…
…
Poteva essere una battuta è vero, ma … lo era davvero?!
…
Vi giuro che un’ascia ferisce con molto
più garbo!
Non mi importava un fico secco in quel momento di chi fossero
i Genitori dei Cuccioli…erano Cuccioli…erano Animaletti
innocenti… erano splendidi e lo sarebbero stati anche se
erano orribili … quel ‘’bastardi’’
veniva fuori come una battuta ma non era quello il suo significato!
…
Senza entrare nei meandri degli psico-dementi
sapiens, da cosa venne quello stupido ‘’complimento’’?..
Dal fatto che le Veline erano tutte color crema, come sono color
crema i cuccioli di Pastore Tedesco Grigio fino ad una certa età.
Da qualche anno, nel mondo dell’agility (qualcuno di più
nel mondo dell’utilità), erano apparsi i Malinois.
Paolo portò il Malin in questo sport tempo addietro, e
la moda del Cane giallo stava prendendo piede.
Avendo noi un Malin è stato facile fare l’abbinamento.
Purtroppo fra gli uomini, l’ignoranza regna
sovrana e sempre regnerà, per cui è stato facile
per chi di cinofilia non sa molto per non dire ‘’pochissimo
o niente’’, dare un simile ‘’giudizio’’.
Per non parlare poi della cattiveria della nostra specie, una
cattiveria spesso gratuita, mossa da semplice mancanza di sensibilità.
A parte il giudizio sulle mie Creature, la cosa
che più di tutto mi fece male, è stata la forma
disprezzante con cui è stata pronunciata/espressa quella
‘’tristissima frase’’ usata verso di loro.
Loro, che erano dei cuccioli e che oltre ad essere Creature innocenti
proprio perché cuccioli, avevano lottato contro la morte,
porca miseria!!!!!! … bastardi o blasonati, tutti i Cuccioli
di questo mondo, sono Creature meravigliose e come tali devono
essere ammirate. Sono Anime Innocenti che, a prescindere da tutto,
sono meravigliose perché sono piccole, incontaminate, integre,
pure …
La mia socialità, non è mai stata
molto elevata, però quando si è trattato di essere
sociale con persone a cui avevo aperto la mia casa, allora in
quel caso lì, sono sempre stata ben felice di passare del
tempo con loro e di condividerci esperienze ed emozioni. Con quella
frase poco felice, cominciò a vacillare la mia disponibilità
…in quel momento cominciò a crollarmi addosso gran
parte di un mondo in cui avevo voluto credere. Non mi sentivo
offesa, ero profondamente ferita per la totale mancanza di rispetto
per la vita.
Evidentemente siamo in pochi a vedere tutte le Creature
come esseri viventi e non ‘’come cose, come oggetti
da commercializzare’’ … ma va bene così
… l’importante è sapere con chi si ha a che
fare.
Rivolgendomi a Paolo, gli dissi: ‘’guai
se qualcuno si osa avvicinare alle Veline o si permetterà
di dire altro su loro’’.
È vero che avevo già deciso di
tenerle tutte, ma in quel momento ancor di più, ha trovato
fondamenta la mia scelta ‘’il Branco non si smembra!’’
***
Vivendo con loro quasi la totalità delle
ore della giornata, ho avuto la possibilità di continuare
a studiare le tante diversità che esistono fra individui
della stessa cucciolata (detta così sembra la scoperta
dell’America lo so; io intendevo: la fine diversità
che fa di un soggetto, un individuo …) e di come la selezione
dell’uomo sia potuta arrivare a creare degli esserini simili
(abbastanza simili) morfologicamente, ma psicologicamente no.
Ossia, è vero che nel rispetto dello standard moltissime
persone si prodigano affinché detto standard si mantenga
perfettamente in linea, ma quello su cui un po’ tutti si
fissano di più, è sempre lo standard morfologico
– l’apparenza innanzitutto!
Noi sappiamo che determinate fattezze fisiche rispecchiano peculiarità
caratteriali, ma se al carattere ci si dà solo una rapida
occhiata, questo piano piano rimarrà il fanalino di coda
della selezione.
Il detto ‘’l’esperienza forma la persona’’,
sarà anche vero, o meglio, lo è fino ad un certo punto, perché ‘’se
io sono portata per le materie classiche, non è detto (anzi
è quasi una certezza) che lo sia anche per le materie scientifiche’’;
bianco e nero sono due colori ma uno è chiaro e l’altro
è scuro, sempre colori sono, però non sono uguali!
Kiara, la cucciola
nm.1, ha sempre avuto un carattere riflessivo, mai è uscita
dalle righe, la sua saggezza e il suo equilibrio si respiravano
senza pausa. Lei ed io abbiamo avuto fin da subito un legame particolare
…
Dal libro: ‘’Lupi allo Specchio –
Ascoltando la Natura’’ ‘Kiara ancora non vedeva in maniera distinta, ma già
sapeva quando ero vicina a lei, al mio passare accanto alla cassa-parto
dove stava con gli altri cuccioli e la mamma, tirava su il muso
e annusava l’aria, captava il mio odore e lasciava tutto
per venire da me, un po’ rotolando, un po’ camminando,
un po’allungandosi quando rimaneva zavorrata dalla pancia
piena di latte… e fino a che non mi aveva raggiunta non
si dava pace’. ... <3
Han, il Velino. Suo
degno compare con una vena di determinazione attiva in più
e un filo di sicurezza in meno. Un cavaliere senza macchia e senza
paura se rimaneva cavaliere; se invece le conseguenze gli ordinavano
di azzardare di più, lui azzardava ma si vedeva chiaramente
che non era il suo ruolo. Fin da piccolo ha mostrato una grande
disposizione verso il lavoro e il mondioring … pur avendolo
preparato per le competizioni, non lo portai mai in gara …
avevo paura che lo danneggiassero e che non riuscissero a capire
chi era veramente… e così … lavorammo solo
per noi :D <3
Odette, per qualche
mese è stata lei la più valida, poi al momento dello
sviluppo, una debolezza fisica, l’ha spinta a retrocedere.
Docile e duttile fino all’inverosimile, è stata colei
che ha sempre preso il posto di Kiara quando Kiara decideva di
rimanere ancora indietro. Quel pizzico di temperamento e di aggressività
in più, coadiuvati da un’ottima disponibilità,
le permettevano di coprire più ruoli in contemporanea.
Chissà cosa sarebbe stata capace di fare senza quell’incertezza
della crescita?!...
Il mio rapporto con lei si andò delineando con il tempo
e, solo dopo un piccolo quiproquo, iniziammo ad avere veramente
‘’un rapporto’’ … con lei bastavano
dei semplici gesti … i suoi occhi parlavano … era
meravigliosamente fantasica!!! <3
Melody, la bella e
buona Melody. Tanto era buona agli occhi di Paolo, che quando
lui doveva parlare di lei, la descriveva come un Cane adattissimo
alla pet-therapy. Io non la vedevo esattamente come lui; per me
lei era idonea al compito per la saldezza, ma non per la sopportazione
di sgarbi. Melody amava la giustizia (possiamo dire umanizzando
per un attimo la mentalità della cucciolotta) e, metteva
subito le cose in chiaro quando le si mancava di rispetto. ;)
Adorava farsi accarezzare, e fu questo che mise la pulce nell’orecchio
a Paolo…pulce che si dileguò dopo pochi giorni…al
primo chiarimento con il Branchetto;)
<3
Esmeralda, la favolosa
Esmi dalla maschera dipinta dal più abile degli artisti.
Su quel suo musetto potevi vedere la bellezza del Pastore Tedesco
e il fascino del Lupo!!!
Tutta pepe e disobbedienza, ma con la voglia di fare che aveva,
potevi chiederle il mondo e lei te lo avrebbe dato … !!!
L’acqua era il suo elemento naturale e come vedeva una pozza,
un ruscello, una tinozza …doveva tuffarcisi dentro e rimanere
lì in ammollo :D :D <3
Cree-Kee, la più
piccola, la più impunita, la più viziata! <3
Superata la crisi della nascita, riscattò il suo essere
rimasta nell’ombra delle cure, con uno stare sempre in prima
fila! … un campanello che suonava ad ogni movimento strano,
una bocca che partiva a redarguire chiunque osasse disturbare
la sua quiete … :D
… ma in tutta sincerità, era solo la più paurosetta
del Gruppo … e come darle torto poverina!?!!!.
Ricordo il primo giorno che Paolo tornò dal canile di Muratella,
la sua reazione fu addirittura isterica!!! … mai aveva sentito
tanti odori come quelli che Paolo portava addosso …
Non c’era verso di spegnerla …
Paolo di corsa andò a lavarsi e a cambiarsi e solo dopo
un po’ Creekiolasi convinse che era lui e non un mostro
venuto da chissà dove.
La caratteristica che accumunava le Veline era
quella di fare casino, di uscire dalle porte urlando per tuffarsi
in una corsa pazza verso chissà quale direzione e chissà
per quale motivo…
Una volta imboccarono il cancello che dà sulla stradina
esterna al giardino, facendomi andare letteralmente in panico
(poteva passare un macchina, un trattore, biciclette varie; potevano
esserci i Gatti della vicina o i suoi Bambini… mamma mia
che paura ho avuto); un’altra volta, filarono a duemila
giù per il terreno oltrepassando il confine e puntando
il prato dove pascolavano sempre dei Cavalli (che per fortuna
in quel momento non c’erano …!!!)
Loro correvano e urlavano anche quando rientravano in casa, e
ad ogni rientro, non contente delle scene di pazzia (<3
) tenute fuori, ecco che le ripetevano come
se dovessero scaricare un demone o chissà quale importante
fardello!!!
Erano una presenza importante, costante e benefica nonostante
il gran macello che facevano :D
:D
Quando si comportavano così, dicevo sempre
‘’non mi mancherete davvero quando ve ne andrete!
Mi si riposeranno le orecchie finalmente!’’ …
ma non era vero … e più lo dicevo, più pensavo
a quanto le amavo e a quanto mi sarebbero mancate!!! …
Con le Veline, passato il primo mese di età,
tutto è stato ricco di insegnamenti positivi.
La fortuna di avere un Branco familiare ‘’vero’’
dà un’opportunità unica, perché permette
di vedere l’unione naturale che mostra come tanti elementi
possano diventare uno solo… tutti gli individui in un solo
individuo.
Impossibile?! No!... e vivere una sensazione/esperienza
come questa, è stato davvero superlativo.
Tutto quello che facevano le Veline, lo facevano
insieme. E nel fare le cose, dove non arrivava una, c’era
subito l’altra a provvedere. Una tale forma di collaborazione
esiste solo nei Branchi naturali.
Mai hanno litigato fra loro se non in un momento
davvero particolare, quando Kiara ha cominciato ad accusare pesantemente
l’età…ma ad essere sincera, non credo neanche
che la tensione fosse causata da questo, come invece potrebbe
essere dipesa dall’instabilità che si stava creando
nel Branco attiguo, quello dei Saarloos.
La serenità del loro vivere insieme, era
dimostrata anche dal fatto che potevi spostarle dal giardino a
casa, al box… dalla vita in campagna a quella della città,
dalla tranquillità di un prato deserto al caos delle manifestazioni,
e loro non cambiavano di una virgola.
È vero che questo tipo di reazione viene mostrata anche
da altri millanta Cani, ma loro (le Veline) non avevano avuto
una educazione sociale nel sociale, per cui tutto era una novità.
La reazione alla novità sembrava quella di un Animale saggio
che prima di buttarsi nella mischia, ‘’annusa il terreno’’
– perché buttarsi a capofitto nelle avventure senza
prima aver capito di cosa sa l’entrata?!
Si certo, presa poi la confidenza con il posto, se erano tutte
insieme, diventava loro e perciò cominciavano a fare le
gradasse, però, mai lo facevano mandando segnali squilibrati
e squilibranti.
All’esterno di casa, importante era la
figura di Paolo, all’interno, la mia. Probabilmente dovuto
alla forma abituale della gestione della nostra quotidianità.
- Ricordi di un anno fa … fino ad oggi -
''...sembra ieri e invece sono passati già
16 anni!...''
Tutti per uno e uno per tutti, e' certamente stato il loro motto.
Un grande legame fra loro, con la Mamma e con noi.
Fino all’ultimo, grandi insegnamenti.
I loro comportamenti hanno ridicolizzato alcuni punti chiave dell’etologia
dei più in voga ma non quella del Padre dell’etologia,
Lorenz!
Ora qui con noi...Alfa e Omega... Ancora insegnamenti,
ancora comportamenti che a raccontarli non ci si crede; a cominciare
dal sostegno, continuando nella protezione e nell'intimità
fino all'ultimo respiro...per finire in un susseguirsi di rincorse
e improvvisi addii che solo nelle Favole possono essere narrati. 11 - 10 - 2016 ... Alfa chiude gli occhi mentre Omega
dorme tranquilla nel lettino sotto al divano dove la Regina ha
deciso che era arrivato il momento di raggiungere le Sorelle,
il Fratello, la Mamma, il Papà e tutti gli altri... Con
la sua dignità, ha affrontato gli ultimi giorni e con altrettanta
dignità le ore dell'attesa.
"Ciao" mi ha detto sollevando un attimo il capo ed e'
crollata in un sonno profondo ...! Buona notte Cara Amica <3
e buongiorno in quel mondo meraviglioso che ci vive accanto…
Il Grilletto Portafortuna veglia ancora su tutta
casa e dintorni!!!
27 aprile 2017 - Cree-kee
chiude la magia delle Veline.
Con un solo giorno per pensare ‘’perché mai,
non hai fame?’’, senza dare segni di debolezza se
non qualche mancamento dovuto all’età, eccola ancora
in prima linea: la mattina si alza, attiva come sempre, e prontaa
capitanare lo squadrone di Nipoti e Nipotini. È bello vederla
tener testa a tutti come un vero comandante che non ha bisogno
della forza fisica per avere il rispetto del suo squadrone.
Scesa dal divano, si mette davanti alla porta, aspettando che
Paolo la apra. Con lei tutti gli altri. Si esce!!!... le sei del
mattino, e la vallata si riempie delle loro voci. Io sto arrivando
dall’altra parte, ma non la vedo … dov’è
Cree? … è qui, risponde Paolo … se ne è
andata! …
…
…
…
… conosco quella situazione, conosco le fasi di addio …
mi aspetto di vederla in quella fase, e invece no… se ne
è andata in un lampo …
… Cree-Kee, ma come?! ... non mi hai aspettato?! …
… non mi ha aspettato, continuo a ripetermi … i minuti
passato, la voglio prendere in braccio e stringerla forte forte
a me per non perdere il suo odore … ‘’ti do
il mio odore, prendo il tuo odore … alzati Cree, non lasciarmi’’
… i minuti passano … Paolo si stacca un attimo da
noi … dopo poco, lo chiamo ‘’Paolo, è
tornata!!!’’… incredibile ma vero, lei è
tornata per me… mai avevo vissuto un ritorno… non
voglio illudermi e non voglio che nessuno creda ch’io stia
straparlando… erano passati troppi minuti dal suo addio
a Paolo e non poteva essere vero il suo ritorno … e invece
Cree-Kee è tornata a salutarmi, confermando quello che
ho sempre creduto da quando i nostri Angeli hanno cominciato a
mandarci tanti segnali di presenza…loro sono con noi…sempre!!!...
Grazie Cree, grazie per avermi regalato ancora un po’ di
calore terreno, grazie per avermi dato il tempo di dirti ciao…
quei 10 minuti ancora con noi, nella brezza della mattina, quando
il popolo degli uomini ancora non si è riversato nelle
strade ad inquinare questo nostro/vostro mondo, li hai respirati
fino all’ultimo soffio… ti sei lasciata andare fra
le nostre braccia, ti sei fatta coccolare ancora una volta da
tutti e due, come quando eri piccola e ogni tuo respiro era per
noi una speranza.
Vivi Cree-Kee, vivi la tua libertà insieme alla tua Famiglia,
e quando potete, venite a trovarci, noi vi aspettiamo <3
LOVE!
Della carriera sportiva delle "Veline",
riporto il link della pagina a loro dedicata in ‘’Onori
di pensione’’
Nella carriera sportiva delle "Veline"
spicca nel 2006 la vittoria di Melody nel 1° Trofeo SAS di
agility su tutte le categorie bissata nel 2007 dalla sorella Esmeralda,
anche lei vincitrice del trofeo su tutte le categorie!!
Ricordi
di un giorno al campo - 30 agosto 2002
30 agosto 2017 -
15 anni da questa giornata al campo con Paolo, Apache,
Timon, Scrooge, Baloo, Han, Kiara, Odette e Cree-kee.
Da poco avevo concluso l’ultimo campionato di utilità
e difesa e (parlando in generale), sebbene fosse ancora un periodo
abbastanza ‘’lucido’’ per quel che riguarda
il rispetto del lavoro con il Cane, fosse cioè un periodo
dove l’addestramento e la vita con gli Amici Animali non
dipendeva dalle esagerate forme dei metodi, già si intravedevano
quelle orribili figure che presentavano un binomio che parlava
solo attraverso il condizionamento. Il contatto, le parole gli
stati d’animo che coinvolgevano le coppie andavano piano
piano a perdersi, tutto stava diventando sterile.
A quel tempo si vedevano ancora Cani che erano seri quando serviva
di esserlo e giocosi negli altri momenti. E in entrambe le situazioni
l’unico fattore veramente importante era di ‘’fare’’
insieme… per la persona e per il Cane, importante era stare
e agire insieme … l’uno per l’altro, l’uno
con l’altro.
Si è vero, nelle competizioni i Cani non erano sempre precisissimi
nell’esecuzione degli esercizi richiesti dai regolamenti,
però in quelle piccole imprecisioni esprimevano il loro
modo di essere, la loro personalità, il loro carattere.
Nel lavoro giudici come Carmelo Sesto, Ezio Guerrino Roman, Arturo
Lezier, Alfeo Brisotto, Carlo Mezzetti, GianCarlo De Martini ,
Luigi Cusato, apprezzavano queste libere espressioni . Oggi quei
Giudici non giudicano quasi più e i loro sostituti sono
completamente diversi , fra questi ultimi e i conduttori moderni
vediamo solo macchine che seguono uno schema! … Non c’è
più espressione! … il film “Metropolis”
di Friz Lang del 1927 ne è la rappresentazione, con la
differenza però, che insieme alle persone ci sono i Cani.
Lavorare con il proprio Cane non vuol dire sfruttarlo, almeno
non è questo il significato che Paolo ed io gli diamo,.
Per noi vuol dire farlo crescere in quelle che sono le sue peculiarità,
dandogli la possibilità di esprimerle. Se parlassimo in
termini di intendimenti umani, è una forma di comunicazione
sociale altruistica/familiare, dove tutti gli elementi che compongono
la Famiglia si danno una mano per rendere il Nucleo solido, unito,
forte del piacere di completarsi.
Navar
Da poco tempo avevamo anche noi la linea internet. Viaggiavamo
a velocità pazzesche, ma in senso esattamente contrario
a quello degli altri utenti. Avevamo un cellulare che ci faceva
da modem, e per noi era un miracolo girare in gprs quando il resto
del mondo si muoveva per il web attraverso la connessione Adsl
(che da noi a tutt’oggi ancora non c’è).
Ma Barbara ed io eravamo già felici così,
per cui non ci importava più di tanto se per aprire una
foto ci mettevamo 5 minuti o 15. L’importante era aprirle.
Con la nostra amica Silvia Ruotolo, era una routine l’appuntamento
serale, soprattutto quando le nacquero dei meravigliosi Pastorelli
da “Uksie de la Chtrolideras” e da “Fax von
der Langen Gasse”.
Non eravamo in cerca di cuccioli, ma vedere quello che combinavano
quei simpaticoni era davvero piacevole.
Guardando e riguardando foto su foto, Barbara cominciò
ad attirare la mia attenzione su un piccolo Nero! … non
che non l’avessi già notato, però non era
mia intenzione in quel momento prendere un altro Cane. Avevamo
tutte le Veline che ci impegnavano non poco e con tutto quello
che c’era da fare, non avrei potuto occuparmi di lui come
volevo.
Spesso mi sono chiesto se ne ero davvero convinto di quello che
pensavo. Forse no, perché non ci volle molta pressione
da parte di Barbara per farmi dire ‘’si’’!
Alfa e Thika si stavano facendo grandi … quel piccolo nero
sembrava che guardasse proprio me da quelle foto … si forse
non è stata Barbara a convincermi e nemmeno sapere da Silvia
tutte le cose simpatiche che faceva quella piccola Macchia Nera.
Navar mi entrò dentro con delicatezza mettendosi al mio
fianco in attesa di un cenno.
Non mi è costato dirgli ‘’benvenuto’,
perché era già parte di me, e insieme abbiamo passato
momenti meravigliosi pieni di spensieratezza, tranquilli e incredibilmente
rilassanti.
Legati sin dal primo momento in cui è arrivato, siamo sempre
stati insieme: lui, Thika ed io (Alfa purtroppo non poteva far
parte della Compagnia perché non è mai stata “amorevole”
con i suoi simili e in più, la sua salute non le permetteva
di stancarsi stando fuori casa tutto il giorno);.
Ci divertivamo sia se giocavamo nei momenti di relax, sia se facevamo
i primi passi di addestramento o semplici passeggiate! E stavamo
bene anche quando andavamo a Roma per lavoro.
In quel periodo, oltre al campo scuola, mi spostavamo spesso in
città per alcune lezioni a domicilio. È stata una
splendida occasione per girarci Roma in lungo e largo, sia come
spazi verdi che come centro urbano,. Dalle passeggiate nei parchi
ai caffè negli storici bar della Capitale … per Navar
sembrava che tutti i luoghi fossero come casa, tanto era forte
e sicuro di sé.
È probabile che ‘’tutto quel legame’’
fosse troppo … perché non passò molto tempo
che la Leishmania me lo portò via.
È vero che ogni addio è particolare e unico, ed
è tragico e ti lascia il cuore gonfio di tanta tristezza,
ma con lui fu ancora più sofferto perché vidi l’ingiustizia
della sofferenza e della morte che decidono di arrivare quando
e come vogliono, senza che tu abbia la possibilità di fare
qualcosa per ostacolare la loro corsa.
Come accade per tutti gli esseri umani, non amo perdere. Sono
anche una persona combattiva, perciò se proprio dovevo
cedere alla sconfitta, non mi arrendo tanto facilmente; combatto
con forza e decisione prima di arrivare a dichiararmi vinto. Con
la Leishmania a quel tempo non c’era molta strada da fare,
se ne sapeva poco e quel poco era solo un palliativo.
Sono comunque molto contento di aver avuto la possibilità
di vivere con Navar. anche se solo per pochi anni.
Un piccolo aneddoto: anno 2007, 30 settembre – Concordia
sulla secchia (MO). Campionato Italiano sociale di Agility. Tutto
era pronto per la partenza, partecipavo con Melody ed Esmeralda.
Navar stava male e non avevo nessuna voglia di partire, avevo
davvero tanta paura di non ritrovarlo al mio ritorno. Ricordo
Barbara che cercava di tranquillizzarmi in ogni modo, ma niente
… sentivo che non dovevo lasciarlo. Non che non fossi tranquillo,
perché Barbara rimaneva a casa con lui e gli altri ma …
era quel ma …
Il caso o la sorte o lui stesso … non lo saprò mai
… fatto sta che il giorno prima della partenza, il 28 settembre,
ci ha salutato.
Il 29 sono partito e sono straconvinto che lui fosse con me, perché
vinsi quel campionato proprio davanti a suo fratello Roy con Esmeralda.
Esmeralda era una delle Veline che vivevano in simbiosi con Navar
. Quando si ammalò, era troppo debole per continuare a
star fuor casa tutto il giorno. Lo lasciavo tranquillo con Barbara
e tutto il Branco, a poltrire sul divano o a godersi un po’
di sole in giardino.
…
Il periodo in cui è arrivato Navar, Barbara ed io (già
da qualche mese) ci eravamo divisi i compiti di lavoro. Lei rimaneva
molto di più a casa ad assistere gli anziani, i malati
e i trovatelli (quei poveri Cani che le persone perbene decidono
di sopprimere o di maltrattare oltre ogni umana concezione), così
spesso andavo al campo da solo. Navar e Thika, la mattina saltavano
in macchina felici di venire con me. Sapevano riconoscere benissimo
quali erano i giorni in cui ‘’fuggivamo’’
in solitaria e quando invece a seguirci era tutta la truppa. In
quei giorni, durante i momenti tranquilli dal lavoro con i clienti
li avevo sempre accanto e quando era possibile, anche mentre lavoravo.
È probabile che questo modo di vivere, abbia rinforzato
ancor di più la nostra simpatia dando vita ad un legame
veramente forte.
Ti abbraccio Navar!
Aleu
Ero al campo… mi stavo organizzando per
iniziare a lavorare.
Sei apparsa dal cancello dell’allevamento
e ti ho amata da subito.
Eri piccola, ma grande nella corporatura ed estremamente bella.
Una pastorella nero focata, dal pelo un po’ lungo e due
occhi grandi come una casa. Pochissimi secondi di quella visione,
mi hanno fatto rivivere i pochi meravigliosi momenti con Gretelina…
che però in un lampo si sono spenti, offuscati ancora da
quel dolore che mi porto dentro da tanti anni.
Mi ricordo proprio come se fosse adesso che ti
presi in braccio e in quell’abbraccio mi persi appassionatamente.
Non volevo, ma ti riposai quasi subito a terra… la coscienza
e la realtà di una vita (la nostra) che non era davvero
rosea (uno di quei periodi che ti forgiano ma a caro prezzo),
mi hanno risvegliata da un sogno… eh si … avrei voluto
portarti via con me…
Fu così che ti lasciai andare da Daniela, la tua allevatrice,
che ti chiamava … vai piccola, la pappa è pronta
<3 :)
Nei giorni successivi, mio Fratello mi chiese
se conoscevo qualcuno che avesse una cucciolata di Pastori Tedeschi;
un suo amico cercava una femminuccia. Subito pensai a lei. Parlai
con Daniela e visto che si trattava di una persona di estrema
fiducia, mi disse che era ben contenta di regalargliela. Avvertii
Ale (mio Fratello) che immediatamente chiamò il suo amico.
Andarono insieme a vederla e …sorpresa fra le sorpesa…
quel ragazzo, invece di fare salti di gioia, chiese a Daniela,
perché la regalva… forse aveva qualche difetto? …Daniela
con molta classe gli disse che la dava a lui in regalo in quanto
persona fidata, e basta!
Ammirai la calma di Daniela … io ero ‘’imbufalita’’…
ma dico: come caspita di permetti di fare simili insinuazioni?!
Ma per chi caspita ci hai preso brutto demente presuntuoso!!!
Logicamente anche Daniela la pensava come me e non volle più
sapere assolutamente nulla di quel ragazzo. Mio fratello era mortificato!
Capitò poi che al campo scuola c’era
un ragazzo che ‘’all’epoca’’ credevo
fosse davvero una bravissima persona (e che poi invece si rivelò
un mangia anime sfruttatore di amici e di Animali), che parlava
spesso di un cucciolo da affiancare al suo cane anziano; fu così
che gli proposi la cucciola.
In verità volevamo fargli un regalo…ma lui rifiutò.
Perché? Giustificò dicendo che aveva il suo Cane
anziano e che voleva dedicarcisi interamente. Nobile… se
non avessimo saputo che invece ne parlava da un po’ di tempo…
in realtà infatti, non era questo il motivo del suo rifiuto,
bensì non voleva più mettersi in discussione. Aveva
raggiunto dei risultati sportivi che temeva di non raggiungere
ancora (come se fare sport fosse la cosa più importante
del mondo), in più era stufo di farsi dire cosa fare, dove
e quando farlo (esattamente come si fa con un allievo alle prime
armi). Non era un genio, era bravino e fortunato, ma oltre alla
modalità di sequenze studiate, non sapeva fare.
Tornai a casa un po’ pensierosa…
… poi chiamai Paolo e …
… con una voce un po’ preoccupata perché mi
aspettavo il diniego in assoluto, gli chiesi se gli dava tanto
fastidio o se era veramente un problema grande, prendere la pelosina
con noi :):):)…
magicamente acconsentì a far entrare Aleu in Famiglia!!!!!!!!
- Non fraintendiamo, non è che non volesse
per una ragione stana, il periodo era davvero incasinato e non
era un pensiero tanto saggio quello di aumentare la Famiglia…
però è pur vero che si vive una sola volta, che
i fatti della vita sono bizzarri, a volte molto tristi o volte
meno, a volte fantastici … spesso basta un sorriso per rivedere
il sole anche al buio e, nel mio caso, quei due occhioni incorniciati
sono bastati per rimetterti in pace con il mondo…sinceramente
non me l’aspettavo che la saggezza di Paolo fosse prevaricata
dal cuore …però … beh quella volta lì,
la sorte ha giocato in favore di Aleu e mio <3
:) … ero davvero raggiante!!!
Senza aspettare un solo istante di più, chiamai Daniela
per chiederle se mi affidava la piccola.
Era la mia serata… Daniela mi disse si :)
<3 :)
La mattina dopo arrivai alla scuola prestissimo.
Daniela era già lì, e in men che non si dica, Aleu
era fra le mie braccia.
Non avevo nessun progetto sportivo per lei, volevo
solo darle una casa e una vita felice. Dolcissima come era, con
un carattere delizioso con Paolo e con me, e con gli altri nostri
Cani, scelse di essere la compagna di Balto, il meraviglioso Maremmano
trovato cucciolo in un sacco di iuta al confine del terreno che
si affaccia sulla strada principale.
Quali sono i momenti più belli che ricordo?
Tanti… dai sonnellini al sole nella quiete del giardino,
alle corse giù nel terreno, alle fughe con Balto al campo
scuola sotto casa, alle rincorse e alle tante coccole …
momenti in cui mi piaceva e ci piaceva perderci fregandocene del
mondo chiuso fuori casa.
Quando Balto se ne andò fra le Stelle,
lei pure si ammalò, 12 anni insieme non sono uno scherzo
…
Per un po’ l’aiutò la compagnia fissa di Rex
(un pastorello salvato dalle porcate umane), ma fu solo per breve
tempo… la sua debolezza aumentava giorno dopo giorno …
finchè non si addormentò.
Anche se rifletto sulla sua vita e non mi sembra
che l’abbia sprecata, non mi sento in pace… vorrei
dare tanto di più e solo quando non c’è più
tempo mi accorgo che tante cose potevano benissimo essere messe
da parte…
Negli ultimi anni (suoi e di Balto), stavo scrivendo un libro
molto importante, e spesso ripetevo loro ‘’ancora
un pochino di tempo e poi sono da voi’’ … i
giorni sono passati e, ai giorni, si sono sovrapposti i mesi.
Non li ho trascurati, ma potevo stare di più con loro e
finire il lavoro poi ..
Loro non sembravano tristi… ero io probabilmente che sentivo
tanto la mancanza di quei gironi spensierati.
Ho una vita ricca di emozioni semplici e non la cambierei mai…
vorrei solo essere meno responsabile e buttarmi un po’ le
cose dietro la schiena per non perdermi momenti che non torneranno.
Non lo dico in chiave egoistica ma nel senso più vero di
una forma di attaccamento familiare in cui credo fermamente.
Ciao splendida Aleu, corri felice
:*
ThikaTehila
di Oroval - Tortuga
Sono passati 8 anni da quando abbiamo visto le
prime foto di Tortuga. Era in allevamento insieme alle sue due
Sorelline.
Barbara - Avevamo chiesto informazioni a Cristian Sesto sulla
cucciolata, per conto di una ragazza che veniva a lavorare al
campo da noi. Non era nostra intenzione prendere un altro Cane,
perché fra i tanti che avevamo e gli impegni, era certo
che non potevamo dedicargli il tempo che meritava.
Poi l’abbiamo vista … già gli occhi ci brillavano
… leggendo il pedigree, ci siamo accorti che in lei c’era
il sangue di Alfa, Arek e Thika… a quel punto sono caduti
i veli del pudore e senza neanche il bisogno di dire chissà
cosa per convincerci a prenderla, il numero di Cristian era già
stato selezionato e ThikaTehila era parte della Famiglia <3
A dirla tutta, avevo personalmente pensato anche al Fratellino
… l’idea di ricreare un binomio di Nipotini non mi
dispiaceva affatto, ma era veramente un passo egoistico per quello
che potevamo offrirgli, e così, come mi balenò in
mente cercai più fulmineamente di fuggire questa idea.
Arrivò il giorno tanto atteso. Aveva compiuto
i due mesi di vita, poteva lasciare Mamma e Allevamento.
Anche le due Sorelline trovarono casa da quei ragazzi per cui
ci eravamo informati (ero felice di questo perché avevo
la possibilità di vederle quasi tutte le settimane ed ero
sicura che sarebbero state bene in quella famiglia … con
il senno di poi però … dico che non mi immischierò
più negli affari degli altri, soprattutto se ci sono Animali
di mezzo).
Paolo andò a prendere la nostra Tortughella
Paolo - 30 aprile 2010, partenza ore
7.00 … destinazione Calenzano! Due ore e mezzo di viaggio
per raggiungere Cristian al Campionato Italiano Sas – Nati
e Allevati in Italia. Appena arrivato, trovo Cristian al parcheggio
che mi stava aspettando (c’eravamo sentiti poco prima per
darci una direttiva d’incontro). Quando mi vede apre la
sua macchina e fa scendere un piccolo orso tutto beige (dedicato
a lei); la prende in braccio e me la consegna. Come posso
spiegare quello che provavo?... non posso!
Le metto un guinzaglietto stampato di ‘’Smile’’
e cominciamo a camminare insieme … era come se avessimo
sempre vissuto insieme e ci conoscessimo benissimo, che conoscesse
benissimo il guinzaglio e il posto! Abbiamo passato insieme tutto
il tempo che ci siamo fermati al campo, passando dalle tribune
al bar, dai prati al parcheggio.
… la piccola Tehila non ha mai avuto un’esitazione,
una difficoltà … che Cane!!! <3
.
Anche se in una situazione completamente diversa. stavo rivivendo
l’emozione del settembre 1990, quando all’aeroporto
di Fiumicino arrivò Alfa!
Di quel giorno c’è anche qualcos’altro che
lo rende speciale: con noi ‘’Daniele’’,
l’Amico con cui abbiamo diviso, nell’ultimo ventennio,
tante e tante emozioni, gioie cinofile e non. Il campo dove si
svolgeva l’importante manifestazione, era proprio sotto
casa sua e, distanza a parte, era venuto quasi esclusivamente
per Lei, per conoscere e dare il benvenuto alla sua Nipotina ‘’Tortuga’’
:D
Barbara - Quando è arrivata a casa, sapevo che
avrei vissuto delle emozioni forti, sia perché ogni volta
che una nuova creatura si unisce alla Famiglia provo una commozione
immensa, sia perché lei, proprio lei, rappresentava molto
del nostro passato. E così fu!
Una Pastorella beige con la mascherina scura, un triangolino grigio
scuro sulla prima parte della coda, due orecchie attente, gli
occhi grandi e dolci come un Grauen Stern e spiritati come un
Oroval … Tortuga si affacciava dal trasportino in attesa
… ''mamma mia quant’era bella!!!''
Baci, vocine, annusamenti e pigolii vari si sono sprecati, e quando
finimmo di darci il morboso benvenuto, la presi in braccio stringendola
forte a me. Anche Paolo era felice, sorrideva e la guardava. Era
silenzioso come quando gli mancano le parole per esternare le
sue emozioni…
È inutile negarlo, anche se ognuno dei
nostri Cani è importante, ce n’è sempre qualcuno
che scatena un qualcosa di più, Tortuga aveva una valanga
di ricordi nel suo bagaglio personale, ed è stato bello
per Paolo e per me, ricordarli insieme a lei.
Il suo colore era uguale a quello di Zio Arek, nella sua vitalità
riconoscevamo la pro-Zia Thika, mentre la saldezza di nervi era
tutta di Zia Alfa.
Paolo la portò in braccio a conoscere
il primo Branco, quello delle Veline; poi fu la volta del Branco
dei Saarloos e infine quello degli Sgusci e delle Aquile.
Perché in braccio?
Innanzitutto c’è da precisare che prima di Paolo
e Tortuga sono entrata in casa io, avevo indosso l’odore
della piccola che miscelato al mio diceva ai futuri Fratelli e
Sorelle che era ‘’una della Famiglia’’,
era la piccola di casa, era fragile come tutti i cuccioli e quindi
non poteva essere trattata con poca delicatezza.
Non volevamo che le si avvicinassero tutti insieme sommergendola
di attenzioni; tutto doveva svolgersi in maniera graduale.
I nostri Ragazzi si sono comportati egregiamente. Hanno dimostrato
il grande equilibrio e il rispetto dovuto ad un cucciolo. Questo
ha permesso a Tortuga di crescere in tranquillità, educata
da noi e dagli altri.
Tutte le mattine, andava al campo di Roma con
Paolo; quando invece lavorava sotto casa (Paolo), lei restava
a casa con me.
Paolo - Al campo di Roma Tortuga era
la mia ombra ed era diventata l’attrazione per gli Allievi
della scuola… pur ricevendo tante attenzioni ‘’extra’’,
gongolavo del fatto che in qualunque situazione per lei esisteva
solo io :D <3 :D
non considerava né Cani né Gatti; e se qualcuno
si avvicinava quando eravamo vicini, lei si metteva in attenzione
e poi appena ‘’i forestieri’’ erano a
tiro, spiegava loro che non era il caso di insistere. Questo atteggiamento
lo mise in atto spontaneamente sin da quando aveva 8 mesi e non
le fu mai inibito anche se, coscientemente, ho sempre evitato
di farle continuare l’azione.
Sia Barbara che io, l’abbiamo iniziata nei rudimenti del
lavoro, senza mire agonistiche le abbiamo dato alcune impostazioni.
Il lavoro ci ha legato ancor di più a lei e lei ci ha mostrato
quanto nel lavoro trovava la sua identificazione. Di notte dormiva
accanto a me, mentre i vari pisolini giornalieri li faceva con
Arowen, Eowyn e Faal. E insieme a loro tre ha cresciuto, dopo
un paio di anni, Real ed Ekra (i rossi Saarloos).
L’impronta educativa lupina che le hanno dato i Saarloos,
hanno permesso in Tortuga lo sviluppo di un comportamento più
rituale che materiale, facendone un Pastore Tedesco estremamente
equilibrato.
Tale era la forza e l’equilibrio in lei, che è stata
l’unica “amica” di Christal, Cane Lupo Cecoslovacco
salvato dall’eutanasia per aggressività, e vissuto
con noi dai suoi 6 anni in poi; lui non andava d’accordo
né con gli esseri umani (esclusi Barbara e me) né
con i Cani (sia maschi che femmine), Tortuga era l’eccezione,
quella con cui (finché il fisico l’ha assistito)
ha passato del tempo insieme.
La forza e l’equilibrio che sprigionava in ogni atteggiamento,
le hanno permesso di diventare un aiuto fondamentale per il recupero
di Teach, Cane Lupo Cecoslovacco, che già a pochi mesi
manifestava delle problematiche dovute a brutte esperienze vissute
con il sapiens che lo aveva preso (cucciolo di tre mesi) in allevamento.
Tortuga ha avuto un ruolo fondamentale nel suo reinserimento nella
vita sociale.
Barbara - Tortuga è un Cane forte,
docile, duttile; è forse, quello che si intende per un
Pastore Tedesco di altri tempi. Ossia di quando i CaniLupo (così
venivano chiamati negli anni ’60 – 70) erano soggetti
saldi e affidabili, capaci di compiere opere da ‘’film’’.
Sarà stato un caso l’avvenimento di quel tempo di
Zanna Bianca e di Rintintin?!
30 aprile 2018 - Buon Compleanno fra noi piccola grande Thika
Theila di Oroval…la nostra meravigliosa Tortuga!!!
Settembre 2020 Video
di Tortuga - fra giochi e simpatia - Ti guardo
e vedo quella piccola massa di pelo meravigliosamente grigio che
mi saluta dalla macchina. ... Mi sembra solo ieri che ti portavo
con me al lavoro e che in pochissimi giorni eri già diventata
la mia spalla. Sempre pronta a intervenire, a giocare, a mangiare,
a dormire (se proprio non si poteva fare altro) eri diventata
un punto di riferimento per il Campo Scuola.
Mi sembra solo ieri che ti tenevo in braccio mentre facevamo colazione
e condividevamo pane e nutella!!!
Se penso che sono passati 10 anni, non ci credo, perché
sei ancora folle e infantile come quando pesavi solo pochi chili.
Non cambiare mai Tortellina, e soprattutto non crescere!!! <3
:D - Tortuga:”non ti preoccupare,
non ho nessuna intenzione di crescere”;)
:D :D
Barbara – dopo quasi un anno di punti
interrogativi che purtroppo non stanno ricevendo risposta (ce
l’ho con la situazione che il Mondo intero, sotto il giogo
sinistro della politica, sta vivendo), di tanto in tanto fuggo
dalla realtà. Il mio fuggire non è qualcosa che
ha a che fare con follie particolari ma è un piccolo viaggio
nel passato.
‘’Il campo scuola è ben curato, ospitale,
raccolto e, nella sua semplicità, è un luogo che
ti permette di estraniarti per qualche minuto dalla realtà.
… il ring di lavoro è invitante, non riesco a non
entrare e a non rivivere momenti di Vita vissuti con i miei Cani
- La preparazione ai Campionati, le corse per stemperare la tensione
e le piccole sequenze per non dimenticare le cose vissute. …
Ho sempre ritenuto importante lavorare con il proprio Cane per
omaggiarlo di quella particolare attenzione che lo rende speciale
anche ai suoi stessi occhi. … Come Animale collaborativo,
non può non avere una parte / un ruolo nelle faccende del
Branco che non sia il solo ‘essere usato come scusa per
uscire o come surrogato espressivo’; no, Egli deve essere
‘qualcuno’, ‘qualcuno che può dire chi
è e farlo vedere’. … Inutile sottolineare che
nelle faccende del sociale prettamente umano non ha molto spazio
per parlare, ma in tante tantissime altre è un Elemento
validissimo. … Ora, senza dover sfruttare la sua opera,
trovo giusto che il Cane abbia la possibilità di ‘’aiutare’’
come qualsiasi altro membro della Famiglia. … Noi, nello
svolgimento di ‘’forme ludiche’’, è
quello che facciamo.
30 settembre 2020 – rubo qualche minuto
ai Ragazzi che stanno lavorando, ed entro in campo con Tortuga.
Rivivo emozioni del passato, vivo la sua splendida emozionalità,
vivo e gioco con Lei e, per attimi sospesi nel tempo, siamo due
Infanti seri e felici di poter essere come siamo <3
<3 ''
Un Grazie di Cuore a Paolo che ci dà la possibilità
di farlo. <3
È
il 24 febbraio del 2021, è il compleanno
di Tortuga. Sono giorni che penso a cosa regalarle per festeggiarla.
… Pensa che ti ripensa, non trovo niente che possa darle
una gratifica particolare. A Lei piace fare qualsiasi cosa, l’importante
è fare. Se volessi farle un dispetto, ecco, non dovrei
farle fare niente. Allora si che la renderei triste.
Ma perché farle un dispetto?! Poverina, che male ha fatto?!
E poi fare un dispetto ad un Animaletto non ha alcun senso. È
cattiveria pura.
…continuo a pensare … TROVATO!!!
Domani mattina la porto con me al campo. Paolo ha pulito tutto.
Il ring centrale, quello del lavoro, è immenso …
sembra quasi uno stadio! … potremo volteggiare insieme su
quell’erbetta appena tagliata che profuma di fresco mattino.
Si ok, è andata!
Come da copione scendiamo. Solo alcuni passi sul ring d’onore,
ci bastano per sentirci vicine.
A dire il vero non so se il regalo l’ho fatto io a Lei o
Lei a me. Camminare con Lei su quel prato mi fa bene. Mi porta
lontana dal tempo. Il mondo resta fuori. La Natura regna sovrana
incontrastata, e l’equilibrio che si perde nella società
umana, trova il modo per tornare a galla.
Grazie Tortuga per questi minuti insieme, per una
passeggiata al di là del pesante cancello di ferro che
nessun altro può oltrepassare Buon
Compleanno Tortuga - 11 anni
- Grazie
Il nome della nostra scuola è stato a loro dedicato in
quanto i primi ad accompagnarci verso la conoscenza del pianeta
cane.
La storia di Alfa è la normale storia di un cucciolo che
arriva in una famiglia normale (beh, normale è una parola
grossa ;) ) e che vive la sua infanzia in maniera tranquilla.
La storia di Arek ha un inizio diverso ma, raggiunta l'età
di due anni, il suo cammino è cambiato e insieme ad Alfa
ha avuto la sua normale vita da Cane.
Con il loro aiuto, attraverso gli insegnamenti che ci hanno elargito,
abbiamo fondato la filosofia della Scuola.
Il 12 luglio è la data della loro nascita, e dopo tanti
anni (ad oggi 28) siamo ancora qui a ricordare questi due Grandi
Cani ...
commossi ancora nel vedere le poche immagini che abbiamo di loro,
poche rispetto a tutto quello che ci hanno lasciato nel cuore.
Ad Alfa e Arek Vom Grauen Stern
rinnoviamo il nostro ''Grazie''
12 luglio 2022
Alfa e Arek compiono gli Anni. … cioè, li avrebbero
compiuti oggi.
Tornando indietro nel tempo, a quel mitico giorno della loro nascita,
Paolo ed io non possiamo non pensare ai giorni che hanno preceduto
il lieto evento.
Tutto è partito da una partenza.
Il nostro socio si segna ad una gara molto importante del Dobermann.
La gara si svolgeva in Germania e, da Roma, arrivarci non era
proprio una passeggiata.
Due amici, assidui frequentatori della scuola, si uniscono al
viaggio, un po’ per amicizia e un po’ per andare a
vedere Cani di alti livelli che si esibivano nella competizione.
Eravamo un gruppo davvero affiatato, non mancava occasione per
stare insieme. Condividevamo le giornate e spesso anche le serate.
I nostri obiettivi erano similari e ‘’all’apparenza’’
(dico oggi mentre descrivo la situazione ma non lo pensavo davvero
all’epoca) ci legava un sentimento molto importante.
Essendo una gara di un certo livello e non ‘’dietro
l’angolo’’, decidemmo all’unanimità
di pagare con i soldi della società la ‘’spedizione’’.
D’altronde era con il nome della scuola che loro si presentavano,
e perciò ritenemmo giusto che la parte economica venisse
sostenuta da ‘’colei’’ a cui andavano
i maggiori vantaggi.
Tornando alla nascita di Alfa e Arek, fu proprio in quella gara
che il nostro atleta conobbe una coppia, (uomo e Cana :D
) che al prossimo calore di lei, avrebbero
tentato la prima cucciolata.
(Detta così sembra un po’ macabra la cosa ma voglio
rassicurarvi che è solo il modello di scrittura a far fraintendere
la cosa, fra Dolly – Mammina e Neumann’s Janko c’era
un rapporto meraviglioso che non includeva demenziali atti sadomaso
- si sarebbe fatto sparare piuttosto che farle qualcosa di brutto!)
La cucciolata era studiata in maniera esemplare. Una maniera
a cui noi italiani non eravamo molto abituati.
Cioè: Papà e Mamma avevano, oltre a caratteristiche
caratteriali molto importanti, caratteristiche fisiche molto particolari.
Tali caratteristiche erano una ‘’garanzia’’
per lo sviluppo dei cuccioli.
A quel tempo, non in molti erano attenti al fenomeno della displasia
dell’anca, e purtroppo nasceva ‘’più
d’un cucciolo’’ affetto da questa de-efficienza
fisica.
Non che in Italia ci fosse un assoluto menefreghismo, però
… vabbeh in Germania era tutta un’altra selezione.
E infatti loro avevano una differenziazione del pedigree che,
a seconda del colore della carta ove veniva stampato, denunciava
una assenza di displasia dell’anca da tot anni.
L’accoppiamento fra Dolly e Janko sarebbe stato di colore
rosa, ossia l’assenza di displasia da ben 5 generazioni!
Durante i momenti di relax della gara, i nostri Atleti conobbero
questa coppia. Fra una chiacchiera e una birra, nasce una simpatica
amicizia e … voilà … all’annuncio della
cucciolata, il nostro socio prenota un maschietto, la nostra amica
un altro maschietto.
Tornati dalla gara, per molti giorni non si parlò che di
questa bella esperienza e della probabile cucciolata.
Il 12 luglio del 1990 il telefono della scuola squilla.
‘’SONO NATI!’’
Fra i salti il gran vociare e i sogni che correvano veloci, Paolo
azzarda una richiesta: ‘’se c’è una cucciola
nera per me, sarei molto felice di poterla avere’’.
Due mesi dopo Alfa, Arek e Alf erano in Italia. Dopo un viaggio
non proprio cortissimo, approdavano alla scuola. I nostri amici
ci hanno raccontato cose bellissime del posto dove erano andati
a prendere i piccoli, del loro allevatore e di loro., i cuccioli!
Grazie a un Dobermann, ad un gruppo di amici e a un pizzico di
follia, la nostra è diventata realtà!