Vivere senza menzogna

Vivere senza menzogna - un libro letto tanti anni fa. Cominciavo la mia vita fuori dal Branco. Quando esci dal Branco ti accorgi che le bugie che si raccontano da bambino non sono poi così gravi come credevi che fossero, e assumono una diversa importanza, perché le valuti da un altro punto di vista. Quando esci di casa devi affrontare le menzogne vere. E scopri che quelle bugie innocenti ti hanno insegnato a riconoscere la loro inutilità se formulate a persone che ti amano sul serio, e la loro necessità se invece non sei chi si sarebbe voluto tu fossi stato.
Con il tuo piccolo bagaglio di saggezza devi affrontare bugie ben piú grandi, e renderti conto alla fine, che quando ti dicevano di non dire bugie, ti insegnavano il rispetto che devi a chi ti sta difronte e il rispetto che devi a te stesso.
Vivere senza menzogna e' giusto per te stesso nel rapporto con te stesso. Tu per primo non devi raccontarti bugie, devi accettarti per quello che sei e devi migliorarti dove pensi di essere limitato.
Vivere senza menzogna ti deve insegnare a riconoscere chi racconta bugie e chi ti usa per colmare le proprie carenze.
Non accettare da nessuno la mancanza di rispetto e regala a chi lo fa, uno specchio. Non uno specchio qualunque, ma uno che rifletta l'immagine reale di se.
Dietro al trucco, alle parole educate, agli abiti e ai modi raffinati apparirà in quello specchio la verità.
Cerca sempre la verità dentro te stesso e in tutto ciò con cui entrerai in contatto. Forse non ti piacerà quello che vedrai ma sicuramente ti fortificherà! Migliorati per te stesso! Ed esprimiti per cominciare a vivere!

 

 

 

''Vivere senza menzogna''
di Aleksandr Solženicyn

“Stiamo ormai per toccare il fondo, su tutti noi incombe la più completa rovina spirituale, sta per divampare la morte fisica che incenerirà noi e i nostri figli, e, noi continuiamo a farfugliare con un pavido sorriso:
– Come potremmo impedirlo? Non ne abbiamo la forza.
Siamo a tal punto disumanizzati, che per la modesta zuppa di oggi siamo disposti a sacrificare qualunque principio, la nostra anima, tutti gli sforzi di chi ci ha preceduto, ogni possibilità per i posteri, pur di non disturbare la nostra grama esistenza. Non abbiamo più nessun orgoglio, nessuna fermezza, nessun ardore nel cuore.
[…] Davvero non c’è alcuna via d’uscita? E non ci resta se non attendere inerti che qualcosa accada da sé?
Ciò che ci sta addosso non si staccherà mai da sé se continueremo tutti ogni giorno ad accettarlo, ossequiarlo, consolidarlo, se non respingeremo almeno la cosa a cui più è sensibile.
Se non respingeremo la menzogna.
[…]
Ed è proprio qui che si trova la chiave della nostra liberazione, una chiave che abbiamo trascurato e che pure è tanto semplice e accessibile: il rifiuto di partecipare personalmente alla menzogna. Anche se la menzogna ricopre ogni cosa, anche se domina dappertutto, su un punto siamo inflessibili: che non domini per opera mia!