I nostri Cigni

La leggenda delle Oche del Campidoglio

Una delle leggende più famose è legata all’assedio di Roma da parte del popolo dei Galli. La vicenda si svolge sul Campidoglio, là dove sorgeva il tempio di Giunone presso il quale vivevano le oche sacre alla dea. I Romani, assediati da lungo tempo dai Galli, cominciavano a soffrire la fame, essi erano tentati dal desiderio di uccidere le oche che liberamente si aggiravano sul Campidoglio, ma non osarono farlo essendo queste sacre.
Una notte Marco Manlio, un soldato che dormiva presso il tempio di Giunone, sentì le oche starnazzare, subito si alzò e corse alle mura della rocca. Si scontrò con un Gallo che insieme agli altri stavano scalando la rocca, affrontò il primo e gli strappò le dita. Intanto le oche continuavano a starnazzare e così svegliarono tutto l’esercito che si precipitò a dare man forte al Marco Manlio.
I Galli, grazie all’allarme dato dalle oche, furono sconfitti definitivamente.

Da pulcini a...cigni
Mandarino, Arancia, Mirtillo e Lampone

La capacità comunicativa di Mirtillo

Dopo aver visto queste immagini mi domando come sia possibile cucinarle

Non sono solo un piatto prelibato hanno cuore e anima

Akera

6 maggio 2013 h 11.15 Dopo quasi dieci anni, il 25 aprile sono arrivate a casa 4 Ochette del Campidoglio!

Ero molto restia a prenderle, perchè la crescita di Paperini così piccoli, mi crea sempre una certa agitazione, non sono proprio come MammaOca, e il dubbio di non riuscire nell'impresa di allevarle era fortissimo! Mi ha fatto decidere poi per il si, il pensiero di toglierle alle padelle dei mangiatori di carne!

I primi giorni sono trascorsi molto tranquillamente, i Paperini sono molto affiatati fra loro e pur cercando molto il contatto con le mie gambe, e gradire oltre ogni mia aspettativa l'appoiallarmisi accanto, vivono serenamente anche in mia assenza.

Da un paio di giorni però, ce ne una che mi dà un po' da pensare... secondo me ha qualcosa che non va... mangia beve e scorazza tranquilla con le altre, però, però qualcosa non mi convince...

Tombola! nel vero senso della parola. Ieri mattina Paolo l'ha trovata con la testa sotto la pedana, e non riusciva più fare a marcia indietro ... eppure non era incastrata, bastava che si tirasse appena indietro ... che strano! ... senza perdere tempo, Paolo subito la toglie da lì. La Paperina un po' confusa, starnazzando si ricongiunge alle altre.

Passano un paio d'ore e tutto sembra tornato alla normalità.

Non faccio in tempo a dire ''meno male'' che eccola di nuovo là sotto. Ok, spostiamoci di casa. Perse in braccio 2 a 2, le porto nel giardinetto accanto; la giornata scivola via fra un ''qua qua'' e '' pio pio''... questa mattina è di nuovo tutto ok, fino a che pochi minuti fa, non la trovo pancia all'aria! ... TANA per la Paperina! ...

Per farla breve: la prendo in braccio, la metto in una scatola di cartone foderata da morbida erbetta, infilo tutto in un trasportino da Gatto e la porto in casa. E' mia intenzione tenerla sotto controllo per qualche giorno, forse è solo un po' debole, forse solo un po' scioccata, non lo so, so solo che non me la sentito di lasciarla con le altre, non perchè loro possano farle del male, assolutamente no, ma perchè, al dire il vero un po' Mamma Chioccia mi ci sento e non posso permettere che a un mio Pulcino (a qualunque specie appartenga), possa capitare un imprevisto o possa accadere l'irreparabile senza che io abbia fatto di tutto per evirtarlo.

Ora è tranquilla nella sua casetta, aspettiamo e vediamo come procede con la ripresa (spero!)

12 maggio 2013 h 7.30 Sono passati sei giorni, finalmente la Paperina sta bene.

Ce la siamo vista brutta! ... la prime 24 ore non ha praticamente mangiato, nè bevuto; era debole, barcollava e scuoteva la testa come se avesse un problemo neurologico. Le ho fatto la terapia Natrum sulfuricum e arnica montana, e come per magia piano piano si è ripresa. la mattina del terzo giorno l'ho trovata in piedi, vitale e desiderosa di fare una passeggiatina, così me la sono portata nel giardinetto di Arancia e dondolando dondolando mi ha seguita passo passo (non nego che mi sono sentita tanto Konrad Lorenz ;) )... a quel punto ho pensato che potessi rimetterla con gli altri Paperini.

All'ora di pranzo, l'ho portata da loro. Uh che felicità! Non pensavo che si facessero le festine, sembrava di vedere un branchetto di cuccioli di Cani :)

Visto che per tutto il resto del giorno, non ha mostrato nessun segno di debolezza l'ho lasciata con loro anche la notte (oh si era un po' meno pimpante delle altre però niente a che vedere con quello che mi aspettavo o per come era stata prima).

E ho sbagliato!

La mattina Paolo l'ha trovata pancia all'in su, vicino alla ciotola dell'acqua, sporca e debole.

Di corsa l'ha portata in casa, l'abbiamo lavata asciugata e ''aspettato''!

Per fortuna solo due ore dopo accennva qualche passetto, ma non mangiava...

Nel tardo pomeriggio, però, ha cominciato a spiluccare le foglie di bieda che le avevo portato e di cui è golosissima... si faceva accarezzare e si faceva prendere in braccio, era finalmente più tranquilla ma dovevo aspettare ancora tutto il girono dopo per dire ''forse ce la fa''.

Per due giorni ancora, l'ho portata dalle altre e ce l'ho lasciata solo per qualche ora; quando le vedeva si illuminava e le Paperine le rispondevano; ho pensato che fosse una buona terapia...

Ieri la prima uscita nel giardinetto antistante al loro box :) ... sembra che tutto sia finito :) ... ora cominciano tutte e 4, una terapia contro i parassiti intenstinali e la storia dovrebbe concludersi con un lieto fine :D

Il video dei Paperini alla prima uscita

***

Dal Libro “A TE …” - Educazione Naturale - Progetto Scuola Ambiente

Ottobre 2017 - Sono passati 4 anni da quel momento.
Mirtillo e Lampone sono stati per loro degli Zii esemplari.
Mai un litigio, mai una presa di posizione.
Dal primo momento che hanno condiviso, sono rimasti tutti e 6 sempre insieme.
Da Mirtillo hanno appreso la fiducia in noi nel momento del richiamo della pappa. Da Lampone la diffidenza (in noi) quando di pappa non c’era traccia.
Lampone è sempre stato un po’ schivo, fin da piccino; a differenza di Mirtillo che, dal momento del salvataggio è rimasto docilissimo - ‘’Era già un po’ di tempo che Papà Mandarino lo metteva sotto qualunque cosa facesse. Forse a ragione, non lo so. Un giorno esagerò di brutto e mi arrabbiai. Da quel momento Mirtillo mi vide con altri occhi e cominciò fra noi un legame che mai avrei pensato di avere con un’Oca‘’-.

La scorsa estate Lampone ha chiuso gli occhi… Come è stato per la sua Mamma - ‘’Arancia’’ - così per lui: all’apparenza una labirintite; Arancia con una cura omeopatica a base di Nartum Sulfuricum e Arnica Montana, aveva superato le crisi ed era tornata in forma. Lampone invece non ce l’ha fatta. Nei 3 giorni che è stato male, ho avuto il piacere di coccolarlo. Si è lasciato carezzare, prendere in braccio e baciare … Sinceramente avrei preferito che cedesse (nei miei confronti) per un altro tipo di necessità, magari per un piacere familiare… e invece no, lo ha fatto perché aveva bisogno di cure… che poi gli abbia fatto piacere mi rallegra…però…
… Poco prima di Lampone, ci hanno lasciati anche Paperina (la Piccola che stava male fin da piccina) e la Sorellina Ananas. Le abbiamo salutate la sera e la mattina le abbiamo trovate che ‘’dormivano’’. Persone che hanno una certa familiarità con questi Animali ci hanno detto che capita spesso. Con non particolare curanza, danno il giusto peso alla questione (‘’giusto’’ per loro ma non per me) e voltano pagina sulla questione (se possiamo dire che l’abbiano mai aperta ‘’una pagina’’)

Ci ho pensato tanto prima di decidere se riprenderne altre. Il dolore di vederle star male e la paura di non riuscire a curarle avevano il sopravvento sul ‘’si’’.
Poi, a maggio di quest’anno, il grande passo. Un po’ per il piacere di toglierle dalle padelle dei sapiens (le nostre Ochette sono esemplari di ‘’batteria’’, per cui il loro destino è segnato dalla nascita!) e un po’ perché da 4 anni sto lavorando ad un Progetto (che vorrei portare nelle scuole) sull’importanza del Mondo Animale nelle sue varietà che, seppur tanto diverse l’una dall’altra, mantengono molte similitudini fra loro. Dette similitudini permettono il coinvolgimento comunicativo e collaborativo, indi, l’equilibrio del sito. Anche se non sembra (visti i grandi danni che ci vedono colpevoli), Noi esseri umani facciamo parte di quell’equilibrio… lo abbiamo dimenticato, ma la verità e la conoscenza sono dentro di noi vive più che mai. È nostro dovere farle riemergere!

È così che Konradino, Lorenzino e Gertrude sono entrati a far parte della Famiglia. pag. 259

Mercoledì 18 maggio, nel tardo pomeriggio, arrivano a casa, tre Ochette. Dovrebbero avere, all’incirca tre settimane di età. Sono in una scatola di cartone dell’altezza di 10 cm. Larga forse 30 cm.
Sono logicamente ‘’accucciate’’ e immobili.
Portate con la scatolina nel recintino del giardino interno, cerchiamo di invitarle ad uscire da quella tanetta maleodorante.
Non sappiamo da dove arrivano, supponiamo da un normale allevamento di pollame vario.
Se crescono in batteria o in maniera meno limitativa, non possiamo dirlo; quel che è certo, è che non crediamo abbiamo avuto, con l’essere umano, un rapporto particolarmente ‘’intimo’’.
Mostrano un problema sociale, non sociale familiare ma sociale nel sociale (con le persone). Mancanza di ESPERIENZE POSITIVE, o di ATTACCAMENTO extra specifico.
La primissima cosa che notiamo è il loro stare sempre vicinissime, e la paura che hanno delle mani. Sembra siano abituate alla presenza dell’uomo, ma sembrano anche devastate dal contatto con l’uomo. Uomo inteso maggiormente come figura maschile e leggermente meno come figura femminile. Non sono assolutamente serene in presenza di Paolo, per non dire terrorizzate

Avvicinando le mani per prenderle in braccio e toglierle da quella scatola, hanno cominciato a starnazzare sconvolte e a calpestarsi.
Ci è sembrato di assistere ad un film dell’orrore che vuole la gente in preda al panico allorquando si manifesta un pericolo di vita.
Stesso schema descritto più volte in vari articoli per spiegare che non serve ‘’il Lupo per terrorizzare la Pecore’’ e ‘’non necessariamente deve essere stato lui a causare atti criminosi sugli Animali domestici con relative conseguenze - ferite o decessi’’, perché al sopraggiungere di un ipotetico pericolo in prossimità del recinto (sufficiente l’avvicinarsi dell’uomo) le Pecore nell’agitarsi possono superare i limiti della sicurezza e, calpestandosi fra loro, alla ricerca di una via di fuga, possono ferirsi anche mortalmente.
(Le tante disgrazie - decessi o ferite - che capitano in momenti come questi, causate più dal panico che non dà altro, vengono spesso attribuite ad accanimento violento sul bestiame appartenente all’uomo, da parte dei predatori/cacciatori naturali; quando poi, spessissimo i decessi o le ferite, sono le Pecorine stesse a causarsele scappando di qua e di là. Stesso discorso che riscontriamo in campo umano, quando aleggia il sospetto di un attentato dinamitardo)
Nelle situazioni di paura, spesso è più il panico a creare danni che la ragione vera e propria.

Superato il primo momento, presa un minimo di confidenza, si tranquillizzano un po’.
Poverine, non mangiano e non bevono da non so quante ore …

Lasciando da parte i pensieri meno simpatici nei riguardi di chi le ha gestite prima, cerchiamo di occuparci di loro per farle ristabilire quel tanto che basta da permettergli di superare una serie di stress che possono essere anche fatali.

Mentre ci gironzolano attorno, incuriosite e per fortuna non spaventate finché rimaniamo fermi, comincio a riflettere sul loro comportamento e sul loro aspetto fisico.
Vorrei continuare a riconoscerle, una volta diventate grandi, e chiamarle per nome come sono riuscita a fare con Arancia, Mandarino, Mirtillo e Lampone.
Sto cercando di analizzare una possibile teoria neotenica, classificando morfologia e carattere negli stadi di crescita. Non avendole conosciute dalla nascita, sarò carente (fra le tante carenze) di una parte del loro sviluppo, ma a qualcosa posso arrivare. ... - Guarda il video -

Arriva un nuovo ‘’Affiliato’’
Nel frattempo si è aggiunto alla Famiglia, un piccolo di Gazza Ladra! - cresce la Famiglia e crescono le interessanti notizie sul mondo che ci circonda e che ci mostra alcune fondamentali somiglianze.

Caduto dal nido, quando lo abbiamo trovato era riverso su un fianco incapace di rialzarsi. Senza perdere le speranze e tempo prezioso, abbiamo provato a prenderci cura di lui, e da allora è passato più di un mese.
Annibale, amorevolmente soprannominato Pio, è Uno di noi.

In lui, sono molto più sviluppati i sensi rispetto alle Ochette, e il distacco neotenico (sviluppo avanzato in Pio) si mostra giorno dopo giorno.pag. 267
Per quel che riguarda l’odore, anche per Pio ha moltissima importanza.

- Riporto un esempio che mi ha riportato alle prime esperienze con i Saarloos: dopo 20 giorni dal suo arrivo, quando ormai aveva con noi una confidenza tale da non invogliarlo ad uscire dalla finestra e tornare nel Selvatico, ecco che ho dovuto assentarmi per un accertamento clinico. Tornata dallo studio medico, avevo indosso un altro odore e Pio stentò a riconoscermi. Inutile chiamarlo o comportarmi come sempre. Solo quando uscii dalla doccia, tutto tornò alla normalità! – ... - Guarda il video -

Il 13 luglio è, per le Ochine giovani, il giorno dell’inserimento con il Gruppo di Mirtillo.
Sono un po’ indecisa se farle uscire da sole dalla loro casa o se invece prenderle in braccio e partale così direttamente nel giardino nuovo.
Da quando hanno preso confidenza con le mani, con noi, con casa e gli altri Fratelli strani che hanno trovato qui, se chiedo loro di seguirmi appena fuori del privè, si fidano e mi seguono (è logico che non devono esserci novità nel ‘’fuori’’ altrimenti rimangono in tana). Potrei dire che lo fanno perché sono obbedienti, o perché ci tengono a farlo con me per puro attaccamento (le Oche sono gregarie e seguono il Capo Clan ovunque mettendosi in fil indiana), ma non sarebbe leale né nei confronti di chi leggerà queste righe, né nei miei, né nei loro - la sincerità è l’organo essenziale per riuscire a capire! … mi seguono perché un po’ si fidano e un bel po’ perché seguono il cibo! … (ragionandoci su, sarò anche abbastanza importante, non dico di no, ma non tanto da seguirmi come si segue un faro). pag. 268 (interessante la riflessione sul ''cibo'' ... continua a leggere sul libro)
Non fidandomi del tragitto un po’ troppo lungo in confronto a quello che è per loro l’abitudine, decido di prenderle in braccio.
All’ora in cui ci organizziamo con Paolo, non è un momento che conoscono per certe cose (confidenze e atteggiamenti intimi) però sembrano fidarsi ugualmente.
Il primo ad essere portato è Konradino, poi Lorenzino e Gertrude.
Konradino lo porto io, Lorenzino e Gertrude, Paolo ed io insieme.
Fantastica la reazione di queste Ochette … e fantastico quello a cui abbiamo assistito.
Per non perdere nemmeno un attimo di quel che accadeva/sarebbe accaduto, e per poter godere anche in seguito di momenti del genere, abbiamo girato un video. - Guarda il video -

Nel 2019, altre tre Ochette si uniscono a noi.
Oltre a volerle togliere da certe situazioni e dai piatti vari, vorremmo iniziare un percorso scolastico per divulgare una conoscenza che possa mostrare tanti lati del Mondo Animale che vive in stretta unione con quello umano.
È un Progetto importante il nostro, che parla di dedizione, di sicurezza, di equilibrio, di rispetto, di unione, di varie regolamentazioni che danno forza e limitano sproloqui dati da ipotesi partorite senza senso da chiunque si fregi di avere una mente superiore.
Più volte abbiamo parlato del grande senso sociale che accomuna le Oche e quanto di Loro ci porta a vedere basilari similitudini con altre Famiglie.
Nessuno mai ha visto nelle Oche dei Maestri di Vita.
E tanto è vera questa affermazione che ‘’l’essere giulivi e superficiali’’ viene, dispregiativamente parlando, accumulato alla stupidità – ‘’OCA GIULIVA’’ = ‘CRETINA’’


...continua a leggere tanto di più su loro e sulle Oche Domestiche . sul Libro “A TE …” - Educazione Naturale - Progetto Scuola Ambiente

***

Marzo 2021
Il Clan è formato da sette elementi. Mirtillo resta il capo clack di tutto il Gruppo. Le tre più grandi gli fanno da "corte", mentre le tre più piccole, inserite ormai da un anno, seppure non sembra che siano proprio affiatate con le Altre, le cercano, dormano con loro (nelle vicinanze) e, se le separi per più di un tot, appaiono ai nostri occhi, insicure. Le piccole non hanno quel carattere che induce a imporre certe condizioni; accettano passivamente le decisioni di Mirtillo e Co. Riflettendo, mi viene da dire: forse ne hanno bisogno.
Allacciandomi a questi pensieri, arrivo al mese di marzo,
- c'è un certo fervore nel territorio; è il periodo dell'accoppiamento, della scelta della Regina (o la sua conferma, visto che parliamo di un Clan già esistente), e del successivo ‘’suo deporre le uova’’, più relativa cova.

Il vociare che arriva dal loro giardino è ricco: a volte piacevole, a volte inquietante.
I balli di corteggiamento di Mirtillo alla prescelta sono molto belli; il rituale è dolce e sinuoso come la più armonica delle danze, ed è accompagnata da chiacchierii amabili all'ascolto.
L'allontanamento delle altre femmine, è invece meno delicato. E per fortuna non è di partenza tattile.
La mimica corporea (segnali visivi) ha, a prescindere, il diritto di prelazione su gli altri segnali comunicativi.
Le voci logicamente sono in stretto legame con gli atti, ed è per questo che ha volte sentiamo un chiacchierio gentile, a volte battagliero e, di contro a quest'ultimo, un vociare impaurito.

Avvenuto l'accoppiamento fra il Re e la Regina, vengono deposte le uova fecondate. Ma anche le altre femmine in questo periodo deporranno le loro. È un momento di grande tormento. L'atmosfera cambia nel giro di attimi, e se non ci sbrighiamo a togliere le uova delle femmine non scelte, esse verranno rotte e mangiate.
Non so cosa pensare della faccenda se non "è un comportamento importante ai fini della selezione naturale"; ma per noi che ragioniamo in maniera diversa, è quanto mai doloroso,

Quando ho visto per la prima volta "l'ovicidio" sono rimasta senza parole.
Appena mi è stato possibile ho scartabellato la rete di internet. per cercare una motivazione logica per un simile atto. In rete: c'è chi dice che è per "fame", e chi ne parla come "fatti che avvengono" senza dare, però, nessun tipo di spiegazione (la semplice osservazione dello scienziato).
Anche digitando "K.Lorenz" non è uscito niente altro.
E così, dopo aver aumentato l'erba e le granaglie per scongiurare il fattore "fame", visto che di fatto non è cambiato nulla, ho cominciato a riflettere su altre possibilità.

"Il nostro Clan non è proprio unito, è vero: ma è vero pure che le tre " nuove" senza le altre non ci vogliono stare.
Ne consegue che:
- la Teoria del Branco "Uno di Uno", è sempre più valida. Esistono vari ruoli che corrispondono a diversi caratteri. Ognuno ha il suo compito e non deve sforare da questo. Seguire dei binari, permette ai vagoni di non far deragliare il treno.
- la Natura, ha dato ad ogni Famiglia la capacità di scegliere gli Elementi giusti per mantenere la Vita sana. Questo comporta, fra le tante cose, che per la riproduzione e la guida ci siano gli Individui più forti / sani a livello fisico e caratteriale.
Fra le nostre Oche domestiche, che vivono in uno stato di semi libertà, e sono dirette da Mirtillo (nato da una nidiata spontanea, concepita, covata e crescita in maniera assolutamente naturale) avviene la stessa cosa che avviene in un Branco di Lupi.
La Natura è Vita!

Sempre parlando di covate, ripenso allo scorso anno, a quando le tre Ochette "nuove" erano appena state unite al Clan di Mirtillo. Non erano ancora in età per produrre uova. E le vicende di questa Primavera, non ci sono state. C'è stato però un altro meraviglioso comportamento della Regina e di un'altra femmina. "Nel momento della cova, quando la Mamma si doveva alzare, una Balia arrivava in soccorso. Si metteva al suo fianco, prendeva il calore e forse l’odore dalla Mamma (pensando all’importanza degli odori fra tutte le Creature legate ancora alla Natura), e quando era pronta, si spostava piano sulle uova lasciando libera la Mamma di andare a sgranchirsi un po' ‘’. UNA VERA MERAVIGLIA!!!

Quest'anno qualcosa è cambiato.
Nella nostra ignoranza, non vogliamo che fra le Sette si creino dei dissapori, e non vogliamo avere sulla coscienza il possibile "maltrattamento" delle "nuove", per cui, fra questo e la paura che le uova vengano rotte e mangiate, le togliamo.
La cosa triste della faccenda è che la Mamma continua a stare sul nido che ha creato. Si alza e viene a mangiare, passeggia, sporca fuori dal nido ma...a lui torna e ci sta per un bel po'.
Mi spiace ...ma non so proprio cosa altro fare.

Maggio 2021
Il momento della cova è terminato, è finita anche la produzione di uova e nel Clan è tornata la tranquillità!
... -
Guarda alcuni attimi di ''Mirtillo e il suo Clan''

***

***

Mirtillo

Maggio 2022, il nostro Mirtillo compie 13 anni.
Nella sua saggezza caratteriale ed esperienziale sta lasciando le redini del Clan a Gertrude.
Ormai è istintivamente consapevole del fatto che non è più il suo tempo; che non ha più quella determinazione che deve avere una Guida per mantenere l'equilibrio sociale.

Èh si! Anche le Oche, in quanto facenti parte della filosofia naturale della Vita, posseggono la fantastica concezione di ''armonia sociale''. Nonostante la domesticazione, sono riuscite a mantenere, sotto molti aspetti, la loro "naturalità".
Seguono istintivamente dei dettami che permettono loro di vivere in saggezza nel rispetto individuale del sé come entità unica e insostituibile, e come rappresentante fondamentale di una società. L’unione di queste entità crea l’equilibrio e una convivenza armonica(Il che mi porta a dire: ''l'uomo dovrebbe imparare da loro!'')


Durante queste calde giornate di maggio, Mirtillo passa molto del suo tempo a risposare all'ombra degli ulivi. Il Clan si dispone in particolari figure che seguono una logica ben precisa. Se ci fermiamo ad osservarne i comportamenti, possiamo scoprire lati importanti di un costume che a molti sembra non dire nulla.

Anche il bagnetto rappresenta una fase importante della giornata, e attraverso il ‘’semplice giocare con l’acqua’’, le oche ci parlano di saggezza che la natura ha ben intriso in tutti i suoi figli.

BAGNETTO - Non so quante persone si sono mai chieste se il ‘’bagnetto’’ che spesso durante il giorno fanno le Oche, abbia un significato specifico o sia solo il ‘’piacere’’ di sguazzare un po’ nell’acqua fresca.
Forse qualcuno alla domanda: ‘’tu lo sai il perché?’’, avrà risposto: ‘’perchè dà loro tanto piacere!’’
Si può essere che non siano assolutamente dispiaciute nel farlo, ma, credo fermamente che la risposta sia da ricercare in quelle meravigliose leggi della Natura che danno, a tutte le Vite, la possibilità di vivere e vivere meglio. … quindi, credo che sia una ragione di salvaguardia dell’essere.

VIDEO OCHE - MAESTRE DI VITA

Nella sua profonda saggezza e istintività, Mirtillo mi svela lati della vita che l'uomo non possiede più.
Mi parla dell'anzianità e dei messaggi che passano attraverso i fili d'erba e il vento.
Mi parla di chi ascolta questi messaggi e di quanto gli siano utili.
Mi parla anche della dignità e dell'attaccamento.

...e come è sempre stato fra noi due, ancora senza dire nulla, con il solo sguardo e un movimento del collo, mi onora di grandi confidenze.

Mirtillo assume con calma una postura che "parla del volo"
...subito mi viene in mente il Gabbiano Jonathan e il suo racconto di un volo oltre la linea conosciuta.

VIDEO BUON COMPLEANNO MIRTILLO - La dignità di un'Oca di nome Mirtillo -

***

Furbetta

Durante il periodo della fertilità, stagione in cui vengono deposte le uova, una particolare energia scalda l’ambiente.
Non so esattamente cosa sia successo durante la notte, ma so cosa ho visto questa mattina.
‘’Furbetta non cammina più! …è ferma immobile, accucciata nel box, con lo sguardo fisso in avanti.
È spaesata! … è in uno stato di coscienza non coscienza!

Provo ad alzarla ma non sta proprio in piedi, non ce la fa!

Corro in bagno e preparo la mitica formula di granuli che fa resuscitare i morti, la sciolgo in un goccino d’acqua e ….gliela faccio prendere.

Ora posso solo aspettare!

Le sue compagne escono e vanno in giardino. Come sempre fanno poi avanti e indietro.
Lei continua a non riuscire a muoversi.

Spero di non essere arrivata tardi con i granuli magici!

Un paio d’ore dopo, la trovo in piedi. Si muove lentamente e a fatica coordina i movimenti ma …si muove!!!

Furbetta dopo due giorni di terapia, cammina ed è tornata normale … un po’ di tranquillità e i granuli delle Streghehanno compiuto il ‘’miracolo!!!’’

Grazie grande Madre Natura per esserci venuta in soccorso!!!

VIDEO FURBETTA

***

Dal libro: ‘’A TE – Progetto Scuola Ambiente’’ – Educazione Naturale di Barbara Tullio e Paolo Caldora

Capitolo 11 - Progetto Scuola Ambiente
Salvaguardia dell’Ambiente - Ecologia Profonda (Naess) pag.213

La Salvaguardia dell’Ambiente – (Næss)

Ecologia Profonda - Arne Dekke EideNæss "il diritto di vivere di tutte le forme (di vita) è un diritto universale che non può essere quantificato". Nessuna Specie vivente può beneficiare maggiormente del particolare diritto di vivere e riprodursi più di qualsiasi altra Specie

Video Ambiente - ‘Le bellezze della Natura’’

La Vita nasce nell’Acqua
Agli albori della nascita del nostro Pianeta…
…la crosta terreste era provvista di alture e grandi fosse.
Nell’aridità del suolo battuto da potenti raffiche di vento, la vita era impossibile. Vulcani attivi flagellavano il terreno con le loro eruzioni di lava, così come (ricoperti da ghiacci) vi dirompevano meteoriti, asteroidi e rocce di vario genere che arrivavano dallo spazio. Gas velenosi presentavano l’atmosfera, e una immensa attività elettrica generata da tempeste produttrici di fulmini, abbondava nei cieli.
L’acqua scaricata sul Pianeta durante le tempeste, unita all’acqua dei ghiacci di ciò che arrivava dallo spazio sulle masse rocciose, favorì il riempimento delle grandi fosse e, nell’unione con particolari gas siti nell’atmosfera, nel tempo (molto moltissimo tempo) diede inizio alla ‘’Vita’’.

La Vita nasce nell’Acqua. E sempre nell’acqua avviene anche il primo cambiamento ‘’storico’’ che favorisce la vita successiva ad un’evoluzione non più chimica, ma organica.

Si passò da organismi unicellulari a pluricellulari, in un’unione di elementi che nel loro insieme generarono diverse forme dettate, a seconda delle necessità, dalla legge della sopravvivenza e della crescita migliorativa.
Mutando le situazioni, mutarono gli organismi sia interiormente che esteriormente e, concatenandosi fra loro in un processo di interdipendenza e/o simbiosi, avviarono la più espressiva forma sociale che si sarebbe mai potuta ammirare; sto parlando della ‘’coscienza innata che induce alla collaborazione per il mantenimento e miglioramento dello stato (della vita)’’.


… nell’Acqua c’era Vita! … e sulla Terra ferma?
… vestendo il ruolo di colonizzatrice, è dalle distese d’Acqua che su quest’ultima (sulla Terra ferma) arrivò.

Video ecosistema ‘Storia del Pianeta Terra’’
Video ecosistema marino ‘’Le Rocce Vive’’ - acquario
Video ecosistema acqua dolce ‘Il Pesce Rosso’ - acquario
Video ecosistema acqua dolce: le Piante - ‘’Come coltivare le Piante acquatiche’’
Video ecosistema terrestre ‘’Nasce un Prato’’ - piccola serra

Quando ciò accadde, nelle ‘’vasche naturali’’ c’era una ampia gamma di organismi dalle varie forme e strutture, organizzati in filoni evolutivi che progredivano in maniera sempre più complessa, tanto complessa da ‘’osare’’ (alcuni), allorquando le condizioni lo permisero, il grande passo verso la superficie. Dall’Acqua al Suolo, arrivarono le primordiali ‘’Alghe’’ che mutando, nella loro trasformazione diedero vita ai vegetali terrestri.
Le Piante hanno permesso un ulteriore sviluppo della Vita e della Collaborazione fra le Vite, da cui l’avvio verso un ecosistema del quale anche noi umani siamo i Figli - precisamente gli ultimi nati.

^^^

I Popoli della Natura vedendo la Sua perfezione (perfezione della Madre Terra), trovano in Lei ogni tipo di supporto. Gioiscono e si rigenerano attraversando i suoi Sentieri, bagnandosi nelle sue Acque, curandosi con le sue Erbe. Nell’interazione con gli altri Animali, acquisiscono ulteriore coscienza del loro essere simili più di quanto si possa mai immaginare.

Esiste un collegamento magico fra noi, le Piante, la Terra.

Video del Prof. Stefano Mancuso - Piante

Dentro al nostro corpo, esiste ancora una radice comune con le Piante e nelle Piante troviamo il collegamento con gli altri Organismi, finanche con le Pietre.
Sarà per questo motivo che le Piante, e perciò la Terra, sono tanto preziose per la nostra salute?

Esistono delle discipline curative, definite dalla medicina tradizionale ‘’pseudo-scienze’’, che dimostrano di si, e dimostrano il reale e prezioso collegamento che esiste fra tutti gli elementi (noi compresi).

- Omeopatia
- Fitoterapia
- Naturopatia


Se ti interessa l’argomento, puoi continuare a leggere sul libro (clicca qui)

***

Se ti interessano corsi e progetti sull'argomento scrivi una mail a paolocaldora@gmail.com

***

Giugno 2022 ... La sicurezza di una Famiglia nasce nel momento in cui tutti i suoi membri certificano la formazione.
Nel momento in cui questa viene a mancare, ecco che lo specchio si crina e la sua rottura diventerà più che probabile.

Il nostro terreno è diviso in tre parti. Una sta proprio attaccata a casa, una è appena sotto, e un'altra ancora è ancora più giù.
Questa suddivisione ci consente di non avere molti problemi con gli Animali selvatici e con i cacciatori (purtroppo dove sta il Selvatico c'è sempre anche il cacciatore!!)

Da moltissimi anni, le nostre Oche vivono tranquille e rilassate nel primo giardino di giorno, come pure sono tranquille nel corridoio che separa il primo dal secondo.

Ma il grande Mirtillo ha aperto le ali ed è volato insieme al Gabbiano Jonathan Livingstone, e dal giorno successivo, nel Clan non c'è più la stessa stabilità. ... Gertrude, in vero, fa del suo meglio, ma non è Mirtillo. ...
Il Selvatico si è reso conto, forse dal vociare strano o dagli odori, che qualcosa è cambiato, e ha cercato di invadere il loro piccolo paradiso.
Personalmente ho notato, qualche giorno prima che Mirtillo se ne andasse, che il suo piumaggio fosse meno pulito.
I miei pensieri volano fra le colline e i boschi e arrivano a fare i confronti con quello che accade in Natura allorquando viene fatta irruzione nei Branchi degli Erbivori da parte di Carnivori.
La pulizia è un segnale molto importante.

Per qualche giorno, le Ochine con ruoli minori, hanno avuto il piumaggio non proprio pulito, ed è a loro che il Selvatico ha puntato.

Da una settimana ormai, non vanno oltre il piccolo ritrovo ove stavano tranquille a sonnecchiare fra un giretto e l'altro, fra un pasto e l'altro ... e per dormire scelgono un giardinetto molto più vicino a quello dove stanno i Cani.

Oggi le ho riviste a fare il bagno. E, nota interessante, anche per il bagno seguono un ordine a seconda del ruolo.
La cosa strana che mi fa pensare alla loro società è che: nei viaggi migratori si scambiano di posto durante la traversata per non destabilizzare la formazione che, come tutti sanno, segue un preciso ordine che sfrutta correnti e la spinta aerodinamica della formazione stessa. Quindi parliamo di manovre che originano un cambio di ruoli, cosa che invece non sussiste nell'ambito del giardino.
Sarà forse che le Oche selvatiche, avendo diverse direttive / obblighi di sopravvivenza, hanno comportamenti più "complessi"?
Forse.
Mi spiace non poter più consultare il grande Konrad Lorenz per poterglielo chiedere.

***

Lorenz - le Oche
La mia prima ochetta selvatica era dunque venuta al mondo, e io attendevo che […] divenisse abbastanza robusta per poter ergere il capo e muovere alcuni passetti. La testina inclinata, essa mi guardava con i suoi grossi occhi scuri; o meglio, con un solo occhio, perché, come la maggior parte degli uccelli, anche l’oca selvatica si serve di un solo occhio quando vuole ottenere una visione molto netta. A lungo, molto a lungo mi fissò l’ochetta, e quando io feci un movimento e pronunciai una parolina, quel minuscolo essere improvvisamente allentò la tensione e mi salutò: col collo ben teso e la nuca appiattita, pronunciò rapidamente il verso con cui le oche selvatiche esprimono i loro stati d’animo, e che nei piccoli suona come un tenero, fervido pigolio (...) La povera oca piccina se ne stava tutta tesa, continuando a lamentarsi ad alta voce, a metà strada tra me e l’oca. Allora io feci un lieve movimento e subito il pianto si placò: la piccola mi venne incontro col collo proteso, salutandomi con il più fervido “vivivivivi”. Era proprio commovente, ma io non avevo intenzione di fungere da madre oca. Presi dunque la piccola, la ficcai nuovamente sotto il ventre della vecchia e me ne andai. Non avevo fatto dieci passi che udii dietro di me: “fip… fip… fip…”: la poveretta mi correva dietro disperatamente (...) Avrebbe commosso un sasso la povera piccina, con quel modo di corrermi dietro piangendo con la sua vocina rotta dai singhiozzi, incespicando e rotolando, eppure con velocità sorprendente e con una decisione dal significato inequivocabile: ero io sua madre, non la bianca oca domestica! […]
(Konrad Lorenz)

Grazie a questa sua passione nata in tenera età, abbiamo avuto la possibilità di conoscere l’Oca in maniera meno superficiale.
Fra le Oche domestiche, personalmente conosco quelle del Campidoglio e ultimamente sto cercando di capire qualcosa delle Padovane.
Da quel che ho potuto vedere finora, queste ultime hanno un carattere più battagliero delle Bianche romane, e sono anche un po’ meno tolleranti nell’approccio con noi. … Le due che abbiamo a casa non hanno fatto un imprinting fra i più idonei, e sicuramente ciò determina quella diffidenza che puntualmente il maschio Lello mostra in maniera attiva, e la femmina Lella mostra in maniera passiva.
All’inizio del nostro cammino con loro, mi sembrava di avere a che fare con due Saarloos, poi l’essere Oche e non Cani Lupo le ha indotte ad un comportamento meno ‘’allarmante’’ (per noi che ne abbiamo subito gli attacchi).
Il comportamento schivo, il non fidarsi assolutamente degli umani, si è visto già dai primi momenti. … E solo al momento dell’arrivo della pappa (pane bagnato all’inizio, e frutta e verdura in seguito) sembravano tolleranti.
La cosa che mi stupì subito, fu la loro capacità olfattiva. … La cucina dove preparo il pane, si trova a circa 50 metri da loro, ma non è una distanza sufficiente per impedire che sentano l’odore della pietanza. … I versi emessi (oserei dire più: ‘’urli’’) si sentono bene fin là (la cucina) e danno il via a tante risposte delle altre nostre Creature poiché determinano (ormai) il fischio di partenza dell’arrivo (anche per tutte loro) delle pappe.

Lello e Lella vengono da una casa dove non andavano d’accordo con gli altri Volatili e, da quel che abbiamo interpretato, non andavano d’accordo nemmeno con il padrone di casa, mentre con la signora c’era una qualcerta benevola tolleranza. … Vivevano in uno spazio un po’ strettino e quando abbiamo dovuto abituarle al nuovo giardino, lo abbiamo fatto per gradi, per dar loro la possibilità di conoscere il ‘’territorio’’ piano piano acquisendo la dovuta sicurezza.
Il giardino dei Lelli confina con quello dei Mirtilli, e finché Mirtillo ha diretto la situazione, non ci sono stati grossi problemi di tolleranza fra ‘’vicini di casa’’. …
Il saluto di Mirtillo ha segnato un po’ tutti. Anche il Selvatico.
Per non far correre a tutte rischi stupidi, alle note di avvertimento del sopraggiungere di queste novità, abbiamo dovuto provvedere a restringere i giardini fino a che non si sono tutte tranquillizzate.

A distanza di qualche mese sono di nuovo tutte padrone dei rispettivi territori, e con qualche tono più alto difendono ognuna il proprio.
E, soprattutto Lello, si sente di doverlo difendere, se lo ritiene opportuno, anche dai nostri Cani. ;) :D
Davvero suggestive sono le capacità comunicative e la sensibilità che contraddistingue queste Creature!
Molto interessante è osservare il loro comportamento, oltre che fra di loro (fra Oche), con i Cani; son grandi maestre di informazioni preziose, e tutti i vari personaggi che fanno parte del settore cinofilo, dovrebbero prendere appunti, elaborarli ed evolvere involvendo a semplici Animali non sapiens!

Lascio qui sotto alcune immagini che possono aiutare a capire caratteri e situazioni!

VIDEO - LELLO E LELLA PRIMI MOMENTI E ALTRO - LELLO E LELLA OCHE DI CASA

***

Madre Natura insegna

Anno 2023 – l’umanità sta vivendo un momento particolare. Fra i vari conflitti che MAI trovano fine nelle menti di ALCUNE persone, OGGI mettiamo in luce una verità che parla di RISPETTO.

A farci da Insegnanti abbiamo: 5 Oche - 3 Oche del Campidoglio e 2 Oche Padovane.

Dopo alcuni avvenimenti e decisioni prese nell’ambito di Casa, Paolo ed io abbiamo suddiviso il giardino riservato a Loro, in modo da proteggerle maggiormente.
I due Clan hanno rispettivamente a disposizione una propria parte di giardino (ognuno la sua).
Fra i due privet esiste un divisorio abbastanza grande ove poterle far stare a turno.
Precedentemente alla divisione odierna, all’arrivo delle Padovane questo divisorio lo abbiamo reso accessibile solo a loro. Da oggi ne usufruiranno entrambi i Clan.
Purtroppo non possono starci in contemporanea perché fra Loro non corre buon sangue. Quindi, faranno i turni.

Mentre mi trovo con alcuni dei nostri Cani in un giardino attiguo a quelli delle Oche, apro, nel giardino delle Oche del Campidoglio, il cancello di comunicazione con il divisorio (l’area comune).
Essendo diventato delle Altre nel momento in cui sono arrivate, le Campidogline non osano passare il confine pur se, questo confine, non ha più ‘’barricate materiali’’ – logicamente nel divisorio esistono molte tracce lasciate da quel fatidico giorno in cui il territorio divenne esclusiva delle Padovane, e questo basta a impedire il passaggio.

Cosa impedisce Loro di passare?
Il rispetto dei confini!

Per molto tempo quei confini sono esistiti e sono stati marcati da entrambi i Clan con ‘’voci’’ molto particolari.
Nella testa delle Oche, che non hanno più barriere materiali, la materialità è un concetto non condiviso. Non serve. Gli odori e le esperienze vissute parlano chiaro: ‘’da qui non si passa!’’
E non passano nemmeno se le Altre non sono presenti; e non passano nemmeno se sono io a chiamarle!

Come posso fare per convincerle che i ‘’confini dei territori sono cambiati’’?
Usando la tecnica della ‘’sopravvivenza’’.

Prima che pensiate a chissà quale tortura, vi informo che non è stato fatto Loro alcun danno!
Per sopravvivenza intendo ‘’l’utilizzazione di un bisogno primario per motivare un’azione’’.

Vi spiego: Tutte le mattine porto nei privet un po’ d’erba. Questa mattina sono leggermente in ritardo e ancora non l’ho fatto. Così, invece di farle mangiare ‘’a casa’’, servo un piccolo quantitativo (di erba) lì, in quel giardino che non è Loro. (Il resto della pappa lo metterò al solito posto appena saranno tranquille e non penseranno di tornare indietro per mangiare ancora).
Nel vedere l’erba, non temporeggiano ed escono!
Le Padovane non degnano di molta considerazione l’accaduto. Lella è più intenta a mangiare la sua erba (che ho messo nel Loro giardino) che a preoccuparsi di cosa succede fuori dal cancello della sua casa. È Lello ad essere un po’ più attento, ma non più di tanto.
Lello è sempre abbastanza vigile su tutto ciò che accade, però lo è sempre in ragione di quel che sta accadendo.

Tornando alle Campidogline, è molto istruttivo vedere come ‘’saggiano l’ipotesi’’ (per dirlo alla maniera umana) di muoversi dal punto dove hanno visto e mangiato l’erba (lasciare quel punto / allontanarsi da lì) per andare a ‘’conoscere’’ il terreno (ricordo ancora che: lo hanno già conosciuto tempo addietro quando le Padovane ancora non c’erano e Loro erano il Clan di 7 capitanato dal grande Mirtillo <3 – di diverso oggi c’è l’assenza di Mirtillo e delle Compagne, e l’odore, le tracce, l’esistenza di ‘’altro’’ in quel luogo che, quindi, ‘’è diverso da come era prima’’).
L’avanzare con cautela e l’ascoltare le voci delle Padovane, è assolutamente sorprendente.

Io sono là a godermi la scena e a dare spazio a mille riflessioni.
Mi accorgo dell’estrema saggezza di queste Creature.
Rifletto su quanto abbiamo da imparare, noi umani eccelsi, da 5 fantastiche Oche!

Noi umani siamo Animali territoriali tanto quanto lo sono le Oche che oggi ci stanno dando (mostrandoceli chiaramente) degli importanti segnali educativi.
1 – il territorio che viene identificato come ‘’casa’’, per legge di sopravvivenza va difeso dall’intruso marcando i confini.
Come avviene questo? Semplicemente dicendolo. Usando cioè, un influsso vocale intonato con la giusta intensità che ‘’traduce’’ il senso/significato dell’intenzione / avvertimento. … Non c’è bisogno di altro per chiarirsi!
2 – il territorio di NON appartenenza non va invaso;
3 – nel territorio di NON appartenenza, se nessuno ne reclama il possesso, è lecito entrarvi solo per necessità (vedi come luogo di passaggio o luogo dove si trova l’unica fonte alimentare della quale nessun’altro ne sta usufruendo; nel qual caso, verranno accesi fra i contendenti dei trattamenti vocali e probabili azioni intimidatorie figurative);
4 – una volta entrati nel territorio di NON appartenenza, questo va esplorato con circospezione, e tutti i segnali che in esso si trovano o che arrivano da un luogo più esterno rispetto a lui, devono essere valutati con calma ed equilibrio.
5 – dicesi territorio neutro il territorio di NON appartenenza sito fra territori di proprietà. È questo un territorio di cui nessuno vanta dei diritti (non sono da considerarsi tali nemmeno ‘’le voci grosse’’ fatte ‘’da ipotetici Altri’’ da luoghi attigui).
6 – una volta lasciato il territorio di NON appartenenza, chi lascia e (in questo caso) ritorna a casa, non ha più voce in capitolo sul territorio neutro. E infatti quando è stato il turno di Lello e Lella di avere il passaggio aperto per entravi, le Campidogline non hanno avuto nulla a che ridire.

Questo è avvenuto fra i due Clan oggi, ma, anche qualcos’altro si è messo in mostra.

7 – accanto a questi tre giardini ne esiste un altro che è dei Cani. … Per tutto il tempo che le Oche hanno ‘’chiacchierato’’ fra Loro, i Cani erano lì a guardare o a farsi beatamente i fatti propri. Logicamente, non avevano alcun interesse ad interagire con le Oche, non avevano nessuna motivazione e nessuno stimolo per farlo.
Questo mi ha portato a notare un’altra cosa ancora: ‘’Durante le chiacchiere fra le Oche, quando è capitato che si avvicinassero le Bianche alle Grigie (quando le Bianche erano vicine al confine del giardino privato delle Grigie), nessuna di Loro ha tentato mai di oltrepassare di una certa misura la distanza intercorrente fra le Une e le Altre. … Allorché mi è venuto spontaneo mettere la mano sulla griglia della recinsione che divide i giardini. Lello non ha perso tempo e mi ha intimato di allontanarmi venendomi a beccare la mano.
Cosa vuol dire? Vuol dire che fra con-specifici basta un certo tipo di linguaggio per capirsi, fra non con-specifici quel linguaggio può non bastare e quindi bisogna variare i toni (in questo caso sono stati alzati).

Concludendo:
impariamo …
A - il rispetto dei territori;
B - l’importanza di un territorio neutro su cui nessuno può far valere dei diritti;
C - il superamento del confine fatto solo per necessità vitale e NON ALTRO (stiamo parlando di bisogno di alimentarsi e non di ampliare il territorio di proprietà);
D - le discussioni e i chiarimenti dati che avvengono solo con le parole e non con la violenza fisica/materiale, soprattutto quando, a parlare, sono individui che appartengono alla stessa Specie.
E - fra i due litiganti, abbiamo visto che il terzo non solo non gode ma si fa beatamente i fatti propri.
(Non voglio insinuare che non si debba aiutare chi sta in difficoltà, voglio solo dire che non c’è bisogno di intervenire se le domande e le risposte non superano una certa linea di offesa, e semmai questa linea si oltrepassasse, bisogna quietare gli animi e non aizzarli! Che è quello che avrei fatto io con una mimica visiva e/o vocale, se i due Clan si fossero ‘’accesi materialmente’’.


È inutile! Solo l’uomo non è in grado di capire cosa voglia dire AVERE E DARE rispetto, e solo l’uomo non riesce a capire che accumulare poderi per il gusto del possedere non lo rende migliore di una semplice Oca, anzi …!

VIDEO - IMPARIAMO DALLE OCHE

***

Cocca ha deciso di diventare Mamma.

I primi giorni di Aprile, aggiusta come si deve l'angolo del cortiletto che ritiene il migliore per costruire il nido.
Da un mesetto circa, lei e le altre ci stanno regalando delle uova gigantesche. Depongono e se ne vanno.
Poi è arrivato il 7 aprile, il giorno in cui Cocca non si è più alzata dal suo nido e ha cominciato a non gradire più la vicinanza degli altri .
Che strano!
In altre occasioni analoghe, non era mai accaduto.
È vero che in quelle occasioni il Clan era diverso, e adesso forse, non essendoci fra Loro quel particolarissimo legame, Cocca non si sente sicura, però... boh! ...avrà le sue ragioni.

Senza star lì a pensare troppo, Paolo ed io dividiamo il giardino e lasciamo che le Famiglie decidano da sole su come organizzare la "Società".

Guardandola, nei giorni successivi, mi torna in mente Arancia. Lei, supportata da Mandarino, ha messo al mondo Mirtillo e Lampone, dando vita a un Clan di epica importanza.
''Equilibrio'' è sempre stata la loro parola d'ordine! E i tanti anni che sono passati dal momento della nascita in poi, per noi sono stati una scuola che nessun "maestro" può dare.

Mi piacerebbe che Cocca avesse un Compagno su cui contare... Ma così non è, e quindi spero che durante questo periodo, valutando tutti i nostri movimenti e atteggiamenti in maniera diversa da come ha fatto fino a quel 7 di aprile (tranquilla ma non bisognosa al mille per mille), riesca a contare un pochino di più su noi due (o su me almeno, che di corporazione le somiglio anche un po'! :) ).

Oggi è il 4 maggio, mancano pochi giorni per sapere se diventeremo Nonni!!!

Lei è stanca, passa molte ore a dormire. È un sonno leggero ... si, però adesso sono più le volte che la troviamo con gli occhi chiusi che non con gli occhi aperti. Certo, basta un rumore strano per farla attivare, ma .. è stanca, e vorrei che volassero queste ultime ore e i primi giorni di vita dei Piccini, per poterla vedere meno sul "chi va là", più ''rilassata'', ''meno stanca''.

Le stiamo organizzando un box per poterle dare un riparo più sicuro. Il punto che Lei a scelto è al di là dell'angolo dove c'erano: il giardinetto per la notte e il box, quindi, è troppo a rischio Selvatico. Purtroppo, ogni volta che proviamo a spostare qualcosa da lì vicino si preoccupa ... UFFAH ... è difficile prendere qualunque decisione :(

Dai Cocca, forza, siamo dalla tua parte, siamo tutti dalla tua parte!!!

 

In questa foto Cocca ci regala un'immagine particolarissima del senso materno.

E' una giornata molto piovosa; sopra di lei c'è una protezione di legno ma, evidentemente, non la ritiene sufficiente. Allora allarga le ali in mariera tale che l'acqua piovana non crei problemi alle uova. Il suo piumaggio è impermeabile e il calore del suo corpo adeguato alla temperatura giusta per la cova. una copertura appena larga manterrà l'equilibrio necessario per la crescita in armonia.

E' questa coscienza/conoscenza innata che mi fa impazzire di gioia quando mi fermo a guardare gli Animali che non hanno dimenticato il grande legame con la Madre Terra. La Natura non chiede titoli per abilitare o meno ''chicchessia'' a vivere, chiede solo di usare la coscienza/conoscienza appresa nella notte dei tempi!

 

***