Spartaco e Cecco

Spartaco e Cecco sono arrivati al Centro Tutela Fauna Monte Adone ancora cuccioli, in gravi condizioni, a seguito di un incidente stradale.
La loro è stata una battaglia disperata, disputata giorno per giorno, mese per mese, assieme ai volontari del Centro che si sono presi immediatamente cura di loro, passando attraverso le delicate e impegnative fasi di cura e riabilitazione di questi due lupi, nel totale rispetto della loro selvaticità, limitando il contatto con l’uomo allo stretto necessario.
Solo dopo diversi mesi Spartaco e Cecco, diventati nel frattempo due splendidi esemplari e completato il loro complesso iter riabilitativo, sono tornati in libertà sull'Appennino Tosco Romagnolo, grazie a un preciso progetto nato in collaborazione con le province di Rimini e Arezzo, con il supporto tecnico del Wolf Apennine Center e con la supervisione scientifica dell’I.S.P.R.A. (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
L'emozionante storia di Spartaco e Cecco, dal momento del ritrovamento da cuccioli fino alla completa riabilitazione e liberazione, sarà raccontata in un documentario, “Una Storia di Lupi”, che verrà presentato alla fine dell’anno.


Questa è la storia di Spartaco e Cecco, due cuccioli di Lupo che sono stati salvati e portati nell’area ‘’Just Freedom’’, un luogo dedicato/adibito alla cura dei Lupi trovati in difficoltà (feriti) e alla loro riabilitazione; nell’intento di ridar loro la libertà una volta curati e nuovamente efficienti. Questa area è stata realizzata anche grazie all’intervento del presidente di Almo Nature che ha dato fiducia al Progetto Lupo Monte Adone, decidendo di sostenerlo.

Spartaco e Cecco vengono trovati feriti nell’estate del 2013 e prontamente assistiti! – sito www.centrotutelafauna.org/appr/La_storia_di_Cecco_e_Spartaco.xhtml. In questo sito è possibile trovare moltissimi dati su tutto il resoconto dell’avventura dei due cuccioli: scritti e video scientemente impaginati (da non perdere la visione di "Una storia di due Lupi")


Le mie impressioni

Spartaco: nel bellissimo video che riporta scene di vita, assistenza, crescita, vediamo fin da subito, scritte che mettono in luce una coscienza di pensiero identificabile nell’intento dell’uomo di cercare di capire la coscienza di un Animale ‘’diverso’’ da lui, in questo caso, il Lupo. Al fotogramma 0.16, appare una scritta – in fin di vita lottano per ritrovare la libertà …
Mi soffermo a riflettere sul concetto di libertà, al significato che noi diamo a questa parola e a tutto ciò che essa racchiude.

Libertà

Ci sono diversi tipi di libertà e ci sono parecchi equivoci in proposito.
Il genere più importante di libertà è di essere ciò che si è davvero. (Anonimo)


La vita senza libertà è come il corpo senza lo spirito
(Khalil Gidran)

Fare ciò che ami è libertà. Amare ciò che fai è felicità.
(Epiteto)

La libertà non si può spiegare. Si può soltanto respirare senza pensarci, come l’aria, e come l’aria rimpiangerla quando non c’è più. A differenza dei dogmi, non reclama certezze e non ne offre. I suoi mattoni sono i dubbi e gli errori, gli slanci e gli abusi. I suoi confini sono labili, mobili. E la sua rovina è l’assenza di confini, che le toglie il piacere sottile della trasgressione.
(Massimo Gramellini)

Conosco una sola libertà, e questa è la libertà della mia mente.
(Anonimo)

La libertà è innanzitutto il diritto alla disuguaglianza.
(Nikolaj Berdjaev)

Quando perdiamo il diritto di essere differenti, perdiamo il privilegio di essere liberi.
(Charles Hughes)

Ho trovato molte frasi sulla libertà, ho cercato di non entrare nei meccanismi della filosofia per riuscire a vedere con gli occhi del popolo quale fosse il concetto di libertà: amore, felicità, miti, rimpianti, dubbi, slanci, incertezze, coscienza della diversità … è quello che ho trovato, e davvero in nessuno di questi pensieri formulati dalla coscienza dell’uomo, ho potuto riconoscere una capacità animale che potesse concepire un ‘sì astratto pensiero.
Libero dai vincoli, non è il credo degli Animali, libero dagli schemi e libero in un territorio senza confini, non è il pensiero degli Animali. Noi abbiamo i confini nella mente e quindi tutto ciò che delimita un luogo ci opprime quasi stesse per strangolarci. Il concetto che ha l’uomo della libertà è un fatto creato dall’opposizione al servilismo e alla dittatura, liberi dagli schemi in un ambiente senza mura è l’idea che l’umano ha della libertà. Liberi di correre e di giocare, liberi di amare e di dormire.
Se pensiamo a cosa è importante per un Animale, tutto questo ci sembra pazzesco: l’Animale ha bisogno di certezze e più vive nel Selvatico e più ne ha bisogno, più è evoluto e più sente la necessità di appartenere ad un sistema multiplo composto da individui come lui, con i quali formare una Famiglia e con essa sentirsi legato. Vidi dei filmati di Antonio Iannibelli, fotografo documentarista che da anni segue le impronte del Lupo che abita sugli Appennini, e mi colpì come alcuni soggetti del Branco ripreso, pur essendo adulti, non avevano nessuna intenzione di unirsi alle caccie dei compagni, e diligentemente, quando questi partivano, si ritiravano nel lato sicuro del territorio in attesa del rientro dei cacciatori.
Per un lupo, visto che è di Lupi che parliamo, il territorio, il Branco e la certezza delle regole è tutto. Senza l’equilibrio del Branco la vita è appesa a un filo!
Si affida all’istinto e all’equilibrio delle sua specie, Animali che vivono nella assoluta docilità del rispetto.
E che senza la giusta educazione ad essa, sono individui smarriti facili prede dei cacciatori di taglie!

Termino con altre due frasi storiche che credo possano esprimere sinteticamente il discorso accennato –

Liberare se stessi è una cosa, sostenere il peso di quel sé liberato è un altro.
(Toni Morrison)

Spesso è più sicuro essere in catene che liberi.
(Franz Kafka)

Spartaco e Cecco rappresentano tutto quanto appena espresso e cioè l’insicurezza del fuori dal recinto!

Un cucciolo divorato dalla rogna, che a stento sembra che respiri, alimentato a forza (imboccato), con un sondino che lo aiuta a respirare … il piccolo Spartaco, vittima dell’uomo che lo ha investito procurandogli un trauma cranico, vittima della rogna diffusa, vittima … si trova ora tra la vita e la morte.

- La Rogna: un’infezione della pelle che porta il soggetto che viene colpito ad avere problemi di arrossamento cutaneo, perdita del pelo, disidratazione e irritabilità comportamentale dovuta al disagio fisico (prurito e perdita del calore corporeo).La Rogna sarcoptica è stata introdotta volutamente dall’uomo (che poi ne ha perso il controllo), nel mondo del Selvatico nel 1909 (in America, dai veterinari della fauna selvatica di Stato) nel tentativo di contribuire a sradicare il Lupo e il Coyote. Gli scienziati ritengono che il fastidioso acaro che causa la malattia, ha effettivamente sterminato le popolazioni di: Coyote, Volpi e Lupi.
- Recenti studi dimostrano che circa un quarto dei branchi di Lupi in Yellowstone sono affetti da rogna sarcoptica; anche se la malattia in sé non è fatale, la perdita del pelo e la repressione fisica degli Animali affetti, possono spesso portare a condizioni potenzialmente pericolose per la vita di ipotermia, malnutrizione e la disidratazione. (ricerca è stata condotta dal Nord Rocky Mountain Science Center USGS in collaborazione con il National Park Service)

Articolo pubblicato sulla Gazzetta di Modena – 11 gennaio 2015
Lupo morto sull’Estense: aveva la rogna
Un altro lupo con la rogna. Dopo l'allarme di metà dicembre, per l'esemplare trovato morto a pochi metri dal cimitero di Trignano (Fanano), ora ci si porta nel tratto Appenninico della Nuova Estense....
Un altro lupo con la rogna. Dopo l'allarme di metà dicembre, per l'esemplare trovato morto a pochi metri dal cimitero di Trignano (Fanano), ora ci si porta nel tratto Appenninico della Nuova Estense. Qui giovedì sera, intorno alle 20, un giovane lupo è stato investito da un'auto in transito. Il conducente è sceso chiamando subito i volontari del Centro Fauna Selvatica "Il Pettirosso", ma per l'animale non c'era nulla da fare: è morto praticamente sul colpo. Già ad un primo sguardo però gli operatori erano rimasti colpiti dal suo stato debilitato, e le analisi hanno confermato i sospetti: un altro caso di rogna. «Probabilmente ha avuto un calo di attenzione dovuto alla malattia – spiega Piero Milani, responsabile del Centro – e l'attraversamento gli è stato fatale. Siamo preoccupati: i lupi non sono tanti in Appennino e non vogliamo che questa malattia metta a rischio la loro sopravvivenza». Di qui l'appello a contattare immediatamente gli operatori (cell. 3398183676) in caso di avvistamento di lupi in apparente stato di denutrizione: «Non attaccano le persone e sono facilmente curabili – sottolinea Milani – ma dobbiamo raggiungerli in tempo». Oltre che per conservare la specie, la lotta contro la rogna è importante anche per proteggere cani e gatti nelle zone agricole.

Colpiscono le immagini delle cure alle quali si affida, inerme, incapace di capire e bisognoso/desideroso di quelle attenzioni ‘’cure parentali’’ concesse solo da colei che l’ha messo al mondo … ma ora la sua Mamma non c’è, e lui si trova in un mondo che non gli appartiene ma dove l’uomo cattivo, che non fa che inveire sulla Natura, per fortuna è lontano! … altri uomini, con altre idee nella testa per lui!

Minuto 01.19 - Mentre le immagini scorrono penso al suo Branco, dove sarà il suo Branco? Avrà ancora un Branco? Era solo sul ciglio della strada quando è stato ritrovato … non conosco i Lupi come vorrei, e non riesco a pensare ad un Branco che lascia un cucciolo; però è vero pure che la legge del Selvatico è molto dura, e molti cuccioli muoiono per colpa della rogna e non perché vengono abbandonati, e molti soggetti deboli vengono abbandonati perché ‘’la vita costa cara’’ e un debole viene sacrificato. Pensare ad una Famiglia che abbandona un piccolo per noi è crudele all’invero simile, ma non dobbiamo pensare a come ‘’noi pensiamo’’ e a come ‘’noi ci comportiamo’’, è il loro modo di vivere e di interagire che dobbiamo tenere a mente, ed è su come vedono e vivono le cose loro che dobbiamo ragionare, estraniandoci dal sentimentalismo umano pur non tralasciando cosa c’è oltre lo steccato o ci sarà una volta che un cucciolo sarà di nuovo in grado di camminare e nutrirsi senza aiuti manuali. In Natura, sempre riflettendo su quel che accade a chi è debole, che sia quest’individuo un cucciolo di cacciatore o una preda, rivedo con tristezza scene di soggetti claudicanti, anziani o malati, che dapprima rimangono chiusi protetti dal Clan, e poi, con il passare dei minuti della caccia, vengono abbandonati alla loro sorte … pazzesco per noi osservare l’indifferenza che si crea fra il Gruppo delle prede nel momento in cui i cacciatori stancano, accerchiano e immobilizzano il povero malcapitato …questa realtà, per noi pazzesca, è ‘’realtà’’, e allora forse il piccolo Spartaco è rimasto indietro, non per essere preda certa, ma perché il Branco, spaventato probabilmente da situazioni anomale e agenti esterni, è fuggito per salvare la pelle. Oppure, il piccolo una Famiglia non ce l’ha più perché qualcuno o qualcosa, forse l’uomo direttamente o forse trappole messe dall’uomo, l’hanno decimata.

Senza la sua vera Famiglia, se si salverà, come farà a sopravvivere lontano dal centro?
Anche se qualcuno, come si vede nel video al minuto 02.10, si improvvisa Balia ipotetica, e simula un insegnamento delle arti di caccia che iniziano sempre, prima con l’arte predatoria (attività ludiche della zona rendez-vous), come farà il piccolo divenuto adulto lontano dal suo mondo capire cosa è meglio per lui?...non basta muovere appena un Topino morto per stimolare e istruire il senso di caccia.
Il Lupetto risponde anche se ancora completamente barcollante, e tanto è determinato da carambolare all’indietro dopo aver avuto la meglio su quel Topino morto stecchito?


Cecco: dopo un mese dal ritrovamento di Spartaco, ecco arrivare al centro anche Cecco.
Curiosa la scritta che accompagna il ritrovamento di Cecco ‘’vedi foto’’ incidente? Due zampine rotte, gli anteriori, forse è caduto ... resti di cibo accanto a lui … la rogna, se non con il tempo le fratture, lo sta uccidendo! … cibo attorno a lui, il Branco non lo ha abbandonato! … perché lui non lo hanno abbandonato e l’altro si? Allora forse è vero che l’altro, il Branco non lo aveva più! …
Per Cecco, come fanno i ricercatori o le persone che lo hanno trovato, a sapere che erano passati giorni dall’incidente, prima ancora di poterlo visitare,se incidente è stato e non una doppia frattura causata da una caduta in seguito ad una fuga?…e come hanno fatto a non sorprendere il Branco di ritorno per il foraggiamento al piccolo o come fanno a sapere che un membro del Branco lo stava foraggiando?... forse i genitori sono stati catturati per un qualsiasi lieto evento (parere tuttomio, per poterli esporre in bella mostra nei giardini zoologici o nelle riserve strutturate per le visite a pagamento); di certo non voglio pensare che sono stati uccisi; queste sono cose, che si sa, accadono oltre oceano, e non appartengono a furfanterie italiane – voglio ben sperare!
Probabilmente la mia è solo mala fede, e di questo chiedo scusa, ma d'altronde del Mondo Selvatico si sta facendo un gran commercio e quindi mi viene facile pensare in malo modo … sicuramene qualcuno ha visto qualcosa e ha prontamente avvertito le autorità di dovere che altrettanto prontamente sono intervenute.
E di certo non sono intervenuti per ricavarne audience per il programma.

Le immagini si susseguono e l’assistenza che Cecco riceve è ammirevole. Lui è buonissimo, si fa maneggiare e accondiscende come la sua docilità ci mostra e insegna, ad ogni attenzione/cura che gli viene servita.


Mano a mano che i giorni passano, i medici iniziano a formulare alcuni timori sulla reale totale ripresa delle zampine di Cecco e sulla vista di Spartaco. Eh si! Il trauma cranico sembra aver creato alcuni disturbi alla sua vista … per entrambi si teme la possibilità che debbano rimanere nella riserva a vita senza alcuna possibilità di tornare nei boschi.

Il documentario ci fa vedere due cuccioli sereni, che giocano (minuto 06); Cecco con le zampine steccate e Spartaco che gli gira intorno saltellando, come se Cecco fosse un Totem indiano. Sono splendidi da vedere, sembrano realmente due inseparabili Fratellini, sono un Branco!
A confermare questa impressione ecco Cecco che si accoccola accanto a Spartaco, e tutti e due si abbandonano al silenzio della notte (minuto 07).

In tutte le immagini che abbiamo visto fino ad ora, Cecco si affida sempre a Spartaco; Spartaco nonostante i problemi alla vista è sicuramente più in forze rispetto a Cecco, però non credo che il suo comportamento (di Spartaco) facilmente visibile a tutti, su quello di Cecco, sia da attribuire solo ad uno stato di salute, bensì ad un ruolo gerarchico di competenza, che è sicuramente differente da quello di Cecco; Cecco, deficitario a causa delle fratture e delle fasciature, è di certo un soggetto che supera lo stadio di Spartaco, però ora, la situazione e lo stesso ruolo non consentono altra condotta …!

Minuto 08.24 – trasferiti dal box ad un recinto grande con prato, piccola boscaglia e tana all’interno di quest’ultima, è Spartaco il primo ad uscire dalla gabbia di trasporto. Esce di corsa e procedendo al trotto veloce si allontana di un po’, è guardingo, diffidente come si addice ad un Lupo.Il nuovo territorio!
Io non conosco di loro che quello che appare nelle immagini per cui non so se i tempi sono quelli riportati oppure no; in ogni caso non è Cecco ad andare in avanscoperta e come ho visto fare alle mie Saarloos che, è vero non sono Lupi, ma appartenendo ad una razza che mantiene determinati rituali, in Spartaco e Cecco rivedo Eowyn e Arowen, la Sentinella, la Balia e il Leader fra le due.

Inutile negare la mia emozione nell’ammirare quel comportamento! Fantastico!
E ancora una volta trovo conferma di quanto è vero, il pensiero della nostra scuola/filosofia in merito alla credenza popolare che il Cane non debba varcare per primo la soglia di casa.


- In Natura, Alfa, il custode della saggezza, nelle situazioni nuove, non è mai il primo a mettersi in mostra, perché, se nella novità dovesse celarsi un pericolo, Alfa non deve correre il rischio di rimanere ferito. Nel gioco degli scacchi, sono le pedine ad essere sacrificate, nel Branco, molto spesso è Beta ad osare, ad accertarsi; e questo perché in lui, l’aggressività, intesa come capacità di reagire ad una minaccia, ma anche, il coraggio di reagire ad una negatività, è più forte che in qualsiasi altro membro del Branco.

Le nostre Saarloos, mostrano questo atteggiamento, in tutte le nuove situazioni. Sin da piccoline, i ruoli sono stati evidenti: Eowyn, giocosa ed avventuriera, Arowen prudente e assennata. Nelle esplorazioni del territorio, Eowyn si è sempre anteposta ad Arowen, e solo quando il territorio diventava amichevole, Arowen la sorpassava e dirigeva l’uscita. Nella conoscenza delle persone, Eowyn si è sempre fatta avanti per prima, per cercare di capire chi fosse l’estraneo, difficilmente Arowen ha concesso e/o concede (ora) la sua vicinanza, tenendosi a più di qualche metro dall’estraneo.
Solo in una circostanza i ruoli sono cambiati.

Mi soffermo per un attimo ancora sull’argomento, uscita dalla porta di casa, per mettere in evidenza un problema molto diffuso nel conflittuale rapporto dell’Uomo con il Cane.

Una delle famosissime dieci regole d’oro del comportamento del Cane (o undici o dodici, ho perso il conto!), onore e lustro di chi si ritiene tecnico del settore, dice: il Cane accompagnato dal suo proprietario, non deve mai passare per primo dalla porta.
Sono d’accordo se il collegamento dell’affermazione è in relazione al discorso del cucciolo che, titubante, il primo giorno di uscita dalla tana aspetta che Mamma lo venga a prendere e lo guidi nel superamento del gradino, accompagnandolo verso la conoscenza del mondo, che là fuori, lo attende; altresì, non sono d’accordo, se il collegamento non è null’altro che la comparazione, o meglio, il ri-proponimento di un comportamento umano intorno alla buona educazione, che esorta a lasciare sempre il passo alla persona di cui si ha rispetto o per cui si deve rispetto (persone anziane, persone di elevato grado culturale, sociale, parentale, ecc.).
È vero che è di rispetto che stiamo parlando, ma un conto è il comportamento naturale nell’ambito del proprio nucleo familiare e un conto è il comportamento acquisito e/o dovuto per una visione corretta del vivere umano.

In Natura, il cucciolo viene protetto, in quanto del Branco, la futura forza; il leader viene protetto, in quanto nel Branco, il custode della conoscenza. A protezione dei cuccioli si pongono, il leader stesso se il Branco è un Branco di fresca nomina, oppure il Lupo-Balia se è un Branco già affermato da tempo. A protezione del leader, si pone il Lupo-Beta e, in relazione a lui, i sottoposti. E comunque, tutto il Branco si mette in protezione dei soggetti più importanti.

‘’… È sempre Eowyn ad andare in avanscoperta
e Arowen a prendere la guida nel terreno familiare…’’

Come in tutte le cose ci sono momenti in cui un comportamento è più idoneo rispetto ad un altro e viceversa.
È quindi logico che se al mio fianco ho una creatura da proteggere, non la metterò mai in condizione di andare avanti, è logico che mi anteporrò a lei, per accertarmi che al di là della porta non ci siano pericoli in agguato; affacciandomi e accertandomi, imporrò alla creatura di aspettare il mio benestare per venirmi accanto.
Il cucciolo (piccolo o grande che sia il Cane che ho in custodia non ha alcuna importanza se considero negativa/pericolosa per lui la situazione da affrontare) resterà al suo posto rispettando il mio desiderio, se ha fiducia in me, se mi vede come la Balia che ha sostituito la sua Mamma; si muoverà invece, se per lui non rappresenterò nient’altro che l’altra parte del guinzaglio, ossia un mezzo indispensabile per aprire le porte e arrivare al parchetto prima di poter dire ‘bahu!’ … il Cane che oltrepassa, in maniera frenetica, il sapiens che lo conduce, lo fa per mancanza di considerazione di quest’ultimo.
Questo Cane, che non ha il giusto riguardo per il sapiens con cui divide la propria vita, non si anteporrà mai ad esso per proteggerlo, anzi, nel momento in cui avrà un problema, o scapperà da quel sapiens o se ne farà scudo, andandosi a posizionare dietro di lui – Alfa conduce in situazione tranquilla o in territorio familiare, Alfa va protetto in caso di pericolo.
Vorrei però, che dopo quanto detto, non consideriate Alfa un codardo che mostra il suo coraggio solo in situazioni tranquille, Alfa è il re protetto dalle sue guardie, ma sempre presente tra le fila del Branco, pronto ad intervenire quando serve, e a prenderne la testa. Per questo motivo il soggetto riportato nell’esempio non può essere scambiato per un re, ma semplicemente per un insicuro messo in condizione di dettar legge a suo piacimento, dal proprio sapiens.
Non sapendo come gestire la situazione, nel momento del pericolo manifesta la sua insicurezza andandosi a nascondere dietro le gambe che conosce meglio, parandosi o cercando di sparire per non essere coinvolto; spesso l’insicurezza si manifesta in apparente audacia, mentre è solo codardia.

Ho notato invece, che al rientro a casa dopo la passeggiata, non è mai il gregario a entrare per primo, assolutamente no; infatti egli attende che sia Alfa o un diretto superiore a passare l’uscio.

Fatto accaduto nel febbraio del 2013 _ Il piccolo RealLupo, ormai cucciolone di 12 mesi, quando è l’ora di rientrare, aspetta sempre che sia Faal (4 anni) a saltare per primo dentro la cucina… una mattina, Faal non era nelle vicinanze così ho detto a Real ‘’su va dentro!’’… in risposta alla mia esortazione, Real prima si è seduto, poi si è addirittura sdraiato, e nonostante lo incitassi a riprendere una posa un po’ più decorosa, lui non mi ha dato retta … da lì a poco è arrivato Faal.
Faal, mi ha guardata, ha guardato Real ed è entrato in cucina; subito a ruota Real lo ha seguito.

Un po’ umiliata dalla mia ignoranza,dopo questo fatto, ho cominciato ad osservare tutti i miei Cani nel momento in cui rientravano in casa, sia rispetto alle loro gerarchie sia rispetto al rapporto che avevano con noi, e dopo una semplice addizione 1 + 1 sono arrivata alla conclusione che Real non entrava per primo perché doveva entrare prima Faal, ordine gerarchico superiore rispetto a lui!

D’altronde, è questa una regola che vale anche per noi: quando rientriamo in casa, sono i nostri Genitori ad aprire l’uscio e ad entrare per primi; noi diligentemente aspettiamo, e dobbiamo aspettare molti anni prima di avere le chiavi di casa ed essere noi a fare il primo passo per varcare la soglia.

(Tratto dal libro: ‘’Diario – Similitudini fra Cani e Lupi – Illuminanti Riflessioni’’ di Barbara Tullio e Paolo Caldora)


Minuto 09 – le stagioni si susseguono e i due Lupetti rimangono nella zona rendez-vous come Natura vuole … però a loro mancano degli elementi fondamentali, o anche un solo elemento, direi il più importante di tutti: manca il Branco degli adulti o anche solo un adulto, la Mamma o la Balia casomai; quel soggetto che in Natura si prende l’onere e l’onore di istruire i piccoli!!!
Se davvero verranno riportati nel bosco, quello aperto senza recinzioni di sicurezza, la sola ‘’memoria antica’’ riuscirà a dar loro qualche chance di sopravvivenza?! … sapete, l’uomo non conosce la realtà della Natura, i troppi anni lontano da quel mondo, gli hanno fatto dimenticare i tanti disagi, i tanti pericoli, il significato degli odori che non appartengono alla tal specie animale ma ad un’altra molto pericolosa, quegli odori che appartengono al grande cacciatore armato: l’uomo! … l’uomo non dà molta importanza all’odore, all’istruzione, alla Famiglia, al contrario di quanta invece ne dà il Selvatico nel particolare di questo discorso, e ne dà l’Animale, generalizzando per estensione fino al nostro Cane (da qui i tanti problemi di incomprensione fra noi e i nostri Amici quattro-zampe!

Primi piani di Spartaco staccano per far posto alla scritta ‘’l’ultimo passo per il pieno recupero di Cecco è la rimozione della placca alla zampa. Dopo due mesi nel recinto i veterinari decidono che è giunto il momento di operarlo’’.

Minuto 11,51 – Cecco con la museruola è pronto per essere operato.
Lui è tranquillo come sempre e si lascia maneggiare come il più fiducioso dei Cani (a cosa porterà questo una volta nuovamente libero? Temerà l’uomo come la legge di Madre Natura impone ad alcune sottospecie che hanno avuto la sfortuna di conoscerlo nel suo lato meno sentimentale?! … non lo sappiamo, possiamo solo sperarlo!)

Sveglio dall’operazione (non sappiamo se subito dopo e dopo un po’ di tempo, che potrebbe essere solo qualche ora o qualche giorno), Cecco esce di corsa dalla gabbia di trasporto posizionata nel giardino – zona rendez-vous; esce e corre dietro la boscaglia… cerca Spartaco? … SI!!! … entusiasmante il rincontro, una serie di atteggiamenti infantili parlano di ruoli ben definiti: la docilità di Cecco e le riverenze dovute in risposta ad un rientro; praticamente un ospite che omaggia il proprietario. Questa saggezza sociale, la possiamo riscontrare in maggior misura negli individui caratterialmente superiori, perché non scordiamo che il soggetto più docile, più rispettoso e più istruito/dotto sulle regole del Branco è colui che conosce l’intera scala e sa essere ultimo e primo; non dimentichiamo che l’equilibrio di un Branco è dato dai due elementi più importanti ‘’Alfa e Omega’’ … nei due minuti di questa ripresa (mix di riprese) possiamo vedere tutto il corso e l’evoluzione delle azioni/atteggiamenti che parlano della superiorità gerarchica di Cecco. Questi due minuti 12° - 14° sono davvero bellissimi! Da notare l’atteggiamento di Spartaco al rientro di Cecco: dapprima sembra leggermente spaesato… forse l’odore dei farmaci o dei bendaggi vari… mano a mano si rilassa, gli odori si mescolano nuovamente e l’odore che forse surclassava quello proprio del soggetto finalmente riappare.

Minuto 14 – il nuovo capitolo intitolato ‘’la liberazione’’
Ripensando al concetto di libertà, un brivido mi attraversa la schiena.
I due Lupi, dopo 9 mesi vissuti in un mondo che è diventato il loro mondo, si ritrovano catapultati in un contesto similare ma ‘’nuovi odori, nuovi prati e nuovi alberi’’ … muniti di radio collari, ai quali non sappiamo se ci sono abituati, ma forse no, perché l’interazione con il mondo umano doveva essere ridotta al minimo indispensabile e un collare non fa certo parte del Selvatico anche se da un po’ di tempo è diventato di moda con la scusa del monitoraggio per la cura e prevenzione …

Minuto 15.25 – la scritta sulla libertà!
… le immagini filmate si alternano con maestria scenografica fra quelle degli operatori e quelle che direttamente arrivano dai radio-collari.
I Due escono correndo dalle gabbie di trasporto … più che una corsa verso la libertà a me sembra una fuga!
Un collare pesante addosso, un posto nuovo, mille odori nuovi, cosa penseranno? … escono di corsa … potrebbe essere una fuga da quella situazione, una fuga dalle persone, una fuga alla ricerca disperata di qualcosa di familiare... ma non sono Elefanti la cui memoria è proverbiale, credo che quel qualcosa di familiare che cercano sia da collegare a ciò che fino a quel momento è stata ‘’casa’’.

I miei Saarloos, quando sono in un posto sconosciuto, pur assomigliando nel contesto a quello abituale, non sonotranquilli e al minimo rumore o percezione odorosa si mettono in allarme, fino ad arrivare ad un fuga seppur di pochi metri. Non scappano da me, ma dalla situazione andando in cerca del luogo sicuro; è per questo che nel vederli correre via (i due Lupi), non ho pensato alla corsa verso la libertà ‘’nostra libertà’’, ma ad una fuga, probabilmente non dalle persone ma dalla situazione.
I miei Saarloos ed io abbiamo un buon rapporto, ma le certezze della tana del giardino e degli odori familiari, dicono molto di più, soprattutto se non hanno esperienza di territori nuovi - parlando in generale, ma potendo anche farlo nel particolare di questa razza e delle esperienze proprie dei miei.
Il Cane Lupo di Saarloos è una razza giovane ed è nata dall’ibridazione di una Lupa con un Pastore Tedesco. Sono Animali domestici ma non sono soggetti uguali al normale Cane che siamo abituati a vedere al guinzaglio o nei giardini delle case o dentro gli appartamenti. La giovane età e la selezione che li caratterizza, li porta a preservare molto dei lineamenti psico-fisici del Selvatico.
Loro, i miei Saarloos, nel corso di 9 anni, età delle due Sorelle più grandi, hanno messo in luce lati di vita del Selvatico e collegamenti di pensiero e comportamenti nella loro evoluzione o involuzione dipende da che lato vediamo le cose, con e del nostro Amico più fedele, il Cane; hanno messo in luce tutto ciò che un documentarista non è in grado di cogliere!

Pensando a loro e guardando i giovani Lupi, rifletto sul significato del territorio, su ciò che rappresenta e su cosa vuol dire sconfinare. Ecco perché penso più ad una fuga che non ad una corsa provvista di vignette ‘’finalmente liberi!’’.

Fuga – fuggire: cercare di staccarsi il più velocemente possibile da ciò che crea disagio

Nel territorio sconosciuto può esserci qualunque cosa e chiunque; non si invade il territorio sconosciuto se non c’è reale bisogno e se non si è nella sicurezza del Branco.
Un Lupo solitario quando passa da un territorio all’altro, è guardingo e a seconda delle situazione che incontra o avverte, si comporta di conseguenza e sempre con cautela, cautela che può mostrarsi anche in una rapida fuga. Un Lupo solitario è soggetto ad ‘’attacchi/scacciate’’ da parte di un Branco che in quello stesso territorio dimora, e se il Branco occupante non desidera avere un altro membro, ecco che chiaramente gli dice di andarsene. Se il soggetto indiscreto non si sbriga ad obbedire, gli inquilini non saranno davvero teneri con lui.
Diverso è, se è un Gruppo a passare da un territorio all’altro, ma anche in questo caso, nessuno dei componenti lascia le cose al caso!

Spartaco e Cecco sono estranei a tutto ciò che fuori dal centro che li ha curati! In ogni caso, in ogni situazione loro due, pur essendo un Branco, sono forestieri e digiuni di tutto quello che avviene nella realtà del Selvatico; unica fonte di sussistenza per loro è la memoria antica a cui non sarà facile accedere come potrebbe esserlo dopo un’adeguata istruzione data dagli adulti del Branco naturale.

La motivazione per cui un individuo può trovarsi ramingo in territorio straniero, può essere riconosciuta normalmente in una forma di richiesta, e cioè, se questo individuo non possiede un Branco suo, vuoi perché la mano dell’uomo ha colpito senza risparmiarsi e lui è l’unico della Famiglia ad essersi salvato, vuoi perché nella Famiglia di appartenenza v’era un sovrannumero (soggetto doppio) del soggetto caratterialmente uguale

La saggezza dei Lupi sta nell’unirsi per sopravvivere e
per continuare a lasciare le proprie impronte sulla Terra

- La famiglia del Lupo, è un organo socialmente perfetto. Il pensiero che esprimono, nel loro modo di vivere, è la rappresentazione del concetto di insiemi che corrisponde all’unità.

Vi ricordate i primi passi dell’insiemistica alle elementari?

I numeri non sono altro che l’unione di un serie di cose corrispondenti alla quantità che li uguaglia. Es.: all’insieme dei numeri 1, corrispondono tutte quelle cose che sono nella realtà 1, ossia, 1 sedia, 1 banco, 1 matita, 1 quaderno, 1 persona, 1 animale, eccetera, eccetera fino a che vi va di riportare esempi… tutte queste cose ‘’1’’, animate e non, sono raggruppate nell’unica entità che li rappresenta integralmente, il numero 1; stesso concetto vale per il numero 2 e il 3, e così via fino all’infinito numerico.
Bene, anche nell’ambito di una famiglia, abbiamo la stessa evoluzione di concetto, con la grande differenza però, che stiamo parlando di esseri viventi e non di cose, esseri pensanti che volutamente, o naturalmente, incastrano i propri ruoli per creare la perfezione del numero 1 – Inizio di ogni di cosa(Pitagora).

L’unione di due numeri 1 (maschio e femmina – diversità necessaria per avere la possibilità di creare un nuovo numero 1), dà vita a un Branco. E il Branco si completa con la nascita della cucciolata.
La cucciolata: l’insieme di singoli individui che possiedono una caratteristica che li diversifica uno dall’altro e che gli permette, una volta cresciuti, di mettersi in luce per quel compito specifico utile al completamento dell’entità di appartenenza ‘’perfezione che la Natura offre ai suoi figli agevolandoli istintivamente nell’applicazione del processo di Armonia’’.
Armonia facile da cogliere, se solo ci si ferma ad osservarli mentre comunicano fra loro, un dialogo fatto di gesti, espressioni, voci che esprimono un sentimento, un’intenzione, uno stato d’animo inequivocabilmente coerente.

‘’Il Cane, come suo Papà Lupo, esprime solo sentimenti naturali, non concetti ma stati d'animo.
Queste meravigliose creature parlano con il corpo, con le espressioni e con i vocalizzi semplici,semplici come il loro modo di essere.
Parlare con loro, vuol dire comunicare attraverso un’emozione, vuol dire trasporre senza veli,quel che di più puro custodisci nel tuo profondo, ad un altro essere, che ricambierà la tua fiducia rendendoti partecipe della sua armonia.’’

Dal libro: ‘’Alfa, questa sconosciuta’’ di Barbara Tullio e Paolo Caldora

Ciò che rende la famiglia del Lupo, superiore, sta nella personale individualità che muove ogni sua azione, limitata nel progresso delle emozioni, equilibrata nella spontaneità di espressione, volta al solo benessere collettivo. Ogni singolo comportamento è dettato dalla semplicità del bisogno: il bisogno di unire le proprie forze per sopravvivere in un ambiente ostile, il bisogno di procreare per salvaguardare il proprio stato, il bisogno di assistersi e completarsi per mantenere l’equilibrio. Ogni singolo componente del Branco è votato al compimento della sua mansione.

Io sono Uno, ma in realtà non sono che una parte di 1

Teoria di ‘’Uno di Uno’’ - (tratto dal libro: ‘’Diario – Similitudini fra Cani e Lupi – Illuminanti Riflessioni’’ di Barbara Tullio e Paolo Caldora)


… vuoi per via di ciò che è accaduto ai due poveri cuccioli, volendo e dovendo, per sopravvivere affiancarsi ad altri individui possibilmente conspecifici, è alla ricerca/richiesta di appartenere. Il suo avvicinarsi a luoghi non idonei alla conoscenza falsata che si ha di lui, non agevola la sua sopravvivenza, ma il bisogno di nutrirsi è tanto e tale che al povero Lupo non è concessa altra chance.
Che sia il suo avvicinarsi ad un luogo frequentato dell’uomo, o l’addentrarsi in un territorio frequentato ipoteticamente da un altro Branco, il suo fare è lento o veloce a seconda della circostanza. Essere guardinghi spesso aiuta a salvare la pelle (vedi anche l’immobilità in articolo correlato) però pure fuggire può contribuire.
Sapendo di ripetermi, vorrei che il concetto di ‘’corsa - correre’’ sia ben chiaro, perché chi corre, ha sempre un fuoco dietro che brucia!

Minuto 16 – ‘’i due Lupi si agitano dentro la gabbia, cosa staranno pensando, cosa sentiranno? Il loro mondo conosciuto non è più intorno a loro, forse immagini del passato riaffiorano? E come poterlo dire se già del nostro pensiero e dei nostri ricordi sappiamo ben poco...!
Escono dalla gabbia, le immagini mostrano le vedute esterne mixate con quelle dei radiocollari; Spartaco e Cecco corrono via, la coda è tenuta bassa ma non accostata alla pancia e questo ci dice che coprono gli odori non paura ma per diffidenza del luogo; arrivano alla boscaglia poco lontana e si fermano … i miei ricordi mi riportano ai miei Saarloos.
Spartaco tiene la coda più chiusa rispetto a come la tiene Cecco ed è Cecco a muovere i primi passi dentro la boscaglia, mettendo in luce (questo comportamento) la sua superiorità caratteriale.
Appena le gabbie si sono aperte abbiamo visto Spartaco in prima fila ma non possiamo sapere se è perché la sua gabbia è stata aperta un attimo prima, o se è perché è la sentinella a cui spetta il compito della prima avanscoperta oppure se è perché era impaurito. Ora è Cecco il primo, ma non è detto che la sua posizione rimanga questa e la cordata venga pilotata nuovamente da Spartaco; e infatti, nelle scene successive vediamo Spartaco avanti e Cecco dietro (immagini dal radiocollare di Cecco). Ciò conferma che non è vero che è il più forte a dover stare necessariamente davanti, anzi, è la vedetta che va in perlustrazione; è lo scudiero che si pone in protezione del superiore.

Spartaco dopo poco trova l’acqua e inizia a bere, Cecco si avvicina e beve anche lui.
Il loro modo di bere non sembra tranquillo, ma tipico di chi ha bisogno di reintegrare liquidi nell’organismo non solo per uno stress fisico bensì anche per uno stress psicologico.


Citazione della Dott.ssa in Scienze Biologiche Silvia Bonavita – termoregolazione / disidratazione

- La termoregolazione è alla base della sopravvivenza di ogni animale omeotermo (capacità di regolare la propria temperatura corporea) ossia dei mammiferi, di conseguenza del lupo e del cane. Ciò che può apparire a prima vista banale, in realtà è il prodotto di un insieme di processi molto complessi sviluppatisi nel corso dell’evoluzione, in cui i grandi rettili, incapaci di regolare la propria temperatura corporea rispetto quella esterna, si sono estinti favorendo lo sviluppo dei mammiferi.

Per facilità di comprensione, dato che con loro condividiamo da ‘’anni’’ ormai il nostro quotidiano, e siamo abituati a vedere alcuni particolari comportamenti, porterò degli esempi facendo riferimento ad atteggiamenti del cane.

Se si prende in esame un cane, si può chiaramente notare che in condizioni di elevate temperature, comincia ad ansimare; l’iperventilazione che mette in atto, non è altro che un modo per termoregolare la propria temperatura corporea rispetto a quella dell’ambiente esterno.
Ansimando il cane, cerca di cedere il proprio calore all’esterno, l’ansimare spesso è accompagnato da una copiosa salivazione, ciò comporta una perdita di acqua richiamata sia dagli spazi extracellulari sia dalle cellule stesse; il tutto determina in una perdita di acqua anche nel sangue che di conseguenza diventa più spesso, ciò può, se prolungato nel tempo, alterare i valori del pH sanguigno che devono invece rimanere stabili. Al fine di evitare la disidratazione, il cane attiva un comportamento necessario a mantenere il bilancio idrico nell’organismo, bevendo molta acqua. Pertanto in condizioni di temperature esterne elevate, uno dei meccanismi che attiva per termoregolarsi consiste nell’iperventilare per cedere calore all’esterno e bere acqua per reidratarsi.
Altro aspetto, è quello di leccarsi spesso il pelo, perché in questo modo ricostituisce quel film idrico sottilissimo che riveste la cute e che lo aiuto nella termoregolazione.

Questo tipo di ‘’stress’’ fortemente dipendente da fattori ambientali, ha una risposta fisica e nervosa, ossia la si può avere sia in seguito ad uno sforzo fisico che ad una condizione mentale; la stessa risposta infatti, si osserva anche in un cane che vive una situazione stressante da un punto di vista psicologico.
Quante volte abbiamo potuto vedere un cane leccarsi in maniera insistente, o ansimare, o sbavare, o ancora bere acqua in maniera/modalità esagerata(diversa dalla norma)? Il bere molta acqua in poco tempo crea una reidratazione potenzialmente immediata ma, un accumulo di grande quantità di liquidi nello stomaco, provoca relativi problemi di dilatazione e/o torsione dello stomaco, nei casi più gravi, in particolare nei soggetti di grossa taglia.
Inoltre bisogna tenere conto che, l’immettere molta acqua nell’organismo, non riequilibra i Sali minerali che si sono persi e quindi si crea un’alterazione dell’equilibrio osmotico tra la cellula e gli spazi intercellulari, non a caso cani disidratati vengono sottoposti a flebo di Cloruro di Sodio e non semplicemente di acqua.

Questi comportamenti, sono tutti meccanismi regolati dal sistema ipotalamico che a sua volta controlla il meccanismo ormonale dell’adrenalina.
In condizioni di paura, eccitazione o forte disagio, aumentano i livelli ematici di adrenalina, regolati dai centri ipotalamici, che portano ad alterare il bilancio idrico tra gli spazi intracellulari e quelli extracellulari, determinando l’attivazione della sudorazione nell’uomo e dell’iperventilazione e similari, nel cane. Questa continua perdita di liquidi attiva i centri della sete dell’potalamo, richiedendo apporto di acqua a causa anche del conseguente ispessimento a cui va incontro il sangue.

Abbiamo parlato di cani, ma non è un meccanismo solo dei cani, lo è un po’ di tutti i mammiferi, ed è tanto più sviluppato e accentuato, quanto più evoluti essi sono, fino ad arrivare alla sudorazione che è molto evidente nell’uomo!

La marcia riprende e abbiamo sempre Spartaco davanti!
Il territorio continua ad essere un luogo sconosciuto e fino a che non diventerà familiare, non sarà Cecco a dare la direzione: Arowen si pone davanti ad Eowyn solo quando il luogo è sicuro oppure quando deve prendere una decisione importante.

Una cosa in ogni caso mi dà da pensare: perché ci sono pochissime immagini che riprendono Cecco? – forse il radiocollare di Spartaco funziona male?...forse Cecco non cammina bene per via delle fratture che lo hanno lasciato claudicante?...forse le immagini di Spartaco sono … andate insieme a lui …!

Ed ecco la nuda e cruda realtà: minuto ‘’Poco tempo dopo, il Lupo Spartaco sarà vittima di un altro incidente causato dall’uomo, nel quale perderà la vita. Questa è la sua corsa di libertà’’ la scritta che appare ci mette davanti al prezzo pagato da Spartaco per la concezione di libertà dell’uomo ‘’Spartaco muore per un incidente causato dall’uomo’’ (Investito? Fucilato? Avvelenato? … non lo so!)

Il Sole riaccende questo momento buio e Cecco avanza verso quella luce, i raggi s’infiltrano fra i tronchi della boscaglia e Cecco sembra seguirli.
Un Lupo in Natura difficilmente si sposta di giorno perché la luce del giorno rivela più facilmente la sua posizione. Parliamo del Lupo che ha imparato dalla Mamma, dal Papà o dalla Balia, parliamo del Lupo che ha avuto un’educazione dai suoi simili. Cecco e Spartaco possono, potevano, fare affidamento solo sulla memoria antica …!

Cecco continua la sua corsa.
Dove va?
Cosa cerca?
Percorre 300 km. che, dal diagramma disegnato, sembrano una corsa in cerchio quasi stesse cercando un odore che non trova che in minima parte e sempre più fievole … sta forse cercando suo Fratello Spartaco?!

***

Alla fine del discorso mi chiedo: Perché dopo un così bel lavoro di recupero, i tecnici non tengono a mente che la crescita senza l'istruzione di un adulto e' incompleta, e deficitaria soprattutto in quelle arti che sono indispensabili per la sopravvivenza?... La fortuna e' cieca, ma la sfortuna ci vede benissimo!