Problematiche Lupi perché!

Ultimamente si sta facendo un gran baccano per le ipotetiche razzie del Selvatico in danno degli Animali da macello. I proprietari del bestiame logicamente vedono, in seguito a queste razzie, andare in fumo molti dei loro guadagni prodotti dalla normale macellazione della carne degli Animali destinati all'alimentazione dell'uomo. Da più di un anno gli allevatori stanno cercando di mettere in atto una protesta che coinvolga tutte le persone, per interessare chi di dovere, affinché prenda una decisione per risolvere in maniera definitiva il problema attentati! ... Pur essendo stati stanziati dei sussidi per coloro che rimangono offesi in qualche modo dalle perdite del bestiame, sembra non essere sufficiente per colmare le di loro aspettative(dei richiedenti). C'è chi urla "morte al Lupo" e di contro chi risponde "w il Lupo". Purtroppo c'è anche chi esulta osannando i primi ... E allora mi faccio alcune domande: Perché? Perché si vuole la morte del Lupo? Perché insieme al sussidio statale non si prendono anche delle precauzioni? Molto spesso è lo stesso bestiame ad auto-procurarsi delle ferite mortali, spaventato dall'entrata oppure anche solo della vicinanza del Lupo nel recinto, del Lupo o dell'ibrido di Lupo o del Cane (Cane che, a prescindere da tutto, non fa parte del Clan del pastore); nel tentativo di scappare da quel luogo contaminato, le povere bestie si feriscono, e tanto pure, e ferendosi, ancor più danno alle persone la possibilità di fantasticare su possibili attacchi, alimentando, in aggiunta, le discordie fra i "pensatori delle due fazioni".

Ci sarebbe da stabilire prima di tutto se sono realmente i Lupi ad avvicinarsi agli insediamenti o se sono i Lupi-Cane o i Cani-Lupo o veri e propri Cani.

Esiste una grande differenza di comportamento fra i ‘’quattro’’ indicati:

1- prima fra tutte la diffidenza verso l’uomo. Credo fermamente che per quanto un Lupo possa essere caduto in disgrazia, non abbia poi così tanto interesse ad avvicinarsi a chi gli ha dichiarato guerra ‘’anni e anni fa’’; semmai questo dovesse accadere, sicuramente ‘’la pappa’’ fornita dall’uomo, è veramente servita su un piatto d’argento! … mi viene da pensare ai primi contatti con l’uomo, quando l’uomo era cacciatore come il Lupo, e il Solitario, che non riusciva a trovare cibo, iniziò ad avvicinarsi agli accampamenti umani ‘’la storia nella storia’’ …

2- oppure, l’uomo è talmente all’interno del territorio del Lupo che, oserei dire, si tratta di una invasione vera e propria.

Ragionando sui fatti che ormai molti quotidiani riportano, per non parlare poi delle pagine di facebook, sembra che ci sia, nel Mondo del Selvatico, un sovrannumero di Ungulati, tanto che è stata chiesta l’autorizzazione, sempre da questi particolari uomini,di imbracciare, oltre il periodo consentito, il fucile,e decimarne la popolazione del Selvatico. Se questo fosse vero, allora perché le stesse persone lamentano una presenza maggiorata di Lupi?...viene da sé che se il loro cibo è presente all’esterno dei paesi e delle città, i Lupi non hanno nessun interesse ad entrare in queste ultime per procacciarsi dei viveri; è assurdo rischiare la vita avvicinandosi all’uomo; il Lupo lo sa quanto egli lo odi! Beh si forse non sa proprio che lo odia perché non conosce questo vile sentimento, però sa che gli è ostile oltre ogni limite.

Il Lupo ibridato con il Cane, già ha qualche stimolo in più dettato dalla convivenza di secoli con il nemico.

Per il Cane, non c’è neanche bisogno di parlarne!

Mi viene da pensare che il bestiame e l’insediamento umano, abbiano sconfinato e che il mondo umano stia invadendo a passi da gigante il Mondo del Selvatico, per cui, il bestiame inizia a far parte della carne presente nel supermercato del Bosco.Tutto ciò che è domestico, è nell’elenco delle prede facili, soprattutto se non difeso da apposito confine o da altri Animali che stan lì a fargli da guardiani (uomini o Cani). Vuoi mettere quanto è più semplice catturare una Pecorella rinchiusa in un ambito (di facile entrata per un saltatore dall’agilità di un Lupo), piuttosto che inseguire un Cervo in territorio aperto?!
Basterebbe creare una rete divisoria fra il Selvatico e il Domestico e tutto si risolverebbe.
Molte persone danneggiate, asseriscono di avere recinti a norma.
Ah! Mi viene da ridere! E chi la fa norma? Un conoscitore di Lupi? No, un tecnico cittadino che viene da studi sulla carta.

Nota: vivo in campagna da più di vent’anni. Trapiantata dalla città, non ne sapevo un’H di come si dovessero fare recinzioni a prova di sconfinamento e così chiesi ai locali e al personale tecnico. Di erigere muri non se parlava proprio, a parte il costo, hai bisogno di tante di quelle autorizzazioni che ti passa la voglia solo ad elencarle. I locali non recintano perché la rete ‘’fa spini’’ – traduco: le rete di protezione impedisce la pulizia del terreno sotto e immediatamente accanto ad essa, per cui loro la bocciano a priori, semmai dovesse arrivare la Volpe ‘’je spari!’’ e se arrivano i Cani, pure…! Ops! C’è qualcosa che non va nelle loro teste o sono io che vivo in un emisfero parallelo?! … chiacchiere a parte, tirammo su la rete a norma, con scasso alla base, cemento, tiranti e tutto il resto. Comprammo le Gallinelle per avere le uova, il Gallo e le Oche del Campidoglio.

… la faccio breve … l’allegra Famigliola non ebbe lunga vita ...

I Cani di proprietà che vengono lasciati liberi (tanto siamo in campagna, tutto è permesso, non ci sono strade trafficate, i Cani sono tutti buoni, e poi se anche non lo fossero, basta che gli tiri una sassata che quelli scappano - orrenda prospettiva!), i Cani dei cacciatori (che da queste parte hanno – i cacciatori – voce in capitolo su tutto, tanto che nonostante ci siano case, sulla collina dove è sita la nostra, da ormai 50 anni, ne hanno fatto zona venatoria … praticamente siamo costantemente sotto scacco delle fucilate che arrivano da tutte le parti!!! …sorvolo sul fatto …),e le Volpi, non esistono recinzioni a norma che tengano.
Elaborando una giusta modalità di sicurezza, studiata sulle abitudini dei Cane e delle Volpi, sono ormai moltissimi anni che non abbiamo più problemi, e infatti siamo già al terzo Branco di Oche del Campidoglio, che vivono la loro vita in tranquillità e ‘’a Dio piacendo’’, ci salutano all’età di 8 – 10 anni.

Tornando al Lupo e alle razzie, vorrei sapere perché gli allevatori non creano una banda protettiva che sia realmente efficace, e non un’accozzaglia di reti che permette al Cacciatore di entrare e alla Preda di rimanere dentro a morire!

Ricordo un fatto di molti anni fa: Enrico e il pastore: alcuni anni fa, un caro amico, mi raccontò una sua esperienza – ero in campagna con un pastore, governava una ventina di Pecore; mentre rientravamo, vidi che una era rimasta indietro; era vecchia e a fatica teneva il passo. Chiesi al pastore perché non l’aspettavamo e perché non andare ad aiutarla… mi rispose: lei è per i Lupi!
Triste il pensiero, ma non nel rispetto della dura legge di Natura. Quel pastore non subì mai un attacco al suo Gregge.

E … se il razziatore non fosse il Lupo ma un Lupo-Cane o un Cane-Lupo o un Cane, allora la pelle bisognerebbe farla ai rispettivi proprietari dei Cani che gironzolano liberi pur essendo di proprietà, e ai proprietari dei Cani-Lupo che ormai fanno parte del gota delle razze di moda e degli sciocchi che vogliono solo essere ammirati con il Lupo buono al guinzaglio (soggetti questi particolari Cani, che non sono di facile gestione, soprattutto se si pensa a loro come Cani normali e se non si sono bene apprese le Leggi del Branco e l’importanza della Famiglia, se non si conosce, insomma, il ‘’sociale’’ di questi Animali). Molti Cani normali, appartenenti a razze particolari, e molti Cani-Lupo, vengono abbandonati o scappano di loro; pur esistendo una legge che dal 2009 ritiene responsabile, civilmente e penalmente il proprietario del Cane, non viene quasi mai fatta rispettare; se questa venisse applicata sempre sono sicura che le dispersioni dei Cani sarebbero minori, sia perché i proprietari, dovendo pagare per le eventuali malefatte del loro Cane, ci starebbero più attenti, e sia perché, se pagassero soldoni sonanti e qualcosuccia sporcasse la loro fedina penale, forse di fare i fichi in giro, non gli verrebbe in mente di farlo, non prenderebbero che una femmina di Breton o di Golden, e forse tanti Lupi-Cane non esisterebbero e si limiterebbe il ‘’NEO’’ del ‘’RANDAGISMO’’, consentendo ai canili di chiudere i battenti!
Interessante leggere l’articolo "PSEUDO ANIMALISMO: IL BUSINESS DELLA SOFFERENZA" sul quotidiano on-line - New Tuscia!

In conclusione riporto i link degli articoli che stanno spopolando e che stanno aggiungendo astio nei ragionamenti degli allevatori che non vogliono sentir ragione sul Lupo.
In questi articoli, si parla o forse si straparla, di fatti reali riportati nella piena ‘’verità’’? o sono l’artificio/artefatto, dell’immaginazione che parte anche da una base, ma che poi sfocia in quella dialettica di cui la razza umana è maestra?
Mi domando anche perché, in questi articoli viene riportata la fotografia di un TimberWolf che oltre a non essere una sottospecie che vive in Italia, mostra i denti in pieno atteggiamento ostile e provocatorio per chi vede e legge‘’Favola di Cappuccetto Rosso sempre in agguato’’– ricordo questa foto, che è nella sequenza di un dialogo fra Lupi, ed è un’espressione che non ho mai trovato nella dialettica fra Lupo e uomo, che di norma è: Animale fermo in fase studio, ben lontano dalla sua espressività l’idea di avvicinarsi, oppure la postura assunta è di orecchie erette e in movimento, corpo appena inarcato, pronto per spiccare un salto nell’esatta direzione OPPOSTA a quella dell’uomo.
Se i fatti si svolgono in Italia, perché mettere una tale immagine?
Dove sono le immagini dei nostri Lupi dentro ai recinti, o degli altri ipotetici Animali?

La mia risposta è: non esistono immagini, non esiste coscienza e conoscenza, non esiste materiale di una sottospecie come quella che abita la nostra penisola, che possa essere così rappresentativa dell’immaginario contorto della mente umana.
Non dico che gli allevatori non debbano aver paura, ammiro il loro modo di vivere in pieno sacrificio, ma …

Se non voglio che casa mia sia un porto di mare, chiudo la porta.
Se non voglio farmi rubare la coperta che tanto amo, la metto in casa e non la lascio fuori della porta, anche se ho un giardino di proprietà cinto da una rete fatiscente o a norma (che poi è la stessa cosa)
Se voglio che non mi rubino le Oche, le chiudo in un cortile sicuro, a prova di entrata.

Non mi crogiolo nell’ipotesi che, tanto se arriva la Volpe il comune mi rimborsa le perdite (che poi non è neanche vero da noi).

E per ultimissima annotazione: diciotto anni fa circa, ci fu un temporale pazzesco, per la fuoriuscita della acque del Torrente del Farfa, subimmo danni per venti milioni di lire; era scritto per legge che dovevamo essere rimborsati perché il problema era nato per un guasto alla chiusa. Noi non vedemmo una lira, ma non andammo a cercare il sindaco per fargli la pelle!
Noi eravamo nel giusto! abbiamo anche chiesto di costruire a nostre spese un argine ma ci è stato negato …
Perché se i danni sono alla proprietà di un singolo non si ha diritto a niente? … potere della massa contro una nullità?
Gli allevatori creassero una banda protettiva, portassero le Greggi dentro le mura di notte e di giorno stessero con gli occhi aperti quando le fanno pascolare. Il Lupo difficilmente attacca di giorno se non in campo protetto dalla Natura stessa, lontano quindi dagli occhi degli uomini.
E che i Cani, poveri Animali anche loro, siano salvaguardati dalla legge, legge che deve duramente punire tutti i proprietari; legge che deve fare cultura su tutto: educazione crescita proliferazione – RISPETTO!

È possibile che gli allevatori si crogiolino nel rimborso? Cosa fanno dei soldi del rimborso? Costruiscono protezioni di sicurezza, ci ricomprano il bestiame o si mettono i soldi in tasca? … Non lo so!

È possibile che il randagismo sia un business? Non lo so! … elemento su cui pensare ...Leggetevi l’articolo su New Tuscia!

 

http://www.gazzettadiparma.it/news/news/311155/Cane-da-pastore-sbranato-dai-lupi.html

CANE DA PASTORE SBRANATO DAI LUPI - 28/10/2015 - 05:00

Il Collie proteggeva un gregge di una quarantina di pecore quando è stato aggredito e dilaniato. Il padrone dice che «gli animali erano nervosi» e che i lupi sono stati avvistati intorno a casa. «E non è la prima volta che accade».

PER QUALE MOTIVO, VORREI SAPERE, PERCHE' SE I CANI HANNO DATO L'ALLARME, I PASTORI SE NE FREGANO DEI LORO CUSTODI!!! LASCIANDO IL CANE LIBERO, LO HANNO DATO IN PASTO A COLUI CHE TEMONO E ODIANO SENZA PREOCCUPARSI MINIMAMENTE DI COSA POTESSE ACCADERE ... E POI LA COLPA è DEL LUPO!!! ... leggi l'articolo

http://www.valsusaoggi.it/attacchi-ai-pascoli-in-montagna-luncem-propone-di-aprire-in-piemonte-la-caccia-al-lupo/

ATTACCHI AI PASCOLI IN MONTAGNA: L’UNCEM PROPONE DI APRIRE IN PIEMONTE LA CACCIA AL LUPO 09/07/2015

''...impone di ripensare al modello di gestione del lupo nelle aree alpine – come giustamente evidenziato da Coldiretti – ... di individuare specifici piani di contenimento. Se i lupi visti e censiti sono troppi, bisogna pensare a una limitazione dei capi, ...''

GLI AGRICOLTORI DOPO L’ATTACCO A SESTRIERE: “APRIAMO LA CACCIA AL LUPO” 08/06/2014

''...La Cia di Torino – conclude Barbero – non crede che una semplice riforma dei meccanismi di accertamento e risarcimento dei danni subiti da pastori e margari, oltre ad aumentare gli oneri per la collettività, costituisca una misura sufficiente per contrastare le attività del lupo ...''

http://www.valsusaoggi.it/gli-agricoltori-dopo-lattacco-a-sestriere-apriamo-la-caccia-al-lupo/

http://www.lanazione.it/siena/cacciatore-lupi-angoscia-1.457118

Cacciatore in balìa di un branco di lupi: salvato dopo oltre due ore di angoscia 3 dicembre 2014

''...IL LUPO è un animale molto intelligente, solitamente non si lancia in un attacco frontale quando non ci sono le condizioni, piuttosto aspetta gli spostamenti della propria vittima, percepisce la sua difficoltà e al momento giusto, in particolare se in branco, sferra il feroce assalto. ...''

E QUESTA E' LA FAVOLA DI ''CAPPUCCETTO ROSSO E IL LUPO'' IN CHIAVE MODERNA

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2015/10/06/news/bologna_balla_coi_lupi_il_branco_arriva_sui_colli-124407354/?ref=fbplbo

Notizie contro i Lupi

''...BOLOGNA - Quello di “Balla coi lupi” si chiamava “Due calzini”, ma qui di calzini ce ne sono almeno sei. Sono arrivati i lupi ... Bellissimi da guardare ... ''

''..."Ne ho visto uno l'altra sera, l’ho illuminato coi fari mentre tornavo a casa in macchina. Ho detto a mio marito: quello è un lupo"..."

''...Michele Arena, il pastore di Villa Ghigi, che porta sempre il suo gregge lì vicino, in via di Gaibola: "Certo che ci sono i lupi – sorride – e ultimamente vanno anche più vicino alle case. A me hanno mangiato due pecore, di cui una gravida, un anno fa. Adesso però la notte le chiudo in un recinto e ho preso un pastore maremmano a fare la guardia, quindi sono tranquillo. I lupi non entrano mai in un luogo chiuso, al massimo sono le pecore che scappano per paura, e si fanno divorare". Più dei lupi, comunque, lo spaventano gli “ibridi”, gli incroci tra cane e lupo: "Sono più aggressivi". Di quelli però a Bologna ce ne sono pochissimi...''

"...Non fanno male all'uomo". Anche la Guardia Forestale ormai ha fatto l’abitudine alle telefonate dei residenti. Al centralino del 1515 risponde un "appassionato di lupi", che spiega: "Sì, ci chiamano in molti per chiedere come comportarsi davanti a un lupo, ma basta osservare le precauzioni che si rispettano di solito con gli animali selvatici: non si avvicinano all’uomo, sono animali schivi, ...''

Allevatori in preda ad una crisi di nervi ... manifestano il dolore nel vedere i loro Animali da Macello assaliti da ... chi non è accertato

''...Vi prego di dedicare 5 minuti della vostra giornata e di condividere il più possibile il buongiorno che abbiamo ricevuto nella nostra azienda in provincia di Grosseto questa mattina.
Questo è l'ennesimo ritratto delle politiche per lo sviluppo del nostro settore.
Il bilancio è di 16 capi deceduti, 24 agonizzanti prossimi alla morte e circa 20 dispersi. ...

...Non è stato ancora plasmato un termine che descriva le emozioni di disagio, rabbia e disperazione che provano dagli allevatori che ogni giorno devono affrontare problematiche con cui è impossibile convivere.
C'è un solo sentimento che dovrebbe suscitare questa ingiustizia, la vergogna...''
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10208252420537884&id=1524065428

http://www.parmadaily.it/237889/un-branco-di-lupi-ha-sbranato-un-pony-a-bardi/
Un branco di lupi ha sbranato tre pony a Bardi

''...Già vi vedo, certi scienziati (si fa per dire) che ci diranno che il Lupo non è pericoloso per l’uomo.
Lungi da me l’idea di creare allarmismi, ma da ciò che ho letto anche di recente, così non parrebbe.
Pensate solo che, per esempio in India, in certi villaggi, vengono dati premi in denaro per coloro che abbattono animali pericolosi per le persone.
Ebbene, il premio che spetta a chi abbatte un Lupo, è doppio, rispetto a quello elargito a chi abbatte una tigre.
E qui, mi fermo per ora. Alta la guardia quindi!
Umberto Gianferrari

http://www.valsusaoggi.it/caccia-al-lupo-in-val-susa-la-wwf-non-ci-sta-non-e-cosi-che-si-aiutano-gli-allevatori/

CACCIA AL LUPO IN VAL SUSA? IL WWF NON CI STA: “NON È COSÌ CHE SI AIUTANO GLI ALLEVATORI”

''...Le associazioni agricole lo sanno, così come si spera conoscano l’importanza del predatore come contenimento sulle popolazioni di ungulati, dei quali paradossalmente Coldiretti chiede puntualmente contenimento del primo e piani di controllo numerico dei secondi.
La replica delle organizzazioni agricole è scontata: condividiamo l’analisi, ma questi sono problemi enormi che richiedono tempi lunghi per essere risolti: nel frattempo la pastorizia rischia di morire a causa del “problema lupo”. Problema che può essere risolto in fretta e senza spendere troppi soldi (quelli delle pallottole). ...''

 

http://www.valsusaoggi.it/caccia-al-lupo-in-val-susa-la-wwf-non-ci-sta-non-e-cosi-che-si-aiutano-gli-allevatori/

By direttore - Published: 08/20/2014 - Section: Parola ai lettori

di IVAN PALAIA (WWF Piemonte)

Senza troppi giri di parole, per la Confederazione Italiana Agricoltori non è il lupo – sterminato nelle Alpi negli anni ’20 e ritornato 70 anni dopo – ad essere a rischio di estinzione, ma greggi, mandrie e allevatori. Non la pensa molto diversamente il WWF, che già a metà degli anni ’90 propose – di fronte all’incredulità e allo scetticismo delle amministrazioni pubbliche e dei sindacati agricoli – un fondo di indennizzo per i pastori, poi diventata legge regionale alcuni anni dopo.

Ma se agricoltori e WWF vedono il fenomeno allo stesso modo, lo stesso non può dirsi per le soluzioni proposte. Per le organizzazioni agricole, risolvere il “problema lupo” – ovvero eliminarlo o ridurlo drasticamente – significa salvare la pastorizia e garantire la presenza dell’uomo in montagna. Replica il WWF: perché in Sardegna la pastorizia è al collasso e di lupi nemmeno l’ombra?

''...''

Per concludere la presenza del lupo e della fauna selvatica gioca un ruolo non indifferente sulle potenzialità dell’indotto turistico, con effetti innegabili anche sulla conoscenza della tradizione e dei prodotti della montagna, e molti pastori e residenti delle comunità alpine questo giustamente lo sanno.

Bisogna pertanto evitare di fomentare lo scontro tra pastori e non pastori, tra montanari e cittadini, azzerare i casi di bracconaggio e avvelenamento (con inasprimento delle pene) ed evitare che si giunga un eventuale boicottaggio del consumo di prodotti di alpeggio usato come ritorsione a livello commerciale. Questa strategia non serve a nessuno se non ai politici opportunisti che, creando fazioni, precludono il dialogo e danneggiano il comparto che dicono di rappresentare. E’ solo di costoro che vorremmo liberarci.


unasolavoce

22 agosto 2014 at 11:53

E l’evidenza dice che l’introduzione del lupo, i problemi li ha posti, li pone.
Il punto non è come gestire, come contare, come pagare, per giunta, i danni, se non si vuole essere essere autolesionisti,
la questione lupo è proprio la sua libera presenza nei boschi e quindi nelle campagne.
A meno che non si voglia cacciare l’uomo da questi luoghi, la convivenza con diritto di aggressione e di uccidere da parte del lupo e la negazione del diritto dell’uomo di difendersi e fare altrettanto, oltre che assurda, è impossibile.
Il lupo si preserva semplicemente come si è sempre fatto, in riserve e parchi nazionali ben delimitati.
Lasciare liberi i grandi predatori nelle aree verdi e nell’ambiente naturale, e dire che sono in casa loro, proclamando questi fondamentali territori parco nazionale, significa che è l’uomo che è destinato al confinamento e al recinto in grige e innaturali città.


UnaVoce

22 agosto 2014 at 14:15


Il punto non è come gestire, come contare, come pagare, per giunta, i danni, se non si vuole essere essere autolesionisti,
la questione lupo è proprio la sua libera presenza nei boschi e quindi nelle campagne.
Il lupo si preserva semplicemente come si è sempre fatto in passato, in riserve e parchi nazionali ben delimitati.
A meno che non si voglia cacciare l’uomo da questi luoghi, la convivenza con diritto di aggressione e di uccidere da parte del lupo e la negazione del diritto dell’uomo di difendersi e fare altrettanto, oltre che assurda, è impossibile



Zac

26 agosto 2014

Riconosco che dopo un faccia a faccia con un cane pastore abruzzese (spero di non sbagliare) che mi è successo un paio di anni fa sui nostri monti penso di non poter temere peggio da un lupo (escluso quello di cappuccetto rosso), quindi preferirei non incontrare né l’uno né l’altro. A proposito di ecosistemi e la necessità di reintrodurre il predatore dalle nostre parti per l’eccessivo numero di prede mi chiedo perché siano stati introdotti a suo tempo cervi e caprioli che notoriamente non sono proprio animali di alta montagna (forse faceva comodo ai cacciatori?); ma non essendo un esperto titolato accetto volentieri spiegazioni da chi è “del mestiere”.
Da figlio di contadini locali (solo per dire che so cosa sono una vacca o una pecora e come si accudiscono) mi permetto di non considerare i malgari quei protettori della natura che vengono romanticamente descritti, guardate attorno ad uno dei loro insediamenti (non tutti per carità) quali danni all’ecosistema fanno, dalle vasche da bagno disseminate qua e la, fino alla cote erbosa gravemente compromessa per l’incuria con la quale gestiscono il bestiame, senza dimenticare i danni agli alpeggi nei quali vengono ospitati: non menzionerò inoltre quali meccanismi perversi della politica permetta loro di condurre una vita dura e povera di facciata ma di tutt’altro tenore nella realtà perché basta andarsi ad informare presso uno degli enti preposti.
Senza andare tanto lontano ma solo oltre il più prossimo confine vi accorgerete che il malgaro francese non crea tutto sto scompiglio, molto meno, e non so se dipenda dalla sua indole o dal fatto che vi siano delle regole e vengano fatte rispettare.
Tutto questo per dire che non mi intenerisce più di tanto il povero contadino per la pecora mangiata dal lupo (perché non succede ogni due per tre e anche perché viene rimborsato) ma nemmeno trovo entusiasmante il battage che se ne fa in termini di pericolo per l’uomo gridando “prima o poi mangerà un bambino” (per quello non c’erano già i comunisti?) almeno fino a quando non verrà provato che è un rischio maggiore che incrociare un cinghiale o il pallino di un cacciatore, cosa che invece accade purtroppo immancabilmente ogni anno.