Il suo ritorno non passerà certo inosservato. Stiamo parlando del lupo, la cui presenza in Europa si è drasticamente ridotta negli ultimi due secoli a causa della caccia. Ora che però il lupo è...

Lupi in difesa dell'ecosistema

Il suo ritorno non passerà certo inosservato. Stiamo parlando del lupo, la cui presenza in Europa si è drasticamente ridotta negli ultimi due secoli a causa della caccia. Ora che però il lupo è stato dichiarato specie protetta, si cominciano a fare i conti con le conseguenze di questo comportamento scellerato.
Molti degli ecosistemi europei non possono più sostenere l’impatto dei grandi erbivori, che non hanno più predatori naturali. Ecco perché in alcune zone, per esempio in Scozia, si pensa a reintrodurre il lupo per frenare l’attività del cervo rosso (Cervus elaphus), che sta mettendo a dura prova la vegetazione e il delicato equilibrio delle Highland.
Con alcuni modelli matematici, i ricercatori studiano l’impatto dell’eventuale introduzione di alcune coppie di lupi. I nuovi arrivati, infatti, potrebbero preferire le pecore, piuttosto che i cervi.
Questo piccolo esemplare è stato fotografato in Minnesota negli Stati Uniti.

Wwf: ecco perché non serve abbattere i lupi

26/01/2016 No all’uccisione dei lupi. Lo ribadisce il Wwf bocciando l’ipotesi di abbattere individui di alcune popolazioni locali di lupo, come previsto dal piano d’azione nazionale della specie in via d’approvazione, giustificata dalla ricerca di un equilibrio tra la specie selvatica e l’attività umana.

È vero - ammette il Wwf - che la ricolonizzazione di aree rurali da parte del lupo può costituire un problema per gli allevatori e i cacciatori, ma l’associazione è comunque fortemente contraria alla concessione da parte del ministero dell’Ambiente di deroghe alle norme che proteggono la specie per la sua conservazione di lungo periodo.

Sebbene la popolazione nazionale del lupo - osserva ancora l’organizzazione ambientalista - possa essere in rapida ripresa, non esistono ancora dati scientificamente robusti sulla distribuzione e abbondanza del carnivoro in Italia che attestino il raggiungimento di una sua condizione sicuramente favorevole nel lungo periodo. Nel Piano del ministero si parla di due popolazioni arbitrariamente distinte, Alpina e Appenninica, solo ai fini gestionali e, grazie a un monitoraggio svolto secondo un protocollo condiviso dagli esperti, solo recentemente è stato confermato che sulle Alpi il lupo è ancora lungi da essere fuori pericolo. Ciò è dovuto anche al pesante impatto del bracconaggio e di altre cause di morte come le collisioni con autoveicoli.

Concedere alle Regioni la possibilità di abbattere alcuni esemplari, anche se a certe condizioni al solo scopo di assecondare le istanze di una parte del mondo agricolo e venatorio - osserva il Wwf - non solo è inaccettabile da un punto di vista di conservazione della specie ma è pericoloso anche per l’economia degli allevatori e per il contrasto al bracconaggio.

Infatti, diversi recenti studi internazionali, condotti in aree dove il lupo è cacciato, confermano che uccidere degli esemplari può comportare per i sopravvissuti, oltre alla destrutturazione del branco a cui appartengono, anche la perdita della capacità di predare in gruppo la fauna selvatica, specie il cinghiale, con conseguente rischio di aumento degli attacchi alla fauna domestica. Il Wwf promuove invece i metodi che escludono l’uccisione, accessibili anche grazie ai fondi messi a disposizione dall’Ue all’agricoltura come: la sorveglianza del pascolo, la presenza di buoni cani da guardia di razza pastore abruzzese-maremmano, le recinzioni fisse e mobili elettrificate.

 

testo e immagine dell'articolo del sito: www.focus.it/ambiente/animali/lupi-in-difesa-dell-ecosistema

testo e immagine dell'articolo del sito: www.lastampa.it/2016/01/26/societa/lazampa/animali/wwf-ecco-perch-non-serve-abbattere-i-lupi-mAOqypEp2ikBjaKZI56JZO/pagina.html

Il video riportato è molto interessante; mette in luce in maniera diretta e rapida, l'importanza del Lupo per l'equilibrio della Flora e della Fauna terrestre; il video spinge tutti coloro che lo guardano a rendersi conto di quanto sia pericolosa la sua estinzione, a cominciare dall'incremento degli erbivori in maniera esponenziale (erbivori che nenmmeno i cacciatori umani, per quanto possano essere felici di avere tanto materiale a disposzione, riuscirebbero a contenere - ragionando poi tristemente anche sul fatto che, tanta carne verrebbe lasciata lì a marcire, poichè il fabbisogno è minore dell'offerta; senza tralasciare la produzione esclusiva di sacrificio di vite sacrificate per nulla!!!); l'incremento dell'erbivoro porta, come è logico dedurre e sapientemente mostrato nel video, alla nudità del terrreno, la scarisità del verde, primario alimento dell'erbivoro stesso e indispensabile elemento della Terra per un miliardo di motivi uno concatenato all'altro, non da ultimo (parlando per l'esempio che sto riportare, anche se stupido come esempio), la carenza di ''erba'', ossia cibo necessario per il bestiame tanto amato dall'uomo.

La decimazione delle Specie naturali, implica lo sconvolgimento della Natura; togliendo un tassello, un altro può morire con lui e un'altro ancora proliferare, portando questo susseguirsi, ad uno squilibrio.

Non ci basta vedere cosa stiamo facendo al clima con le nostre trivellazioni e lo spreco di energia? ...

In base ai ragionamenti che spesso faccio su ciò che sono le ''convinzioni'' e le ''pecche'' dell'uomo, mi chiedo:

- Perchè è così difficile per l'uomo capire l'importanza di un Animale che riesce a mantenere l'equilibrio e conseguente armonia? Perchè l'uomo deve sempre mostrare la sua forma di egoismo/egocentrismo di fronte ad ogni cosa? Perchè crede, di poter fare ciò che la Natura ha affidato ad altri?

- Perchè in tutte le lingue parlate, quando ci si riferisce a ''cose'' che non sono proprie dell'uomo, le modalità espressive devono rispecchaire concetti solo umani?

Nel bellissimo video qui accanto segnalato, oltre alla sua preziosità descrittiva, è stato messo in luce anche, un concetto sbagliato che abbiamo del Lupo, pur se chi lo esprime ha a cuore questo Animale preziosissimo, ritengo che parlare di ''Lupi che uccidono'' sa tanto di ''assassini'', il che comporta il convincimento che Essi, realmente siano i Mostri Maligni delle Favole in grado di concepire l'idea di omicidio - la mia preghiera è di ragionare sempre sul comportamento, sull'intenzione e sulla possibile logica di un operato!!! Leggi articolo sul concetto di "Vita e Morte"

www.parmense.net/2016/02/26/collecchio-avvistato-branco-di-lupi-nel-taro/

Collecchio un branco di sei lupi nel Parco del Taro

26 febbraio 2016 - Cesare Groppi

Scorribande tra caprioli e un branco di lupi, nel Parco del Taro tra Ozzano e Gaiano.

Parlare della presenza del lupo, fino a pochi anni fa, era la “storiella”. Oggi è reale, e viaggia anche sul web. Tanto di foto delle loro orme, e considerazioni spiritose.

L’ innesto forzato per dare equilibrio all’ambiente della montagna, ha dato troppi frutti, e per necessità di sopravvivenza è sceso a valle, fino in città.

Le opinioni sulla sua crescente presenza, è divisa tra le petizioni contro, soprattutto per i danni provocati, e da chi sostiene che in definitiva non attacca l’uomo.

L’avvistamento delle loro tracce e di quelle di un gruppo di caprioli, è sulla sponda destra del fiume Taro, in zona Collecchio tra Ozzano e Oppiano.

Basta fare un poco di trekking e imbattersi in orme di animali in fuga. Tutte in fila, nella stessa direzione. In tanti scappano e uno solo rincorre. E’ una caccia spietata per la sopravvivenza, come nella savana.

Sentiamo cosa ci racconta telefonicamente un ambientalista esperto che frequenta i parchi della nostra zona.

“E’ iniziato tutto un paio di anni fa con una coppia di lupi. Ora sono un branco di sei lupi che stanziano tra Ozzano Taro e Madregolo. Si sono adattati e furbamente evitano l’uomo per non avere dei problemi.

Loro cacciano sopratutto caprioli e cinghiali. Lo fanno prevalentemente di notte, mentre di giorno vanno in luoghi dove non ci vai mai nessuno.

Arrivano dalle colline di Fornovo e raggiungono il Parco di Carrega. Loro seguono le tracce dei caprioli e arrivano anche vicino alle case e nei parchi della città.

Se i bambini delle scolaresche prendono qualche zecca durante le visite ai parchi è colpa di questi animali selvatici.

Una notizia segnalatami da una cara amica mi mette al corrente che in zona esiste questo Branco. Lei di tanto in tanto si trova a passeggiare per la splendida Natura locale, ma sfortunatamente non è mai riuscita a fare ''il mitico incontro''.

Cercando nel web, trovo questo articolo; leggo con attenzione e ascolto l'intervento del tecnico.

Ho messo in evidenza alcune frasi che mi hanno fatto riflettere:

- equilibrio all'ambiente - saggiamente chi si occupa del settore ha posto in evidenza le problematiche per l'ecosistema e ha dato la possibilità all'Animale una volta chiamato ''Maestro'' di rimediare ai misfatti dell'uomo. Splendido!!!

- come sempre abbiamo le due fazioni; come sempre mi domando come, coloro che sono all'opposizione, non riescono a capire che non è con la caccia (per sterminare il sovrannumero di Caprioli e Cinghiali), che possono rimettere ordine nella Flora e nella Fauna, forse ancora non del tutto contaminata).

- due anni per avere sei Lupi, di certo un meraviglioso nucleo familiare sopravvissuto alle credenze popolari. Splendido!!!

- si nutrono di Selvaggina e non si avvicinano a tutto quello che è cibo per umani. Splendido!!!

- da quel che so, i Caprioli si sono sempre spinti oltre un certo limite, e non è l'avvento del Lupo a provocare il loro avvicinamento. Le zecche ci sono da parecchio tempo, e non sono i Lupi ad esserne pieni a grappoli, anche perchè allora si dovrebbe dire che dove ci sono zecche ci sono Lupi, ma così non è.

Le zecche sono piccoli insetti che parassitano gli animali (cani, topi, uccelli, ovini, animali selvatici) e occasionalmente anche l'uomo, nutrendosi del loro sangue... Le zecche dei boschi vivono nell'erba e nei cespugli, in particolare nel sottobosco e nelle zone umide e ombreggiate con vegetazione bassa ed un letto di foglie secche. Sono presenti in diverse aree del nostro territorio, soprattutto nelle zone collinose e montane (in genere al di sotto dei 1000 metri di altitudine). Tratto da: www.saninforma.it/biblioteca-della-salute/come-difendersi-dalle-zecche

Le zecche dunque non sono prerogative dei Lupi, e i Caprioli e i Cinghiali si spingono vicino ai centri abitati anche senza l'aiuto dei Lupi. E a questo proposito mi chiedo: se il Lupo, come specificato dal tecnico, non si avvicna di giorno e da quel che si racconta, non ama stare in prossimità dell'uomo, perchè si dovrebbe spingere tanto vicino a lui e dovrebbe indirizzare le Prede proprio in quella direzione (dei centri abitati)? Forse le Prede sanno che lì il Lupo non si avventura, e allora non sono i Lupi a portare le zecche ma gli altri Animali. Si però sento già dire che se non fosse per i Lupi gli altri non si avvicinerebbero, ma è pur vero che le zecche c'erano prima dell'avvento del Lupo ... e quindi? ... boh! forse non attaccando (il Lupo) l'uomo, si cerca di dar lui un'altra colpa e dare spunti a chi non lo ama di continuare ad odiarlo!