Il Pastore Tedesco - il Diario -

Dal libro: Lupi allo Specchio - Ascoltando la Natura

 

Capitolo 1

Avrò un Fratello Cane
Fratello Cane nasce

 

''Ogni nuovo arrivo porta con sé felicità e amore, di tanto in tanto anche qualche piccolo guaio, ma con la pazienza e l’equilibrio sotto braccio, non sarà difficile cancellare le marachelle e godere di un legame sincero.

Siamo emozionati!... da quel magico momento in cui abbiamo deciso di fare il grande passo, non abbiamo pensato ad altro. Ci siamo scervellati per partorire il nome più adatto, consultando tutta la rete di internet, portando all’esaurimento amici e parenti, anche i più lontani, chiedendo al vicino di casa quell’ultimissimo assenso sulla effettiva bellezza della nostra scelta; abbiamo comprato il collare, il guinzaglio, le ciotoline, la cuccia comoda, abbiamo preso appuntamento con il medico veterinario e, ci siamo fatti venire l’orticaria per lo stress. Niente paura, dopo un po’ passa da sola. E da ultimo abbiamo giurato davanti alla foto di Rex e all’immagine di un cucciolo dietro alle sbarre di un canile, di amare nostro Fratello Cane, più di ogni altro al mondo.''

 

I Ricordi

Affascinata dal Cane fin da piccolina, non ho potuto dividere la mia infanzia con Lui se non che per brevissimi istanti:

Rinti un maschio di Pastore Tedesco. Ricordo Rinti nei primi giorni a casa: un cucciolo dal manto molto scuro, si divertiva a morderci i piedi – miei e di mia sorella – e più scappavamo, più lui ci rincorreva; più urlavamo, più lui si divertiva; ricordo le fughe sul letto e le notti insonni… guaiva… forse si sentiva solo… non gli era permesso di dormire con noi, però poteva stare in soggiorno… ma la solitudine non può essere colmata da una bella stanza, così, per tutto il tempo in cui rimaneva lì, si lamentava, ogni minuto sempre più forte, finché mamma non si alzava e andava a cullarlo.
Di Rinti non ho altri ricordi se non alcuni frammenti di attimi, che le foto mi confermano, in giardino ad Ostia… credo che quelli siano gli ultimi momenti passati con lui, Rinti non ha fatto parte della nostra famiglia per molto tempo.

Linn una femmina di Pastore Tedesco. Di lei ricordo anche meno. Ancora più scura di Rinti ma molto più tranquilla. Ho nella mente alcune immagini di Linn appena arrivata, alloggiata nel grande terrazzo del nostro appartamento… poi dopo alcuni giorni, la ricordo nel giardino della casa al mare… le mie mani immerse nel suo pelo nero… e lei che va via… in un’altra casa.

York un maschio di Pastore Tedesco. Aveva i colori del mitico Rin-tin-tin, il divo della televisione. Era buono, molto affettuoso. Amava stare sdraiato accanto alla finestra della sala… ed io dall’altro lato… lui fuori, io dentro.
Lo rividi alcuni anni dopo nel giardino di un amico di papà… non ricordo se mi venne incontro o no, non ricordo se voleva venirmi incontro e non poteva, non ricordo altro… solo un gran dolore… per come conosco ora i cani, non posso che confermare quel dolore… il distacco da quello che credi il tuo mondo è la cosa più amara che si possa vivere.

Cristina Gretel Whitney Alfa Gilda Arek Thika Scrooge Timon Tina

Baloo Bagheera PeterPan Mulan Le Veline Navar Aleu Tortuga 12 luglio 2018

Nel giorno 1°aprile del 1989, ebbe inizio la nostra avventura nel Pianeta Cane,
con l’arrivo in casa di Cristina.

1°aprile 1989 ore 9,30 + o –

Abbiamo finito il sale marino, non possiamo cambiare l’acqua a Chivas e Cointreau… ok, mentre Paolo si preoccupa di sistemare i nostri ‘Pterois-Volitans’ (pesci scorpione), io prendo il motorino e in un attimo sono al negozio di acquari, vado e torno.
Sono davanti al punto vendita, è chiuso. All’interno sento un gran abbaiare… a giudicare dall’insistenza e dal timbro di voce, deve essere un cucciolo con un caratterino niente male… strano che ci sia un cucciolo… qui non vendono animali diversi dai pesci… sarà il loro?… ma lo hanno lasciato dentro da solo?... sai che baraonda ha combinato con tutti quei ‘balocchi’ a disposizione… beh, da un momento all’altro dovrebbero arrivare i proprietari ad aprire, sono quasi le 10,00… fra poco lo scopriremo…
Passano alcuni minuti e ancora non si vede nessuno… dall’interno non si sente più nulla… che il cagnolino si sia addormentato?... sono le 10,15 possibile che ancora non arrivi nessuno?...
- Signore mi scusi, conosce i proprietari del negozio di acquari? -
- Si certo. -
- Sa dirmi perché ancora non hanno aperto? -
- Sono andati ad installare un impianto, saranno qui per le 12,00. -
- Grazie. -
- Di nulla. -
- A questo punto mi conviene tornare a casa… -
Tornata a casa, fra un metti a posto questo e un pulisci quell’altro, passano le 12,00 e poi le 13,00, fino a che alle 14,00 (circa) Paolo mi dice:
- Ma tu non hai fame?... -
- Ad essere sincera ho un certo languorino… è già ora di pranzo?... accidenti sono le due del pomeriggio… il sale, il negozio… ho fatto tardi! -
- Senti, adesso mangiamo, fra un’ora i negozi riaprono, se non abbiamo ancora finito di mettere a posto, se vuoi vado io… -
- Si, è meglio, anche perché così chiedi tu, cosa possiamo fare a Cointreau per quelle strane macchie… io non ci capisco niente di pesci… -
- Si, forse è meglio. -

Paolo alle 15,00 esce e dopo soli dieci minuti è di ritorno.
DRINN … il citofono.
- Si? -
- Barbara scendi?... ci ho ripensato, vieni anche tu. -
- Arrivo. -
Non chiedetemi come, né perché, ma ero più che certa che Paolo era già stato al negozio e invece di comprare quel che serviva ai nostri pesci, aveva visto il cucciolo e voleva portarlo a casa. Dire si, fare le scale a perdifiato e saltare in macchina è stato tutt’uno. Durante il breve tragitto cercai di fare la vaga… canticchiavo, guardavo il panorama… ho abitato in quel quartiere da quando sono venuta al mondo, ma non sapevo come nascondere la curiosità… avevo una gran paura che le mie sensazioni non fossero veritiere e allora… sai che delusione!... e come ci sarebbe rimasto Paolo se voleva farmi vedere qualcosa che non c’entrava niente con il cucciolo?... per fortuna la strada da percorrere era breve… dovevo avere pazienza ancora pochi minuti…
Eccoci di fronte alla porta del punto vendita… con fare tranquillo, ma non troppo, invito Paolo ad entrare per primo… il cuore in gola batte all’impazzata… le orecchie tese per cercare di sentire rumori di zampette o mugolii o… perché no, quell’abbaio insistente. Entro. Mi guardo intorno, non lo vedo… Paolo si avvicina a Franco, il proprietario del negozio, e in quel momento da dietro il bancone, salta fuori un… terremoto! Non curante di chi mi fosse intorno, mi lancio verso quel mucchietto di peli, e per alcuni istanti giochiamo come due fanciulli.
Ripreso il controllo di me stessa, mi avvicino a Paolo e a Franco per ascoltare quel che dicono...
La creaturina – giocando mi accorsi che era una femmina – era una cosina di pochi mesi che aveva la pretesa di assomigliare ad un Pastore Tedesco. Era stata sottratta ad un carico di cuccioli dalla dubbia provenienza, nonostante il suo spirito vitale, non era proprio in forma smagliante. Piena di parassiti… li aveva ovunque… addirittura li tossiva. Paolo ed io ci guardammo, non ci fu bisogno di parlare… prendemmo in braccio la cucciolina e via, di corsa dal veterinario.
Cristina, approssimativamente, dell’età di tre mesi, pesava solo tre chili, ma in compenso aveva una febbre da cavallo.
Il veterinario, un caro amico di famiglia, non aveva il cuore di esporci la diagnosi, perciò, silenziosamente, iniziò a scrivere la prescrizione medica, poi disse : “Se resiste alla terapia ci vediamo tra una settimana”.
E andammo avanti di settimana in settimana e di quindici giorni in quindici giorni…
Cristina ha raggiunto la veneranda età di quattordici anni… quattordici anni di momenti meravigliosi, unici per la loro simpatia:
- quando andavamo a trovare i miei genitori al mare e, nelle serate estive, ci attardavamo in giardino a fare due chiacchiere, lei cominciava ad abbaiare in maniera così insistente che non c’era altro modo, per farla smettere, che quello di accompagnarla in camera, indicarle il suo lettino e lasciare che si addormentasse… la sera era la prima a coricarsi e la mattina l’ultima ad alzarsi;
- non ammetteva ritardi sul servizio mensa: se passava l’ora della pappa, anche solo di pochi minuti, si armava di ciotola e veniva a cercarci… se facevamo finta di niente, ci girava intorno, ci urtava… e se ancora non aveva ottenuto l’attenzione desiderata, ci faceva cadere la ciotola davanti ai piedi… a quel punto… come non darle retta?!?!
- ingegnosa ed espressiva in molte cose, soprattutto nel trovare scappatoie quando le veniva chiesto di fare qualcosa di diverso dalle attività ludiche… tutto, purché non avesse alcun legame con la fatica.

Tratto dal libro: Alfa, questa sconosciuta di Barbara Tullio e Paolo Caldora

...di Lei ci piace ricordare un po' di aneddoti che l'hanno resa davvero specialissima: ancora piccola, dai tre mesi ai quattro, per farla stancare un po' la sera, Paolo ed io ci siedevamo per terra in soggiorno, distanti l'uno dall'altro quel tanto che bastava affinchè, con le nostre gambe divaricate, creassimo quasi il cinto di un campo; da quella posizione ci tiravamo una pallina; la pallina sbatteva sulle nostre gambe come se fosse dentro a un flipper e Cristina impazziva nel rincorrerla; una mezz'ora di questo gioco, ci permetteva di passare la notte tranquilli, senza che la 'Piccola'' ci venisse a svegliare perchè il sonno era passato e ''si annoiava'' ... con Lei abbiamo mosso i primi passi nel mondo dell'addestramento, iniziando dagli esercizi scolastici ''chiamata, condotta al piede, seduto e terra; ma anche la ricerca in pista e il nascente sport di quegli anni l'Agility''. Fui io a lavorare con Cristina, ma fu Paolo a darle il piacere di farlo; erano due ciappottoni sempliciotti, due bontemponi un po' poltroni che amavano restare a letto la mattina; Paolo se la portava in falegnameria e con lui girovagava libera dal guinzaglio; sembrava un veroTrovatello DOC. Sarà stato perchè erano molto simili, o perchè semplicemente si piacevano, il motivo del loro affiatamento oppure no, non lo sapremo mai, sta di fatto però che con me si annoiava e con lui era spumeggiante :)

Mia Sorella Roberta e, a dire il vero tutta la mia Famiglia, l'aveva soprannominata Tristina, perchè i suoi occhi erano languidi anche quando era super felice :) :), e furono proprio quegli occhi, un giorno, che indussero una signora a dirle ''Poverina, che t'hanno fatto, t'hanno abbandonata?... oh Gggesù quanto sei tristeee, vuoi venire in macchina? Ti porto con me!!!'' - ''Cristina!!!'' Le dissi. ''Ma che stai facendo???'' - In realtà lei adorava la macchina, le piaceva essere trasportata; forse le piaceva guardare fuori, o forse le piaceva non faticare camminando, chissà!!! ...

Aveva un gran carattere; ha cresciuto Gretel e Alfa, e ha tenuto testa a tutto il Branco, fino all'ultimo!!!

E… ironia della sorte… ha scelto proprio un 1° aprile per salutarci.

A lei dobbiamo i molti cambiamenti della nostra vita e, il salto in quella dimensione, dove la forza interiore ha il potere di realizzare i sogni.

Ancora qualcosa di Lei su ''Onori di pensione''

Gretel

Ottobre 1989: Dopo la nostra prima estate insieme a Cristina, Paolo ed io cominciamo a pensare seriamente al mondo dei Cani. Non passò molto da quel settembre a che ci eravamo dentro fino al collo, e, con una marea di sacrifici acquistammo le quote della società della scuola dove avevamo portato Crissi per le prime nozioni di educazione.

Tanta era la passione che non più tardi di un mese dopo, io confermai al mio mentore una femmina di Pastore Tedesco dalle linee di sangue antiche. Figlia di Cani da lavoro dell'allevamento "La Folgore Nera" di Ettore Zamperini. Gretel, cucciola di due mesi, a gennaio entrò nella mia vita e nella mia anima! Nero focata, il pelo appena appena lungo, un musino meraviglioso, un'espressione gioiosa e quanto mai fiduciosa. Gretel!

Tanto l'amavo che avevo paura di fare qualunque cosa con lei; avevo cominciato a capire quanto erano distorte le nozioni generali (che ci portiamo dietro da generazioni e generazioni) sui Cani con Cristina, e con lei non volevo ripetere gli stessi errori danneggiandola con le mie sciocchezze da sapiens. Fu lei ad insegnarmi che un Cane non bacia per amore bensì per chiedere qualcosa, che sia questo qualcosa cibo o attenzioni (forme dell'attaccamento); fu lei ad introdurmi nel mondo del lavoro e a farmi da cavia - purtroppo - per imparare a ragionare sulle tante sciocchezze che "gli altri fanno e dicono" e che tu nella tua beata ignoranza devi saper valutare... Si e come, se non sai niente? ... Fu lei ad insegnarmi la pochezza di una teoria, la stoltezza dei dottorati e l'importanza del "sesto senso".


A Gretelina devo un Grande Amore!

Una Cagnina deliziosa che con saggezza e carattere mi ha spronato a sollevare di tanto in tanto il capo, contribuendo a trovare in me un po' di coraggio per riuscire qualche volta anche a mordere. Equilibrata in tutto mi ha parlato con semplicità di lei e del suo mondo, ma io stolta non capivo più di tanto ... non esistono scuse per la mia ignoranza perché avevo il dovere di aprire gli occhi ... lo so che non si nasce imparati, ma è pur vero che bisogna essere in grado di ragionare, vagliando le cose con molta attenzione.

Gretel e' stata la mia voce per molte cose, ed e' stata la mia controfigura per molte altre.

Il 7 giugno, ancora oggi brindo a lei, ringraziandola per quello che mi ha dato senza ferirmi come invece avrebbe dovuto e, se mai un Cane potesse esprimere un concetto tanto umano, mostrando per me pena, pena per come ero miseramente un animale evoluto e perciò privo di equilibrio.


Whitney

Per pochi mesi ho avuto la fortuna di conoscere sua Sorella Whitney, molto diversa da Gretel... Alla luce di quello che non vedevo all'epoca, mi sento ancor piú triste pensando a lei; abbandonata dai suoi proprietari dopo aver pagato una penale risolutiva, e' stata nuovamente abbandonata da un servo del dio/denaro ... Il suo ricordo dentro me è quello di una poverina senza faro che in tanti modi ha chiesto un Branco e quando finalmente l'ha trovato in un ragazzo, questo è dovuto partire militare. La speranza nei miei pensieri è stata sempre quella che i suoi genitori non l'abbiamo nuovamente donata alla strada.

Tutti i Cani, chi in un modo chi in un altro, sanno darti qualcosa; qualcosa di magnifico e preziosissimo... però l'essere nata con il Pastore Tedesco e aver cominciato ad aprire gli occhi con lui, mi ha reso ancor più legata a questa razza, e in più, mi ha permesso di scoprire quella particolare, infinita sensibilità e capacità di adattamento che lo contraddistingue.

Alfa

Ancora ricordo quel giorno verso la metà di settembre del 1990 … Alfa era partita la mattina presto da Oberweser, una cittadina tedesca ai confini con l’Olanda, e dopo uno scalo a Francoforte era arrivata, nel pomeriggio, all’aeroporto di Fiumicino (Roma)… una palla nera come la pece che, uscita dal trasportino nel quale aveva viaggiato per dodici ore, si diede una bella stiracchiata, fece una lunga pipì e saltò fra le mie braccia .. da lì a poco eravamo a giocare sul piazzale dell’Aeroporto; sembrava fosse appena uscita dalla sua cuccia come se il viaggio fosse durato 5 minuti!. … e sembrava che ci conoscessimo da sempre!!!
Da allora fino all’età di 13 anni è rimasta così, sempre disposta a fare qualsiasi cosa; tutto quello che le chiedevo o proponevo sembrava le desse veramente tanta gioia; era felice e io lo ero forse più di lei. Fra noi, tutto era facile e bello: dalla passeggiata al lavorare sotto il sole di agosto o immersi nella neve; in città o in campagna; dal dormire sdraiati sul letto o sul divano o per terra,al fare il bagno al torrente .. per noi tutto era importante purché ‘’lo facessimo insieme’’.
Che io la guardassi o no, l’impressione che avevo era che fosse incessantemente pronta a cogliere ‘’l’attimo fuggente’’ per entrare in azione! Per lei ogni scusa era buona per fare qualcosa. Esistevamo solo noi! … anche in quei momenti particolari in cui ci trovavamo in situazioni dove altri Cani erano presenti, per lei era come se non esistessero. E questo sarebbe stato più che normale se Alfa non avesse un ‘’ odio’’ - detto in termini umani - per i conspecifici … il rapporto pessimo che aveva con loro fu causato da una brutta esperienza (con una sua simile) che visse da piccola seguendo le direttive di un ‘’maetro’’ …
Il docet, mi riprendeva in continuazione sul mio, a suo dire, essere apprensivo quando vedevo scene che non erano proprio idilliache per Alfa; mi diceva sempre “lasciali fare”. … Un giorno capitolai ai suoi consigli e la lasciai con una femmina di Dobermann adulta senza intervenire. … Alfa aveva solo 4 mesi quando la Dobermann, per una non valida apparente ragione (Alfa stava in un angolino del recinto immobile cercando di essere il più invisibile possibile) la attaccò in maniera tanto determinata che la Cucciola cominciò a guaire di terrore… la Dobermann non desistette sentendo quei lamenti e Alfa, dopo minuti che stava lì sotto a lei non ottenendo nessuna tregua, riuscì a liberarsi e a crearsi una via di fuga … come? .. . mordendo l’attaccante!!!
Fino all’età di 13/14 mesi non fu consapevolmente sicura di quello a cui l’aveva portata la sua reazione, per cui alla vista di un Cane scappava con il pelo dritto … accadde poi un giorno che questa consapevolezza arrivò (forse dettata dalla crescita biologica) e cambiò radicalmente comportamento. Fu così che ogni Cane che entrava nel suo cerchio di sicurezza, trovava una brutta sorpresa … aveva capito che la miglior difesa era l’attacco! … era una reazione data dalla paura dei suoi simili …
Il risultato della lezione fu: se vedi un Cane attacca per primo così non subirai la pena dell’essere attaccato! E questo è molto simile a quello che succede ancor oggi in tutte le aree Cani!!!
Per tutta la sua vita fu così, ma se mi stava vicino, tale era la sua fiducia in me, che potevo portarla anche in mezzo a 100 Cani … per lei era come se fossimo soli nell’Universo.
Perciò, essere riusciti a preparare ed praticare con lei varie discipline sportive dove necessariamente è previsto l’incontro con altri Cani sia nel ring di gara che fuori, è stato per noi un grande risultato dal punto di vista tecnico ma soprattutto ‘’affettivo’’.
Insieme abbiamo portato a termine il percorso di lavoro di ‘’Utilità e Difesa’’ (IPO 3) e di Agility (brevetto 2 - allora era il grado più alto) e gareggiato in questi Sport; abbiamo partecipato a manifestazioni di Flyball; alla staffetta Cani e Cavalli a “Piazza di Siena”, ai “Pratoni del Vivaro” e al “Game Fair” … il tutto senza avere mai difficoltà/problematiche di controllo.

E’ stata per 13 anni la mia ombra; sempre insieme e sempre in sintonia. … Questo però, mi ha portato a fare continui paragoni nelle mie successive esperienze, e non c’è niente di più sbagliato. … Mi ci è voluto un po’ per digerirlo e con gli anni ho capito che con ogni Cane puoi instaurare un rapporto unico e speciale, diverso uno dall’altro ma comunque bello e intenso.

Tutti coloro che l’hanno conosciuta la ricordano per la sua fierezza e il suo carattere!

Un aneddoto divertente: ''Ricordo sorridendo, un comportamento che i concorrenti tenevano al nostro passaggio in tutte le gare e manifestazioni a cui abbiamo partecipato – al suo passaggio si aprivano le acque … tutti si scansavano poiché la sua fama era nota – , ma lei non considerava nessuno, i suoi occhi erano solo per me! <3 ''

Alfa la ricorderò sempre come “quella palla nera come la pece”,

un Cane veramente Speciale con cui ho condiviso
un momento della mia Vita davvero straordinario …

nessun altro mi ha fatto mai sentire importante come lei!

...per te Alfa

Della carriera sportiva di Alfa riporto il link della pagina a lei dedicata in ‘’Onori di pensione’’

Gilda

...lo so che sono cose che non si fanno, ma la morte di Gretelina mi aveva lasciato una ferita talmente aperta che cominciavo a vederla ovunque...fu così che decisi di dire si a Gilda Von der Rostadt, una cucciola di Pastore Tedesco Grigio, di due mesi che stava per arrivare in Italia da Francoforte insieme alla Sorellina Gundi, e a Carmelo. Erano le Figlie del suo Cyrus.
Paolo, a quel tempo, ancora lavorava, in parte, anche fuori Roma, e dovendo andare a Cuneo proprio in quei giorni, al ritorno si sarebbe fermato in allevamento da Carmelo a prendere quel mio scarabocchietto peloso - love!!!

Paolo e Gilda - Mattina h 8.00 circa; appuntamento a casa di Carmelo per prendere questo fagottino che arrivava dalla Germania. Un caffè con il GrandeLupo, e via di corsa verso Roma. Arrivati all'aeroporto di Milano/Malpensa, lascio la macchina presa in affitto per le giornate di lavoro precedenti, e mi dirigo con la Piccola all'interno della struttura per il chek-in. A Roma il tempo era pessimo, e il volo per Fiumicino era stato cancellato a causa della nebbia; i voli per Roma erano stati tutti annullati; due ore dopo l’annuncio della cancellazione, diedero il via libera riunendone tre in uno. Gilda in quelle due ore ha fatto... anzi "che non ha fatto" :) :) :) ... ha mordicchiato pantaloni di altri viaggiatori, giocato con i lacci di scarpe di poveri malcapitati, rosicchiato valige e borse, e chi piú ne ha, più ne metta :) ... Inutile redarguirla, un po' perché non sentiva ragione su niente, e un po' perché si erano tutti follemente innamorati di lei :) :) ... dopo queste ore, piú sveglia che mai, ha passeggiato fra gli aerei con me, le Hostess e alcuni Stewart senza che la cosa la sconvolgesse minimente. Arrivati al nostro aereo, si è affidata ad uno di loro, e' salita in trasportino e quando è scesa dall'aereo dopo il viaggio, era fresca e rilassata come se viaggiare per lei fosse la normalità :) :) ... Che carattere!!!

Arrivò direttamente al campo dove già lavoravo a tempo pieno e... "beh vabbeh che ve lo dico a fa'..." Ero famosa per i miei comportamenti poco dignitosi e per nulla commerciali o professionali, quindi i miei amici non si impressionarono quando mi videro compiere atti completamente "fuori decoro" e udirono i miei vocalizzi da Gallinella ;) :D che Stefania di Benny cominciò a racchiudere in una sola espressione "Barbara ha fatto le uova" !!!
Era una Grigiolina vecchio stampo, completamente diversa da Gretel e, anche se non avrebbe mai cancellato il mio sentimento per lei, la piccola Gilda, allegra e spensierata ‘’Brutto Anatroccolino’’ splendido sotto tutti gli aspetti, mi aiutò ad accompagnarmi all'idea che Gretel aveva il diritto di godersi l'Arcobaleno, e che se mi disperavo o sorridevo, le cose non cambiavano; Gretel era ugualmente accanto a me, ed io l'avrei amata sempre a prescindere da tutto il testo. love!

Di Gilda, i clienti della scuola, appena la videro dissero: Uh che carina...ma dove l'hai trovata poverina quant'è bruttina...da dove viene...ma dove l'hai pescata questa trovatella?!?" ... Oh si, ero già famosa per raccattare Cani ovunque, ma a parte questo, non mi importava se pensavano che Gilda fosse una vagabonda capitata lì per "ironia della sorte", oppure una Titolata; ogni Creatura e' degna di essere amata, blasonata e non, e anche se loro non dicevano così per disprezzarla perché erano tutte delle bravissime persone, quel loro modo di fare o dire, incrementò il mio attaccamento per lei.

 

Il Grigio, non era famoso, tutti conoscevano il Nero Focato, per cui ogni altra tinta era "meticcia". Nessuno della nostra epoca poteva sapere che il primo mitico RinTinTin era un Grigione, perché la tv era ancora in bianco e nero quando noi eravamo bambini, e solo molto più tardi potemmo appurare la realtà dei colori...un po' come è stato per i nostri Nonni, l'arrivo del sonoro nel cinema.

Gilda era un Cane sempre pronto a fare qualunque cosa e in ogni circostanza; mai stanca e perennemente sull'attenti, mi dava la possibilità di lavorare anche un po' più a lungo del normale, e se sbagliavo nella comunicazione, lei non accusava il fraintendimento.
Nella vita di tutti i giorni era un po' pericolosa perché andava guardata a vista. Siccome si annoiava se qualcuno non le dava retta, inventava i giochi piú fantasiosi e pericolosi (per lei e per la casa), tanto che ho cominciato a stare tranquilla che non potesse piú farsi male, solo quando arrivò a compiere 10 anni.

Con lei iniziai il lungo cammino degli sport Utilità e Difesa e Agility, a livello professionale; al principio era superlativa. Poi, non so cosa accadde, si chiuse come se avesse un problema che non riusciva a risolvere. Non avevo esperienza, e a quel tempo, dei Cani da lavoro si sapeva ma solo fino ad un certo punto. I tecnici lavoravano molto su una stimolazione diretta, in pochi avevano la pazienza di stimolare, ad esempio nella sez C, la predazione e "poi" il combattimento; in pochissimi cominciavano a capire che esistevano degli esercizi che andavano prima insegnati nella tranquillità e poi velocizzati tramite il temperamento... Temperamento... Che parolona!!!...

Mi ricordo uno stage al campo, con l'Allevatore di Gilda, Edwin Wenchel, Stefano Codemo e Carmelo Sesto. Tre giorni da urlo che non dimenticherò mai per la loro preziosità, e perché forse senza quei tre giorni, Arek "Mufasa" o intimamente "Gatto", dalla Favola Monster &Co." della Disney, il meraviglioso mostro Sulley-Mulley, non sarebbe mai entrato nel nostro Clan - ma procediamo con ordine.

Durante questo corso, i tre Tecnici, che erano le persone più all'avanguardia di quel tempo (e solo pochissimi altri sono riusciti, a tutt'oggi, a raggiungerli), mostrarono la diversità dei Cani. Non che prima non si notasse, ma misero in luce come sia strafondamentale diversificare le stimolazioni. Il problema era, e lo e' ancora, trovare la pazienza per rispettare le fasi della crescita, e di mio aggiungerei, avere rispetto per il Cane come individuo. A quel tempo (e mi vedo a riportare delle parole appena dette "e lo è ancora"), importantissimo era che il Cane avesse voglia di mordere, fosse famelico, sopportasse bene gli stress fisici e psichici, e che stesse sempre lì a sbavare per il suo conduttore per lavorare. Se il Cane non era così lo si metteva "in cantina" o lo si spingeva ad essere ‘’cazzuto’’ a prescindere dalla personalità... Se non si otteneva nulla dai tentativi fatti per cambiarlo, lo si metteva in cantina comunque. E le cose non sono cambiate in linea generale, e' cambiato solo il fatto che adesso ci sono altre discipline sportive, e il proprietario si può gratificare attraverso quelle, anche se il morso rimarrà sempre l'espressione più ricercata in quanto rappresentativa di ciò che "il tizio" vorrebbe essere e non è (trasposizione dell'io)... E se anche le altre discipline non vanno?... il Cane va in cantina come gli altri! La differenza fra il mettercelo prima o dopo, oltre la personalità del Cane, la faceva (lo fa) la persona che lo lavorava (lavora) e/o il proprietario (a volte parliamo della stessa figura, come anche no!).

Il Cane, non rispettato sotto certe forme di addestramento, spesso subiva gli atti e si chiudeva – questi atti sono le forme di addestramento che hanno dato vita alle tante giuste proteste dei buonisti, ma che gli stessi buonisti hanno anche trasformato in altrettante peccaminose mancanze di rispetto del pensiero del Cane ‘’tam quam’’ i criticati "cattivi" che almeno però, non facevano morire i Cani di eutanasia terapeutica. Se la chiusura del Cane non avveniva, si poteva ottenere l'esatto opposto, e cioè che il Cane si apriva; era un Mago chi lo sapeva fare in crescita caratteriale, ossia senza portare nel soggetto lesioni psicologiche riconosciute in stress. Se quest'ultima cosa accadeva, ossia se l'apertura agiva in eccesso sull'eccitabilità dei nervi, il rischio che il poverino "saltasse" era sempre alle porte.

Aggressività e temperamento (volgarmente riconosciuta con ‘’voglia di fare’’), erano fondamentali, altrimenti ‘’caput’’! – e le cose non sono cambiate.

Edwin, Stefano e Carmelo, ci mostrano le strade per "andare incontro al Cane e non contro". alcuni momenti in questo Video

Tornando alla parola temperamento, questa qualità naturale era (e come prima, lo e' tutt'ora), considerata indispensabile quanto l'aggressività, perché (dico io) il temperamento permette al docet di sbagliare e di prolungare le "lezioni" più di quanto concesso dal buon senso, buon senso che dovrebbe avere come titolo primario, il lavoro nel rispetto dell'individuo e dei suoi tempi di attenzione. Questa probabilmente è la mia traduzione di quello che sono riuscita a capire, altre persone avranno tradotto diversamente. Negli sport vigono delle regole (e su questo non ci piove), rispettare le regole però non vuol dire meccanizzare il Cane; per non uscire dai canoni, basta insegnar lui gli esercizi, che sicuramente avranno una logica di sequenza educativa, che non necessariamente deve essere obbligata da uno schema. A mio avviso, prima di tutto il rapporto, la fiducia, la collaborazione del binomio, questo e solo questo fa grande la coppia; e la coppia non è fatta di lavoro e gabbia, ma di vita insieme per conoscersi a fondo; solo l'unione giornaliera, dalla tana, al giardino, al fuori porta, crea quella conoscenza e quella simbiosi che permette di superare le insicurezze.

Il Temperamento veniva, e viene usato per ripetere a memoria gli esercizi e per far sì che il Cane si esibisse, si esibisca con brillantezza. Quello di cui il popolo non ha mai capito niente è che non è la ripetitività dell'esercizio che rende sicura la prestazione, ma la sicurezza del Cane nell'eseguirlo. Imparare la sequenza a memoria, dà certamente sicurezza al soggetto, se ''egli'' non conosce altro che quella, e la conosce in tutte le circostanze non uscendone mai però dagli schemi: ''lavoro - campo - allenamento - gara / ambiente sempre uguale / box, trasportino, macchina'' devono essere la sua vita. A parte la schifezza del concetto che vede il Cane come la macchina riposta in garage e usata solo come scopo prestazionale e curativo per arginare un problema della personalità del ''padrone'', se il Cane ha come soluzione di vita solo quegli schemi, al minimo cambiamento, non riconoscendo lo schema, comincia ad arrancare nel buio. Non cerca la soluzione nell'uomo che lo accompagna, e non può cercarla nello schema che è saltato ... che fare? ... lo stress galoppa veloce, il Cane ansima, il suo cervello cerca soluzioni alternative e oggetti sui quali ''forse'' ha subito/trovato soluzione in un allenamento ''x'' ... raccogliendolo / affrontandolo, placa il suo stato. Quell'oggetto è suo, è il sogno dell'individuo autistico che prende corpo.

NON PARLO SOLO DELLO SPORT ''Utilità e difesa'' ma anche di quelli nati dopo, che nacquero forse con altri presupposti, ma che alla fine essendo cibo per umani, sono rientrati nella categoria dello sfruttamento!!!

Esiste qualcuno che ha scorporato nell'esecuzione la sequenza, gli esercizi dall'ordine, ma sempre nello schema del metodo lavora e sempre il Cane come ''oggetto'' vive. Il risultato che questo qualcuno ottiene è una macchina preparata meglio. MA continuando a parlare di MACCHINE ricordo: nel 1973, nei test iniziali che precedevano la stagione, Niki Lauda passò 48 ore insieme ai suoi meccanici per smontare pezzo per pezzo tutta la macchina con la quale doveva affrontare il Campionato, apportando delle migliorie date dalla sua conoscenza e dalla sua sensibilità ... il risultato fu che la sua macchina era più veloce di 2 secondi e mezzo di quella di Clay Regazzoni, il suo compagno di squadra più esperto e blasonato! Il film

Lauda è entrato nel cuore della sua auto, molti di coloro che lavorano con i Cani non riescono neanche a distinguere la diversità fra un organismo che respira e pensa e un oggetto.

E l’aggressività … beh … quello che ho scritto prima ‘’la trasposizione dell’io’’

Sono d’accordo che l’aggressività e il temperamento siano delle qualità importanti, ma da questo a che senza di loro il Cane venga considerato “niente”, ce ne passa.


Gilda era una femminuccia completa, una predatrice che si attivava subito alla stimolazione e rispondeva bene anche alle novità degli esercizi, senza essere da meno nella ricerca in pista; anche nelle corse fra gli ostacoli dell'agility, era una forza. Nella vita di tutti i giorni sembrava avesse l'argento vivo addosso e se si annoiava, si creava sempre uno stimolo per ingannare la noia. Cosa accadde allora? La mia inesperienza e la poca esperienza dei vari risvolti delle situazioni che possono cambiare gli atteggiamenti di risposta dei Cani, di chi pensava di avere la scienza in tasca, l'hanno spenta (abbassato il temperamento). Per fortuna tutto ebbe un risvolto positivo trovando Paolo ed io una via di fuga da quel mondo. Ci trasferimmo, e Gilda e i nostri Cani ricominciarono una nuova vita.
Di contro questa novità ci portò ad isolarci dai luoghi caotici e per i Cani sportivi un po' sensibili non e' costruttivo. Gilda era perfetta in allenamento e nel quotidiano era: adorabilmente e simpaticamente pestifera pur rimanendo molto ubbidiente; ricordo che al tempo in cui avevo desiderio di presentarmi con lei ai brevetti di lavoro, Martino Martinelli, carissimo Amico e collega, mi chiese, dopo averla vista lavorare al suo campo di Perugia, se volevo portarla al Campionato Italiano di lavoro (a quel tempo c'era solo quello sul 3* brevetto); l'emozione era alle stelle... "si" risposi timidamente, "mi piacerebbe". Non la portai mai. Gilda ed io ci allenavamo sempre in solitaria e non avevamo amici o campi di lavoro per poter fare esperienza di situazioni diverse (a parte quello di Martino appunto, ma che era troppo distante da casa nostra, per poterlo frequentare come si conviene per una simile preparazione). Così, anche se portammo a termine i tre brevetti per accedere al Campionato, a quella mitica gara non ci presentammo mai.

Abbiamo avuto insieme anche alcune esperienze nel settore agility e la sua risposta fu ottima, poi anche lì, quando cambiammo situazione, ossia da un campo aperto, partecipammo ad una gara al chiuso di un contesto espositivo, Gilda ed io ci chiudemmo. Già il mondo delle competizioni non ci apparteneva, quello dell’agility poi, men che meno.
Nella nostra intimità, potevamo essere tutt'uno, ma come ci spingevamo "all'esterno", la magia finiva ed eravamo ‘’Pesci fuor d'acqua’’. Abbiamo continuato a godere l’una dell'altra per tanti tanti tanti anni ancora, rimanendo lontani da ciò che non era parte di noi.

Fu una Creatura con cui tutti andavano d'accordo, e fu la Compagna di Arek per 13 meravigliosi anni, finché lui non si addormentò...
Gilda, forte e coraggiosa, sensibile e adorabile.

Della carriera sportiva di Gilda riporto il link della pagina a lei dedicata in ‘’Onori di pensione’’

Arek

Fratello di cucciolata di Alfa. Un amore segreto vissuto di nascosto come le più tormentate delle storie d'amore. Già prima di nascere c'era per lui un curriculum vitae di quelli che solo per i grandi viene scritto. D'altronde nasceva da famiglie di un certo tipo e nasceva proprio per fare tutte quelle grandi cose che da lui ci si aspettava facesse.
Questo vuol dire però, fare i conti senza l'oste! Non basta un sangue blu per fare un Reale, oltre alla dinastia occorre la giusta educazione e istruzione. Un Animale sensibile come lui, non può in nessun modo sopportare l'isolamento dal Branco vivendo il contatto sociale come si presta in una vita militare. La sua forza non poteva bastargli. Per questo, di nascosto, gli donavo le poche attenzioni che potevo.

Mi ricordo di una volta in cui fummo sorpresi mentre compivamo il reato. Eravamo con la scuola dell'epoca in trasferta, a godere di un campionato come ora non ci sono più. Durante il riposo feci la sciocchezza di invitarlo ad accoccolarsi accanto a me. Ci addormentammo sul letto abbracciati. Dopo un po', non so dire quanto ma spero abbastanza e fra poco capirete perché, entrò in stanza il suo "custode"... Arek fu fatto scendere dal letto e allontanato da me e dal resto del gruppo. Finì la vacanza in trasportino in macchina.
E questo segnò un punto fra noi, un aut aut senza possibilità di ritorno.

La fortuna volle poi, che ci fu quel corso di cui ho parlato prima nello spazio dedicato a Gilda, e il custode si rese conto che fra loro due non c'era altro che il guinzaglio.
Mentre era in campo, a un certo punto mi sentii chiamare: Barbara! ... Eccomi! ... E' tuo!
Avete presente un Oca giuliva?! Ero io fra uno starnazzare di gioia e l'altro. Arek entrava a far parte della nostra Famiglia con tutti gli onori riservati a tutte le nostre Creature.

Mufasa – ci sono cose che ci legano in maniera profonda, nate in un’intimità proibita e poi esplose nel momento in cui è arrivato a casa: ‘’Mufasa mi guarda dal fondo della stanza, lo invito a raggiungermi, nei suoi occhi vedo la luce del cucciolo che ho conosciuto tanto tempo fa, si avvicina scodinzolando ma non osa saltare sul letto, ha sempre avuto il divieto assoluto di unirsi al resto del branco…d’altronde come è possibile avere un branco quando si è confinati dietro alle sbarre di un carcere… ‘Sali Mufasa’ gli dico con voce tranquilla… le orecchie si schiacciano sulla testa, la coda è bassa e oscilla veloce, timidamente poggia una zampa sulla coperta, comincia a baciarmi le mani… ‘dai Mufasa, non aver paura, è finito il tempo della paura’, mi stendo su un fianco e allungo una mano per accarezzarlo… piano, piano con estrema leggerezza, sale, riempiendomi di baci, i baci del cucciolo alla mamma, strisciando sulla coperta si accuccia vicino a me, lentamente si rilassa e finalmente trova il coraggio, accoccolandosi nell’incavo del mio corpo si addormenta.’
Per undici anni ancora, abbiamo diviso la tana uniti al resto del branco.’’

Se parlo di lui in maniera distaccata, posso dire senza timore di sbagliare che Mufasa può essere preso ad esempio per presentare ‘’IL’’ Cane da Pastore Tedesco, equilibrato a livello psicologico e di ottimo aspetto fisico. Il che significa: ben costruito e caratterialmente completo come richiesto dallo standard.
Docile nel pieno rispetto del concetto di docilità ed estremamente duttile, ottimo il suo fiuto, ottimo il suo morso, equilibrata la sua esuberanza, tranquillo nel momento del riposo e brioso nel gioco (anche un po' troppo considerando la sua mole un tantino grande ;) :) ), serio nel lavoro. Sensibile agli stati d'animo. Socievole con Cani e persone.
No dico...si può pretendere di più?!
Ebbene evidentemente questo non bastava, perché piano piano, a meno che non fosse preso da uno stimolo che lo mandasse fuori scala, ben oltre il divieto e la randellata, Mufasa non era riuscito a conquistare il suo padrone. Era un soggetto estremamente sensibile e poteva raggiungere ad occhi chiusi il massimo livello gerarchico. Se così non poteva essere, si sarebbe relegato egli stesso nell’ultimo.
Io non ero davvero alla sua altezza, però forse ero abbastanza umile o abbastanza pazza, da chiedere a lui, se poteva aiutarmi ad aiutarlo.

Con ‘’Il Re’’ ho affrontato le prime esperienze/competizioni nel lavoro brevetti e IPO, e il fantasmagorico Campionato Italiano di Lavoro SchH3 . Il punto di arrivo di tutti noi primigini e punto di partenza per chi vuole far carriera.

Mufasa mi insegnò tutte le varianti che ci possono essere in contrapposizione alla forma addestrativa delle persone che riversano la propria aggressività repressa sugli Animali. Fu con lui che provai a reimpostare il lavoro di pista con il gioco e fu un successo. Fu con lui che imparai a non memorizzare le fasi, a far prendere fiducia al Compagno dal benessere delle Coppia e non dagli esercizi e dalla loro sequenza. A vivere l’addestramento come un momento nostro in cui lavoravamo per noi, imparando l’una dall’altro e viceversa, e parlare in un modo che non richiede nessuna laurea in lingue e conoscenza di metodi scolastici.
Se mi guardava era perché era tranquillo e non dava peso a quello che ci circondava.
E così era per tutto ciò che facevamo insieme.
Se eravamo nel nostro campo, o nel prato aperto o in un campo amico, la sua attenzione e il suo brio parlavano del suo stupendo carattere, se eravamo in terra sconosciuta, aveva bisogno di stare al mio fianco e di sentire la mia voce oltre al mio respiro, ma non poteva trascurare di guardare avanti e di chiedermi di tanto in tanto qualche conferma. Rivivo alcuni momenti di questo ultimo punto quando mi trovo con Teach, il Cecoslovacco. Per lui è normale controllare in ambiente esterno, perché la selezione ha voluto il Cane Lupo Cecoslovacco, così. Anche il Pastore Tedesco deve essere vigile, ma po’ esserlo solo quando è quello il lavoro che deve svolgere. Se nella fase denominata obbedienza, mostra quel tipo di atteggiamento, la generalizzazione delle valutazioni, lo esamina in maniera sciattamente superficiale come ‘’distacco’’ – ‘’eccessiva insicurezza’’, portando a contaminare un giudizio caratteriale. In realtà un atteggiamento simile, se non ci sono forme di movimento che attesgtino un'eccitabilità di nervi, vanno intese semmai come diffidenza/vigilanza, dote richiesta nella selezione di razza.

Non mi andava giù che di lui si avesse uno scarsa considerazione o che si incolpassero troppo certi comportamenti, e soprattutto non mi andava giù che un Cane come lui, non superasse alcuni deficit del passato. Amore per lui a parte, sempre immensamente vivo, volevo riscattarlo da uno stato di nebbia.

Escogitavo gli orari più assurdi pur di non incontrare nessuno nei campi, passavo ore a giocare con lui, e poi a carezzarlo, e a spazzolarlo e dargli da mangiare in un modo particolare. A stimolare le sue grandi qualità attraverso una vita di Coppia. Non doveva mai sentirsi solo, il mio odore era sempre con lui e con il mio odore, io!
Imparai con lui a trasmettere le vibrazioni dal guinzaglio quando eravamo in passeggiata, e quando eravamo al lavoro, imparai a respirare con lui e da qui, a camminare, a mordere, a cercare insieme a lui.
Nove giorni con Carmelo Sesto mi hanno dato il ‘‘la’’ per iniziare a leggere un particolare pentagramma.

Mufasa, nonostante la mia inesperienza, è riuscito a riemergere dalle oscurità dimostrando di avere un carattere niente male… al suo primo Regionale per la qualificazione al Campionato Italiano, è arrivato secondo dietro Carmelo e Chico; al Campionato Italiano se non ci fosse stato un malinteso nell’impatto dell’affronto dalla condotta da dietro del figurante, sarebbe arrivato fra i primi dieci, ma comunque aver fatto un punteggio superiore a 270, gli ha procurato i complimenti di Carmelo! … al secondo Regionale, era ancora una volta secondo, primo Tahlì - di Cimetti - e al suo secondo e ultimo Campionato Italiano, dopo una serie di brutte cose avvenute in pista, perché la politica ha sempre ragione su tutto ?, nella prova di attacco si imbattè in un figurante che solo il nome che il buon Dio gli ha dato faceva parlare di se ’Cimò Morte’… eh, che ne dite?..
Mufasa ed io eravamo la prima coppia della gara a sostenere la prova; fino all’attacco lanciato, nulla faceva presupporre quel che sarebbe stato l’ultimo esercizio: Mufasa parte veloce e deciso, Morte incontro a lui con fare più determinato del suo nome, e quando si trova a pochi metri dal povero Mufasa, gli lancia contro un urlo che fa accapponare la pelle a tutto lo stadio… Mufasa sussulta, drizza le orecchie per un attimo, poi chiude gli occhi, le orecchie e apre il suo forno per affrontare quel micidiale figurante.
Il combattimento fu duro come l’urlo, e il coraggio di Mufasa vacillò, ma portò comunque a termine la sua prova con i complimenti del figurante.
Dopo quell’urlo molti conduttori ritirarono il loro cani dalla competizione, però, ironia della sorte, il giorno dopo Cimò Morte non aveva più voce e quindi l’urlo non fece più la sua comparsa!

Pur essendo molto spettacolare, l’attacco lanciato è anche molto pericoloso, se il figurante non è abbastanza bravo ad ammortizzare l’arrivo del cane, rischia di procurargli seri problemi alla colonna vertebrale, se non addirittura la morte. Questo è solo un appunto, non di certo voglio far nessun riferimento alla gara in questione, anche perchè ho parlato di un urlo e non di problematiche dovute a comportamenti scorretti.

Mufasa, all’età di 8 anni gli viene diagnosticata una ernia sacrolombare e testé viene operato.
Esce dall’operazione un po’ traballino ma totalmente funzionante.
Per quattro mesi cammina al guinzaglio, assicurato ad un pettorale da traino. Quattro lunghissimi mesi a fare passeggiate, lui ed io uniti da questo cordone lasciato un pochino lungo, ma sempre in tiro per permettere a Mufasa di potenziare la sua muscolatura… dopodichè, eccolo di nuovo libero … sembrava che della sua ernia non ci fosse neanche più l’ipotesi di un ricordo lontano. E invece, dopo la prima corsetta appena un pochino più incisiva delle altre, ma sempre e comunque eseguita con leggerezza e senza stimoli, le zoppie che portarono a ipotizzare il problema alla schiena si riaffacciarono , e così pure le perdite di equilibrio del posteriore.
Piano piano perse la funzionalità della vescica e del retto e per fargli fare i bisognini bisognava stimolarlo con delle pressioni leggere.
In altre parole, dopo quattro mesi, la sua ernia era nuovamente presente.
Non feci rioperare Mufasa, ma lo aiutai a condurre la sua vita da Cane anziano non più agile come una volta, sorreggendolo quando aveva bisogno di me, fino anche ad aiutarlo a mangiare, e cercando di non marcare mai la sua deficienza motoria, che si aggravò mano a mano nel tempo, per non creargli spunti di insicurezze.

''Il suo abbaiare rauco, incessante, impaziente al fatto che sei al di là della porta, e lui è troppo avanti con gli anni per arrivare fino a te… ‘adesso vengo, aspetta un secondo ancora e sarò lì da te’ … per un attimo si placa, ha sentito la tua voce e solo questo gli ridona serenità, ma ecco che dopo quell’attimo, che a lui è sembrata un’eternità, ricomincia a cantare la sua soffocata cantilena… non sente neanche i tuoi passi quando stai arrivando, tanto è immerso in quella canzone stanca… ‘sono da te Amina mia, qui con te a cantare la nostra melodia’…
Piano cominci a carezzarlo, leggera passi la mano sui suoi occhi, vorresti placare quella solenne impotenza che lo tiene ancorato in uno stato d’attesa, ma più che stargli accanto non ti è concesso fare.
Il suo respiro ora è tranquillo, sotto i tuoi baci si addormenta, ti chini su di lui e in un abbraccio, trovate la quiete che vi porta a vivere ancora i sogni del vostro tempo.'' -
dal libro ''Lupi allo Specchio - Ascoltando la Natura'' Capitolo 5 - Fratello Cane invecchia Barbara Tullio * Paolo Caldora

''... i ricordi volano in alto e con loro il mio cuore ...ogni volta che mi soffermo a guardare un ricordo il cuore mi si gonfia ... non riesco .. non posso .. non trattengo le lacrime ... certe emozioni, certi Cani ... certi Grandissimi Amori ti prendono l'Anima e ... non la lasciano più ... vorrei che il tempo si fermasse ... vorrei tornare indietro ... li vorrei ancora tutti qui ... un Amore così non si può descrivere ... il grande merito che do allo sport di quell'entità è che mi ha dato la possibilità di entrare nel cuore dei Cani ... forse sarà la mia sensibilità o la mia stupida umanità ... ma credo che anche loro ci hanno dato tanto perchè attraverso ''tante tante tantissime cose ...'' parlavamo la stessa lingua ... non era solo lavorare insieme, cercare mordere camminare ... era dormire mangiare correre ridere piangere, eravamo come gli amanti che non stanno insieme per quei sentimenti tanto potenti che ti fanno perdere il lume della ragione ... noi eravamo insieme per passione ... volevamo stare insieme ... un legame che non si può descrivere ci legava e ancora non ci lascia ... un giorno saremo ancora tutti insieme! ... con tutto l'Amore che posso ... ''

Della carriera sportiva di Arek riporto il link della pagina a lui dedicata in ‘’Onori di pensione’’

Thika

12 maggio 1993 - In un periodo travagliato in cui avevamo deciso di uscire dalla società del nostro primo centro di addestramento e di cambiare casa trasferendoci fuori Roma, in campagna, ci prendemmo 4 giorni di ferie/lavoro per andare a lavorare con Arek e Gilda dal “Grande Lupo”, il Maestro Carmelo Sesto.
Nel contesto addestrativo di quei giorni, Carmelo ci portò in visita al suo Allevamento, “Oroval”, a pochi minuti dal campo. Passando tra i box, mentre Carmelo ci descriveva i Cani presenti, con la coda dell’occhio rimasi colpito da un movimento unito a una voce molto particolare … un passo indietro e uno sguardo, colpo di fulmine! Quell’attimo è bastato per conquistarmi, e direi, lo stesso è stato per lei … Thika di Oroval, un Pastore Tedesco nero, aveva fatto il possibile per farsi notare e ci era riuscita in pieno! Pochi secondi dopo stavo già prendendo accordi con Carmelo per portarla via con me, e furono inutili tutti gli altri suoi tentativi nel farmi vedere altre Pastorine. Carmelo teneva molto a Thika, se l’era andata a riprendere, dopo soli due mesi che aveva lasciato l’allevamento; teneva molto a tutta quella cucciolata, che a livello professionale gli ha dato poi infatti, molte soddisfazioni. Vedere però, quel non so che di particolarissimo che era avvenuto nel lasso di qualche secondo, lo fece cedere, e, detto fatto, Thika tornò a Roma con me. Talmente era forte il legame creatosi fra noi due, che due settimane dopo, nel tour de force, del “Game Fair”, Thika scappò dal guinzaglio di Barbara per farsi circa un Km. in mezzo alla gente per venire da me! Abbiamo condiviso da allora, 13 anni di vita, sempre insieme, un legame unico che ci ha permesso di affrontare tutte le più varie situazioni, dalla vita in campagna alle corse nel bosco, dalle gare di Agility sperse nel territorio italiano, al Campionato del Mondo di Copenhagen, e ancora dall’Utilità e Difesa al Mondioring, dalle trasmissioni televisive fino al riposo della pensione … sempre e comunque con una facilità data dal nostro rapporto speciale. Un guinzaglio invisibile ci ha sempre legato; ovunque andavamo, lei era la mia ombra e ci capivamo al volo su tutto.

Ha partecipato attivamente alla costruzione delle recinzioni di casa … il suo passatempo preferito era quello di girare con i pali di castagno in bocca e sbatterli ovunque, soprattutto sulle nostre gambe oppure prendere in bocca i tufi e portarteli per giocare … ma te li mollava sempre sui piedi!
Non riusciva a stare ferma neanche quando allattava, mitiche le scene in cui con tutti i cuccioli attaccati si spostava in giardino oppure quando cercava in loro una spalla per giocare, sassi pigne o giochetti ma doveva per forza fare qualcosa.


Thika mi ha reso famoso, mi ha regalato un numero incredibile di successi sportivi, e gran parte del mio nome nel mondo cinofilo lo devo proprio a lei, ma a lei devo soprattutto quello che mi ha insegnato, la bellezza della semplicità di uno sguardo, la felicità di dormine in albergo da sola con me in occasione delle trasferte e la gioia di fare una passeggiata insieme. Non potrò mai dimenticare la giornata passata a Copenhagen nei parchi, in visita alla città e la mitica foto con lei sullo sfondo della “Sirenetta”, e le ore rubate alle giornate delle competizioni per andare insieme a visitare qualcosa delle varie città dove siamo stati a gareggiare; e non dimenticherò mai le giornate al fiume, quando la portavo a fare il bagno, e le corse sulla neve in quelle (rare) volte in cui è nevicato da noi.
Per lei era importante solamente fare qualcosa insieme, qualunque cosa, ma stando con me!


Dei ricordi sportivi ho ancora negli occhi e nel cuore l’entrata nel palazzetto dello sport di Copenhagen, un’emozione fortissima vedere tantissime persone sulle tribune e noi che dovevamo essere concentrati come se fossimo soli! Indimenticabile …
E indimenticabile pure salire insieme sul gradino più alto del podio a dicembre del 1996 in una gara importante in un momento molto difficile della nostra vita lavorativa, oppure vincere la prima edizione della “Disfida di Volterra”, gara basata sul regolamento ripreso da quella più famosa di Ettore Fieramosca, dove partendo in 13 binomi del centro Italia contro 13 binomi del nord Italia in una eliminazione diretta, io e Thika siamo rimasti soli contro 6 del nord e li abbiamo battuti uno per uno fino a vincere l’ambito Trofeo!
E per ricordare particolari divertenti nel 1995 Thika partecipò come Cane spalla ad una selezione regionale in Ipo 3, tre la meraviglia di tutti, lei che faceva Agility, svolgendo tutti gli esercizi di obbedienza mentre l’altro Cane era a terra e rimanendo a terra mentre l’altro Cane svolgeva gli esercizi di obbedienza … il mio orgoglio è stato che l’altro era Cico von Sommembring condotto dal Maestro Carmelo che dopo la titubanza iniziale per la possibilità di riuscita ci riempì di complimenti!!!

Thika ci ha anche regalato il 7 aprile 1995 Scrooge, figlia sua e di Cyrus von der Rostadt, anche lei nera come la pece e ,il 27 agosto del 1998, Baloo Bagheera e Peter Pan, figli suoi e di Arek von Grauen Stern, neri i primi due e grigio il terzo; tutti e quattro si sono rivelati Cani particolari, degni in tutto e per tutto dei loro genitori.

Con lei un solo rammarico … averla avuta troppo presto e senza le conoscenze necessarie per capirsi al meglio …

Della carriera sportiva di Thika riporto il link della pagina a lei dedicata in ‘’Onori di pensione’’

Qui sotto una foto della sua pensione con Gilda Scrooge e il suo Amichetto Border Apache!

Scrooge


Nana per gli intimi :D ...nasce qui da noi, nella prima cucciolata di Thika. 5 Creature nere come una Notte senza Luna e due neri focati appena appena bronzati sulle manine e i piedini.
Nel parto Thika si espresse al meglio: non riusciva a star ferma nella cassa parto che avevamo preparato appositamente per l'evento, e infatti il primo l'ha scodellato in piedi mentre girava su stessa (probabilmente alla ricerca di quel cosino che era un po' diverso da ciò che, sempre da dietro esce ;) ) ... Credo che senza l'assistenza di Nicoletta li avrebbe fatti in giro per casa... E mentre i Piccoli continuavano a salutare il mondo, mi vedevo chioccia e vedevo Thika che fremeva nello star ferma ad allattare! E invece tutto e' andato abbastanza liscio per i due mesi canonici che sono stati qui. Eh si, solo due mesi e poi sarebbero andati dal loro allevatore, Carmelo Sesto. Ricordo che quando venne a prenderli, si fermò qualche ora con noi; pranzammo, chiacchierammo e poi...mi chiese di scrivergli alcune impressioni sui Piccini. Rimasi con un palmo di naso...lui che mi chiede una cosa del genere?!...ma allora mi tiene in considerazione!!!... Che volete ...lui, il Grande Carmelo che mi chiede un'impressione tecnica... Non stavo più nella pelle!!!... A questo bel momento però si aggiunse il distacco... E' vero che Scrooge rimaneva con noi...però... Ecco dopo tanti anni ancora mi fa male... Ero innamorata di quei Patatoni... Gesù che tristezza!!!
Scrooge l'aveva scelta Paolo, così di getto, senza pensarci piú di tanto, si sentiva attratto da lei e lei rispondeva al richiamo :D...l'idillio durò fini a che Nana non compì 7 mesi, poi nacque qualcosa fra lei e me che ci portò ad essere indivisibili...e Scrooge, la mia Nana (dalla Favola di PeterPan), divenne anche la mia ombra come Thika lo era di Paolo fin da quel primo giorno in allevamento.
La miglior qualità di Nana e' stata la sua disponibilità, quella che invece l'ha resa simpatica a tutti, l'infantilità. Ricordo un giudizio del giudice Luigi Cusato mentre ci esaminava in Ipo1: nella fase B, ho creduto che fosse immatura, ma poi vedendola in attacco... (mi fece un sorriso bellissimo)... Complimenti!!! Un gran Cane!!! Simpatico e serio!!!
Per me è sempre stata un Creatura meravigliosa che aveva dentro una voglia di vivere tale che...che faceva bene anche solo starle vicino. Sempre disponibile e affettuosa, mai litigiosa, serena e giocherellona ... attenta quando era in campo (un po'meno quando era in pista), perspicace lavoratrice che dava la sua interpretazione alle cose...evvabbenedai!!!...mica è detto che la perfezione sia ciò che pensiamo noi, forse per lei, una vena di follia le dava quell'impronta caratteristica che faceva nella casualità, la perfezione ;).


Nella sua perfezione praticammo sport e vagammo nelle attività infra ed extra casalinghe. Con lei era bello fare qualunque cosa, e credo che anche Scrooge provasse piacere a fare di tutto e di più :D... Il suo temperamento sopra le righe e la sua spaventosa docilità, l'hanno resa disponibile e mi hanno permesso di insegnarle (e di approfondire la mia conoscenza) i fondamentali di tutti gli sport cinofili senza però andare a cercare la perfezione (perfezione che richiedevano i regolamenti, non la sua ;) :D ). Non ho mai gareggiato con il pallottoliere in tasca perché lo ritengo irrispettoso nei confronti del Cane. Che si debba lavorare bene e con serietà e' giusto, però cadere nel tranello della competizione che porta a superare i limiti del proprio Compagno chiedendo sempre di più, NO!
Quando si fa sport, e' vero che a tutti piace vincere o comunque fare molto bene, ma entrare nel vortice della perfezione richiesta dal giudizio, fa perdere la lucidità sulle reali capacità fisiche e psichiche del Cane. Fare passi falsi e' facilissimo...tornare sui propri passi no.
Nella cinofilia lo sport e' praticato dalla coppia; la coppia e' composta da una persona e un Cane; molto del lavoro fisico lo fa il Cane; la persona, se e' anche il preparatore, fa molta più fatica mentale per l'impegno dovuto a sviscerare quale sia la chiave di accesso per stabilire il giusto rapporto con il partner (e compagno di vita - almeno così dovrebbe essere!)...rapporto che a prescindere dallo sport, deve esistere!
Da questa unione, MAI deve esserci abuso della prestanza del Cane, da parte del compagno uomo.
Purtroppo non e' cosi...o non sempre.
L'uomo, preso dalla competizione e dal plauso che consegue la vittoria, si dimentica spesso che il suo partner non è una macchina, che non può essere modificato dopo una revisione da un bravo meccanico, e che se si sforza troppo il motore, il partner si rompe.
In pochi dicono: A quel paese i regolamenti che vogliono le code in un modo, le orecchie in altro, lo sguardo fisso chissà dove, il respiro sospeso, gli esercizi eseguiti con una certa velocità e in un modo assolutamente impeccabile...e ogni volta che il limite viene raggiunto ecco che il regolamento inventa un passo ancor piú preciso, rapido e impossibile.
Il regolamento dovrebbe essere una traccia, e il giudizio dovrebbe essere conforme alla personalità del binomio e non in base alla perfezione del manuale.
Se tutti i conduttori, si impegnassero a rispettare più i propri Compagni che non i passi di danza, i Cani si esprimerebbe nell'importanza della propria personalità, mostrando carattere, attitudine e socialità-familiare. Il binomio sarebbe una coppia vera e non un duo formato da un passeggiatore e un computer messo a punto da un programmatore!
Vorrei tanto che i concorrenti e i preparatori e i futuri campioni dicessero NO NON CI STO. Non serve mica boicottare le gare per opporsi a quelle richieste assurde fatte solo per mettere in difficoltà i concorrenti , ma che invece mettono in difficoltà i Cani.
E' difficile trovare in questo mondo, chi non pensa a mettere se stesso in mostra usando il Cane; il Cane è il prolungamento degli attributi che non ha il suo conduttore che, frustrato e disperato, si identifica nell'immagine specchiata del soggetto a cui si accompagna, che più sarà cazzuto e brillante, piú farà accrescere "l'io" della persona che lo affianca.
A questo mondo ho detto NO!
È per questo che Scrooge e tutti i miei Angeli, seppur avevano tutte le carte in regole per prestazioni ottime, non hanno partecipato piú a concorsi per prime donne!!!



Tornando alla meravigliosa Scrooge, sono stata felice di vivere i suoi stupendi 14 anni <3 . Gioia, dolcezza, fanciullezza, serietà, equilibrio...e tutto ciò che di piú sublime possa venire in mente, fa parte di lei. Il senso del Branco/Famiglia era talmente presente in Nana che solo il fatto di trovarsi nel cerchio dell'intimità, le permetteva di affrontare novità, ipotetici disagi, lavoro e gioco, in tutte le situazioni.
Non si è mai creata molti problemi per come affrontare le cose, ci pensava un attimo di più del normale è vero, ma non era davvero una Pastorella che andava in stress, o quanto meno, non lo pativa oltre misura.
Ricordo lo spirito con cui abbiamo affrontato l'Ipo2: fra la neve che improvvisamente ha cominciato a cadere un attimo prima della tracciatura della pista, e il suo abbaio al revier che la gente pensava avesse fatto l'imprinting su un Asinello, praticamente all'insegna della burla napoletana...e che potevamo fare d'altronde in pista se non "tentare la sorte"!?! ... E quello di quando, sulle note di un canzone che ho amato dal primo momento che l'ho ascoltata - "Lupi" di Miss Rettore - che insieme abbiamo interpretato proprio davanti all'Autrice, con il cuore che correva all'impazzata (il mio) mentre lei sembrava dirmi "beh, che dobbiamo fare? La facciamo sta sequenza di obbedienza o vado a cercare lucertole?"... Le sorrisi e cominciammo ;) :D ...


Tutto di lei e' sempre stato rappresentato da un punto interrogativo, un movimento di orecchie e uno scodinzolio festoso.
Giocava ed era felice, mangiava ed era contenta, assisteva ad una zuffa e se ne andava a cercare qualcosa di più tranquillo e divertente, dormiva ed era serena (ovunque stesse - una volta l'ho trovata che dormiva sulla spalliera del divano!!)...ha affrontato la gestazione e il parto con una tranquillità che nessuno poteva immaginare che da lì a poco sarebbe stata ricoverata d'urgenza... E con tanta serietà ha assistito fin da subito i suoi Piccoli, difendendoli da chiunque osasse entrare dove stava la cassa parto...con altrettanta serenità ha affrontato a 10 anni un grave intervento alla milza...sua Figlia Melody le ha donato il sangue...stare con loro in ambulatorio e' stato commovente...tragico per me , lasciarla la notte in osservazione.
Ho assistito solo alla fase della preanestesia...quel farmaco che le hanno iniettato con estrema sufficienza e alla velocità della luce, l'ha fatta crollare in pochissimi secondi...mi e' crollata fra le braccia... Ho assistito a molti interventi e mai mi era capitato di vedere una cosa del genere...ormai c'ero...non sapevo cosa fare...mi dissero di uscire... Aspettai in sala...dopo un po' qualcuno mi disse che potevo anche tornare a casa e che l'avrei ripresa l'indomani...
La strada del ritorno non fu mai tanto lunga...
L'indomani, all'orario di apertura al pubblico della clinica, chiesi a Paolo di chiamare per me...
Nana aveva passato la notte e già la mattina aveva mangiato!
Dovevo esplodere di felicità...e così fu in un primo momento, poi cominciai a riflettere che erano passate non più di 12 ore da quell'iniezione che mi turbò tanto... Fra intervento e risveglio... Sarà passata un'altra ora minimo... Da che hanno fatto il giro delle degenze, tenendomi larga coi tempi, saranno non più di 8 ore...forse non ci sono rischi...si ok benissimo ma...Nana ha delle intolleranze alimentari, e' praticamente allergica a tutto... Chi era dall'altra parte del telefono disse che non era stato lasciato nessun appunto! "Ti credo!" Dissi a Paolo quasi urlando ... "mi hanno mandata via senza farmi fare la scheda!!! ... Sono a stata 5 ore lì in sala d'aspetto e nessuno che mi abbia chiesto di lasciare i dati del Cane e i miei...
Nana dopo due ore era a casa e le Veline hanno accolto la loro Mamma con estrema gioia e al contempo delicatezza. Anche la sua Mamma Thika era contenta di rivederla :D
Tornando Scrooge a casa, tornò il buonumore :D :D :D
Lei e la gioia, sono state sempre una sinonimo dell'altra!!!
Grazie Nana! Grazie per tutta la gioia che ci hai regalato!!!



Della carriera sportiva di Scrooge riporto il link della pagina a lei dedicata in ‘’Onori di pensione’’

Timon

Nel lontano 1996, avevo ancora una visione molto sapiens per quel che riguardava gli accoppiamenti e le nascite dei cuccioli, e fu così, che quando Arek mi fu chiesto in monta in un allevamento per coprire una delle femmine di proprietà, entusiasta della cosa, acconsentii. Già altre due volte era capitato, presso un altro allevamento, e anche in quella circostanza dissi di si. Dopo qualche tempo, cominciai a pensare in maniera molto diversa circa la responsabilità che comunque ci si ‘’deve’’ prende nel dare il proprio maschio per procreare. Non ho un problema verso quegli allevatori, anzi, sono brave persone, il problema ce l’ho proprio nell’essere artefice di dare la vita ad altri Cani che non sempre hanno la fortuna di trovare buone famiglie con qui andare a vivere, senza calcolare l’enorme disagio del distacco del cucciolo dalla sua vera Famiglia… disagio per lui e per la Mamma..
…ne son passati di anni… eppure ancora ne sento il peso addosso…
Comunque sia… Da quell’unione nacquero dei bellissimi cuccioli. Compiuti i 60 gg di vita, Paolo ed io andammo a casa dell’allevatore a vederli, e a prendere il nostro. C’era l’imbarazzo della scelta, erano tutti bellissimi e con caratteri aperti, giocosi, sereni. La nostra attenzione cadde su tre di loro: due maschi e una femmina. Uno dei maschietti era leggermente più piccolo rispetto all’altro, ma decisamente più bello e più socievole, gli altri due ‘’du’pesti’’… Paolo cominciò a pensare a quello piccolo in maniera molto intensa, io agli altri due; però, in ogni caso, la scelta era davvero difficile.
Poi accadde, che il maschio grande si accorse di una bottiglia di plastica che stava lì da una parte e ci si tuffò sopra. La sorellina subito gli fu addosso tentando di rubargliela, ma il Pastorello, che non aveva nessuna intenzione di cedere, rispose agli attacchi della ladruncola, sbattendo la bottiglia per terra e, rimboccandola ancor più saldamente, difese il suo diritto di prelazione!
Alla vista di quel fatto, ho esclamato ‘’è Lui!...è il Figlio di Mufasa, solo suo Figlio può fare una casa esattamente come la fa il Padre’’.
Paolo a malincuore cedette e portammo via il maschio più grande.

La mia superficialità sapiens dell’epoca, che non davo molto peso al distacco di un cucciolo dal suo Branco e al vuoto che lasciava in esso andandosene, mi fece prendere la decisione con serenità; ora non farei mai più una cosa del genere, o tutti e tre o nessuno.

Trascorsero ben cinque mesi da quel giorno, al giorno in cui una cliente e amica della scuola, innamorata del nostro Timon, ci disse che le sarebbe piaciuto tanto avere una femminuccia come lui.
Chiamando in allevamento, chiedemmo se per caso ancora ci fosse una femmina disponibile e il caso volle che una femmina effettivamente c’era.
Ci recammo di corsa in allevamento e prelevammo dal box una splendida lupetta grigia dallo sguardo selvatico. La portammo a casa e in meno di cinque minuti aveva già visitato tutto l’appartamento da cima a fondo, il che vuol dire realmente da cima a fondo, dall’alto dei mobili, al tavolo, alla dispensa dei medicinali… tutto, aveva visto tutto. Senza paura camminava sul tavolo della cucina e sul mobile accanto, si impicciava della mensola alta e rovistava in lungo e largo tutto il rovistabile.
Un po’ preoccupati, abbiamo chiamato la nostra amica, raccontandole i fatti e chiedendo se aveva intenzione di prendersi qualche giorno di ferie per stare con la piccola, per farla ambientare e per insegnarle un minimo di educazione casalinga – per così dire….
Ci rispose che purtroppo non le era possibile assentarsi dall’ufficio in quel periodo e non aveva la possibilità di portarsela dietro, per cui…
Fu così che Tina rimase con noi.



A quel punto dovevamo inserirla nel Branco: Timon era agitato, forse l’aveva sentita, forse l’aveva riconosciuta… forse!?... sceso dalla macchina in giardino, Timmy cominciò ad annusare tutto e come per incanto dopo poco se la trovò davanti.
Non abbiamo mai più assistito ad una tale scena stracolma di gioia. I due erano euforici, felici, raggianti! Si erano riconosciuti!
Fu in quel momento che capimmo l’importanza del Branco come Famiglia, e capimmo, vedendolo con i nostri occhi, la sofferenza che deve provare il Branco quando viene smembrato.
Tina, la mia Paperina, aveva degli atteggiamenti molto selvatici, era a dir poco forastica, le esperienze che aveva vissuto da sola, senza la Mamma e senza i Fratelli, l’avevano portata a diventare schiva e a bastarsi. Infatti, a parte che con Timon, non legava con nessun altro e anche con noi, non era proprio amichevole.
Timon le fece da Spirito Guida, quello che nella cinofilia moderna è chiamato ‘’tutor’’; l’aiutò ad avere fiducia in Paolo e in me, e nel giro di poco tempo si amalgamò nel gruppo.
Paperina divenne la mia ombra per 16 lunghissimi meravigliosi anni… e… dopo dieci anni da quell’unione, arrivò a casa anche Time-Keeper, il terzo cucciolo!

Ma di Tina e Keeper parleremo più avanti.


Tornando a Timon: fin dall’età di quattro mesi ha mostrato interesse per il lavoro con l’uomo. Attento e vigile ad ogni movimento, ha iniziato la scuola di addestramento imparando gli ostacoli di agility con Paolo; in brevissimo tempo era già in grado di eseguire con precisione alcune sequenze. Non era un forsennato, come forse avrebbe dovuto essere per una carriera sportiva ad alti livelli in agility. Ma è pur vero che non è solo la velocità a servire nello sport ad ostacoli, no, serve anche precisione e controllo, per cui Timmy, era ‘’più che idoneo’’ – come infatti ha dimostrato al suo esordio in un ambiente completamente estraneo, caotico e stressante. In quella circostanza fu notato da ‘’parecchi tecnici del mestiere’’ ;) :)
Lasciando da parte quell’episodio, facciamo retromarcia e riguardiamo i primi mesi di questo fantastico Pastorello <3
Mentre Paolo la allenava fra gli ostacoli, io fremevo… le doti caratteriali di Timon, spiccatamente mostrate in ogni suo atteggiamento, mi dicevano a gran voce di sottoporlo ad alcuni test per le prove di lavoro. Il risultato è stato sorprendente!!!


Timon infatti, ha mostrato un eccellente istinto alla ricerca in pista (sez. A), e istinto predatorio nelle prime fasi di sospetto del figurante (sez. C). Per quel che riguardava l’obbedienza (sez. B), tutto di lui parlava di duttilità e docilità, per cui, non era davvero l’insegnamento degli esercizi di obbedienza che potevano dar da pensare a strane risposte.
L’unico neo, se così possiamo chiamarlo, era una aggressività non alta come del resto non era alto il suo temperamento. Lui era un Cane meravigliosamente sportivo, un Cane equilibrato che da casa si portava punteggi da eccellente o al limite massimo del molto buono se lo avesse giudicato un giudice innamorato dei ‘’Malinois’’ ( ;) ), scarsamente capace di vedere la superiorità dell’impegno del Cane da Pastore Tedesco.
Le sue competizioni sportive sono state degne di lode ( :) ), come ricordato da molti addetti ai lavori, veri tecnici di una cinofilia che non esiste più :(


Della carriera sportiva di Timon riporto il link della pagina a lui dedicata in ‘’Onori di pensione’’

Nella vita di tutti i giorni, è sempre stato un giocherellone e un pacifico. Il suo grado di socialità lo ha sempre portato ad andare d’accordo con tutti, maschi e femmine, cuccioli, meno cuccioli, adulti, anziani… un grande esempio di virtù!!! … e con noi poi, un Angelo che fin dal primo istante ci ha conquistato; un Amico, un Compagno…
Ricordo quando partivo con lui e Paperina per i Campionati; la Vanette e loro due con me; Paperina accanto sul sedile del viaggiatore, e Timmy dietro di noi… partivamo di notte e dormivamo a tappe negli autogrill. Uscire in quei posti tanto diversi dalla quiete della nostra campagna, o uscire nelle distese verdi, per lui non faceva differenza; mostrava la stessa sicurezza in ogni luogo. L’unica differenza la faceva l’albergo: prima di salire sul letto accanto a Paperina e me, doveva esser sicuro che la stanza fosse tranquilla; non mostrava agitazione, ma non riusciva a staccarsi da un comportamento di controllo; si metteva tra la fine del letto e la porta di ingresso, sdraiato a terra, aspettava… un po’ sonnecchiava, un po’ ascoltava, un po’ controllava noi…
La mattina era il primo a rispondere alla sveglia; lo trovavo accanto al mio naso, pronto per lavarmi la faccia. Barcollando un attimo, mi alzavo e portavo tutti e due a fare una passeggiata.
Poi, finita la colazione, salivamo in macchina e via, prontissimi per la gara, gara che per me è stato sempre un esame più che una competizione; era infatti una verifica che facevo su me e sul mio Cane, sul lavoro e sul nostro rapporto.
A differenza di altri, rispettavo i suoi tempi di riposo nel giusto, e non prendevo ‘’la soglia di attenzione’’ come una scusa per tenerlo in macchina tombato in una gabbia mentre io ero fuori a fare ’’chiacchiere’’ con persone che non partecipavano a queste manifestazioni per il piacere di farlo o per mettersi sotto esame, bensì lo facevano esclusivamente per gratificare una personalità misera e una vita ancor più misera (misera di valori).
Perciò, benvenuto era il riposo, ma benvenute erano le passeggiate!!!... tutti e tre insieme a giocare nei prati, a rincorrerci, a rilassarci fra le coccole e, perché no, a fare pure alcune ripetizioni di lavoro, anche perché, il lavoro non deve essere condizionato allo stadio, il lavoro è un insieme di impegni da ripartire fra i soggetti del Branco a seconda dei ruoli.
Insieme ci dividevamo anche gli spuntini e le soste in macchina…
Quando dovevamo entrare in campo, non avevamo bisogno di operare su condizionamenti perché eseguivamo solo delle sequenze che facevano parte del nostro incarico. Avevamo solo una qualcerta diffidenza/attenzione, da non confondere con nervosismo o insicurezza, nel muoverci in un ambiente non familiare… le prove campo, non le facevamo come molti altri, svernandoci, ma solo per quei pochi minuti concessi dal regolamento… tutti i giudici ne tenevano conto? Non lo so e non mi importa, tanto quel è stato è stato, e l’uguaglianza non è della razza sapiens …
La cosa più importante era che fino a lì c’eravamo arrivati senza trucchi, e quello che mostravamo era frutto di un vero rapporto familiare e collaborativo.

Che giornate… che nottate… anche se alla fine di quei tre giorni di ‘’lavoro’’ ero stanca morta, ripartirei adesso, seduta stante per rifare tutto esattamente come allora… era un modo per dedicarmi a Tim e Tina in maniera un po’ diversa, o forse era solo una scusa per viverli intensamente… non lo so… so solo che mi mancano quei due Angeli e mi manca tutto quello che ho vissuto con loro.
Non voglio dire che verso tutti gli altri miei Cani non abbia quel tipo di sentimenti e quel tipo di coinvolgimento… dico solo che ognuno di loro è speciale nella sua singolarità e così lo è il nostro rapporto… mi mancano tutti e tutti i momenti che sono vivi nei miei ricordi.




Tina - Paperina

Tina di Casa Soder femmina di Pastore Tedesco grigio, classe 1996, figlia di Arek vom Grauen Stern e di una bellissima femmina dell’Allevamento di Casa Soder, sorella di cucciolata di Timon. A differenza del fratello, ha preso più dalla mamma che dal papà, è infatti piccina e molto aggraziata. Possiede una gran voce e una forza fisica non indifferente. Agile e scattante. Determinata e con un’Anima Selvaggia. Lei è la femminuccia che abbiamo conosciuto con Timon, quando lo abbiamo scelto.

‘’Arrivò casa per segno del destino: una nostra allieva, si era innamorata di Timon, e un giorno ci chiese se in allevamento c’erano ancora dei cuccioli della stessa cucciolata. Chiamando l’allevatore, scoprimmo che due erano ancora da lui. Nel pomeriggio stesso, tornando a casa, siamo passati a prenderla.
Dire che era di una bellezza disarmante, è dire poco!!!...non era la classica Pastorina, bella, era una piccola Lupa, dal colore grigio con i nostri Lupi dell’Appennino e gli occhi che parlavano di Selvatico.
Anche il suo carattere parlava di quella particolare caratteristica che usciva dal suo corpo e dai suoi occhi.
Era ancora in allevamento, perché troppo birbante, troppo vivace, troppo pestifera… non riusciva a trovare una famiglia. Quando l’ho vista, il cuore mi è saltato in gola, una Lupetta dagli occhi spiritati.
Arrivati a casa, l’abbiamo subito avvicinata a Timon.’’

Timon e Tina si sono riconosciuti all’istante e da allora sono stati inseparabili.

In questa occasione ho cominciato a pensare alla separazione dei cuccioli dalla mamma e dai fratelli, alle emozioni provate, al fatto se fosse giusto o meno dividere quei branchi appena formati…
Dopo quattro mesi, il destino ha voluto che tornassero insieme. Non nego che nel momento del rincontro, ho pensato subito anche al terzo cucciolo che stava con loro… purtroppo non potevamo permetterci un’altra spesa e così, scacciai dai pensieri quella follia…

Appena entrata in casa, Tina non si perdette d’animo e perlustrò tutto il perlustrabile: le stanze, i mobili e gli oggetti, e, non soddisfatta anche i piani alti dei mobili e il tavolo della cucina. In un battibaleno la ritrovai ovunque, neanche fosse un Grillo!!! …Mi apprestai ad avvertire Claudia (la nostra allieva) di come era, assicurandomi che potesse prendersi dei giorni di ferie per assisterla e inserirla nel suo meraviglioso Branco di Setter irlandesi, capitano da Messner, il meraviglioso gigante nero.
Claudia, mi disse che non poteva assolutamente prendersi dei giorni in ufficio e trasalii.
‘’Non si può lasciarla solo in casa, anche se poi sola non è perché ci sono gli altri Cani…però…questa te la rivolta casa!!!’’
Pensandoci un po’, mi sciolsi dall’impegno preso con Claudia, che capì tranquillamente il motivo della mia decisione e … mi tenni Tina, la mia Paperina!!!

‘’Introversa e impunita’’ sono sicuramente gli aggettivi che più si addicono al suo modo di essere; ma non è sbagliato descriverla anche come ‘’dolcissima e di molta compagnia’’.

Conquistare la sua fiducia è stata un’impresa!
Essendo un soggetto molto forte, non aveva bisogno di trovare qualcuno che la indirizzasse; aveva però bisogno di inserirsi e trovare il suo posto nel Branco; non poteva continuare a stare solo con Timon. Fu così che cominciai a dedicarmi a lei in maniera molto ma molto intensa, lasciandole lo spazio per esprimersi, ma nello stesso tempo, dandole delle indicazioni in merito ad un comportamento sociale in un Branco formato da persone oltre che da Cani.



Ripensando ora, dopo tanti anni, a Paperina, potrei paragonare la sua fermezza a quella di un Cane Lupo di Saarloos; la scarsa disponibilità ad entrare in sintonia con il mondo esterno se qualcosa del mondo non è più che motivante, è tipica di questa razza molto giovane e derivante ‘’anche’’ dal Pastore Tedesco.
Forse il suo Grigio Lupo, e quelle particolari focature, dovevano darmi uno spunto di riflessione in più ;) …ma all’epoca, non sapevo niente di Saarloos (meno ancora del poco che so oggi), non sapevo neanche che esistessero.


 

Divenni la sua ombra e giorno dopo giorno, mi accorsi di quanto eravamo simili.
Non aveva nessun tipo di esperienza sociale con la società umana, e questo la toccava solo in maniera marginale, cominciando ad illustrarmi, quanto non sia vero che se il cucciolo non fa esperienza di ‘’città’’ nei primissimi mesi della sua vita, rimarrà segnato per sempre.
Non dico che non serva a niente portare il Cane nei luoghi un po’ ‘’incasinati’’, dico solo che serve che il Cane abbia un buon carattere e abbia un buon punto di riferimento prima di affrontarli.
Paperina aveva dalla sua il carattere, e dalla mia, un supporto che le dicesse ‘’tu stai tranquilla, io sono qui a farti da braccio destro’’!!!
Eh si! … ci volle un bel po’ di tempo prima che mi prendesse in considerazione come dovrebbe essere giusto che sia in un binomio fra due specie come le nostre, però, già raggiungere un livello di ‘’amicizia’’, era per noi, moltissimo.
Paperina mi fece sudare più di sette camicie, ma la adoravo… spesso ho pensato che avrei voluto essere una sua consimile per poterle parlare e potermi comportare come non potevo da umana.
Il tempo ci ha lavorato a favore, e nel tempo siamo diventate inseparabili.

La nostra carriera sportiva è stata ricca di impennate, poche uscite ma positive nei risultati! …Non siamo mai state appariscenti, rispecchiando interamente la nostra indole riservata al limite del Selvaggio.

Quando abbiamo detto addio allo sport, abbiamo continuato ad essere molto vicine, anzi, eravamo più unite che mai. A quel punto era lei la mia ombra, e ad ogni partenza per le gare con Timon, Paperina era con noi.

Mi dormiva accanto, dividendo il cuscino, come fece suo Papà Arek anni prima.
Insieme abbiamo anche covato un uovo di Oca, che purtroppo però, non siamo riuscite a portare ad un traguardo glorioso. Dopo i 60 giorni di cova, l’uovo si è regolarmente schiuso, ma all’interno, il nostro cucciolo non c’era.
Arancia (MammaOca) lo aveva lasciato indietro, probabilmente a ragione, però … nell’incertezza ci ho provato, e Paperina mi è stata di grandissimo aiuto!!!

Anche nella nuovissima impresa del 2006, lei era con me… e mi ha aiutata a crescere Arowen ed Eowyn, le nostre prime Saarloos. Ce l’avrei fatta senza di lei? Non lo so, ma non mi interessa neanche di saperlo, perché sono strafelice di averla avuta accanto pure in quella parte della mia vita che ha segnato una svolta senza ritorno.



Grazie Paperina per avermi donato 16 meravigliosi anni!!!

Della carriera sportiva di Tina, riporto il link della pagina a lei dedicata in ‘’Onori di pensione’’

Baloo, Bagheera, PeterPan

Il sangue degli 'Oroval'' e dei ''Grauen Stern'', si unisce per la prima volta
dando vita ad una cucciolata di un’importanza estrema.

Nessuno dei cuccioli però, sarebbe mai andato ad occupare le fila dei Cani da lavoro.

Come tutti i sapiens normo dotati (quindi né più né meno che semplici individui appartenenti alla specie erroneamente sovrana del mondo, visti i disastri che sta procurando alla ''Madre Terra''), aspiravo a famiglie entusiasticamente felici di dividere la propria vita con un Cane da Pastore Tedesco sano ed equilibrato; l’importante per me era che quelle persone non volessero realizzarsi attraverso il Cane, trasformando la povera Creatura in un surrogato della nostra specie.
… solo questo volevo, non rendendomi conto che anche dietro ai buoni propositi e all’amore, possono celarsi dei fantasmi … quante cose mi sfuggivano all’epoca!
Fermo restando che tutte le Creature non possono essere affidate a chicchessia, queste nel particolare, avevano necessariamente bisogno di persone che non fossero legate ai carcerieri dello sport, nè al perbenismo dell'amore libero, e nemmeno ai normali stereotipi delle conoscenze sul Cane. Le tre tipologie elencate, sono la rappresentanza di quel che è il pensiero dell'uomo che sottostà allle frustrazioni del quotidiano. In ognuno di questi Nuclei, si celano indicazioni di squilibrio che non possono gatrantire una vita in armonia.
…e pensandoci bene: chi è davvero in grado di poter garantire a un Cane una vita degna per la sua specie?!


Durante il periodo di gestazione, tutto procedette nel migliore dei modi, poi accaddero una serie di drammi…
Non parlerò della loro nascita, né di tutto quello che è legato ad una parte molto triste del passato della cucciolata, parlerò invece della meravigliosa ‘’essenza’’ di tre Attori, con cui abbiamo avuto la fortuna di vivere per molti anni.

Oggi, con gli occhi meno velati dai sogni, dico: la fortuna ha voluto che di tutti i Piccoli, se ne salvarono solo 3 … dei tre che si salvarono, due vissero sempre qui con noi e uno ci tornò dopo 6 anni di lontananza.

- Il cucciolo che lasciò casa all’età di due mesi, andò a stare con una famiglia che conoscevamo bene … credevamo di conoscere bene …
Ricordo che quando lo diedi, nel preciso momento in cui staccai il contatto fra i nostri corpi, mi si gelò il sangue e mi si paralizzò la voce.
Completamente incapace di dire ‘’no’’, mi si strozzò quel ‘’no’’ in gola e lì rimase fino a che, 6 anni dopo, il mio cucciolo non fece ritorno a casa nostra.
Giurai a me stessa che non avrei avuto mai più cucciolate e, semmai ne fosse nata un’altra, non avrei mai più dato nessuna Creatura a nessuno. Sentivo il grande legame che esiste nelle cucciolate e il grande disagio che vive un cucciolo nel momento del distacco. Fu in quel periodo che cominciai a fantasticare (forse), sul distacco degli elementi Lupi dal Branco naturale, e di quanto deve pesare loro, l’allontanamento.
A tal proposito, mi capitò poi di vedere, un documentario sul Parco di Yellowstone.
Il video era principalmente focalizzato sulla valorosità di un particolare elemento del Branco (un elemento davvero formidabile), e sulla sua cacciata dal Nucleo familiare.

Perché dovrebbe essere cacciato un elemento tanto importante? – mi domandai.

Mi risposi dopo una serie di ragionamenti – Proprio perché è tanto importante!
e anche se può sembrare un controsenso, di fatto non lo è, perché un soggetto del genere rischia di minare l’equilibrio delle parti ‘’Uno’’– ‘’Teoria del Branco, Uno di Uno’’–. Leggi sul libro: ‘’Diario: Similitudini fra Cani e Lupi – Illuminanti Riflessioni’’ pag. 50; pag.350 e pag. 355

La femmina leader, Sorella di questo elemento, femmina anche lei
(una femmina estremamente docile e duttile), temeva la forza dell’altra
anche se mai c’era stata ribellione da parte della parente subalterna.
Cenerentola (così la chiamarono i Guardia Parco) venne cacciata e vagò
in solitaria per due anni.
Poi, si rifece ‘’una vita’’ insieme ad un maschio e … il resto è storia!


Pur se siamo portati, noi umani, a vedere le cose soprattutto dal nostro punto di vista (tutto umano), non si poteva non avvertire il grande disagio di questa Lupa, sia nel momento dell’allontanamento, sia nel suo vagare raminga.

Negli occhi di quel cucciolo che non capiva, vidi quello stesso disagio …
Al tempo, mi convinsi che ero io a vedere sempre tutto distorto, che era la mia esagerata sensibilità a favorire dei film sugli Animali,; mi convinsi che, come da copione, tutto sarebbe andato nel migliore dei modi… però non riuscii mai a persuadermi più di tanto e, quando lo riebbi a casa, solo in quel momento ho rivisto in lui, una luce che aveva perso.



Riporto alcuni loro momenti di vita di quando erano piccolissimi, e che, Paolo ed io, abbiamo avuto il piacere di elencare nei libri da noi scritti, pensando potessero dare un piccolo aiuto alle persone per la loro vita insieme al proprio Cane; sono solo alcuni spunti per riflettere.

Da: ‘’Lupi allo Specchio – Ascoltando la Natura’’

- ‘’ Fra i tre fratellini, da subito ho potuto notare alcuni atteggiamenti che mi hanno dato la possibilità di capire chi, fra loro, fosse il leader, chi il mezzano, chi l’ultimo della scala gerarchica.

Baloo, il primo a salutare il mondo, mentre la veterinaria, la mia cara amica Nicoletta Bellucci, lo aiutava ad uscire dalla sua Mamma e subito si apprestava a pulirlo coadiuvata dalla splendida Thika (la Mamma), le ha morso un dito.
- Mi ha morso! – Ha esclamato con stupore.
- E’ un super fico! – Ho risposto, tutta contenta…

Il secondo a nascere è stato Bagheera, anche con lui nessun problema; è nato, sotto i baci di Mamma e le attenzioni di Nico, si è ripreso subito dal momento di assestamento, e come se niente fosse, si è messo alla ricerca della pappa.

Il terzo, PeterPan.
- Ricordo come se l’ascoltassi ora, Nicoletta dire: ‘’Oh mamma! È tutto dinoccolato, aspetta che lo ricompongo…’’.

Naturalmente era una battuta, però il suo aspetto era davvero molto differente da quello dei due fratellini: Baloo, nero focato, peso gr.550; Bagheera, nero con appena le manine e i piedini focati, peso gr.500; PeterPan, grigio argento, peso gr.250.

Dal primo momento, in cui si sono ritrovati insieme, PeterPan, non ha mai lasciato il fianco di Baloo. Baloo, da subito ha dato l’impressione di essere un tipo cauto ma determinato, stabile sulle decisioni, riflessivo nel prenderle; Bagheera, la felicità fatta Cane, la voglia di vivere, di fare, di appartenere.
- Baloo, Alfa il leader;
- Bagheera, forte abbastanza da poter essere un leader, ma non sufficientemente determinato per poter vivere senza un Branco (ossia, carente di quel pizzico di sicurezza in più, per poter sopportare un periodo di solitudine – un soggetto Alfa che si allontana dal Branco in cerca di una compagna per la formazione del ‘’suo’’ Branco);
- PeterPan, Omega per Baloo, ma Omega nella vera traduzione della considerazione, ossia un eterno cucciolo da proteggere.

Baloo e PeterPan sono sempre stati la perfetta rappresentazione di ciò che ‘’sono’’ i loro ruoli naturali; mentre per Bagheera, PeterPan probabilmente era considerato un rivale o un sottoposto che però non sentiva abbastanza debole da potergli tener testa senza dover sempre ribadire il concetto della sua superiorità.

PeterPan, il giullare, Bagheera, il gregario, Baloo, la saggezza. Questo vuol dire che Peter era da ‘’governare’’, Bagheera era un compagno di avventure, Baloo era quel che si può definire l’equilibrio che dà sicurezza.

Come in tutti i piccoli Branchi, anche nel loro c’erano dunque tre ruoli diversi a cui ognuno dei tre è rimasto fedele.


Un ricordo che parla di ruoli e di credenze popolari:

Contrariamente a quanto crede il popolo sapiens, il leader non è sempre il primo a passare dalle porte o ad andare in avanscoperta, no, a seconda delle circostanze, c’è chi lo fa per lui.

- ‘’I cuccioli sono ormai incontenibili nella stanza del soggiorno e nella cucina. Il curioso e il piccoletto non sanno più cosa inventarsi per passare il tempo. È una bella giornata di settembre, credo sia arrivato il momento di uscire in giardino.

- ‘Thika gironzola fra un cucciolo e l’altro, pulisce una pipì, stimola una popò, si unisce ad un giochetto, fugge dall’inseguimento per una buona dose di latte, si arresta incastrata fra il divano e il tavolo, sottostà alle richieste dei figli… ma ecco che la porta del soggiorno si apre… uno sguardo ai cuccioli, si sono distratti con il cigolio della porta, con un salto Thika è al di là del divano, due passi ancora ed è fuori… un giro veloce attorno casa, una sorsata d’acqua e via nuovamente dai cuccioli che ancora non si sono resi conto dell’accaduto. Thika rientra, li cerca, li esorta a seguirla in giardino, io sono lì proprio sull’uscio a godermi la scena, Baloo non sembra avere intenzione di provare nuove emozioni, sta bene dentro casa, perché dovrebbe uscire, ha tutto lì, il suo temperamento non lo induce a spingersi oltre per pura curiosità, Baloo decide di non uscire finché non ci sarà un qualcosa di motivante per farlo; PeterPan riesce a dribblare Bagheera e ad arrivare per primo alla porta… ops, abbiamo il primo ostacolo sconosciuto, un gradino… PeterPan osserva, guarda me, guarda la sua mamma ad un passo da lui, sembra pensi ‘che faccio ci provo?’… nel frattempo è arrivato anche Bagheera, i due sono vicini, uno accanto all’altro, PeterPan si sporge, Bagheera lo segue, si sbilanciano e…oplà, sono nel patio… io li riempio di complimenti e Thika di baci… finiti i convenevoli, Thika corre via, i cuccioli le vanno dietro cercando, invano, di tenere il passo… ed ecco Baloo affacciarsi alla porta… non riesce proprio a trovare una spiegazione al perché di quell’uscita… io sono lì, poco distante… Baloo si siede, rimugina… sospira, allunga il collo, alza il musino… sta per ululare, mi affretto ad intonare il mio richiamo, mi risponde… ed è subito magia!’

Dopo qualche giorno, i cuccioli hanno preso confidenza con il giardino attorno casa e vi si attardano piacevolmente … la loro curiosità si accende sempre di più e le loro interazioni si amplificano; cominciano a mettere in mostra quelle caratteristiche che permetteranno a noi osservatori, di capire meglio come comportarci con loro sia in campo sociale/familiare, che in campo espressivo/educativo.

- E dopo essersi scalmanati ora ciondolano un po’ per la stanchezza. PeterPan piagnucola e cerca di convincere MammaThika a sdraiarsi in un posticino tranquillo in modo da potersi rannicchiare accanto a lei e, finalmente, riposare tranquillo.
Invito Thika e i piccoli a rientrare in casa.
Appena si ritrovano in soggiorno, Thika salta sul divano, PeterPan, Bagheera e Baloo cercano di raggiungerla ma non riescono ad arrivare fin lassù. Sposto i cuscini sparsi nella stanza ammonticchiandoli un poco ai piedi del divano. Baloo osserva la scena e rimugina, Peter non si cura assolutamente di quel che faccio, lui vuole solo arrivare dalla sua Mamma, Bagheera invece non fa altro che rincorrere i cuscini, li morde e prova a sgrullarli, è convinto di riuscire a fermarli.
Una volta giunti a destinazione Baghy è tutto soddisfatto, credo sia seriamente convinto di essere stato lui a operare la magia, ci si stende sopra e comincia a rotolarsi.
Baloo osserva il fratello e poi, spiccando un salto si va a conquistare un lato del comodo anemone.
Peter si illumina, smette di zampettare di fronte al divano e, imitando i fratellini, anche lui sale sui cuscini, ma invece di fermarsi lì, sale ancora e arriva da MammaThika. Dopo un breve rituale di accoglienza, si infila fra le sue braccia e il muso, accoccolandosi nella sistemazione desiderata, si placa e si addormenta.
Sschh!...anche Baghino è esausto, infine un po’ di pace, li lascio dormire e anche io mi prendo qualche minuto di pausa.
C’è un altro divano ad angolo retto con quello, mi stendo lì e in silenzio mi godo la famigliola che, assente dal resto del mondo, esterna un atteggiamento tipicamente naturale.

Continua a leggere: ''Lupi allo Specchio - Ascoltando la Natura'' - Fratello Cane cresce

Questi tre cuccioli, sono stati dei magnifici rappresentanti della razza del Cane da Pastore Tedesco.
Attraverso i loro Genitori è passata la storia della selezione che ha voluto un esemplare docile, duttile, sociale e abile in tutti i compiti che l’uomo avrebbe avuto bisogno di assegnare ad un compagno fidato.
In loro si è completata la linea del Padre e si è addolcita quella della Madre.
In poche parole: l’equilibrio psicologico e una carica attitudinale che oserei chiamare: ispiratrice!

Baloo

Bagheera

PeterPan

Sarebbe stato fantastico se avessero potuto intraprendere un po’ tutte le varie discipline sportive, non come numeri da pallottoliere, ma come soggetti educativi per chiunque avesse voluto conoscere o approfondire la sua conoscenza sul Pastore Tedesco - ‘’il Cane’’ -.
Portati per i compiti meno impegnativi e di puro insegnamento per il compagno umano, e portati per le opere grandiose, di fatto però, non fecero nulla che li mettesse in mostra come fenomeni da baraccone.
Peter visse come un comodissimo Cane da appartamento, da divano, da coccole e baci; Bagheera, nella sua vita nell’altra famiglia, ebbe un inserimento nel campo dell’agility, e quando tornò a casa, per lui riservai tutto quello che gli mancava dell’Attaccamento. Baloo invece, oltre alle varie coccole che furono elargite a tutti, trovò molta soddisfazione negli sport di utilità e difesa, e di mondioring. Tanto era portato che, durante un allenamento IPO, lo videro alcune persone del settore e, seppur avesse solo un anno e mezzo e non avesse mai fatto una competizione (che mai gli feci fare neanche da grande), mi offrirono per lui 7.000.000 di lire. In quello stesso allenamento c’era anche Timon, che aveva già cominciato a fare gare e stava acquisendo un po’ di sicurezza sugli esercizi per affrontare la selezione per l’ammissione al Campionato Italiano di lavoro. Per Timon l’offerta fu di 15.000.000 di lire.
Orgogliosa dei miei Angeli, ma schifata dal mercato di carne viva. Mi congedai dall’allenamento e cambiai strada.

Peter a parte, che con il suo dolce far niente, fu il nostro eterno cucciolo di casa (mai nome più azzaccato!) :) , Bagheera e Baloo, oltre ad insegnarci tantissimo del lavoro, delle doti di un Cane da lavoro e di un Cane sociale nel familiare e sociale nel sociale, ci fecero notare altre mancanze del genere mano:

Bagheera era una potenza in tutto; questa potenza la esprimeva nel portamento, nella sua prestanza fisica, nella sua energia caratteriale; in campo sportivo (agilty), era un vero macina ostacoli, e come lui conobbi solo pochissimi esemplari.
Soggetti del genere, mettevano in discussione molti criteri di questo sport. La loro potenza e velocità non trovava rivali sui percorsi del periodo.
Si c’erano i mitici Border e c’era una piccola traccia dei Malinois, ma i Border erano delle saette spesso incontrollabili, e i Malin erano ancora poco ‘’scantati’’ (come dicono a Parma :) ;) ) nell’interazione fra ostacoli e messaggi dei conduttori.
I Pastori di cui parlo invece, erano saette come, se non di più, dei Border, però, più potenti e soprattutto controllabili.

Nell’Agility si stava affacciando il clicker, il buonismo, il ‘’fai tu, io ti seguo, speriamo di azzeccare il percorso’’ … ed era praticamente l‘inizio di un inseguimento all’ostacolo successivo di frecce senza rotta che avevano come unico limite il pubblico all’esterno del ring (e su questo ce ne sarebbe da dire…).

Parlando di Bagheera, lui aveva in mente solo la collaborazione con il compagno umano, sicuramente trovava anche molto divertente fare quello sport, altrimenti non ci avrebbe messo tanto entusiasmo, ma…l’entusiasmo era per lo sport o era perché faceva qualcosa con il compagno di vita? …
Bagheera non viveva in funzione dello sport

Baloo… avendo dormito sulla mia pancia per ben sei mesi, da quando era un cucciolo di cinque, ha avuto con me un legame un pochino più stretto, più intimo oserei dire … o semplicemente diciamo che ci capivamo al volo. Questo ci ha portato a dare vita ad un linguaggio molto più fissato sulle sensazioni che su altro, e se nella vita di tutti i giorni è stato entusiasmante e altamente appagante, non potete capire quanto lo è stato a livello addestrativo.
Non voglio dare tutto il merito della sua bravura al nostro rapporto, ma che abbia influito molto positivamente sul suo carattere e sulla sua personalità, si.
Un Cane del genere, educato negli esercizi in maniera naturale, priva di metodologie (perciò semplice), porta il Cane a intraprendere le situazioni con maggior sicurezza.
Per quel che riguarda l’utilità e le sezioni A e B, dove, a parte interferenze esterne volute per chissà quale punto interrogativo o quale sporco gioco, la Coppia protagonista respira insieme in un cerchio chiuso, nella sezione C, per forza di cose deve interagire con il figurante.
Un figurante leale e sicuro, capace del suo lavoro, non ha problemi ad affrontare soggetti così, al contrario di uno che invece è insicuro e nel fare il ''mestierante'', indossa la maschera di chi non è. Un figurante così, al primo suo vacillo, si sente messo in discussione e pur di riprendere tono nei confronti del Cane e di chi lo guarda, agisce su di lui (sul Cane) in maniera scorretta provocando anche lesioni al malcapitato.
Personaggi del genere dovrebbero essere allontanati dalla cinofilia … si, se tutto fosse fatto in nome della purezza.
Baloo, fu uno di questi Cani. Per fortuna non accadde l’irreparabile, ma accadde abbastanza per farmi prendere la decisione di allontanarmi ancor di più dai campi.

Comunque sia, in qualunque modo siano andate le cose, e qualunque fosse stata la via migliore per la loro carriera sportiva, sinceramente non me ne importa niente. Perché i miei tre Cuccioli, che fin dalla nascita hanno dovuto affrontare tanti disagi, sicuramente hanno avuto una cosa che a tanti è mancata: una Famiglia che voleva il loro bene prima di tutto il resto.
Oltre a Paolo e a me, avevano la loro Mamma e il loro Papà, le Zie e gli Zii e dopo qualche anno anche i Nipotini, le mitiche Veline!

 

Althea di Oroval la mia Mulan

‘’ho una cucciola per voi’’
Queste le parole di Carmelo che mi misero addosso una tale euforia che a raccontarla mi vengono ancora i brividi!
Una cucciola esile, scattante, adorabilmente vivace ed estremamente docile. Una Grigia dai colori netti e brillanti.
Una ‘’Scintilla di Vita’’ (Nevevangelin) si aggiungeva alla Famiglia.

Febbraio 2000 - Quando arrivò Mulan era uno di quei periodi frenetici che non sai mai a chi dare i resti. Da poco avevo aperto un negozio di articoli per Cani e Gatti; Paolo si occupava dei campi; e insieme cercavamo di arrivare alla fine della giornata tutti interi.
Nello sport, né Paolo né io, avevamo ancora rinunciato al sogno di voler cambiare i concetti sbagliati della preparazione per le competizioni e quale fosse il loro giusto fine, il perché delle gare o comunque dello sport.
In agility ci pensava Paolo, e nell’utilità io.
Eravamo ancora due illusi che credevano che il solo mostrare gli ottimi risultati che si potevano ottenere da un lavoro basato sul rapporto con il Cane e non sul condizionamento, potesse indurre le persone a credere che: sia in campo agonistico che nella vita di tutti i giorni, non c’era bisogno di inventarsi i ‘’draghi’’ per essere soddisfatti di una relazione, ma bastava capirsi e accettarsi per completarsi nella coppia. Colmando uno le carenze dell’altro, si assaporava la meravigliosa forza generata dalla collaborazione.
Mulan era predisposta per il lavoro in agility, e seppur io non abbia mai amato quello sport come amavo il ‘’signore’’ fra tutti gli sport, la mitica ‘’utilità e difesa’’ (disciplina completa che permette di conoscere tutti i lati del proprio compagno), per lei mi impegnai al meglio pur di realizzarla (realizzare Mulan).

Quando si vive con un Cane, è importante capire quale sia la sua specialità di ruolo. Nello sviluppo del carattere, prende vita la sua personalità. Questo permette all’individuo Cane di crescere in armonia con se stesso, con il Branco e con il resto del mondo.
È determinante per la sua sicurezza, perciò, che egli abbia una formazione educativa (da non intendere con la classica forma scolastica o comportamentale sociale, ma proprio come sviluppo in linea del ‘’sé’’ con il ‘’sé’’). - io sono Uno ma in realtà non sono che parte di Uno – Leggi sul libro: ‘’Diario: Similitudini fra Cani e Lupi – Illuminanti Riflessioni’’ pag. 50; pag.350 e pag. 355

Mulan si integrò perfettamente nel Branco; la sua vita si articolava fra casa, la scuola, Arek e me; insieme andavamo in negozio, e insieme nella pausa pranzo andavamo al campo. Era bellissimo poterla portare sempre dietro. Lei era piccolina, Arek era anziano e malato (la sua malattia cominciava ad essere ben evidente). Formavano una coppia che faceva tenerezza e non scatenava, nella gente, l’idiosincrasia verso i Cani Lupo con il manto grigio come l’antenato selvatico. (noi degli anni ’60, cresciuti con il mito di RinTinTin, non conoscevamo il nome della razza perché tutti la identificavano nel nome di Cane Lupo, vista la somiglianza con l’Antenato e il film di Zanna Bianca che aveva come protagonista Buck, un bellissimo Pastore Tedesco che diventa Leader di un Branco di Lupi).
Purtroppo, anche se nel film di Zanna Bianca, i Lupi non vengono presentati come i cattivi mannari, il credo del popolino vuole il Cane che assomiglia al Lupo, cattivo come il mostro descritto nelle favole; è un credo che non troverà mai fine, anzi, sarà uno spettro che accompagnerà tutte le ere del mondo sapiens.
La coppia Arek – Mulan, metteva nei cuori di chi li guardava, un senso di tenerezza: un anziano malato e una nipotina (il Papà di Arek era il Nonno di Mulan) che gli stava vicino; erano un quadretto perfetto per la concezione di bene familiare tipica della nostra specie, il che mi permetteva di poter far vivere loro anche le ore del negozio in completo relax.


Mi soffermo un attimo sulle convinzioni umane – il bel rapporto che c'era fra Arek e Mulan, e il pensare all’accudimento di una giovane verso l’anziano, per di più una parente, portava le persone che entravano in contatto con loro, a credere ad una faccenda tipica degli umani ‘’buoni’’, anche se poi, nella realtà, non è così che la vivono gli Animali diversi da noi.
Questo non vuol dire che loro non conoscono o non vivono legami forti, vuol dire solo che non lo fanno seguendo le nostre stesse motivazioni, né in bene né in male.
In loro esiste un fortissimo senso dell’attaccamento e dell’accudimento che particolarizza il legame del Branco e la sua salvaguardia. Però la spinta che li porta a rimanere uniti, è una spinta che va oltre i legami di sangue.
Consiglio di leggere ‘’Diario: Similitudini fra cani e Lupi – Illuminanti Riflessioni’’, in cui sono ben descritte molte fasi della crescita degli Animali, e molti concetti ‘’familiari’’; e consiglio anche di prenotare il libro ‘’A T.E.’’ Educazione Naturale – Progetto Scuola Ambiente - conclusivo dello studio nel quale è dettagliatamente riportato lo sviluppo dell’uomo/bambino e il suo connubio con Madre Natura, tutto il mondo di Madre Natura del quale l’uomo è un elemento.

Tornando a Mulan …
Con il passare del tempo, la sua prestanza sportiva si faceva sempre più spettacolare, e nella vita normale era sufficientemente serena, ma per vederla davvero tranquilla, dovevamo aspettare che si addormentasse :D :D :D

Il proverbiale ‘’Temperamento’’ degli ‘’Oroval’’
non si acquieta mai se non
quando crollano fra le braccia di Morfeo!!!

I momenti più belli con lei, li ho passati nell’intimità di casa; un passo io un passo Mulan; una Creatura che ti tiene costantemente sotto controllo, che ha piacere a stare in tua compagnia e che ogni cosa tu le proponga, a lei va bene; dal correre al riposarsi, tutto quello che vi viene in mente che possa trovare posto fra queste due parole, mettetecelo, per lei l’importante era farlo ’insieme a me’’:D :D


 

Direte: ma questa è dipendenza ossessiva! …che gusto c’è?

Lasciando da parte l'ossessione che non c'entra niente nel mondo del Cane, lo sbaglio nella valutazione sta soprattutto nel vedere una forma di ‘’dipendenza’’ come una mancanza di libertà comportamentale/espressiva. La dipendenza, diversamente da come viene intesa da molti, se scaturita dal desiderio di voler stare con un altro essere vivente, è volontaria! Non c’è costrizione, non c’è condizionamento ed è completante!
Il bello di una tale conquista, sta nell'essere riusciti ad entrare in sintonia <3

Non esiste un’unione che possa essere definita realmente armonica se non esiste fra gli individui quella fiducia e quel rispetto che solo l’accudimento può dare.
Appartenersi vuol dire assistersi e capire disagi e benessere, l’uno dell’altro e gioire nel viverli insieme. - condivisione dello stato emotivo – comunicazione. -
Non per un fattore dato dai comportamenti meccanici, bensì da quelli che arrivano direttamente dalla parte più interna dell’Anima. Quella che noi umani viviamo principalmente quando siamo Fanciulli, nell’età in cui gli adulti, ancora non ci hanno sporcato le intenzioni con la sterilità del premio, e gli Animali invece vivono sempre, perché per sempre rimangono a quel livello di purezza che si ha nell’infanzia.

Dal libro: ‘’A T.E.’’ - Educazione Naturale - Progetto Scuola Ambiente
Art. ‘’Etica – egoismo e altruismo’’ – pag. 108
‘’Già all’età di 18 mesi, i Bambini rispondono volenterosi alla richiesta di aiuto/collaborazione di un adulto/familiare e alla sua richiesta di aiutare un'altra persona (adulto o Bambino). La loro spinta e il loro impegno non sono condizionati da altro che non sia il desiderio di rispondere alla richiesta, e di operare nell’attività. Non esiste uno scopo diverso da una forma di collaborazione altruistica. Il ‘’grazie’’, identificato nel ‘’bravo’’, nel ‘’sorriso’’, nel ‘’gesto affettivo’’ ed ‘’espressione felice’’ della persona aiutata, è talmente appagante che il Bambino non ha bisogno di altro. ‘’Sporcare il grazie’’ con ricompense materiali (giochi, leccornie, regali), influisce negativamente sull’educazione morale, spostando la motivazione forte del Bambino sulla futilità e sul distacco dall’altruismo sociale.’’

Mulan – Una pelliccia da fare invidia a un Lupo o a una Volpe!!!
Era praticamente impossibile riuscire a spazzolarla a fondo; per quanti pettinini, spazzole, rastrelli potevo usare, nei periodi di muta prendeva l’aspetto di un Orso incrociato con un Riccio; praticamente aveva ciuffi di pelliccia della consistenza di quelli di un cappotto da Orso e, come i Ricci sputano gli aculei quando devono difendersi, dal suo corpo venivano sputati cilindretti di sottopelo!!

La sua resistenza incredibile allo stress fisico e a quello mentale, l’hanno portata a sopportare un tumore che in due anni l’ha condotta alla Valle di Lestla.
Nessuno riusciva a credere che fosse malata; cominciava ad essere grande, per cui un po’ di affaticamento, era normale; inutile anche dar retta alle feci sempre più strane, dato che era un po’ una spazzina … una spazzina … eh … e qui ce ne sarebbero da dire …
Mi esprimo a voce alta su un semplice ragionamento che forse dice tutto o forse non dice niente, ma che vale comunque la pena di fare:
- Da sempre, ogni volta che viviamo una forma di stress, i due segnali principali che arrivano dal nostro corpo sono una respirazione affannata e/o un costante disturbo allo stomaco/intestino.
La filosofia orientale e, senza andare troppo in là con la fantasia, la scienza dimostrata, mettono in evidenza la dinamica del collegamento: assenza di ossigeno e accelerazione del respiro, e cervello/apparato digerente; teorie documentate, fondate sull’effettivo collegamento che esiste fra un’agitazione psicologica e un disagio corporeo manifesto a livello respiratorio e digestivo.
Parlando di Mulan, è vero che mangiava di tutto e di più quando era in giardino, ed era difficilissimo riuscire a controllarla, però è vero pure che lo faceva in maniera più insistente quando aveva un disturbo gastrico.
Se il suo problema era lì, allo stomaco, o all’intestino, era normale che cercasse di ovviare al problema come meglio sapeva fare.
Se tanto mi dà tanto, il suo essere così intensiva e determinata nel cercare ‘’cose’’ che le stimolassero vomito o diarrea, era sicuramente dato da un ordine interno che le diceva cosa fare.
Quante volte abbiamo visto i nostri Cani o i nostri Gatti cercare l’acqua per mandar l’ingombro e/o l’erba per stimolare il vomito?!
Anche noi, quando abbiamo un fastidio allo stomaco, cerchiamo di mandarlo via bevendo acqua o spingendoci sopra altro cibo, oppure cerchiamo di creare una stimolazione meccanica che induca il cibo a ri-uscire da dove è entrato, cerchiamo cioè di vomitare.


Inutili le analisi e gli accertamenti.
Risultando abbastanza normali tutti i responsi, mi rassegnai a credere che i suoi malori intestinali e digestivi, fossero derivati solo da un’azione meccanica … due anni dopo, quando sono cominciate anche le crisi epilettiche, arrivò un responso drastico.

Passammo gli ultimi mesi in maniera tranquilla … durante le crisi la stringevo a me e si placava …

Come si fa a dire che un Cane deve vivere in giardino, o che non bisogna farlo partecipare al pranzo o non bisogna dormirci insieme.
Tutti loro sono i nostri Angeli, e avranno sempre tutti un posto accanto a noi nella Tana.

Ancora qualcosa di lei su "Onori di pensione"

 

Le Veline - Han, Kiara, Melody, Esmeralda, Odette e Creekee

... potrei dire, nate per volere dello Spirito Santo, perché se non avessi la certezza che era Timon il compagno con cui Scrooge rimaneva anche quando non era con noi e tutti gli altri, non saprei davvero come sia potuto accadere che la nostra Nana abbia messo al mondo "stiGioiellini". Non perché non ne fosse in grado, ma perché non abbiamo mai visto nessuno dei nostri Maschietti farle la corte nei due mesi precedenti il giorno del parto. A dirla tutta, per noi non era neanche in calore...!!!
Eh si! Abbiamo avuto l'occasione di vivere l’esperienza del calore silente e, da questa manifestazione così particolare e la sintonia che c'era fra lei e il Figliolo di Arek, il 10 agosto del 2001, in sala operatoria sono venuti al mondo 13 Grigi!!!
Scrooge non ha mai accettato un maschio; ha scelto lei sia chi, che dove come e perché; noi ci siamo accorti del suo stato solo quando ha cominciato a lievitare verso i 40gg. dall’ipotetico fatto. Un'eco di controllo ci ha dato la Bella notizia!
Mentre io viaggiavo con la fantasia e mi vedevo nella cassa parto, Paolo contava il già numeroso Branco.
Si certo ci sarebbero state un mucchio di cose da affrontare oltre all'impegno di una cucciolata, sommato a tutto il lavoro di casa e dei campi scuola… lo so che lui aveva ragione a preoccuparsi, ma io non posso vedere sempre e comunque solo il lato problematico delle cose… se non penso positivo almeno una tantum, mi rimane molto difficile sopportare tutto il resto… e poi, in fondo anche lui era contento...
Certo, se entrambi fossimo dei sognatori probabilmente a quest'ora vivremmo solo di sogni…però, grazie a questi speciali contrattempi e a un po’ di follia, oggi, possiamo dire di avere tanti ricordi <3 !!!


Nana, porta avanti la gravidanza tranquillamente e, in prossimità dello scadere del tempo, iniziamo con le eco di controllo.
I piccoli sono tantissimi!!! Stanno bene e tutto va per il meglio.

Al 65° giorno comincio ad andare in stress...ho una strana sensazione...Scrooge e' molto più tranquilla ma non dà segni di niente. Due giorni di avanti e indietro con il vet. Poi apre il parto...passa il tempo...le ore...
"Paolo corri a Roma con Scrooge...non sta bene...vola giù"

In effetti il parto era aperto ma lei non aveva le contrazioni...premiamo per il cesareo... i vet dicono di star tranquilli; dicono che la Mamma sta bene e sono cose che capitano".
‘’Si certo che capitano, ma io sono sfigata e quindi operate d'urgenza’’.

Per fortuna l'hanno operata - 13 cuccioli, 4 morti... Gli altri erano piccoli ma vitali... …con 9 frugoletti Mammina torna a casa.

Scrooge e' stanca e io non so come aiutarla...chiedo, mi informo ma tutti mi dicono di aspettare...piano piano la mia preoccupazione diventa sempre più grande, Scrooge sta meglio ma i Piccoli no. Latte ne ha, ma secondo me non basta... Mi dicono di lasciar fare alla Mamma e alla Natura.
Vedo i piccoli attaccati, vicini vicini a Mamma, alcuni le si arrampicano sopra, altri si rannicchiano fra sue braccia, lei poggia su loro il capo, sembra voglia scaldarli, proteggerli, dargli qualcosa di più...nemmeno lei sa più cosa. E' una scena ricca di sentimento che mi tocca il cuore fin nel punto più profondo e mi segna nell’anima …
No non posso, devo aiutarli!
Campanellino. Gianni e Michele stanno per andarsene, e ho tanta paura che anche gli altri fra poco li seguiranno … l’impressione che ho è di un indebolimento progressivo…
Poi, quando ormai non sapevo più dove sbattere la testa, finalmente arriva l'aiuto sperato...Nicoletta mi dice cosa fare e inizio l'integrazione di cibo.
Appena prendono il latte artificiale, ecco un minimo di ripresa.
Purtroppo per Campanellino. Gianni e Michele, non c'è più speranza...
forse se avessi agito prima...
forse se qualcuno mi avesse risposto in maniera ‘’amorevole’’ senza professare sempre la solita solfa del ‘’caso’’ e del ‘’lascia fare il corso alla Natura’’...
forse questi tre piccoli Angeli, sarebbero ancora con noi…
I sensi di colpa galoppano fino alle stelle anche se so di aver chiesto, richiesto e supplicato, e mi sono disperata per dare a Scrooge e ai Piccoli tutto l’aiuto che potevo… purtroppo però quello che ho fatto non è stato abbastanza, e anche queste morti, come quelle dei Fratellini e delle Sorelline di Baloo, Bagheera e PeterPan, le porterò sempre dentro come ferite che non rimargineranno mai...


 

Fra i fragilissimi rimaneva CreeKee, la piccolissima Cree, così chiamata affinché il Grilletto portafortuna di Mulan l'aiutasse a resistere.
Passano le ore, le poppate si susseguono e sembra che piano piano Cree si stia rianimando, riacquisti forza...dai CreeKee, dai che ce la fai!!!


A questo punto inserisco qui sotto un video che e' un bricolage dei loro primi giorni e dei primi anni fino alla seconda giovinezza.

 

I giorni con loro sono trascorsi in un susseguirsi di emozioni. Ogni momento è stato un dono del Cielo e come tutte le Mamme del mondo, anche per me, tutto di loro, l’ho vissuto come se fosse opera di Creature nate da me.

Ricordo l’emozione che avevo alla loro prima uscita in società. Non un ballo di gala, semplicemente la nostra scuola.
Ero orgogliosissima (come per l’appunto lo sono tutte le Mamme quando si tratta dei propri Figli), di far conoscere le mitiche Veline, tutte splendidamente uguali, ma tanto uguali che anche per noi era ancora difficile riconoscerle se non le guardavamo con estrema attenzione.

Arrivati al parcheggio della scuola, apro la macchina e il carico prezioso. Allo stesso modo di come si comportavano a casa, sono uscite a razzo e si sono sparse come formichine. Oddio che gioia vederle correre in ogni dove. Ancora oggi mi salgono le lacrime agli occhi per la commozione.

Arrivano i nostri primi allievi. Sorridente come mai recupero le Veline e le indirizzo verso il campo di sabbia. Raggiante vado ad aprire il cancello.
‘’Ciao Ragazzi, venite su, ho una sorpresa da mostrarvi!!’’ – non stavo più nella pelle…
Tutti sapevano che erano nati questi cuccioli e sapevano delle vicissitudini iniziali. Ingenuamente pensavo che i Ragazzi avrebbero fatto loro dei complimenti anche un tantino esagerati, proprio per i drammi accaduti.
‘’Ma sono tutti bastardi!’’ riecheggiò nella mia testa, nella vallata e ancora ne sento l’eco…

Poteva essere una battuta è vero, ma … lo era davvero?!

Vi giuro che un’ascia ferisce con molto più garbo!
Non mi importava un fico secco in quel momento di chi fossero i Genitori dei Cuccioli…erano Cuccioli…erano Animaletti innocenti… erano splendidi e lo sarebbero stati anche se erano orribili … quel ‘’bastardi’’ veniva fuori come una battuta ma non era quello il suo significato! …

Senza entrare nei meandri degli psico-dementi sapiens, da cosa venne quello stupido ‘’complimento’’?..
Dal fatto che le Veline erano tutte color crema, come sono color crema i cuccioli di Pastore Tedesco Grigio fino ad una certa età.
Da qualche anno, nel mondo dell’agility (qualcuno di più nel mondo dell’utilità), erano apparsi i Malinois. Paolo portò il Malin in questo sport tempo addietro, e la moda del Cane giallo stava prendendo piede.
Avendo noi un Malin è stato facile fare l’abbinamento.

Purtroppo fra gli uomini, l’ignoranza regna sovrana e sempre regnerà, per cui è stato facile per chi di cinofilia non sa molto per non dire ‘’pochissimo o niente’’, dare un simile ‘’giudizio’’. Per non parlare poi della cattiveria della nostra specie, una cattiveria spesso gratuita, mossa da semplice mancanza di sensibilità.

A parte il giudizio sulle mie Creature, la cosa che più di tutto mi fece male, è stata la forma disprezzante con cui è stata pronunciata/espressa quella ‘’tristissima frase’’ usata verso di loro. Loro, che erano dei cuccioli e che oltre ad essere Creature innocenti proprio perché cuccioli, avevano lottato contro la morte, porca miseria!!!!!! … bastardi o blasonati, tutti i Cuccioli di questo mondo, sono Creature meravigliose e come tali devono essere ammirate. Sono Anime Innocenti che, a prescindere da tutto, sono meravigliose perché sono piccole, incontaminate, integre, pure …

La mia socialità, non è mai stata molto elevata, però quando si è trattato di essere sociale con persone a cui avevo aperto la mia casa, allora in quel caso lì, sono sempre stata ben felice di passare del tempo con loro e di condividerci esperienze ed emozioni. Con quella frase poco felice, cominciò a vacillare la mia disponibilità …in quel momento cominciò a crollarmi addosso gran parte di un mondo in cui avevo voluto credere. Non mi sentivo offesa, ero profondamente ferita per la totale mancanza di rispetto per la vita.
Evidentemente siamo in pochi a vedere tutte le Creature come esseri viventi e non ‘’come cose, come oggetti da commercializzare’’ … ma va bene così … l’importante è sapere con chi si ha a che fare.

Rivolgendomi a Paolo, gli dissi: ‘’guai se qualcuno si osa avvicinare alle Veline o si permetterà di dire altro su loro’’.

È vero che avevo già deciso di tenerle tutte, ma in quel momento ancor di più, ha trovato fondamenta la mia scelta ‘’il Branco non si smembra!’’

***

Vivendo con loro quasi la totalità delle ore della giornata, ho avuto la possibilità di continuare a studiare le tante diversità che esistono fra individui della stessa cucciolata (detta così sembra la scoperta dell’America lo so; io intendevo: la fine diversità che fa di un soggetto, un individuo …) e di come la selezione dell’uomo sia potuta arrivare a creare degli esserini simili (abbastanza simili) morfologicamente, ma psicologicamente no. Ossia, è vero che nel rispetto dello standard moltissime persone si prodigano affinché detto standard si mantenga perfettamente in linea, ma quello su cui un po’ tutti si fissano di più, è sempre lo standard morfologico – l’apparenza innanzitutto!
Noi sappiamo che determinate fattezze fisiche rispecchiano peculiarità caratteriali, ma se al carattere ci si dà solo una rapida occhiata, questo piano piano rimarrà il fanalino di coda della selezione.
Il detto ‘’l’esperienza forma la persona’’, sarà anche vero, o meglio, lo è fino ad un certo punto, perché ‘’se io sono portata per le materie classiche, non è detto (anzi è quasi una certezza) che lo sia anche per le materie scientifiche’’; bianco e nero sono due colori ma uno è chiaro e l’altro è scuro, sempre colori sono, però non sono uguali!

Kiara, la cucciola nm.1, ha sempre avuto un carattere riflessivo, mai è uscita dalle righe, la sua saggezza e il suo equilibrio si respiravano senza pausa. Lei ed io abbiamo avuto fin da subito un legame particolare …
Dal libro: ‘’Lupi allo Specchio – Ascoltando la Natura’’
‘Kiara ancora non vedeva in maniera distinta, ma già sapeva quando ero vicina a lei, al mio passare accanto alla cassa-parto dove stava con gli altri cuccioli e la mamma, tirava su il muso e annusava l’aria, captava il mio odore e lasciava tutto per venire da me, un po’ rotolando, un po’ camminando, un po’allungandosi quando rimaneva zavorrata dalla pancia piena di latte… e fino a che non mi aveva raggiunta non si dava pace’. ... <3

Han, il Velino. Suo degno compare con una vena di determinazione attiva in più e un filo di sicurezza in meno. Un cavaliere senza macchia e senza paura se rimaneva cavaliere; se invece le conseguenze gli ordinavano di azzardare di più, lui azzardava ma si vedeva chiaramente che non era il suo ruolo. Fin da piccolo ha mostrato una grande disposizione verso il lavoro e il mondioring … pur avendolo preparato per le competizioni, non lo portai mai in gara … avevo paura che lo danneggiassero e che non riuscissero a capire chi era veramente… e così … lavorammo solo per noi :D <3

Odette, per qualche mese è stata lei la più valida, poi al momento dello sviluppo, una debolezza fisica, l’ha spinta a retrocedere. Docile e duttile fino all’inverosimile, è stata colei che ha sempre preso il posto di Kiara quando Kiara decideva di rimanere ancora indietro. Quel pizzico di temperamento e di aggressività in più, coadiuvati da un’ottima disponibilità, le permettevano di coprire più ruoli in contemporanea. Chissà cosa sarebbe stata capace di fare senza quell’incertezza della crescita?!...
Il mio rapporto con lei si andò delineando con il tempo e, solo dopo un piccolo quiproquo, iniziammo ad avere veramente ‘’un rapporto’’ … con lei bastavano dei semplici gesti … i suoi occhi parlavano … era meravigliosamente fantasica!!! <3

Melody, la bella e buona Melody. Tanto era buona agli occhi di Paolo, che quando lui doveva parlare di lei, la descriveva come un Cane adattissimo alla pet-therapy. Io non la vedevo esattamente come lui; per me lei era idonea al compito per la saldezza, ma non per la sopportazione di sgarbi. Melody amava la giustizia (possiamo dire umanizzando per un attimo la mentalità della cucciolotta) e, metteva subito le cose in chiaro quando le si mancava di rispetto. ;)
Adorava farsi accarezzare, e fu questo che mise la pulce nell’orecchio a Paolo…pulce che si dileguò dopo pochi giorni…al primo chiarimento con il Branchetto;) <3

Esmeralda, la favolosa Esmi dalla maschera dipinta dal più abile degli artisti.
Su quel suo musetto potevi vedere la bellezza del Pastore Tedesco e il fascino del Lupo!!!
Tutta pepe e disobbedienza, ma con la voglia di fare che aveva, potevi chiederle il mondo e lei te lo avrebbe dato … !!!
L’acqua era il suo elemento naturale e come vedeva una pozza, un ruscello, una tinozza …doveva tuffarcisi dentro e rimanere lì in ammollo :D :D <3

Cree-Kee, la più piccola, la più impunita, la più viziata! <3
Superata la crisi della nascita, riscattò il suo essere rimasta nell’ombra delle cure, con uno stare sempre in prima fila! … un campanello che suonava ad ogni movimento strano, una bocca che partiva a redarguire chiunque osasse disturbare la sua quiete … :D … ma in tutta sincerità, era solo la più paurosetta del Gruppo … e come darle torto poverina!?!!!.
Ricordo il primo giorno che Paolo tornò dal canile di Muratella, la sua reazione fu addirittura isterica!!! … mai aveva sentito tanti odori come quelli che Paolo portava addosso …
Non c’era verso di spegnerla …
Paolo di corsa andò a lavarsi e a cambiarsi e solo dopo un po’ Creekiolasi convinse che era lui e non un mostro venuto da chissà dove.

La caratteristica che accumunava le Veline era quella di fare casino, di uscire dalle porte urlando per tuffarsi in una corsa pazza verso chissà quale direzione e chissà per quale motivo…
Una volta imboccarono il cancello che dà sulla stradina esterna al giardino, facendomi andare letteralmente in panico (poteva passare un macchina, un trattore, biciclette varie; potevano esserci i Gatti della vicina o i suoi Bambini… mamma mia che paura ho avuto); un’altra volta, filarono a duemila giù per il terreno oltrepassando il confine e puntando il prato dove pascolavano sempre dei Cavalli (che per fortuna in quel momento non c’erano …!!!)
Loro correvano e urlavano anche quando rientravano in casa, e ad ogni rientro, non contente delle scene di pazzia (<3 ) tenute fuori, ecco che le ripetevano come se dovessero scaricare un demone o chissà quale importante fardello!!!
Erano una presenza importante, costante e benefica nonostante il gran macello che facevano :D :D

Quando si comportavano così, dicevo sempre ‘’non mi mancherete davvero quando ve ne andrete! Mi si riposeranno le orecchie finalmente!’’ … ma non era vero … e più lo dicevo, più pensavo a quanto le amavo e a quanto mi sarebbero mancate!!! …

Con le Veline, passato il primo mese di età, tutto è stato ricco di insegnamenti positivi.
La fortuna di avere un Branco familiare ‘’vero’’ dà un’opportunità unica, perché permette di vedere l’unione naturale che mostra come tanti elementi possano diventare uno solo… tutti gli individui in un solo individuo.
Impossibile?! No!... e vivere una sensazione/esperienza come questa, è stato davvero superlativo.

Tutto quello che facevano le Veline, lo facevano insieme. E nel fare le cose, dove non arrivava una, c’era subito l’altra a provvedere. Una tale forma di collaborazione esiste solo nei Branchi naturali.

Mai hanno litigato fra loro se non in un momento davvero particolare, quando Kiara ha cominciato ad accusare pesantemente l’età…ma ad essere sincera, non credo neanche che la tensione fosse causata da questo, come invece potrebbe essere dipesa dall’instabilità che si stava creando nel Branco attiguo, quello dei Saarloos.

La serenità del loro vivere insieme, era dimostrata anche dal fatto che potevi spostarle dal giardino a casa, al box… dalla vita in campagna a quella della città, dalla tranquillità di un prato deserto al caos delle manifestazioni, e loro non cambiavano di una virgola.
È vero che questo tipo di reazione viene mostrata anche da altri millanta Cani, ma loro (le Veline) non avevano avuto una educazione sociale nel sociale, per cui tutto era una novità.
La reazione alla novità sembrava quella di un Animale saggio che prima di buttarsi nella mischia, ‘’annusa il terreno’’ – perché buttarsi a capofitto nelle avventure senza prima aver capito di cosa sa l’entrata?!
Si certo, presa poi la confidenza con il posto, se erano tutte insieme, diventava loro e perciò cominciavano a fare le gradasse, però, mai lo facevano mandando segnali squilibrati e squilibranti.

All’esterno di casa, importante era la figura di Paolo, all’interno, la mia. Probabilmente dovuto alla forma abituale della gestione della nostra quotidianità.


- Ricordi di un anno fa … fino ad oggi -

''...sembra ieri e invece sono passati già 16 anni!...''
Tutti per uno e uno per tutti, e' certamente stato il loro motto.
Un grande legame fra loro, con la Mamma e con noi.
Fino all’ultimo, grandi insegnamenti.
I loro comportamenti hanno ridicolizzato alcuni punti chiave dell’etologia dei più in voga ma non quella del Padre dell’etologia, Lorenz!

Ora qui con noi...Alfa e Omega... Ancora insegnamenti, ancora comportamenti che a raccontarli non ci si crede; a cominciare dal sostegno, continuando nella protezione e nell'intimità fino all'ultimo respiro...per finire in un susseguirsi di rincorse e improvvisi addii che solo nelle Favole possono essere narrati.
11 - 10 - 2016 ... Alfa chiude gli occhi mentre Omega dorme tranquilla nel lettino sotto al divano dove la Regina ha deciso che era arrivato il momento di raggiungere le Sorelle, il Fratello, la Mamma, il Papà e tutti gli altri... Con la sua dignità, ha affrontato gli ultimi giorni e con altrettanta dignità le ore dell'attesa.
"Ciao" mi ha detto sollevando un attimo il capo ed e' crollata in un sonno profondo ...! Buona notte Cara Amica <3 e buongiorno in quel mondo meraviglioso che ci vive accanto…

Il Grilletto Portafortuna veglia ancora su tutta casa e dintorni!!!

27 aprile 2017 - Cree-kee chiude la magia delle Veline.
Con un solo giorno per pensare ‘’perché mai, non hai fame?’’, senza dare segni di debolezza se non qualche mancamento dovuto all’età, eccola ancora in prima linea: la mattina si alza, attiva come sempre, e prontaa capitanare lo squadrone di Nipoti e Nipotini. È bello vederla tener testa a tutti come un vero comandante che non ha bisogno della forza fisica per avere il rispetto del suo squadrone.
Scesa dal divano, si mette davanti alla porta, aspettando che Paolo la apra. Con lei tutti gli altri. Si esce!!!... le sei del mattino, e la vallata si riempie delle loro voci. Io sto arrivando dall’altra parte, ma non la vedo … dov’è Cree? … è qui, risponde Paolo … se ne è andata! …



… conosco quella situazione, conosco le fasi di addio … mi aspetto di vederla in quella fase, e invece no… se ne è andata in un lampo …
… Cree-Kee, ma come?! ... non mi hai aspettato?! …
… non mi ha aspettato, continuo a ripetermi … i minuti passato, la voglio prendere in braccio e stringerla forte forte a me per non perdere il suo odore … ‘’ti do il mio odore, prendo il tuo odore … alzati Cree, non lasciarmi’’ … i minuti passano … Paolo si stacca un attimo da noi … dopo poco, lo chiamo ‘’Paolo, è tornata!!!’’… incredibile ma vero, lei è tornata per me… mai avevo vissuto un ritorno… non voglio illudermi e non voglio che nessuno creda ch’io stia straparlando… erano passati troppi minuti dal suo addio a Paolo e non poteva essere vero il suo ritorno … e invece Cree-Kee è tornata a salutarmi, confermando quello che ho sempre creduto da quando i nostri Angeli hanno cominciato a mandarci tanti segnali di presenza…loro sono con noi…sempre!!!...
Grazie Cree, grazie per avermi regalato ancora un po’ di calore terreno, grazie per avermi dato il tempo di dirti ciao… quei 10 minuti ancora con noi, nella brezza della mattina, quando il popolo degli uomini ancora non si è riversato nelle strade ad inquinare questo nostro/vostro mondo, li hai respirati fino all’ultimo soffio… ti sei lasciata andare fra le nostre braccia, ti sei fatta coccolare ancora una volta da tutti e due, come quando eri piccola e ogni tuo respiro era per noi una speranza.
Vivi Cree-Kee, vivi la tua libertà insieme alla tua Famiglia, e quando potete, venite a trovarci, noi vi aspettiamo <3 LOVE!

Della carriera sportiva delle "Veline", riporto il link della pagina a loro dedicata in ‘’Onori di pensione’’

Nella carriera sportiva delle "Veline" spicca nel 2006 la vittoria di Melody nel 1° Trofeo SAS di agility su tutte le categorie bissata nel 2007 dalla sorella Esmeralda, anche lei vincitrice del trofeo su tutte le categorie!!

Ricordi di un giorno al campo - 30 agosto 2002

30 agosto 2017 - 15 anni da questa giornata al campo con Paolo, Apache, Timon, Scrooge, Baloo, Han, Kiara, Odette e Cree-kee. Da poco avevo concluso l’ultimo campionato di utilità e difesa e (parlando in generale), sebbene fosse ancora un periodo abbastanza ‘’lucido’’ per quel che riguarda il rispetto del lavoro con il Cane, fosse cioè un periodo dove l’addestramento e la vita con gli Amici Animali non dipendeva dalle esagerate forme dei metodi, già si intravedevano quelle orribili figure che presentavano un binomio che parlava solo attraverso il condizionamento. Il contatto, le parole gli stati d’animo che coinvolgevano le coppie andavano piano piano a perdersi, tutto stava diventando sterile.
A quel tempo si vedevano ancora Cani che erano seri quando serviva di esserlo e giocosi negli altri momenti. E in entrambe le situazioni l’unico fattore veramente importante era di ‘’fare’’ insieme… per la persona e per il Cane, importante era stare e agire insieme … l’uno per l’altro, l’uno con l’altro.
Si è vero, nelle competizioni i Cani non erano sempre precisissimi nell’esecuzione degli esercizi richiesti dai regolamenti, però in quelle piccole imprecisioni esprimevano il loro modo di essere, la loro personalità, il loro carattere. Nel lavoro giudici come Carmelo Sesto, Ezio Guerrino Roman, Arturo Lezier, Alfeo Brisotto, Carlo Mezzetti, GianCarlo De Martini , Luigi Cusato, apprezzavano queste libere espressioni . Oggi quei Giudici non giudicano quasi più e i loro sostituti sono completamente diversi , fra questi ultimi e i conduttori moderni vediamo solo macchine che seguono uno schema! … Non c’è più espressione! … il film “Metropolis” di Friz Lang del 1927 ne è la rappresentazione, con la differenza però, che insieme alle persone ci sono i Cani.
Lavorare con il proprio Cane non vuol dire sfruttarlo, almeno non è questo il significato che Paolo ed io gli diamo,. Per noi vuol dire farlo crescere in quelle che sono le sue peculiarità, dandogli la possibilità di esprimerle. Se parlassimo in termini di intendimenti umani, è una forma di comunicazione sociale altruistica/familiare, dove tutti gli elementi che compongono la Famiglia si danno una mano per rendere il Nucleo solido, unito, forte del piacere di completarsi.

Navar
Da poco tempo avevamo anche noi la linea internet. Viaggiavamo a velocità pazzesche, ma in senso esattamente contrario a quello degli altri utenti. Avevamo un cellulare che ci faceva da modem, e per noi era un miracolo girare in gprs quando il resto del mondo si muoveva per il web attraverso la connessione Adsl (che da noi a tutt’oggi ancora non c’è).

Ma Barbara ed io eravamo già felici così, per cui non ci importava più di tanto se per aprire una foto ci mettevamo 5 minuti o 15. L’importante era aprirle.
Con la nostra amica Silvia Ruotolo, era una routine l’appuntamento serale, soprattutto quando le nacquero dei meravigliosi Pastorelli da “Uksie de la Chtrolideras” e da “Fax von der Langen Gasse”.
Non eravamo in cerca di cuccioli, ma vedere quello che combinavano quei simpaticoni era davvero piacevole.
Guardando e riguardando foto su foto, Barbara cominciò ad attirare la mia attenzione su un piccolo Nero! … non che non l’avessi già notato, però non era mia intenzione in quel momento prendere un altro Cane. Avevamo tutte le Veline che ci impegnavano non poco e con tutto quello che c’era da fare, non avrei potuto occuparmi di lui come volevo.
Spesso mi sono chiesto se ne ero davvero convinto di quello che pensavo. Forse no, perché non ci volle molta pressione da parte di Barbara per farmi dire ‘’si’’!
Alfa e Thika si stavano facendo grandi … quel piccolo nero sembrava che guardasse proprio me da quelle foto … si forse non è stata Barbara a convincermi e nemmeno sapere da Silvia tutte le cose simpatiche che faceva quella piccola Macchia Nera.
Navar mi entrò dentro con delicatezza mettendosi al mio fianco in attesa di un cenno.
Non mi è costato dirgli ‘’benvenuto’, perché era già parte di me, e insieme abbiamo passato momenti meravigliosi pieni di spensieratezza, tranquilli e incredibilmente rilassanti.
Legati sin dal primo momento in cui è arrivato, siamo sempre stati insieme: lui, Thika ed io (Alfa purtroppo non poteva far parte della Compagnia perché non è mai stata “amorevole” con i suoi simili e in più, la sua salute non le permetteva di stancarsi stando fuori casa tutto il giorno);.
Ci divertivamo sia se giocavamo nei momenti di relax, sia se facevamo i primi passi di addestramento o semplici passeggiate! E stavamo bene anche quando andavamo a Roma per lavoro.
In quel periodo, oltre al campo scuola, mi spostavamo spesso in città per alcune lezioni a domicilio. È stata una splendida occasione per girarci Roma in lungo e largo, sia come spazi verdi che come centro urbano,. Dalle passeggiate nei parchi ai caffè negli storici bar della Capitale … per Navar sembrava che tutti i luoghi fossero come casa, tanto era forte e sicuro di sé.
È probabile che ‘’tutto quel legame’’ fosse troppo … perché non passò molto tempo che la Leishmania me lo portò via.
È vero che ogni addio è particolare e unico, ed è tragico e ti lascia il cuore gonfio di tanta tristezza, ma con lui fu ancora più sofferto perché vidi l’ingiustizia della sofferenza e della morte che decidono di arrivare quando e come vogliono, senza che tu abbia la possibilità di fare qualcosa per ostacolare la loro corsa.
Come accade per tutti gli esseri umani, non amo perdere. Sono anche una persona combattiva, perciò se proprio dovevo cedere alla sconfitta, non mi arrendo tanto facilmente; combatto con forza e decisione prima di arrivare a dichiararmi vinto. Con la Leishmania a quel tempo non c’era molta strada da fare, se ne sapeva poco e quel poco era solo un palliativo.
Sono comunque molto contento di aver avuto la possibilità di vivere con Navar. anche se solo per pochi anni.
Un piccolo aneddoto: anno 2007, 30 settembre – Concordia sulla secchia (MO). Campionato Italiano sociale di Agility. Tutto era pronto per la partenza, partecipavo con Melody ed Esmeralda. Navar stava male e non avevo nessuna voglia di partire, avevo davvero tanta paura di non ritrovarlo al mio ritorno. Ricordo Barbara che cercava di tranquillizzarmi in ogni modo, ma niente … sentivo che non dovevo lasciarlo. Non che non fossi tranquillo, perché Barbara rimaneva a casa con lui e gli altri ma … era quel ma …
Il caso o la sorte o lui stesso … non lo saprò mai … fatto sta che il giorno prima della partenza, il 28 settembre, ci ha salutato.
Il 29 sono partito e sono straconvinto che lui fosse con me, perché vinsi quel campionato proprio davanti a suo fratello Roy con Esmeralda. Esmeralda era una delle Veline che vivevano in simbiosi con Navar . Quando si ammalò, era troppo debole per continuare a star fuor casa tutto il giorno. Lo lasciavo tranquillo con Barbara e tutto il Branco, a poltrire sul divano o a godersi un po’ di sole in giardino.

Il periodo in cui è arrivato Navar, Barbara ed io (già da qualche mese) ci eravamo divisi i compiti di lavoro. Lei rimaneva molto di più a casa ad assistere gli anziani, i malati e i trovatelli (quei poveri Cani che le persone perbene decidono di sopprimere o di maltrattare oltre ogni umana concezione), così spesso andavo al campo da solo. Navar e Thika, la mattina saltavano in macchina felici di venire con me. Sapevano riconoscere benissimo quali erano i giorni in cui ‘’fuggivamo’’ in solitaria e quando invece a seguirci era tutta la truppa. In quei giorni, durante i momenti tranquilli dal lavoro con i clienti li avevo sempre accanto e quando era possibile, anche mentre lavoravo.
È probabile che questo modo di vivere, abbia rinforzato ancor di più la nostra simpatia dando vita ad un legame veramente forte.

Ti abbraccio Navar!


Aleu

Ero al campo… mi stavo organizzando per iniziare a lavorare.

Sei apparsa dal cancello dell’allevamento e ti ho amata da subito.
Eri piccola, ma grande nella corporatura ed estremamente bella. Una pastorella nero focata, dal pelo un po’ lungo e due occhi grandi come una casa. Pochissimi secondi di quella visione, mi hanno fatto rivivere i pochi meravigliosi momenti con Gretelina… che però in un lampo si sono spenti, offuscati ancora da quel dolore che mi porto dentro da tanti anni.

Mi ricordo proprio come se fosse adesso che ti presi in braccio e in quell’abbraccio mi persi appassionatamente. Non volevo, ma ti riposai quasi subito a terra… la coscienza e la realtà di una vita (la nostra) che non era davvero rosea (uno di quei periodi che ti forgiano ma a caro prezzo), mi hanno risvegliata da un sogno… eh si … avrei voluto portarti via con me…
Fu così che ti lasciai andare da Daniela, la tua allevatrice, che ti chiamava … vai piccola, la pappa è pronta <3 :)

Nei giorni successivi, mio Fratello mi chiese se conoscevo qualcuno che avesse una cucciolata di Pastori Tedeschi; un suo amico cercava una femminuccia. Subito pensai a lei. Parlai con Daniela e visto che si trattava di una persona di estrema fiducia, mi disse che era ben contenta di regalargliela. Avvertii Ale (mio Fratello) che immediatamente chiamò il suo amico.
Andarono insieme a vederla e …sorpresa fra le sorpesa… quel ragazzo, invece di fare salti di gioia, chiese a Daniela, perché la regalva… forse aveva qualche difetto? …Daniela con molta classe gli disse che la dava a lui in regalo in quanto persona fidata, e basta!
Ammirai la calma di Daniela … io ero ‘’imbufalita’’… ma dico: come caspita di permetti di fare simili insinuazioni?! Ma per chi caspita ci hai preso brutto demente presuntuoso!!!
Logicamente anche Daniela la pensava come me e non volle più sapere assolutamente nulla di quel ragazzo. Mio fratello era mortificato!

Capitò poi che al campo scuola c’era un ragazzo che ‘’all’epoca’’ credevo fosse davvero una bravissima persona (e che poi invece si rivelò un mangia anime sfruttatore di amici e di Animali), che parlava spesso di un cucciolo da affiancare al suo cane anziano; fu così che gli proposi la cucciola.
In verità volevamo fargli un regalo…ma lui rifiutò.
Perché? Giustificò dicendo che aveva il suo Cane anziano e che voleva dedicarcisi interamente. Nobile… se non avessimo saputo che invece ne parlava da un po’ di tempo… in realtà infatti, non era questo il motivo del suo rifiuto, bensì non voleva più mettersi in discussione. Aveva raggiunto dei risultati sportivi che temeva di non raggiungere ancora (come se fare sport fosse la cosa più importante del mondo), in più era stufo di farsi dire cosa fare, dove e quando farlo (esattamente come si fa con un allievo alle prime armi). Non era un genio, era bravino e fortunato, ma oltre alla modalità di sequenze studiate, non sapeva fare.

Tornai a casa un po’ pensierosa…
… poi chiamai Paolo e …
… con una voce un po’ preoccupata perché mi aspettavo il diniego in assoluto, gli chiesi se gli dava tanto fastidio o se era veramente un problema grande, prendere la pelosina con noi :):):)… magicamente acconsentì a far entrare Aleu in Famiglia!!!!!!!!

- Non fraintendiamo, non è che non volesse per una ragione stana, il periodo era davvero incasinato e non era un pensiero tanto saggio quello di aumentare la Famiglia… però è pur vero che si vive una sola volta, che i fatti della vita sono bizzarri, a volte molto tristi o volte meno, a volte fantastici … spesso basta un sorriso per rivedere il sole anche al buio e, nel mio caso, quei due occhioni incorniciati sono bastati per rimetterti in pace con il mondo…sinceramente non me l’aspettavo che la saggezza di Paolo fosse prevaricata dal cuore …però … beh quella volta lì, la sorte ha giocato in favore di Aleu e mio <3 :) … ero davvero raggiante!!!
Senza aspettare un solo istante di più, chiamai Daniela per chiederle se mi affidava la piccola.
Era la mia serata… Daniela mi disse si :) <3 :)

La mattina dopo arrivai alla scuola prestissimo. Daniela era già lì, e in men che non si dica, Aleu era fra le mie braccia.

Non avevo nessun progetto sportivo per lei, volevo solo darle una casa e una vita felice. Dolcissima come era, con un carattere delizioso con Paolo e con me, e con gli altri nostri Cani, scelse di essere la compagna di Balto, il meraviglioso Maremmano trovato cucciolo in un sacco di iuta al confine del terreno che si affaccia sulla strada principale.

Quali sono i momenti più belli che ricordo?
Tanti… dai sonnellini al sole nella quiete del giardino, alle corse giù nel terreno, alle fughe con Balto al campo scuola sotto casa, alle rincorse e alle tante coccole … momenti in cui mi piaceva e ci piaceva perderci fregandocene del mondo chiuso fuori casa.


Quando Balto se ne andò fra le Stelle, lei pure si ammalò, 12 anni insieme non sono uno scherzo …
Per un po’ l’aiutò la compagnia fissa di Rex (un pastorello salvato dalle porcate umane), ma fu solo per breve tempo… la sua debolezza aumentava giorno dopo giorno … finchè non si addormentò.

Anche se rifletto sulla sua vita e non mi sembra che l’abbia sprecata, non mi sento in pace… vorrei dare tanto di più e solo quando non c’è più tempo mi accorgo che tante cose potevano benissimo essere messe da parte…
Negli ultimi anni (suoi e di Balto), stavo scrivendo un libro molto importante, e spesso ripetevo loro ‘’ancora un pochino di tempo e poi sono da voi’’ … i giorni sono passati e, ai giorni, si sono sovrapposti i mesi.
Non li ho trascurati, ma potevo stare di più con loro e finire il lavoro poi ..
Loro non sembravano tristi… ero io probabilmente che sentivo tanto la mancanza di quei gironi spensierati.
Ho una vita ricca di emozioni semplici e non la cambierei mai… vorrei solo essere meno responsabile e buttarmi un po’ le cose dietro la schiena per non perdermi momenti che non torneranno. Non lo dico in chiave egoistica ma nel senso più vero di una forma di attaccamento familiare in cui credo fermamente.

Ciao splendida Aleu, corri felice :*

ThikaTehila di Oroval - Tortuga

Sono passati 8 anni da quando abbiamo visto le prime foto di Tortuga. Era in allevamento insieme alle sue due Sorelline.
Barbara - Avevamo chiesto informazioni a Cristian Sesto sulla cucciolata, per conto di una ragazza che veniva a lavorare al campo da noi. Non era nostra intenzione prendere un altro Cane, perché fra i tanti che avevamo e gli impegni, era certo che non potevamo dedicargli il tempo che meritava.


Poi l’abbiamo vista … già gli occhi ci brillavano … leggendo il pedigree, ci siamo accorti che in lei c’era il sangue di Alfa, Arek e Thika… a quel punto sono caduti i veli del pudore e senza neanche il bisogno di dire chissà cosa per convincerci a prenderla, il numero di Cristian era già stato selezionato e ThikaTehila era parte della Famiglia <3
A dirla tutta, avevo personalmente pensato anche al Fratellino … l’idea di ricreare un binomio di Nipotini non mi dispiaceva affatto, ma era veramente un passo egoistico per quello che potevamo offrirgli, e così, come mi balenò in mente cercai più fulmineamente di fuggire questa idea.

Arrivò il giorno tanto atteso. Aveva compiuto i due mesi di vita, poteva lasciare Mamma e Allevamento.
Anche le due Sorelline trovarono casa da quei ragazzi per cui ci eravamo informati (ero felice di questo perché avevo la possibilità di vederle quasi tutte le settimane ed ero sicura che sarebbero state bene in quella famiglia … con il senno di poi però … dico che non mi immischierò più negli affari degli altri, soprattutto se ci sono Animali di mezzo).

Paolo andò a prendere la nostra Tortughella

Paolo - 30 aprile 2010, partenza ore 7.00 … destinazione Calenzano! Due ore e mezzo di viaggio per raggiungere Cristian al Campionato Italiano Sas – Nati e Allevati in Italia. Appena arrivato, trovo Cristian al parcheggio che mi stava aspettando (c’eravamo sentiti poco prima per darci una direttiva d’incontro). Quando mi vede apre la sua macchina e fa scendere un piccolo orso tutto beige (dedicato a lei); la prende in braccio e me la consegna. Come posso spiegare quello che provavo?... non posso!
Le metto un guinzaglietto stampato di ‘’Smile’’ e cominciamo a camminare insieme … era come se avessimo sempre vissuto insieme e ci conoscessimo benissimo, che conoscesse benissimo il guinzaglio e il posto! Abbiamo passato insieme tutto il tempo che ci siamo fermati al campo, passando dalle tribune al bar, dai prati al parcheggio.
… la piccola Tehila non ha mai avuto un’esitazione, una difficoltà … che Cane!!! <3 .
Anche se in una situazione completamente diversa. stavo rivivendo l’emozione del settembre 1990, quando all’aeroporto di Fiumicino arrivò Alfa!
Di quel giorno c’è anche qualcos’altro che lo rende speciale: con noi ‘’Daniele’’, l’Amico con cui abbiamo diviso, nell’ultimo ventennio, tante e tante emozioni, gioie cinofile e non. Il campo dove si svolgeva l’importante manifestazione, era proprio sotto casa sua e, distanza a parte, era venuto quasi esclusivamente per Lei, per conoscere e dare il benvenuto alla sua Nipotina ‘’Tortuga’’ :D


Barbara - Quando è arrivata a casa, sapevo che avrei vissuto delle emozioni forti, sia perché ogni volta che una nuova creatura si unisce alla Famiglia provo una commozione immensa, sia perché lei, proprio lei, rappresentava molto del nostro passato. E così fu!
Una Pastorella beige con la mascherina scura, un triangolino grigio scuro sulla prima parte della coda, due orecchie attente, gli occhi grandi e dolci come un Grauen Stern e spiritati come un Oroval … Tortuga si affacciava dal trasportino in attesa … ''mamma mia quant’era bella!!!''
Baci, vocine, annusamenti e pigolii vari si sono sprecati, e quando finimmo di darci il morboso benvenuto, la presi in braccio stringendola forte a me. Anche Paolo era felice, sorrideva e la guardava. Era silenzioso come quando gli mancano le parole per esternare le sue emozioni…

È inutile negarlo, anche se ognuno dei nostri Cani è importante, ce n’è sempre qualcuno che scatena un qualcosa di più, Tortuga aveva una valanga di ricordi nel suo bagaglio personale, ed è stato bello per Paolo e per me, ricordarli insieme a lei.
Il suo colore era uguale a quello di Zio Arek, nella sua vitalità riconoscevamo la pro-Zia Thika, mentre la saldezza di nervi era tutta di Zia Alfa.

Paolo la portò in braccio a conoscere il primo Branco, quello delle Veline; poi fu la volta del Branco dei Saarloos e infine quello degli Sgusci e delle Aquile.

Perché in braccio?
Innanzitutto c’è da precisare che prima di Paolo e Tortuga sono entrata in casa io, avevo indosso l’odore della piccola che miscelato al mio diceva ai futuri Fratelli e Sorelle che era ‘’una della Famiglia’’, era la piccola di casa, era fragile come tutti i cuccioli e quindi non poteva essere trattata con poca delicatezza.
Non volevamo che le si avvicinassero tutti insieme sommergendola di attenzioni; tutto doveva svolgersi in maniera graduale.
I nostri Ragazzi si sono comportati egregiamente. Hanno dimostrato il grande equilibrio e il rispetto dovuto ad un cucciolo. Questo ha permesso a Tortuga di crescere in tranquillità, educata da noi e dagli altri.

Tutte le mattine, andava al campo di Roma con Paolo; quando invece lavorava sotto casa (Paolo), lei restava a casa con me.

Paolo - Al campo di Roma Tortuga era la mia ombra ed era diventata l’attrazione per gli Allievi della scuola… pur ricevendo tante attenzioni ‘’extra’’, gongolavo del fatto che in qualunque situazione per lei esisteva solo io :D <3 :D non considerava né Cani né Gatti; e se qualcuno si avvicinava quando eravamo vicini, lei si metteva in attenzione e poi appena ‘’i forestieri’’ erano a tiro, spiegava loro che non era il caso di insistere. Questo atteggiamento lo mise in atto spontaneamente sin da quando aveva 8 mesi e non le fu mai inibito anche se, coscientemente, ho sempre evitato di farle continuare l’azione.
Sia Barbara che io, l’abbiamo iniziata nei rudimenti del lavoro, senza mire agonistiche le abbiamo dato alcune impostazioni. Il lavoro ci ha legato ancor di più a lei e lei ci ha mostrato quanto nel lavoro trovava la sua identificazione. Di notte dormiva accanto a me, mentre i vari pisolini giornalieri li faceva con Arowen, Eowyn e Faal. E insieme a loro tre ha cresciuto, dopo un paio di anni, Real ed Ekra (i rossi Saarloos).
L’impronta educativa lupina che le hanno dato i Saarloos, hanno permesso in Tortuga lo sviluppo di un comportamento più rituale che materiale, facendone un Pastore Tedesco estremamente equilibrato.
Tale era la forza e l’equilibrio in lei, che è stata l’unica “amica” di Christal, Cane Lupo Cecoslovacco salvato dall’eutanasia per aggressività, e vissuto con noi dai suoi 6 anni in poi; lui non andava d’accordo né con gli esseri umani (esclusi Barbara e me) né con i Cani (sia maschi che femmine), Tortuga era l’eccezione, quella con cui (finché il fisico l’ha assistito) ha passato del tempo insieme.
La forza e l’equilibrio che sprigionava in ogni atteggiamento, le hanno permesso di diventare un aiuto fondamentale per il recupero di Teach, Cane Lupo Cecoslovacco, che già a pochi mesi manifestava delle problematiche dovute a brutte esperienze vissute con il sapiens che lo aveva preso (cucciolo di tre mesi) in allevamento. Tortuga ha avuto un ruolo fondamentale nel suo reinserimento nella vita sociale.

Barbara - Tortuga è un Cane forte, docile, duttile; è forse, quello che si intende per un Pastore Tedesco di altri tempi. Ossia di quando i CaniLupo (così venivano chiamati negli anni ’60 – 70) erano soggetti saldi e affidabili, capaci di compiere opere da ‘’film’’.
Sarà stato un caso l’avvenimento di quel tempo di Zanna Bianca e di Rintintin?!

Qui il video fotografico di Tortellina :D

30 aprile 2018 - Buon Compleanno fra noi piccola grande Thika Theila di Oroval…la nostra meravigliosa Tortuga!!!

Settembre 2020 Video di Tortuga - fra giochi e simpatia - Ti guardo e vedo quella piccola massa di pelo meravigliosamente grigio che mi saluta dalla macchina. ... Mi sembra solo ieri che ti portavo con me al lavoro e che in pochissimi giorni eri già diventata la mia spalla. Sempre pronta a intervenire, a giocare, a mangiare, a dormire (se proprio non si poteva fare altro) eri diventata un punto di riferimento per il Campo Scuola.
Mi sembra solo ieri che ti tenevo in braccio mentre facevamo colazione e condividevamo pane e nutella!!!
Se penso che sono passati 10 anni, non ci credo, perché sei ancora folle e infantile come quando pesavi solo pochi chili.
Non cambiare mai Tortellina, e soprattutto non crescere!!! <3 :D - Tortuga:”non ti preoccupare, non ho nessuna intenzione di crescere”;) :D :D

Barbara – dopo quasi un anno di punti interrogativi che purtroppo non stanno ricevendo risposta (ce l’ho con la situazione che il Mondo intero, sotto il giogo sinistro della politica, sta vivendo), di tanto in tanto fuggo dalla realtà. Il mio fuggire non è qualcosa che ha a che fare con follie particolari ma è un piccolo viaggio nel passato.
‘’Il campo scuola è ben curato, ospitale, raccolto e, nella sua semplicità, è un luogo che ti permette di estraniarti per qualche minuto dalla realtà. … il ring di lavoro è invitante, non riesco a non entrare e a non rivivere momenti di Vita vissuti con i miei Cani - La preparazione ai Campionati, le corse per stemperare la tensione e le piccole sequenze per non dimenticare le cose vissute. …
Ho sempre ritenuto importante lavorare con il proprio Cane per omaggiarlo di quella particolare attenzione che lo rende speciale anche ai suoi stessi occhi. … Come Animale collaborativo, non può non avere una parte / un ruolo nelle faccende del Branco che non sia il solo ‘essere usato come scusa per uscire o come surrogato espressivo’; no, Egli deve essere ‘qualcuno’, ‘qualcuno che può dire chi è e farlo vedere’. … Inutile sottolineare che nelle faccende del sociale prettamente umano non ha molto spazio per parlare, ma in tante tantissime altre è un Elemento validissimo. … Ora, senza dover sfruttare la sua opera, trovo giusto che il Cane abbia la possibilità di ‘’aiutare’’ come qualsiasi altro membro della Famiglia. … Noi, nello svolgimento di ‘’forme ludiche’’, è quello che facciamo.

30 settembre 2020 – rubo qualche minuto ai Ragazzi che stanno lavorando, ed entro in campo con Tortuga. Rivivo emozioni del passato, vivo la sua splendida emozionalità, vivo e gioco con Lei e, per attimi sospesi nel tempo, siamo due Infanti seri e felici di poter essere come siamo <3 <3 ''

Un Grazie di Cuore a Paolo che ci dà la possibilità di farlo. <3

Tortuga - 10 anni e mezzo - settembre 2020

È il 24 febbraio del 2021, è il compleanno di Tortuga. Sono giorni che penso a cosa regalarle per festeggiarla. … Pensa che ti ripensa, non trovo niente che possa darle una gratifica particolare. A Lei piace fare qualsiasi cosa, l’importante è fare. Se volessi farle un dispetto, ecco, non dovrei farle fare niente. Allora si che la renderei triste.
Ma perché farle un dispetto?! Poverina, che male ha fatto?! E poi fare un dispetto ad un Animaletto non ha alcun senso. È cattiveria pura.
…continuo a pensare …
TROVATO!!!
Domani mattina la porto con me al campo. Paolo ha pulito tutto. Il ring centrale, quello del lavoro, è immenso … sembra quasi uno stadio! … potremo volteggiare insieme su quell’erbetta appena tagliata che profuma di fresco mattino.
Si ok, è andata!
Come da copione scendiamo. Solo alcuni passi sul ring d’onore, ci bastano per sentirci vicine.
A dire il vero non so se il regalo l’ho fatto io a Lei o Lei a me. Camminare con Lei su quel prato mi fa bene. Mi porta lontana dal tempo. Il mondo resta fuori. La Natura regna sovrana incontrastata, e l’equilibrio che si perde nella società umana, trova il modo per tornare a galla.

Grazie Tortuga per questi minuti insieme, per una passeggiata al di là del pesante cancello di ferro che nessun altro può oltrepassare
Buon Compleanno Tortuga - 11 anni - Grazie

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I Pastori Tedeschi della nostra Associazione "Negli Occhi del Cane''

12 luglio 2018 - Alfa e Arek 28 anni

Stella Grigia

Il nome della nostra scuola è stato a loro dedicato in quanto i primi ad accompagnarci verso la conoscenza del pianeta cane.
La storia di Alfa è la normale storia di un cucciolo che arriva in una famiglia normale (beh, normale è una parola grossa ;) ) e che vive la sua infanzia in maniera tranquilla.
La storia di Arek ha un inizio diverso ma, raggiunta l'età di due anni, il suo cammino è cambiato e insieme ad Alfa ha avuto la sua normale vita da Cane.
Con il loro aiuto, attraverso gli insegnamenti che ci hanno elargito, abbiamo fondato la filosofia della Scuola.
Il 12 luglio è la data della loro nascita, e dopo tanti anni (ad oggi 28) siamo ancora qui a ricordare questi due Grandi Cani ...
commossi ancora nel vedere le poche immagini che abbiamo di loro, poche rispetto a tutto quello che ci hanno lasciato nel cuore.

Ad Alfa e Arek Vom Grauen Stern
rinnoviamo il nostro ''Grazie''

12 luglio 2022

Alfa e Arek compiono gli Anni. … cioè, li avrebbero compiuti oggi.
Tornando indietro nel tempo, a quel mitico giorno della loro nascita, Paolo ed io non possiamo non pensare ai giorni che hanno preceduto il lieto evento.
Tutto è partito da una partenza.
Il nostro socio si segna ad una gara molto importante del Dobermann. La gara si svolgeva in Germania e, da Roma, arrivarci non era proprio una passeggiata.
Due amici, assidui frequentatori della scuola, si uniscono al viaggio, un po’ per amicizia e un po’ per andare a vedere Cani di alti livelli che si esibivano nella competizione.
Eravamo un gruppo davvero affiatato, non mancava occasione per stare insieme. Condividevamo le giornate e spesso anche le serate. I nostri obiettivi erano similari e ‘’all’apparenza’’ (dico oggi mentre descrivo la situazione ma non lo pensavo davvero all’epoca) ci legava un sentimento molto importante.
Essendo una gara di un certo livello e non ‘’dietro l’angolo’’, decidemmo all’unanimità di pagare con i soldi della società la ‘’spedizione’’. D’altronde era con il nome della scuola che loro si presentavano, e perciò ritenemmo giusto che la parte economica venisse sostenuta da ‘’colei’’ a cui andavano i maggiori vantaggi.

Tornando alla nascita di Alfa e Arek, fu proprio in quella gara che il nostro atleta conobbe una coppia, (uomo e Cana :D ) che al prossimo calore di lei, avrebbero tentato la prima cucciolata.

(Detta così sembra un po’ macabra la cosa ma voglio rassicurarvi che è solo il modello di scrittura a far fraintendere la cosa, fra Dolly – Mammina e Neumann’s Janko c’era un rapporto meraviglioso che non includeva demenziali atti sadomaso - si sarebbe fatto sparare piuttosto che farle qualcosa di brutto!)

La cucciolata era studiata in maniera esemplare. Una maniera a cui noi italiani non eravamo molto abituati.
Cioè: Papà e Mamma avevano, oltre a caratteristiche caratteriali molto importanti, caratteristiche fisiche molto particolari. Tali caratteristiche erano una ‘’garanzia’’ per lo sviluppo dei cuccioli.
A quel tempo, non in molti erano attenti al fenomeno della displasia dell’anca, e purtroppo nasceva ‘’più d’un cucciolo’’ affetto da questa de-efficienza fisica.
Non che in Italia ci fosse un assoluto menefreghismo, però … vabbeh in Germania era tutta un’altra selezione. E infatti loro avevano una differenziazione del pedigree che, a seconda del colore della carta ove veniva stampato, denunciava una assenza di displasia dell’anca da tot anni.
L’accoppiamento fra Dolly e Janko sarebbe stato di colore rosa, ossia l’assenza di displasia da ben 5 generazioni!

Durante i momenti di relax della gara, i nostri Atleti conobbero questa coppia. Fra una chiacchiera e una birra, nasce una simpatica amicizia e … voilà … all’annuncio della cucciolata, il nostro socio prenota un maschietto, la nostra amica un altro maschietto.
Tornati dalla gara, per molti giorni non si parlò che di questa bella esperienza e della probabile cucciolata.

Il 12 luglio del 1990 il telefono della scuola squilla.
‘’SONO NATI!’’
Fra i salti il gran vociare e i sogni che correvano veloci, Paolo azzarda una richiesta: ‘’se c’è una cucciola nera per me, sarei molto felice di poterla avere’’.

Due mesi dopo Alfa, Arek e Alf erano in Italia. Dopo un viaggio non proprio cortissimo, approdavano alla scuola. I nostri amici ci hanno raccontato cose bellissime del posto dove erano andati a prendere i piccoli, del loro allevatore e di loro., i cuccioli!

Grazie a un Dobermann, ad un gruppo di amici e a un pizzico di follia, la nostra è diventata realtà!


... continua